Eccolo il manifesto di Bonaccini, con verdino sciapo, niente rosso per carità che poi i gialli cinque stelle potrebbero non votarlo, e soprattutto niente simboli, soprattutto niente simbolo del Pd.

Giusto, giustissimo, per un vero “civico” come lui che, come si suol dire, al partito non deve niente, che viene dalla cosiddetta società civile, che è “prestato” alla politica.

Basta leggere il suo curriculum, dal sito della Regione: «Stefano Bonaccini è nato il primo gennaio 1967 a Campogalliano (Modena), dove risiede. Conseguito il diploma di maturità scientifica, è stato assessore al Comune di Campogalliano dal 1990 al 1995, segretario cittadino del Pds di Modena dal 1995 al 1999, assessore al Comune di Modena dal 1999 al 2006, segretario provinciale del Pd di Modena dal 2007 al 2009 e segretario regionale del Pd dall’ottobre 2009. Nel maggio 2010 è stato eletto consigliere regionale (per il Pd, ndr.)».

Oggi è il presidente uscente e ricandidato della Regione Emilia-Romagna. Ma non si dica (e non si veda) che è del Pd.