«Mio marito è intubato, noi isolati. Ma si può aver fiducia nella nostra società»

Lo sfogo della moglie del 75enne positivo al coronavirus dopo esser venuto da Milano nella sua casa al mare sui lidi ravennati

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Un disegno che le bambine hanno regalato alle dottoresse

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo la toccante testimonianza della moglie del 75enne milanese risultato nei giorni scorsi positivo al coronavirus nella propria casa al mare sui lidi ravennati.

«Sono la nonna di quattro bimbi dai cinque agli undici anni che in queste due settimane sono stati nella nostra casa al mare a causa della chiusura delle scuole.
Mio marito, sceso da Milano 11giorni fa per aiutarmi, ha manifestato i primi sintomi della malattia dopo quattro giorni. Ora è intubato in terapia intensiva all’ospedale di Ravenna in condizioni gravi.

I primi cinque giorni, fino al suo ricovero, abbiamo convissuto in sei in 50 mq scarsi con altissimo rischio di contagio. Io dormivo in cucina su una poltrona, i nipoti in una stanza e mio marito nell’altra. Purtroppo siamo stati tutti influenzati (ma non contagiati come pubblicato inizialmente, i tamponi hanno dato esito negativo, ndr) anche se in forma più leggera, salvo una bimba che ha tuttora la febbre alta.

Non sono giovane, ho 73 anni, energie da senso del dovere e forza di volontà, ma potete immaginare come sia stato faticoso prodigarsi per far funzionare le cose con un malato in quelle condizioni in casa. Tutti in quarantena: non si poteva giustamente uscire di casa. Aggiungete la preoccupazione per mio marito.

Nel timore che io contraessi il virus e non potessi gestire da sola i nipotini, dopo un notevole sforzo organizzativo, ottenendo il permesso dai prefetti di Bologna e di Ravenna, le due più piccole sono state riportate a casa in provincia di Bologna . I genitori non potevano muoversi per divieto e perché anche loro contagiati dal virus.

Le hanno accompagnate a casa ieri pomeriggio (14 marzo, ndr) volontariamente, dando prova di grande dedizione ed impegno, le dottoresse R. M. e T. M. mettendo a disposizione il loro tempo e la loro professionalità.

In mezzo a tante esternazioni a volte del tutto superflue, aggressività, ignoranza, false notizie, credo sia importante far conoscere episodi come questi. La comprensione di situazioni difficili, la volontà di risolverle, la tenacia nel perseguire l’obiettivo oltre alla capacità operativa e disponibilità personale fanno la differenza fra fare il proprio dovere ed andare oltre.

Questi esempi sono quelli che ci ridaranno fiducia nella nostra società un domani quando questa tragedia sarà finita».

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