Diga crollata, Ravegnana chiusa: a dicembre il progetto definitivo poi il cantiere

Dalla Regione l’ultimo aggiornamento sui prossimi passaggi verso il ripristino del collegamento tra Ravenna e Forlì dopo il crollo del 25 ottobre in cui ha perso la vita un tecnico

A dicembre sarà pronto il progetto per il definitivo ripristino dell’arginatura, della statale 67 tra Ravenna e Forlì e della campata della traversa di San Bartolo, e si potrà procedere quindi ad affidare il cantiere. È questo l’ultimo aggiornamento, fornito dall’assessora regionale alla protezione civile Paola Gazzolo, sui tempi per il cantiere sulla via Ravegnana dopo il crollo della diga sul fiume Ronco, dovuto a un cedimento dell’argine conseguente ai lavori per la realizzazione di una centrale idroelettrica, dove il 25 ottobre scorso ha perso la vita il sorvegliante idraulico, Danilo Zavatta.

Sono in corso le verifiche per fotografare lo stato di salute dell’argine. Avviate subito dopo il dissequestro dell’area disposto dall’autorità giudiziaria lo scorso 7 novembre – ad eccezione della centralina sullo sbarramento di San Bartolo –, queste verifiche seguono lo svolgimento delle opere urgenti di messa in sicurezza, realizzate dalla Regione con circa 260mila euro. L’intervento ha permesso di realizzare una barriera di palancole, tavole di acciaio, per bloccare il flusso di acqua e interrompere l’erosione dell’argine. «Entro la settimana si chiuderanno i rilievi tecnici, finanziati con circa 200mila euro, necessari per definire un quadro chiaro e approfondito della situazione», afferma ancora Gazzolo.

In particolare, il Servizio Area Romagna dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile ha già realizzato approfondimenti geoelettrici per valutare la distribuzione delle acque sotterranee, attraverso l’impiego di correnti elettriche fatte circolare nel terreno. In questi giorni si stanno concludendo i rilievi topografici di dettaglio di tutta l’area, insieme alle prove geognostiche necessarie per esaminare le condizioni dell’argine fino a 35 metri di profondità mediante appositi sondaggi e carotaggi.

«Terminate le valutazioni tecniche e assicurata l’incolumità pubblica, esigenze primarie – dichiara il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale –, è fondamentale passare subito alla fase di realizzazione degli interventi per il ripristino della mobilità nel più breve tempo possibile. La situazione è oggettivamente di grande criticità, causata dal fatto che purtroppo non sussistono soluzioni viabilistiche alternative di rango idoneo a una strada fondamentale per l’economia e per la vita di tante persone. Comune e Provincia di Ravenna confidano che la progettazione si chiuderà rapidamente e che i lavori vengano svolti con il massimo della solerzia e al contempo per garantire la totale sicurezza. Siamo consapevoli della complessità della situazione, ma siamo certi che tutti gli sforzi saranno indirizzati al raggiungimento dell’obiettivo».

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