Crisi di governo in salsa ravennate: quando Patuelli venne a commissariare De Pascale

 

E così il presidente della Fondazione della Repubblica di Ravenna, Lanfranco Gualtieri, dall’alto dei suoi 112 anni, sorprese tutti: «Meglio non andare a votare alle amministrative – furono le sue parole nel febbraio del 2021, inviate alla stampa tramite alcuni piccioni viaggiatori – che con il Covid rischiamo di morire tutti».

Ecco che venne così chiamato al posto del sindaco-premier Michele de Pascale – travolto dallo scandalo legato al fatto che neppure lui sapeva di essere mai stato assunto davvero dal Pd – il commissario straordinario Antonio Patuelli, emblema dei poteri forti, con il compito di ridare alla città di Ravenna l’autorevolezza che meritava (e nel frattempo sabotare la mostra su Dante di Forlì e riportare in città la nave romana di Comacchio).

FagnaniIl tutto con una squadra di alto valore (si vociferava perfino della possibilità di fare assessora la signora Muti, a quei tempi ancora viva), sotto lo sguardo attento del leader di Italia Viva (a quei tempi già meno Viva della signora Muti), Roberto Fagnani, che tentava di nascondere l’imbarazzo per non riuscire a capire perché gli si stava dando tutta quella importanza, proprio a lui («Quelle foto sul mio profilo Facebook erano solo un allenamento di uno sport assurdo, non mi stavo preparando davvero a una guerra», dirà a Giangi Baroncini giorni dopo, tentando di ricucire lo strappo).

Nel frattempo Rolando, duca di San Bernardino, e Verlicchi (celebre il suo tormentone: «Io sono Veronica, io sono una madre, io sono una donna») scesero in piazza per chiedere le elezioni mentre Alberto Ancarani si limitò a far sapere alla stampa di avere «stima per Patuelli».

Ago della bilancia avrebbero dovuto essere Francesca Santarella e i suoi, troppo presi però a fare foto a fumi sospetti che stavano incredibilmente uscendo dai camini delle industrie di Ravenna per accorgersi di nulla. A differenza di Alessandro Barattoni, segretario del Pd, che nessuno aveva ancora notato, come al solito, ma che in silenzio stava portando avanti il proprio piano segreto: non andare a votare mai.

P.S.: anche a voi capita di farvi certi viaggi, a volte, vero?

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