Sapir festeggia 60 anni con un libro: da Enrico Mattei all’ipotesi scissione

Nel 1957 nasceva l’azienda che univa enti pubblici e aziende private per lo sviluppo dello scalo di Ravenna (ufficialmente inaugurato nel 1971). Il dirigente di Eni fu il primo presidente del Cda. Oggi la società deve decidere se dividersi in due separando attività terminalistica da asset immobiliari

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I lavori per la realizzazione della darsena San Vitale

«Il porto è un mondo affascinante, vogliamo far rinascere la sua cultura a Ravenna tra chi non ci lavora». Così l’avvocato Riccardo Sabadini, presidente della Sapir, spiega la genesi del libro “Un’impresa in porto” che celebra i sessant’anni della società nata dall’incontro tra enti pubblici e imprese private per sviluppare lo scalo ravennate. Dopo l’anticipazione alla stampa il 6 novembre, il volume di 150 pagine (Longo Editore, 18 euro) verrà illustrato alla cittadinanza il l’8 novembre in occasione di un convegno alla Camera di Commercio.

L’opera – pubblicata con il contributo della Camera di commercio e il patrocinio di Comune, Provincia e Regione Emilia-Romagna – è stata commissionata all’Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea: il saggio è firmato da Tito Menzani, docente di Storia economica e saggista, e Salvatore Tagliaverga, ricercatore specializzato in Economia ravennate: «Un anno di lavoro sfogliando documenti tra diversi archivi storici – dicono gli autori –. Il risultato è una lettura non per addetti ai lavori ma per chiunque sia curioso di conoscere la storia del porto di Ravenna che si intreccia con la storia della città e della sua comunità».

RAVENNA 04/05/2017. FOTO AEREE SAPIR

Una veduta aerea della darsena San Vitale del canale Candiano (foto Sapir)

Tagliaverga e Menzani hanno svolto un lavoro di ricerca nell’archivio della società, dove hanno potuto consultare i verbali dei consigli d’amministrazione e delle assemblee degli azionisti, oltre che in biblioteche e vari archivi, in particolare quello della Camera di commercio. Altre fonti sono state le interviste di protagonisti della storia più o meno recente di Sapir, quali Remo Di Carlo, Luciano Valbonesi, Gaetano Gentile, Leonello Sciacca, Roberto Rubboli.

Il libro si compone di quattro capitoli, relativi ad altrettante scansioni cronologiche. Il decennio che precede la nascita dellla Sapir; il periodo dalla nascita (con la presidenza del cda a Enrico Mattei) al 1971 in cui viene effettivamente inaugurato il porto, la seconda fase che si conclude nel 1994 con la nascita dell’Autorità portuale e la fine del ruolo di Sapir come attuatore del porto e l’ultimo capitolo che ripercorre l’ultimo ventennio e guarda al futuro con la sfida sull’eventuale scissione tra attività terminalistica e asset immobiliari.

«Questo libro per il sessantesimo anniversario di Sapir mette in evidenza la sua strettissima relazione con il porto – afferma il vicesindaco con delega al Porto Eugenio Fusignani – e la sua grande capacità di investimento e occupazionale. In occasione di questo importante traguardo vorrei esprimere il mio augurio che Sapir possa continuare a garantire, come ha sempre fatto, grazie alle sue banchine, operatività e grandi opportunità per il nostro scalo marittimo». «La Sapir e il porto di Ravenna hanno rappresentato e rappresentano tuttora due realtà, non è retorico dirlo, decisive per la storia e lo sviluppo della nostra città – commenta l’assessora alla Cultura Elsa Signorino –. Fin dal 1973 l’impegno pubblico in questa società conferma il ruolo strategico che Mattei e Cavalcoli prima e Zaccagnini poi avevano intuito. Il volume, molto articolato, nel ripercorrere gli eventi del passato offre significativi spunti di riflessione per capire le dinamiche future».

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