
È morto a 105 anni compiuti Battista Vasumini, considerato il superstite più anziano dell’eccidio di Cefalonia.
Originario di Gambellara, Vasumini faceva parte della divisione Acqui che occupava l’isola greca durante la seconda guerra mondiale.
All’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943, la divisione Acqui rifiuta di cedere le armi ai tedeschi. È l’inizio di una disperata battaglia dall’esito già segnato. Le truppe tedesche, grazie ai rinforzi giunti dall’entroterra e soprattutto grazie all’appoggio aereo, hanno la meglio sui soldati italiani dopo circa una settimana di combattimenti. Per ordine diretto di Hitler, i tedeschi non fanno prigionieri. Vengono massacrati circa 5.000 uomini.
Vasumini riuscì a salvarsi gettandosi in mare e nuotando fino a riva. Fu quindi internato in un campo di concentramento in Germania, fatto poi prigioniero dai russi e deportato in Siberia dove venne liberato nel 1945 alla fine della guerra.
«La scomparsa di Battista Vasumini – afferma il vicesindaco Eugenio Fusignani – è una perdita importante per Ravenna sia dal punto di vista umano per il valore morale della persona, sia dal punto di vista simbolico essendo uno degli ultimi testimoni viventi della seconda guerra mondiale e il superstite più anziano della strage di Cefalonia. Nel mese di ottobre dello scorso anno abbiamo festeggiato i suoi 105 anni insieme al prefetto Castrese De Rosa (vedi foto, ndr). Alla famiglia porgo le più sentite condoglianze a nome dell’amministrazione comunale, della città tutta, quale Medaglia d’oro al valor militare, e mio personale».