Inchiesta su corruzione alla direzione del lavoro: spunta conto da 300mila euro 

È riconducibile al principale indagato – un funzionario di 60 anni –
del caso che vede anche diversi presunti episodi di assenteismo

Gli inquirenti stanno passando al setaccio un conto, su cui sono transitati almeno 300mila euro, riconducibile al principale indagato nell’inchiesta su diversi presunti episodi di assenteismo e corruzione che ha investito la direzione territoriale del Lavoro (Dtl) di Ravenna (vedi articoli correlati). Lo riporta l’agenzia di stampa Ansa sul suo sito internet.

Il conto risulta intestato a una persona vicina a Gianfranco Ferrara, 60 anni, funzionario responsabile del servizio Ispettivo alla Dtl arrestato dai carabinieri il 10 dicembre assieme a Massimo Siviero, 44enne di Lugo, incaricato di monitorare le pratiche ispettive.

Oltre a diversi episodi di assenteismo con uso improprio del badge, nell’ordinanza che li aveva fatti finire in carcere (Siviero è ora ai domiciliari) ai due era stata contestata la corruzione: avrebbero avvertito vari titolari di attività di imminenti controlli in cambio di regalie e, solo per Ferrara, pure di posti di lavoro per amici.

L’inchiesta vede finora una quindicina di indagati tra dipendenti della Dtl, compresa la direttrice, e imprenditori.

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