Anche il colosso Ynap del ravennate Marchetti sospende le vendite di Dolce&Gabbana

La campagna promozionale di una sfilata della maison italiana a Shanghai ha sollevato accuse di razzismo, alcuni post di uno dei fondatori del marchio hanno fatto il resto: è partito il boicottaggio da parte dei vip e la messa al bando da molti siti di e-commerce

Anche il sito cinese di Ynap, il colosso Yoox Net-a-porter di cui il ravennate Federico Marchetti è stato fondatore e oggi amministratore delegato, ha sospeso le vendite dei prodotti griffati Dolce&Gabbana dopo l’incidente diplomatico tra la celebre maison di moda e il Paese orientale. Ynap si è quindi allineata a quanto già fatto da altre piattaforme e-commerce. Lo si apprende dalle pagine online de Il Sole 24 Ore dove si legge che “sebbene nessuno degli e-tailer abbia rilasciato dichiarazioni ufficialmente, fonti vicine alle aziende confermano la momentanea messa al bando”.

In buona sostanza ecco cosa è accaduto. Una serie di video realizzati per promuovere un’importante sfilata in programma a Shanghai per oggi, 23 novembre, ha sollevato accuse di razzismo contro la casa di moda. La critica è quella di aver utilizzato un linguaggio stereotipato offensivo per il mondo cinese. Il tutto aggravato dalla divulgazione di alcuni messaggi che Stefano Gabbana, uno dei fondatori del marchio, ha scambiato con un account di moda particolarmente seguito su Instagram: insulti e offese contro la Cina. D&G si è difesa parlando di hackeraggio. Ma a quel punto era ormai scattato il boicottaggio contro il marchio da parte di numerosi testimonial e vip.

Per metterci una pezza e chiudere il caso, Stefano Gabbana e Domenico Dolce hanno realizzato un video di scuse.

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