L’empatico e lieve Morlupi con i suoi cinque poliziotti

Nero Degli Abissi MorlupiPer il secondo anno consecutivo François Morlupi, classe 1983, si è aggiudicato il premio Scerbanenco dei lettori (il premio vero e proprio è andato invece a Fuoco di Enrico Pandiani). Nel 2021 aveva vinto con Come un delfino tra i pescecani, nel 2022 ha fatto il bis con Nel nero degli abissi (entrambi pubblicati da Salani).
Nonostante i titoli dai richiami marini, i due romanzi sono ambientati a Roma, nel quartiere di Monteverde, e raccontano due indagini del commissario Ansaldi e della sua squadra composta da due donne e due uomini.

Romanzi che mettono insieme una molteplicità di “ingredienti” come si conviene a un buon giallo cercando di coltivare leggerezza, sprazzi di pura comicità, introspezione e racconto della realtà attorno a un mistero da risolvere. E se le trame e i delitti possono apparire piuttosto inverosimili e ben al di là di tanta cronaca, il contesto in cui l’indagine si svolge mette invece in luce l’Italia e la Roma di oggi.
Dalle Poste alla scuola, dai servizi psichiatrici ai gabbiani sopra i cumuli di rifiuti fino ai baroni universitari, i “cinque di Monteverde” raccontano in controluce non solo la bellezza della città imperiale e i suoi difetti, le sue contraddizioni, ma anche le difficoltà crescenti di tutto il Belpaese dove tanti cittadini sono sempre più frustrati e altrettanti vivono con sempre maggiore fatica il lavoro che magari si sono pure scelti e amano.

Protagonisti sono cinque personaggi che giocano con i cliché, impersonandoli o rovesciandoli. Ansaldi, il commissario, è uno strano essere bifronte: da un lato l’uomo più ansioso del mondo, ipocondriaco fino alla paranoia, fragile, impacciato, a digiuno di qualsiasi minima nozione di informatica, ma anche colto, amante delle buone letture e dell’arte, intelligente, capace, amato dai sottoposti e dai superiori, rispettoso del protocollo e capace di instaurare relazioni con i pari. Attorno a lui si muovono i “Ringo Boys” cosiddetti perché uno dei due è Leoncini, affascinante uomo di colore adottato in Africa da bambino da una famiglia italiana.

I due sono personaggi da commedia: l’uno bello, affascinante, agile, appassionato di storia, l’altro buffo, goffo, appassionato di calcio e convinto di essere un buon giocatore a dispetto delle pessime prestazioni.
Le due donne, neanche a dirlo, sono più complesse e sfumate, portano in loro sofferenze antiche e promettono sicuramente sviluppi più inaspettati. Insomma, tutto ciò che serve per affezionare diversi lettori in un’esperienza che ha qualcosa di leggero e a tratti divertente, in storie che hanno poco di realistico ma che sono comunque capaci di raccontare un pezzo di realtà senza cinismo, con molta empatia e simpatia per il genere umano.

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