Vivere con un’auto elettrica: «In un anno ho risparmiato 2.500 euro rispetto al Gpl»

Antonio Lazzari è impegnato sui temi ambientali da anni e ha scelto un veicolo che fa il pieno attaccando la spina: «In famiglia abbiamo solo quella. Decine di app per pianificare i viaggi lunghi: mentre mangio un panino faccio la ricarica». E poi tanti vantaggi: accesso alla Ztl e sosta gratis sulle strisce blu

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Antonio Lazzari fa il pieno alla sua auto elettrica

Numeri alla mano, tutto compreso, considerando anche il finanziamento per l’acquisto, a parità di condizioni, il risparmio è stato di 2.500 euro in un anno rispetto alla sua vecchia auto a Gpl. Anche se non è il risparmio ad aver fatto scegliere ad Antonio Lazzari un’auto elettrica. Con oltre vent’anni di esperienza tecnica su temi ambientali (dall’impatto atmosferico alle fonti rinnovabili), oggi impegnato nell’ambito del marketing e della comunicazione “green”, Lazzari ci spiega come si vive a Ravenna con un’auto elettrica.

«Innanzitutto va detto che qui possiamo ritenerci molto fortunati: ci sono tante colonnine a pagamento, oltre a servizi gratuiti messi a disposizione da centri commerciali o dal Comune stesso, dal permesso per accedere al centro storico ai parcheggi totalmente gratuiti (così come, ci spiega, non si paga il bollo per i primi anni mentre il costo dell’assicurazione è decisamente ridotto, ndr)».

Lazzari ha un’auto elettrica da un anno e mezzo e ha percorso ormai 40mila chilometri. «Inizialmente doveva essere la seconda auto in famiglia, ora abbiamo solo questa, e ce la litighiamo. Mai avuto un problema. Viaggio prevalentemente per lavoro, dalla Lombardia al Sud Italia e riesco a muovermi abbastanza bene. Un po’ come succedeva nei primi anni del metano. Serve semplicemente una guida per poter pianificare il viaggio, esistono decine di app con indicazioni e consigli utili, che tengono conto di traffico, salite, discese, km percorsi. Nel nord Italia i problemi sono limitatissimi, al sud qualcuno se ne potrebbe creare per mancanza di infrastrutture».

121222105 10222113518339640 2418913459379533105 OIn quanto tempo si effettua una ricarica? «Tradizionalmente a casa si va dalle 8 ore in su, alle colonnine, invece, in quelle più all’avanguardia si può fare in un quarto d’ora. Ma il ragionamento è sbagliato: mica dobbiamo ricaricare tutto in una volta, mica con la benzina si fa solo il pieno, no? Io per esempio faccio continui “rabbocchi”, mi fermo per un panino e ricarico l’auto».

Perché allora le auto elettriche non sono così diffuse? «Il mercato da due anni a questa parte è decisamente maturo ma ancora ragioniamo con la testa della mobilità endotermica: “quanti km fai?”, “ma sei sicuro?”, “e se rimani a piedi?”. In più le colonnine non sono così visibili, c’è forse la percezione che manchi una rete di supporto adeguata. E poi il tasto dolente sono i concessionari e le case automobilistiche. Qui spesso si fa molta disinformazione, probabilmente per ordini dall’alto. Io ho fatto fatica a trovare persone competenti in questo ambito».

Ciclicamente spuntano però anche ricerche che dimostrerebbero come in fondo le auto elettriche non inquinerebbero così tanto meno di quelle a benzina… «Spesso sono articoli finanziati da società che gravitano nell’orbita della case automobilistiche, nel disperato tentativo di salvare il diesel. La realtà è che l’auto elettrica, considerando tutto il suo ciclo di vita, è largamente meno impattante. A partire dal fatto che più o meno il 40 percento della sua ricarica è prodotto da energia verde. Poi ha una componentistica limitatissima, il motore praticamente non esiste. Il confronto non c’è neppure».

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