Cesare l’immortale: la storia non si fa con i se, ma i romanzi sì

Franco Forte«Gallia est omnis divisa in partes tres, quarum unam incolunt Belgae, aliam Aquitani, tertiam qui ipsorum lingua Celtae, nostra Galli appellantur». Vergando questo incipit, attorno al 58 avanti Cristo, Gaio Giulio Cesare, generale, console, dittatore, oratore e scrittore, ha raggiunto l’immortalità. Così se le 23 pugnalate che lo hanno trafitto il primo giorno di primavera di quasi duemila anni fa hanno cancellato l’uomo, ne hanno scolpito il nome nel cielo della storia. Ma se Cesare quel giorno non fosse morto? Se i protagonisti di quell’epoca lontana non avessero agito come raccontano le cronache e i documenti? Se… d’accordo: la storia non si può fare con i “se”. Ma i romanzi sì; e possono portare il lettore fuori dal “tempo reale” e, quasi usando una sliding door, proporre uno sviluppo alternativo degli eventi. Come Cesare l’immortale (sottotitolo: “Oltre i confini del mondo”, Mondadori) appunto, primo capitolo di una saga firmata da Franco Forte. L’autore milanese, fra i migliori nella letteratura popolare, con un propensione particolare per la storia, ha scelto proprio la strada del romanzo “senza tempo”, dell’ucronia, quel filone letterario che vanta autori straordinari come Philip Dick (La svastica sul sole) e Robert Harris (Fatherland), per la propria nuova opera. Cesare, dunque, non muore, in senato; ha addirittura progettato quella specie di teatrino di sangue, per scomparire da Roma e attraversare il mondo alla ricerca dell’immortalità insieme a una nuova Legione. Con compagni di viaggio strepitosi, affascinanti, inaspettati. Come inaspettate sono le avventure che deve affrontare, fra ghiacci e tradimenti, nemici possenti e antiche magie.
Franco Forte conosce alla perfezione i meccanismi della scrittura, sa come gestire i personaggi, fra violenza ed erotismo; sa far percepire, con poche pennellate, il coraggio e i tradimenti. Bellissimo, ad esempio, il ritratto di Calpurnia, che raggiunge il proprio uomo davvero fino ai confini del mondo. Non solo: Forte innesta gli elementi più visionari (un druido, ad esempio) in un contesto ricostruito con tale precisione, fatto di armi, castrum, navi e pirati che arrivano dalle nebbie, da trasformare in dato credibile anche una polvere magica che lo stesso Panoramix invidierebbe. Cesare l’immortale è insomma un romanzo di storia alternativa di grande qualità. Non resta che seguirlo, come hanno fatto le sue legioni per anni, consegnandogli il mondo.

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