Traffico di droga: fermata una banda di 11 persone, al comando marito e moglie

Acquistavano grosse partite da smerciare ai pusher di strada: cocaina, hashish, marijuana. Il capo andava agli incontri lasciando il figlio ad aspettare in auto

RAVENNA 28/11/2017. POLIZIA, QUESTURA DI RAVENNA. CONFERENZA PER ARRESTI TRAFFICO DI DROGA«Se mi hanno messo una cimice nella macchina sono fottuto». Parlava da solo nell’abitacolo e intanto una cimice c’era davvero. In effetti non aveva tutti i torti a sentirsi in pericolo: è anche grazie alle intercettazioni, ambientali e telefoniche, se la squadra mobile ha potuto condurre un’indagine per traffico e spaccio di droga conclusa con un’ordinanza di custodia cautelare per undici persone eseguita all’alba di oggi, 28 novembre: tre in carcere, cinque ai domiciliari, tre con obbligo di firma. Sequestrati nel corso delle operazioni 1,7 kg di marijuana, 166 capsule di efedrina, 15mila euro tra assegni e contanti. Ma nel corso delle indagini, da aprile a dicembre del 2016, in diverse occasioni sono stati sequestrati ingenti quantitativi.

Il gruppo era ben organizzato – ma non viene contestata l’associazione per delinquere – con cervello albanese e braccia italiane: al vertice un 49enne affiancato negli affari dalla compagna 42enne, entrambi nati in Albania ma residenti a Ravenna da tempo, e poi otto uomini e una donna tra 58 e 31 anni, residenti tra Marina di Ravenna, Alfonsine, Bagnacavallo e Ravenna. Si dividevano i compiti: chi faceva da corriere, chi metteva a disposizione il garage per stoccare la droga, chi faceva le consegne.

Secondo gli investigatori coordinati dal sostituto procuratore Monica Gargiulo, il gruppo trattava cocaina, marijuana e hashish con una posizione intermedia nella catena della distribuzione: acquistava grosse partite che poi rivendeva ai pusher che a loro volta mettevano sulla piazza al dettaglio. Per le compravendite si incontravano in abitazioni o locali, dove il capo andava anche accompagnato dal figlioletto che lo attendeva in auto. Il giro d’affari muoveva somme importanti: la droga sequestrata nel complesso avrebbero fruttato circa 400mila euro. E praticamente nessuno dei coinvolti aveva redditi da occupazioni regolari.

Alcuni dei destinatari dell’ordinanza cautelare era già incappati in arresti o denunce in fase di indagini in occasione di operazioni antidroga eseguite per raccogliere elementi utili al quadro più ampio della vicenda. Nel 2016 il 19 giugno due sacchi per rifiuti pieni di 10 kg di marijuana, il 20 luglio 60 grammi di cocaina, il 28 settembre 1,2 kg di coca, il 25 novembre 23 kg di hashish.

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