Sul ruolo delle gallerie in un itinerario selezionato dell’arte italiana

A Cervia la mostra promossa da Cna a cura di Claudio Spadoni: da De Chirico allo spray su tela di Eron

Eron Follow Mostra Cervia

Eron, “Follow190919“, (foto Thinkers Company)

Una riapertura sperata, quella di musei e spazi d’arte, non solo da parte del pubblico ma anche delle persone che lavorano nel settore dell’arte contemporanea: artisti e galleristi hanno sicuramente sofferto della chiusura forzata degli spazi espositivi, sia pubblici e privati, e soprattutto per i secondi dell’impossibilità a partecipare alle fiere che a livello nazionale e internazionale hanno da sempre garantito il carburante al mondo dell’arte.
Ed è proprio a partire dalla consapevolezza dei disastri causati dalla pandemia e dell’importante azione di sostegno del mercato al lavoro artistico che è nata questa mostra a Cervia, curata da Claudio Spadoni e sostenuta dalla Cna, allestita ai Magazzini del Sale.

Abbandonata la linea politica che per molti decenni ha demonizzato il mercato incarnandolo nella morte dell’arte, in realtà le gallerie anche in anni non sospetti hanno sostenuto il mondo dell’arte, magari semplicemente a un passo indietro rispetto alle opere e agli ideali messi in campo.
Se negli anni della contestazione era un atto politico ed insieme estetico tagliare fuori il mercato, anche in quegli anni il mercato si è ritagliato un posto: marginale ma di sostegno.
E quasi sempre, le scelte di un buon gallerista non hanno solo mediato col denaro – raccomandando materiali, tecniche, supporti o formati più facilmente vendibili – ma hanno anche condiviso i percorsi e accettato sfide dagli esiti tutt’altro che scontati.

Al Magazzino del Sale quattro gallerie scelte sul territorio regionale – la Cinquantasei e la De Foscherari di Bologna, la Poleschi di San Marino e la Magazzeno Art Gallery di Ravenna – presentano una sessantina di opere concordate col curatore che ripercorrono un itinerario selezionato attraverso l’arte italiana.

A partire dalla specializzazione delle quattro gallerie – dall’arte del primo ‘900 (il Futurismo e Novecento) all’arte secondo del dopoguerra e l’Informale, la Pop e Arte povera fino all’arte del tutto conemporanea – la mostra presenta per la maggior parte dipinti, alcuni disegni, sculture e installazioni secondo una linea costante di qualità.

Colpiscono molti nomi conosciuti – Balla, Boccioni, Savinio – fra cui De Chirico di cui è in mostra una interessante composizione floreale realizzata dopo il periodo metafisico. Alla seconda metà degli anni ’70 appartengono due belle tele di Schifano, rappresentante della linea Pop italiana, che a smalto su tela emulsionata ingigantisce alcuni limoni dalle tinte stridenti e anticipa la linea citazionista degli anni ’80 immettendo in un lavoro uno degli edifici metafisici di De Chirico.

Passando agli anni Ottanta, non manca la pittura della Transavanguardia e il citazionismo di Salvo, qui presente con due opere del nuovo millennio. Ancora fra le prove più recenti dei grandi protagonisti dagli anni ’70 in poi va ricordata un’opera del 2009 di Claudio Parmeggiani che, senza tradire la matrice concettuale del lavoro che l’ha storicizzato, presenta un grande dittico dal ritmo formale e visivamente poetico tracciato grazie a semplici fumo e fuliggine. Passando alle generazioni più vicine si distinguono le opere su carta a tecnica mista di Margherita Manzelli le cui figure femminili, sempre in bilico fra realtà ed estremizzazione caricaturale, inquietano perchè rappresentazioni netaforiche di un vuoto reale.

Chiude questa recensione, purtroppo selettiva, il lavoro di Eron, esponente di punta del Graffitismo italiano, che dipinge a spray su tela un paesaggio marino, inquietante erede di un mondo postatomico.

Quattro gallerie per un secolo d’arte. Magazzini del Sale, Cervia; fino al 22 agosto Tutti i giorni dalle 20 alle 24 (ingresso gratuito).

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