Dal ritorno dei Guerrieri della notte al documentario su Villeneuve e Pironi

I guerrieri della notte (di Walter Hill, 1979)

Le bande lottano per vivere e per sopravvivere. Non ho ucciso Cyrus dei Riffs e neanche i miei ragazzi hanno fatto ciò che ha combinato Luther. In un sistema dominato dalla criminalità legalizzata, ci troviamo ad avere contro un sistema che con l’ipocrisia dell’ordine agisce con violenza e uccide senza pietà per separarci; ci troviamo ad avere contro le altre bande perché ci credono assassini. Il sistema mette tutti contro tutti, scatena guerre tra poveri per sostenersi, come uno squalo fa coi pesci piccoli. Ma ora dobbiamo pensare a salvarci la pelle, a tornare a casa, lo dice anche la radio, dobbiamo fuggire da tutto e da tutti, perché noi siamo i Warriors, i Guerrieri, e dobbiamo rientrare a Coney Island. A Riverside ci siamo scontrati coi Baseball Furies, ed è stato uno scontro che non dimenticheremo mai, perché giocare alla guerra non è roba per ragazzini. Luther è folle e lo fermeremo, faremo tornare il sereno e il sole risorgerà.
Questo potrebbe essere il punto di vista di Swan, il “guerriero” protagonista, e invece è frutto dell’immaginazione di chi vi scrive. I guerrieri della notte esce nel 1979 ed è tratto dall’omonimo romanzo che a sua volta prende ispirazione dall’Anabasi di Senofonte e torna, graditissimo, nelle sale a partire da lunedì 6 marzo.
Villeneuve Pironi (di Torquil Jones, 2022)
Villeneu Pironi - LocandinaCome annunciato mesi fa, dopo alcuni speciali televisivi, il 40esimo anniversario della morte di Gilles Villeneuve, ha dato il via ad alcuni documentari celebrativi della figura del pilota canadese. La tragica e ormai purtroppo mitica amicizia tra i due piloti del titolo viene di botto cancellata proprio nel 1982, prima dall’incredibile Gran Premio di Imola, dove Didier Pironi la spunta su Villeneuve che credeva di avere il diritto di stare davanti per ordine di scuderia. Poche settimane dopo, l’incidente mortale che coinvolse lo stesso Villeneuve.

La storia è nota, e anche Pironi, in maniera altrettanto tragica e paradossale, prima fu costretto da un primo incidente ad abbandonare Formula 1 e Mondiale già in tasca; poi 5 anni dopo fu portato via da un secondo incidente, in una gara di off-shore, lasciando la compagna incinta di pochissimi mesi di due gemelli, che verranno chiamati Gilles e Didier.

Ricco di contributi video dell’epoca, il documentario si avvale della testimonianza delle due famiglie e dei protagonisti di allora, che portano a un lavoro più celebrativo che critico, più evocativo che investigativo. Per gli appassionati di una certa età, nulla di nuovo, ma per chi era giovanissimo o neanche nato, un preziosissimo documento d’epoca, un giusto tributo a due persone che se non fossero esistite, sembrerebbero due eroi greci, con le loro forze, debolezze e soprattutto la loro impotenza nei confronti del destino. Da vedere, su Sky/Now.

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