Differenziata 2022: Ravenna al 70,5 percento, in regione solo Rimini ha fatto peggio

Il dato provinciale è quello che registra l’aumento più elevato rispetto all’anno precedente (negli altri territori il porta a porta era già arrivato da tempo). In Emilia-Romagna la percentuale più alta è a Ferrara, 123 comuni hanno raggiunto almeno l’80 percento

Rifiuti Differenziata

In provincia di Ravenna la raccolta differenziata nel 2022 ha raggiunto il 70,5 percento con un aumento dell’8,4 percento rispetto al 2021. Nonostante l’aumento sia il più elevato tra le nove province della regione, Ravenna resta in fondo alla graduatoria dell’Emilia-Romagna: solo Rimini fa peggio con il 66,5. Il dato si spiega con il ritardo con cui nel Ravennate, rispetto agli altri territori, è stato introdotto il metodo di raccolta porta a porta.

In Emilia-Romagna nel 2022, secondo secondo i dati dell’annuale resoconto curato della Regione in collaborazione con Arpae, ha raggiunto il 74 percento, con una crescita dell’1,8% rispetto all’anno 2021. Su un totale di 2,8 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, ammontano a oltre 2 milioni di tonnellate i rifiuti differenziati, la percentuale maggiore di differenziata riguarda l’organico (37,3%) e la carta (19,4%).

I dati provinciali e dei capoluoghi della raccolta differenziata in Emilia-Romagna nel 2022

A livello di territorio provinciale i dati medi registrati di raccolta differenziata sono i seguenti: Parma, stabile al 79,2%, Ferrara consegue il 77% (-0,5% rispetto al 2021), Rimini si posiziona al 68,3% (-1,1% rispetto al 2021), Piacenza raggiunge il 72,4% (+0,8%), Reggio Emilia l’82,3% (+0,2), Modena il 72,4% (+0,65), Bologna il 69,3% (+2,3%), Ravenna il 70,5% (+8,4%) e Forlì-Cesena il 76,7% (+5,1%).

Tra i capoluoghi di provincia il risultato migliore è stato raggiunto da Ferrara, con l’87,6% di rifiuti differenziati, seguita da Reggio Emilia (82,8%), Forlì (81,7%), Parma (80,9%), Piacenza (71,8%), Ravenna (67,4%), Rimini (66,5%), Bologna (63,2%) e Modena (61%).

Molto rilevante anche il risultato raggiunto da 123 comuni (il 37,3% del totale) che hanno toccato o sono andati oltre l’80% di raccolta differenziata mentre 29 municipalità (circa il 9%) hanno addirittura oltrepassato la soglia del 90%.

Gli indicatori mostrano un apprezzabile miglioramento rispetto agli anni precedenti: a fronte di una leggera diminuzione della produzione di rifiuti urbani, si registra un aumento della percentuale di raccolta differenziata; i rifiuti urbani indifferenziati risultano in linea con lo scenario pianificato per il 2022.

Da Bruxelles, nei giorni scorsi, è arrivata anche la piena approvazione da parte della Commissione europea piano rifiuti dell’Emilia-Romagna (Prrb 2022-2027).

Per quanto riguarda le diverse tipologie di rifiuto conferite in modo separato, si segnala che nel 2022 la percentuale maggiore di differenziata riguarda la frazione organica (37,3%), seguono la carta (19,4%), il vetro (9,7%), il legno (8,85%), la plastica (8,7%) e gli ingombranti (4,6%).

Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia e i territori costieri, 6 (su un totale di 23) Comuni hanno raggiunto l’obiettivo del 79% di raccolta differenziata fissato dal Prrb al 2025. Sono, invece, 70 (su un totale di 180) i Comuni di pianura che hanno superato il target dell’84% definito per quest’area territoriale e 33 (su un totale di 127) gli enti locali situati in zone di montagna che hanno centrato l’obiettivo del 67%.

«Un’approvazione – sottolinea la vicepresidente della Regione, Irene Priolo – che ci dice che stiamo andando nella giusta direzione. Il risultato 2022 è complessivamente molto buono, soprattutto perché riguarda il primo anno della nuova stagione di pianificazione. Un risultato sicuramente ottenuto grazie al prezioso contributo di tutti i cittadini che sempre più comprendono l’importanza di assumere un comportamento rispettoso dell’ambiente».

«Il periodo che stiamo vivendo in questi ultimi mesi è molto complesso, – aggiunge Priolo – anche per quel che riguarda i rifiuti. Stiamo gestendo oltre 150mila tonnellate di rifiuti da alluvione che si vanno ad aggiungere all’ordinario ma, nonostante questo, tutti i territori stanno rispondendo con il massimo impegno, anche dopo un periodo difficile da questo punto di vista, come è stato quello del Covid».

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