Dentro (e fuori) la provincia

I Doormen e l’album sulla loro Ravenna
«Volevamo raccontare il disagio…»

Sabato 18 aprile al Bronson di Madonna dell’Albero i rocker ravennati The Doormen presentano il loro terzo album, una sorta di concept su Ravenna dal titolo Abstract [Ra], per la seconda data del loro tour partito il 10 aprile da Perugia. Abbiamo incontrato il cantante e chitarrista Vins Baruzzi e il chitarrista Luca Malatesta, gli unici membri fondatori rimasti della band, che ci hanno risposto come all’unisono.

Come nasce l’idea di fare un album sulla vostra città?
«Dall’esigenza di raccontare la vita e il disagio della provincia. Nelle 11 tracce che si possono ascoltare trattiamo temi abbastanza comuni e frequenti di vita quotidiana. Il protagonista, saturo da tutto quello che lo circonda, intraprende un viaggio con la speranza di una nuova rinascita, ma alla fine si rende conto di rimanere intrappolato nella sua routine».
Esiste una scena ravennate? Le band sono tante, ma è nato qualcosa tra di loro?
«Qui c’è un bel sottobosco musicale, tantissimi gruppi validi, tanti luoghi per condividere e scambiarsi idee, vedere concerti, basta pensare al Bronson o al Moog per esempio. Purtroppo il sentimento provinciale che imperversa dentro ognuno di noi impedisce la nascita di una vera e propria collaborazione musicale tra i gruppi ed è un vero peccato. Insomma, ognuno si fa i fatti suoi… Meditiamo».
Musicalmente com’è cambiato il vostro approccio nel comporre l’album? E quanto sono cambiati i Doormen dopo l’addio degli altri due membri storici?
«Tra noi due c’è sempre stato un gran feeling, anche quando c’erano gli altri ragazzi e quando abbiamo dovuto affrontare il problema del cambio di formazione avvenuto pochi mesi prima di entrare in studio: ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo registrato il disco in due suonando tutte le parti di basso (Malatesta, ndr) e di batterie/percussioni (Baruzzi, ndr), oltre ai nostri strumenti soliti. È stato tutto molto naturale e bello e da questa condizione abbiamo maturato una grande esperienza. Per la prima volta siamo andati in studio e abbiamo avuto l’opportunità di entrare dentro al suono, di sperimentare, di osare, provando strade alternative, cosa che prima non avevamo mai fatto. Siamo partiti con un’idea molto precisa aiutati anche dal genio di Riccardo Pasini aka il Paso, sound engineering dello studio 73 di Ravenna. Con lui è stato possibile arrivare ad ottenere il suono che avevamo in testa. Ogni piccola sfumatura, ogni vezzo è stato realizzato all’interno di Abstract [Ra]».
Quali sono le vostre maggiori influenze dal punto di vista musicale?
«Blur, Oasis, Joy Division, The Doors, Bowie e The Smiths rappresentano il nostro background musicale».
E ci sono stati nuovi ascolti che hanno influenzato questo disco?
«Sì, citiamo tre band in particolare: Black Angels, Brian Jonestown Massacre e Reptile Youth».
Avete già suonato in Inghilterra, presto andrete in Francia, il vostro nuovo album è promosso anche nel Regno Unito: guardate molto fuori dall’Italia…
«Il nostro nuovo disco, cosi come i precedenti, è pensato per una platea internazionale. Suoneremo a Parigi al Pop In (il 27 di maggio, ndr) e a Saint-Étienne al Thunderbird Lounge (il 29 di maggio, ndr). Sarà un mini tour promozionale esclusivamente in acustico. Ci accompagnerà Andrea Fiumana, fotografo ufficiale della band che già chi ci segue conosce per le belle fotografie e il video clip di “Kill me right Now”».
Come è andata la prima data del tour con la nuova formazione?
«Abbiamo suonato all’Urban club di Perugia, ed è stato davvero una bomba. Suonare in un locale gremito di persone (vedi foto, ndr) è sempre molto eccitante. È stata anche la prima volta dei nuovi Doormen con Andrea Allodoli alla batteria e Tommaso Ciuoffo al basso. A rendere il tutto ancora più speciale è stata la presenza di molti nostri amici ravennati venuti a sostenerci in questa prima tappa. Insomma ci siamo e non vediamo l’ora di replicare sabato al Bronson dove appunto presenteremo il disco della nostra città».

Il tour dei Doormen proseguirà il 23 aprile a Torino, il 9 maggio al Velvet di Rimini e poi, come detto, anche in Francia.

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