Per caso, a San Pietro in Campiano, non vi serve un’antica nave romana?

Molto divertente la storia dell’elmo di Negau, sul serio. In pratica, facendola breve, a San Pietro in Campiano c’è un piccolo centro dove i bambini delle scuole fanno laboratori e che a qualcuno, soprattutto per cavalcare la polemica, piace pure chiamare “museo”, senza neppure aggiungere “didattico” subito dopo.

Da decenni in questo “museo”, che non è naturalmente visitato da turisti – non so se avete presente quanto sia difficile per un turista arrivare anche solo al mausoleo di Teodorico, figuriamoci a San Pietro in Campiano – è esposto un elmo di Negau, di epoca forse etrusca, ritrovato in un campo poco distante negli anni settanta. Quasi commovente questa cosa che un’intera comunità sia così legata a un reperto archeologico, davvero.

Però, suvvia, siamo seri. Se sta per aprire un museo costato 22 milioni di euro a Classe, un museo archeologico che deve raccontare la storia del territorio, un museo che nasce praticamente senza reperti di valore da mostrare, sorgono spontanee due riflessioni.
La prima è che cazzo ce ne facciamo di un museo del genere, ok. Ma poi, una volta che uno se ne fa una ragione (sono circa vent’anni che se ne parla e che vanno avanti i lavori, c’è stato tutto il tempo), l’auspicio dovrebbe essere quello che tutti gli enti coinvolti facciano per una volta squadra per cercare di renderlo perlomeno il più sensato possibile. E se c’è un reperto di valore in un museo didattico visitato solo da bambini che ha senso esporre invece in un nuovo museo da 22 milioni dove si vuole raccontare la storia di tutto il territorio ravennate, beh, per fortuna che (come al solito dopo anni) per una volta la Soprintendenza ha deciso di collaborare, e far trasferire quell’elmo nel nuovo museo, per il bene di quell’elmo stesso, che verrà valorizzato insieme ad altri reperti (si spera) di valore e visto sicuramente da più persone.

A San Pietro in Campiano, magari, fatene fare un altro dai bambini, da esporre come ricordo. Sembra semplice buon senso, ma c’è stato addirittura un sit-in di protesta al momento del trasferimento, si sono arrabbiati genitori, comitati ed abbiamo scoperto che a San Pietro in Campiano tutti gli adulti residenti sono insegnanti, stando a una lettera inviata ai giornali.

Nel frattempo, nell’indifferenza generale, da 11 anni il relitto di una nave romana ritrovato a Ravenna giace abbandonato in un magazzino di Comacchio. Doveva finire proprio in quel nuovo museo di cui sopra, ma pare non sia stato possibile. A Campiano, a questo punto, la volete, una nave romana da mettere nel cortile?

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