Femminicidio: cosa non stiamo facendo?

Non ne avevamo certo bisogno, ma di nuovo dobbiamo accorgerci con sgomento che il femminicidio è ormai un fatto quotidiano, che ci riguarda tutti, che colpisce ovunque, che non conosce latitudini, appartenenze sociali, fasce d’età, centro e periferie. In una terra che ci piace pensare avanzata – con tassi di occupazioni femminili più alti che altrove, con associazioni contro la violenza sulle donne che svolgono un lavoro immenso e capillare sui territori, con progetti nelle scuole all’educazione di genere, con iniziative di sensibilizzazione, corsi rivolti a uomini maltrattanti, fondi e progetti sul tema – ancora succede. Qui dove il delitto Ballestri ancora scuote le coscienze e ha costretto tutti a una riflessione supplementare succede ancora che una donna venga uccisa dal marito, che due bambine restino orfane nel modo più atroce. E se forse abbiamo capito il perché, evidentemente ci manca ancora il come. Come evitare che tutto questo si ripeta? Cosa non stiamo facendo o non stiamo facendo abbastanza?

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