Atletica Ravenna: «In un mondo che cerca solo campioni, da noi c’è spazio per tutti»

Oltre duecento tesserati e progetti di inclusione per stranieri. Al campo anche un punto ristoro gestito da disabili

Atletica RavennaCon più di duecento tesserati, la stragrande maggioranza di essi giovanissimi, l’Atletica Ravenna è una delle società più radicate nel territorio provinciale.

La realtà guidata dal presidente Paolo Delorenzi, affiancato da dirigenti come Roberto Lolli, Gianfranco Corelli, Mauro Natali e Fabio Setti, ha come obiettivo di dotarsi una forma societaria più organizzata e in questi mesi ha avviato preziose collaborazioni, aprendosi al mondo della disabilità e dei ragazzi con problemi familiari.

Chiuso il bilancio del 2019, come spiega Lolli, «la nostra intenzione è quella di trasformarci da Asd a Ssd. In questo modo ci doteremo di un consiglio di amministrazione e di una struttura gestionale ampia, con incarichi ben definiti. Questa formula giuridica, inoltre, ci darà la possibilità di ridurre i rischi economici, permettendoci di accedere in modo diretto al credito sportivo. Sarà quindi più semplice fare dei progetti anche a riguardo delle strutture a disposizione».

Un passo importante già compiuto negli scorsi mesi è quello dell’inclusione, integrando nelle proprie fila alcuni ragazzi che nel recente passato hanno affrontato difficili esperienze di vita. «Dare una mano a questi giovani è da considerare come valore aggiunto per una realtà come la nostra, con il messaggio lanciato a settembre, in occasione dell’inizio delle attività, accolto da tante persone. Fare sport è fondamentale nel percorso di crescita dei ragazzi e inoltre abbiamo organizzato alcuni incontri riguardanti la psicologia, la logopedia e la medicina, e ne organizzeremo altri che avranno per oggetto il nutrizionismo».

La società giallorossa, anche grazie a collaborazioni con associazioni come Csi, Linea Rosa, Maratona di Ravenna e Letizia, non vuole fermarsi qui. «La speranza è che anche altre realtà del territorio seguano il nostro esempio e un grande appoggio lo stiamo ricevendo dall’assessora ai Servizi sociali, Politiche giovanili e Immigrazione, Valentina Morigi. Già cinque giovani stranieri, provenienti da Paesi come Albania, Senegal e Nigeria, si sono tesserati da noi, così come una ventina di ragazzi con disabilità. L’intenzione è quella di allargarci in modo ulteriore e per questo motivo siamo stati inseriti nell’elenco delle società che offrono dei servizi per i disabili». Lolli non nasconde così un suo grande sogno. «Ci piacerebbe tantissimo portare un nostro gruppetto di atleti alle Paralimpiadi. Facendo un passo per volta, pensando quindi alla manifestazione che si terrà tra quattro anni, abbiamo le persone e le strutture giuste per raggiungere questo traguardo. Magari qualcuno dei nostri ce la farà».

In tale contesto è nato anche il progetto di creare un punto di ristoro all’interno del Campo scuola gestito da un paio di ragazzi disabili, guidati da un operatore. «L’obiettivo principale è cambiare la nostra filosofia. A noi lo sport interessa infatti prima di tutto a livello sociale, includendo tutti. Per raggiungere questo traguardo mettiamo a disposizione le nostre eccellenze, e cioè i nostri allenatori e i professionisti che lavorano per noi in campo medico, aprendo delle strade che portano a collaborazioni con tecnici stranieri. Grazie ad alcuni buoni contatti ci sono possibilità di organizzare degli incontri con tecnici francesi e senegalesi».

PouyeIl livello degli allenatori della società giallorossa è molto qualificato, con lo staff composto da Katia Gori, Valeria Stella e Giampaolo Gori per i ragazzi dai 6 ai 13 anni, da Vittorio Marani e Guido Mazzini per i più grandicelli, affiancati da due olimpionici del passato: Babacar Pouye e, per il settore salti, Simone Bianchi. «Tutti i nostri allenatori prima di tutto sono degli educatori, perché la crescita dei ragazzi deve avvenire innanzitutto dal punto di vista umano. In un mondo in cui si cercano solo dei campioni, noi vogliamo mandare il messaggio che chiunque può fare sport. Siamo convinti che, seguendo questa strada, arriveranno anche ottimi risultati da parte del nostro settore agonistico». E i risultati stanno arrivando con puntualità. A metà febbraio, ai campionati italiani Allievi, il “figlio d’arte” Mouhamed Pouye (nella foto) è giunto al quarto posto nei 60 ostacoli, mancando di un soffio il podio.

Guardando un po’ i numeri, infine, al momento l’Atletica Ravenna può contare su 203 tesserati (105 maschi e 98 femmine nati tra il 1999 e il 2014), più ovviamente i Master. «Abbiamo aumentato in modo sensibile i nostri tesserati e continuiamo a ricevere richieste di iscrizioni. Tutti i nostri ragazzi partecipano alle gare e ognuno di loro porta il proprio contributo facendo parte di un gruppo, anche se l’atletica è una disciplina individuale. La nostra speranza è quella di crescere ancora».

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