Il gas patriottico dopo i fanghi antifascisti

Il porto di Ravenna è una fonte di ispirazione per i valori democratici del mondo Pd che i padri costituenti al confronto erano dei “turisti della democrazia”. Chi si candida alla guida dei dem attinge dal mondo portuale per celebrare la democrazia. Lo ha appena fatto Stefano Bonaccini, in corsa per la segreteria nazionale. «Siamo più patrioti noi di loro!», ha urlato il presidente dell’Emilia-Romagna per due volte da un palco di Milano: loro sono il centrodestra e la patente di patriota massimo è dovuta alla piena disponibilità a installare un rigassificatore a Ravenna dando le autorizzazioni in 4 mesi anziché 5 anni (adesso che il benchmark è questo, sarà sempre così allora…). Viene in mente la dichiarazione di Michele de Pascale, oggi sindaco di Ravenna citato proprio da Bonaccini nel peana per il rigassificatore, quando era in corsa per la segreteria provinciale del Pd dieci anni fa. Si discuteva di porto e di necessità di dragaggio. E il candidato segretario disse che l’importanza dell’approfondimento dei fondali era un tema su cui non si poteva discutere, al pari dell’antifascismo. E chi l’avrebbe mai detto che valori così importanti come l’antifascismo e il patriottismo si potessero trovare nei fanghi e nel gas…

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