Parlano i ristoratori: «Buon risultato, ma ora servono investimenti»

Soddisfazione dei gestori degli stand, che già pensano al futuro delle banchine. Il parere di Confesercenti.

Il Darsena Open Show di sabato 18 luglio è stato una vera e propria scossa per la città di Ravenna: tante iniziative culturali e spettacolari, bancarelle e una lunga tavolata da 300 metri hanno dato vita a un luogo quasi sempre deserto, attirando così migliaia di persone. Erano presenti sette ristoranti in particolare, che hanno aderito a un bando pubblico aperto a tutti gli esercenti ravennati: I Furfanti, La Campaza, Corte Cabiria, Enoteca Bastioni, Terrazza Einaudi, Diabolik e il Naif.
«La serata è andata molto bene, è stata una bella iniziativa» dicono i gestori del Corte Cabiria. Sono d’accordo anche i responsabili del ristorante I Furfanti: «È stata una manifestazione di gran successo, sostenuta peraltro da una buona promozione». Il Naif si ritiene molto soddisfatto, ma lascia un piccolo appunto nell’eventualità di altre serate analoghe: «Bisogna che gli stand siano più separati fra loro, lo spazio per farlo c’è…».

folla davanti agli standDavvero in moltissimi hanno partecipato all’evento per festeggiare Ravenna Capitale Italiana della Cultura 2015, procurando grande frenesia ai ristoratori. Il Diabolik, ad esempio, ha venduto circa 700 hamburger, mettendo d’accordo con un solo prodotto tutte le età. 
Infatti, come ci racconta Maurizio Bucci, proprietario del locale che prende il nome dal mitico personaggio dei fumetti, in Darsena erano presenti sia famiglie che gruppi di giovani. Bucci è soddisfatto della serata, ma il retrogusto non è dei più dolci: «È stata una bella iniziativa, però bisogna darle continuità. La Darsena ha grandi potenzialità: potrebbe anche essere un elemento di richiamo turistico. Sono solo i ravennati che dovrebbero essere più intraprendenti e avere più voglia di investire. E servirebbe un’amministrazione più lungimirante, capace di sostenere gli imprenditori».
Anche il proprietario dell’Enoteca Bastioni è convinto che la zona urbana del Candiano sia una grande risorsa: «È da sfruttare – dice appunto –  proprio per i fatto che si affaccia sull’acqua. È un peccato che ci siano ancora così poche opportunità per lo svago e il divertimento». Il Darsena Open Show ha dimostrato quanto una zona non frequentata possa riscattarsi, ma la formula della festa non può essere fine a sé stessa.
I ristoranti proponevano piatti per tutti, anche per vegani e vegetariani. Questo è un particolare da non trascurare: il cibo ci unisce e chi lo prepara per noi viene sempre più incontro alle nostre esigenze. I gestori della Terrazza Einaudi erano particolarmente stupiti: «Abbiamo dovuto rifare molti piatti, e per quanto riguarda la cucina vegana anche chi non segue quel genere di alimentazione era incuriosito e ha assaggiato qualcosa».

tavolataInsomma, i ristoratori si sono rivelati soddisfatti per l’evento in sé, anche se con qualche perplessità: la festa in Darsena si è dissolta nella compiutezza di una serata.
Alcuni tra i proprietari dei ristoranti che hanno vissuto il Darsena Open Show, se ci fossero condizioni favorevoli e sostenibili, si sono dichiarati disponibili ad investire nella zona, come ad esempio il gestore della Campaza. Proprio lui dice: «È stato un ottimo lavoro, con una fantastica affluenza di persone e anche tra gli operatori c’è stato un grande spirito di condivisione. L’idea del tavolo di 300 metri in cui ci si poteva sedere liberamente è stata ottima. Il mio suggerimento per il futuro è di collegare al più presto la Darsena e il centro città e proseguire questo percorso di eventi e manifestazioni pubbliche che possano portare a stimolare investimenti duraturi».

Una posizione che va incontro alle considerazioni espresse anche dalla Confesercenti: «Darsena open show si è rivelato un evento visionario, ben riuscito e molto apprezzato dai ravennati e non solo, e ci auguriamo possa essere lo stimolo per attivare nuovi investimenti, viste le potenzialità della Darsena che sono state evidenziate».
L’associazione dei commercianti ribadisce tra l’altro la sua soddisfazione per il fatto che il Comune abbia raccolto la proposta di coinvolgere più ristoratori con un bando aperto. E, guardando al futuro, lancia una sfida a tutti gli attori affinché le prossime iniziative in Darsena nascano con l’ambizione di diffondere la reputazione di Ravenna al di fuori dei confini nazionali, e soprattutto far crescere i numeri di un turismo che per ora purtroppo non decolla.
Proprio da quegli spazi affacciati sull’acqua potrebbe arrivare il colpo di reni necessario per rendere la nostra città una metà invitante per sempre più persone. Dovranno perciò essere «sfruttati con intelligenza, a beneficio di tutta la comunità, o a soffrirne saranno altri luoghi di aggregazione e ritrovo come i lidi e il centro».

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