Ecco “La notte del giudizio”, fra film e serie tv, in parte geniale ma dal finale “telefonato”

Aprono le Arene di Lido di Classe e a Faenza (Cinema Europa), che si aggiungono alle già citate Bagnacavallo e Lugo. Meno male che a Ravenna esistono i dintorni. Proprio a Lido di Classe si segnala per giovedì 9 un film molto nostrano, Il drago di Romagna di Gerardo Lamattina, sulla storia del Mah Jong. Tutte le programmazioni estive della settimana sono degne di nota e soprattutto per tutti i gusti.
Gli episodi di odio e intolleranza che riempiono la cronaca in questi giorni mi hanno fatto venire in mente una visione perfettamente in tema da seguire comodamente a casa vostra.

Notte Del Giudizio

La notte del giudizio (di James DeMonaco, 2013)
La notte del giudizio è sia il titolo del film che della miniserie composta da quattro film di cui questo è capostipite, ambientati in un futuro distopico (alla Black Mirror, per intenderci) negli Stati Uniti, in cui per una notte all’anno è consentita dal governo qualsiasi forma di crimine per la durata di 12 ore. Nell’America del 2022, che ha abbattuto disoccupazione e vive in una florida situazione economica, protagonista di questo primo film è la famiglia di un famoso produttore di sistemi di sicurezza (nientepopodimeno che Ethan Hawke) per le abitazioni private che nella fatidica notte decide di non uscire, ma la casa verrà presa d’assalto da un gruppo di giovani delinquenti benestanti e sadici.

L’ambientazione, l’idea, il soggetto, i riflessi sociologici di una società simile sono assolutamente geniali, la prima parte presenta perfettamente la scena senza soffermarsi più di tanto sui singoli se non con alcune battute e cenni che torneranno utili nello sviluppo della trama. Poi il film “entra in casa” e inizia la lunga notte tra le mura, dentro le quali vedremo tutto il resto della storia, carica di tensione, thrilling e balzi dalla sedia per questa terribile e ingiustificata invasione.
Dalla seconda metà di un film non lungo (sotto i 90’) però si inizia a diventare veggenti e la trama e il suo sviluppo diventano un po’ prevedibili fino al finale che alcuni troveranno “telefonato”.

Conclusione che lascia un po’ di amaro in bocca, ma che andrebbe contestualizzata in tutti e quattro i film della serie, perché l’aspetto politico e sociologico si riduce all’affascinante prima parte del film, senza realmente approfondire questa “nuova” società americana, pur lasciando intendere che il metodo usato sia tutt’altro che saggio. Il film così resta un thriller simile a un episodio di Black Mirror (che non è) di buon livello, ma che lascia solo intravvedere lo spessore che avrebbe potuto acquisire e che forse troveremo nei successivi film Anarchia (2014), Election Year (2016) e La prima notte del giudizio (2018). Sempre se ne avremo voglia. Lo trovate un po’ dappertutto, Justwatch. Inoltre, su Amazon è disponibile la serie The Purge, ispirata proprio a questo film.

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