Fuori città: la villa di Angela e Mario a San Zaccaria

La casa della vita al centro di un prato nella campagna meridionale ravennate

«Il forese è spesso luogo ideale  di intreccio fra storia e sperimentazione, tradizione e ricerca – sottolinea il progettista Eugenio Fusignani – soprattutto là dove il tessuto urbano non ha una forte connotazione  storica ma conserva chiari linguaggi architettonici legati alla vita quotidiana»

Questa è la casa di Mario Bratti e Angela Zarri, una vita di lavoro e insegnamento, un figlio prossimo ad una residenza autonoma. È la casa pensata ed immaginata da sempre ed è divenuta una villa dai colori chiari, costruita tre anni fa a San Zaccaria nella via del Sale, vale a dire la strada provinciale che conduce a Gambellara. Una piazzola rientrante, ricavata sul ciglio della strada sopra il fosso, mentre facilita l’ingresso alle auto segnala la presenza dell’edificio con un muretto rivestito da un manto in sottili listelli in pietra chiara che separa l’ingresso pedonale da quello carrabile. Già qui si introduce uno degli aspetti principali  della casa, progettata da Eugenio Fusignani – vicesindaco e geometra – che disegna anche la recinzione eretta lungo il piccolo fosso che borda la strada: l’adesione a un leit motiv decorativo dell’architettura degli ultimi decenni, in effetti ripreso dalla produzione degli anni Cinquanta del XX secolo. Non appena entrati nella piccola “tenuta”, in precedenza trattata a terreno agricolo, subito si nota la scelta di arretrare l’allineamento dell’edificio, lasciando ampio spazio al giardino sul fronte strada.

ESTERNI

Questa è infatti l’immagine che si propone all’ospite: una villa saldamente ancorata alla terra con le sue grandi falde, ancorché asimmetriche, posta al centro di un vasto prato all’inglese molto curato, mantenuto costantemente tosato da un piccolo robot rasaerba a quattro ruote. È ornato da una serie di isole verdi risolte da composizioni accurate di varie essenze, cominciando dal gruppo di erbe aromatiche mediterranee collocate di fronte al cancello pedonale. Girando lo sguardo alla villa mentre ancora respiriamo il profumo intenso del rosmarino, ecco la vista del possente vecchio ulivo rugoso che troneggia in mezzo al prato, la cui base se ne separa con un bordo di rocce colorate. «Come riferimento per la progettazione – racconta Fusignani – Mario e Angela mi avevano indicato una grande casa relativamente nuova, presente non molto lontano da qui e dal tipico aspetto di basso edificio a grandi falde con il portico verso la strada. Ho pensato di recuperare il genius loci contadino nel dimensionamento delle proporzioni e nell’orientamento dei volumi, con l’esposizione est/ovest delle falde di copertura che rimanda a quella tradizione, legata all’operatività del lavoro nei campi. Sono però riuscito a convincerli a modernizzarne l’immagine tradizionale, rafforzando la lettura dell’impianto strutturale con la messa in evidenza del setto murario centrale che svolge il compito di sostegno statico mentre definisce gli spazi interni e inoltre marca con forza l’ingresso».

«Ho pensato di recuperare il genius loci contadino – riprende Fusignani – però sono riuscito a modernizzarne l’immagine tradizionale, rafforzando
la lettura dell’impianto strutturale
con la messa in evidenza
del setto murario centrale che svolge
 il compito di sostegno statico, mentre definisce gli spazi interni e inoltre marca con forza l’ingresso»

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Rivestimento in piccoli listelli di pietra

Per il medesimo motivo Fusignani sottolinea l’ingresso anche con un altro pilastro minore a setto collocandolo davanti alla facciata, su cui si appoggia la lunga cornice della terrazza appoggiata al portico scavato. «La scelta dei materiali per la copertura è ricaduta sul monocoppo scuro, sia per non appesantire la struttura e sia per una chiara lettura della tradizione; risulta quindi ideale anche nella scelta del colore che esalta la bicromia con le lattonerie. Penso che i materiali possano e debbano essere in grado di identificare un periodo storico per mezzo di un certo tipo costruttivo: perciò ho scelto il rivestimento in listelli, il monocoppo, l’acciaio inox per i canali di gronda e i pluviali». Per uscire dal cliché della casona bassa con il grande e lungo tetto viene quindi conferita molta enfasi al setto centrale e lo si rafforza con questo secondo setto, dal sapore apotropaico, eretto in posizione antistante a protezione della nicchia del portone e come invito e sostegno al portico. Insieme alla grande lastra orizzontale a-terrazza-non-protetta dà luogo ad un segno asimmetrico a “L” rovesciata, che si rivela la chiave della composizione, giocata su segni-forza netti, subito stemperati nel tono bianco-avorio delle pareti. Avvicinandosi all’ingresso scopriamo un’altra pregevole zona del giardino appena impiantato, che ci rimanda ad un idea mediterranea quasi esotica, naturale ma anche monumentale.
Siamo infatti accolti da una composizione scenografica di grandi agavi, agavi striate e fichi d’India; le vediamo emergere con robusti tronchetti da macchie di fini pietre bianche galleggianti su un letto di piccoli sassi colorati ricavato tra il finissimo prato, i marciapiedi in grés azzurrino e i passaggi pedonali in betonelle colorate sui toni dell’arenaria bionda. Scopriremo come sotto i passaggi, che qui si allargano per tramutarsi in un lungo stradello carrabile, sia stata saggiamente ricavata una capiente vasca di laminazione per la raccolta delle acque meteoriche. Sul lato opposto il giardino prosegue passante, fino a condurre al retro della casa. In questo tragitto il lungo fronte laterale orientale viene opportunamente interrotto ed articolato dall’inserimento di un cubo rivestito dei listelli di pietra già utilizzati, una “torretta difensiva” che nella propria sommità cela pannelli e relativi macchinari dell’impianto solare termico. A fianco il manto di copertura nero ospita i pannelli fotovoltaici di tipo semi integrato, la cui potenza di picco pari a 5,25 kWp assolve l’autoconsumo energetico della villa e consente l’immissione in rete dell’energia non utilizzata. Si tratta di soluzioni che trasformano l’edificio in un concentrato di efficienza, dal 2015 insignito della massima classe energetica. Obiettivo raggiunto in virtù inoltre dell’adozione di un blocco termico in muratura particolarmente largo e della connessione tra l’impianto solare termico e un sistema di generazione ibrido composto da pompa di calore e caldaia integrativa a condensazione, con sistema di accumulo composto da un serbatoio di acqua tecnica da 500 litri.

«Penso che i materiali possano
e debbano essere in grado
di identificare un periodo storico
per mezzo di un certo tipo costruttivo: perciò ho scelto
il rivestimento in listelli,
il monocoppo, l’acciaio inox
per i canali di gronda e i pluviali».

Aggirando la villa da est si raggiunge il retro, dove si trova un vecchio abbeveratoio presente nella stalla della famiglia della padrona di casa, felicemente riutilizzato come fioriera all’interno del progetto di sistemazione delle aree verdi. Ma a questo punto siamo curiosi di sapere come siano stati interpretati gli spazi canonici dell’abitare. Quindi entriamo. Un vasto living ci accoglie luminoso, dispiegandosi nei propri 60 metri quadri di parquet in rovere biondo, sotto il quale si cela un impianto radiante a pavimento: la climatizzazione degli ambienti è invece garantita da ventilconvettori ad incasso. Doppia provenienza per i mobili: di recupero dalle “cose” di famiglia e di recente acquisto. Due grandi colonne tinteggiate di grigio scuro ci segnalano nuovamente l’intenzione del progettista di presidiare gli spazi strategici, sia esterni che interni, con segni forti e netti, in questo caso con l’ulteriore scopo di snellire e allargare lo spazio mediante l’eliminazione di un eventuale atrio di ingresso autonomo. Un’analoga intenzione si manifesta nuovamente nell’accesso alla cucina, risolto con una grande porta ad ante in vetro scorrevoli, che consente di dare continuità osmotica del grande spazio living, mentre illumina la zona pranzo, collocata a sua volta nella sua parte più interna, in fregio alla quale ha inizio una scala a giorno che conduce ad un piano mansardato, ricavato nel vasto sottotetto.

INTERNI

Tra questi ambienti si dispone una bella parete attrezzata, articolata da un mobile pensile su cui trova posto un grande monitor TV, davanti al quale si organizzano due divani, un tavolino ellissoidale e una poltrona rossa; è ornata da vasi in vetro colorato, trasparente e in ceramica ben esposti in nicchie a riquadri dal taglio gradevole. Proseguendo oltre si raggiunge la camera da letto di Mario e Angela, risolta con un letto in ferro, due comodini in legno e lampadario di Murano, mentre a fianco della finestra una foto li ritrae giovanissimi diciottenni in visita a Venezia. Il percorso prosegue oltre, negli spazi funzionali (lavanderia, stireria, garage), ma dimostra una propria intrinseca circolarità perché, dopo una breve sosta nello studiolo vegliato in parete dai diplomi di tutta la famiglia – dai genitori alla laurea del figlio – magicamente ci si ritrova a fianco dell’ingresso, dove è collocata la camera del figlio (ma sembra ancora per poco, potrebbe diventare la stanza degli ospiti). Qui termina la visita e il racconto di questa villa a San Zaccaria. Da questa circolarità degli spazi riemerge un piccolo pensiero, già apparso in numerose case finora descritte: la inevitabile circolarità della vita abitativa di una coppia di sposi, nei vari luoghi in cui ha dimorato, quando infine si arriva alla casa giusta.

CREDITI

Nuova costruzione di villa monofamiliare San Zaccaria (Ra)

•    Progetto architettonico:  Eugenio Fusignani, GeA Studio, Castiglione di Ravenna
•    Direzione Lavori: Susanna Celli, GeA Studio, Castiglione di Ravenna
•    Progetto strutturale: Pietro Foschi, Studio Nomos, Cesena
•    Progetto impianti: Patrizio Berretti, Studio Nomos, Ravenna
•    Progetto sicurezza: Giuseppe Casadei, Cesenatico
•    Impresa Edile: Magnani Giuliano srl, Montaletto (Ra)
•    Impianto Termoidraulico: Riregera by Termoidraulica Fusignani, Castiglione di Ravenna
•    Impianti Elettrici: Magnani Martino, Castiglione di Ravenna
•    Serramenti esterni: TBT2, Ravenna
•    Porte interne: F.B.P srl, Montaletto (Ra)
•    Giardino: Garden Mondo Verde, Cervia
•    Fornitura materiali edili: Ditta Faro, Montaletto di Cervia
•    Fornitura materiali di finitura: Ditta Remo Biserni, San Zaccaria
•    Materiale copertura: “monocoppo”, Industrie Cotto Possagno, Possagno
•    Blocchi muratura: Porotherm Bio Plan, Mordano (Fraz.Bubano – Bo)
•    Intonaci: biocalce Kerakoll
•    Lattonerie: F.lli Barducci di Paolo & C. snc, Cesena
•    Pannelli solari termici: Rotex / Daikin
•    Pannelli fotovoltaici di tipo semi integrato: Giemme snc, Mercato Saraceno Saraceno (FC)
•    Fotografie: Ermete Corrivi

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