Un kalashnikov e duemila munizioni in casa, arrestato 58enne con disturbi mentali

Arsenale in un appartamento in centro di un pensionato che aveva subito un trattamento sanitario obbligatorio

In un appartamento in centro storico a Ravenna, in una traversa di via Fiume Montone Abbandonato, la polizia ha trovato un arsenale di armi clandestine tra cui un kalashnikov e oltre duemila cartucce anche di grosso calibro: la santabarbara era a casa di un pensionato 58enne che vive solo e dieci mesi fa aveva subito un trattamento sanitario obbligatorio (Tso) per problemi psichiatrici. L’uomo è stato arrestato per detenzione abusiva di armi da guerra. Le indagini proseguono per individuare la destinazione del materiale ma anche la provenienza visto che con il ritiro del porto d’armi per uso caccia l’uomo non poteva più accedere ai canali legali per l’acquisto di armi o polvere da sparo.

L’arresto è avvenuto al termine di un intervento cominciato dalla squadra volanti per una lite tra il 58enne e un vicino di casa che lamentava di essere disturbato ogni notte dall’altro. Quest’ultimo davanti agli agenti di polizia avrebbe ammesso di essere consapevole di fare rumore perché occupato a fabbricare munizioni. L’improvvida e spontanea ammissione ha messo in allerta i poliziotti che erano già consapevoli dei precedenti dell’uomo sulla base delle sue generalità. A quel punto è scattata la perquisizione dei locali da parte della divisione di polizia amministrativa.

Come detto a settembre dell’anno scorso c’era stato il Tso. Dopo la segnalazione dell’Ausl la questura aveva proceduto con il ritiro cautelativo di una serie di armi regolarmente detenute per la caccia e a marzo di quest’anno è arrivato il provvedimento del prefetto per la confisca a fini delle distruzione: nove carabine e quattro pistole.

La polizia si è trovata di fronte a quello che viene definito come un laboratorio artigianale per il confezionamento delle munizioni e forse anche di qualche arma o quantomeno per modificarle. Il 58enne aveva strumentazioni specifica come la cosiddetta lavatrice per i bossoli. Oltre al già citato Ak47, in casa c’erano una calibro 22, una semiautomatica calibro 45 e altre armi. Alcune aveva la matricola cancellata e altre non risultavano censite in Italia quindi clandestine. Poi un silenziatore, ottiche per fucili, pugnali, una baionetta, 85 frecce da arco con punta in acciaio. In parte il materiale era nascosto nel sottotetto.

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