«Rifiutare il cibo significa rifiutare l’amore sbagliato di genitori oppressivi» Seguici su Telegram e resta aggiornato Il ravennate Andrea Casadio è l’autore (e regista) della docuserie su Rai Tre che indaga i disturbi del comportamento alimentare tra gli adolescenti Su Rai 3 va in onda una docuserie che indaga i disturbi del comportamento alimentare tra gli adolescenti (il lunedì alle 23.15, puntate disponibili anche su Raiplay.it): “Fame d’amore” è un programma del ravennate Andrea Casadio che cura anche la regia (con Francesca Fialdini invece alla conduzione). A Casadio abbiamo chiesto da dove nasce l’idea di questo progetto. «Trovo – ci scrive – che i giovani siano molto più interessanti da raccontare dei vecchi perché i giovani hanno una vita davanti, possiedono entusiasmo e coraggio, mentre i vecchi sono spesso disillusi e stanchi della vita». “Fame d’Amore” racconta giovani che soffrono di anoressia o bulimia – cioè disturbi del comportamento alimentare, vere e proprie malattie psichiatriche – oppure che sono malati di obesità. «Apparentemente raccontiamo una malattia – continua Casadio – ma descriviamo la società. Una grande psicanalista americana di origine ebrea, Hilde Bruch, che meglio ha compreso i disturbi del comportamento alimentare, sostiene che la figlia o il figlio anoressico esprime il sintomo ma è tutta la famiglia ad essere malata. Spesso, dice la Bruch, la figlia o il figlio è il mezzo attraverso il quale una madre frustrata cerca di soddisfare i propri sogni non realizzati, con la complicità di un padre debole o assente. “Voglio che tu sia la più brava scuola, la più brava nella vita, devi essere perfetta come dico io”, dice la madre a quella povera figlia. E la figlia esaudisce tutti i suoi desideri, cresce senza sapere chi è e cosa la fa felice, fino al momento in cui, spesso nell’adolescenza, si ribella e dice: “Ti ho dato tutto quello che volevi, ma adesso basta con questo tuo amore egoista e invadente, lasciami in pace!”. E comincia a controllare il cibo, a rifiutarlo. Però il cibo è un chiaro simbolo di amore: noi conosciamo i nostri genitori – soprattutto nostra madre – perché loro sono i primi a nutrirci quando nasciamo, quindi rifiutare il cibo significa rifiutare l’amore sbagliato di una madre e un padre oppressivo. Diventare grandi, rapporto genitori e figli, e cibo: argomenti universali. Racconti la famiglia ma descrivi una società intera». «Io adoro i giovani di oggi – termina Casadio –. Pochi giorni fa stavo filmando un gruppo di amici: c’erano tre o quattro ragazze di origine africana, alcuni dell’est Europa, diversi di loro erano apertamente gay, e se ne fregavano di tutto, tutte queste “differenze” che scandalizzano i vecchi per loro non esistono proprio. Meraviglioso». Total2 0 1 1 Forse può interessarti... «Al nido tra burocrazia e genitori preoccupati. Ma i bambini vogliono solo giocare» Firmata la nuova ordinanza regionale: riaprono i locali che vendono cibo da asporto No-Dad-Day, un gruppo di genitori farà sciopero: niente videolezioni il 3 giugno Seguici su Telegram e resta aggiornato