A Classis 52mila visitatori in un anno. Ravennantica: «Tra i primi 100 in Italia»

I biglietti stimati inizialmente erano 60mila. «Ma le previsioni di incasso sono state comunque rispettate»

Foto1 Esterno Classis

Arriva il primo bilancio del museo Classis Ravenna, inaugurato un anno fa: il museo archeologico di Classe ha visto l’ingresso di poco più di 52mila visitatori. Di questi, i paganti sono stati 31.038 (il 60%) mentre 21.186 (40%) sono  stati i biglietti emessi a titolo gratuito. L’incidenza delle gratuità sul dato complessivo – si legge nel comunicato della fondazione Ravennantica – è largamente al di sotto del 48% della media nazionale e in linea con i musei che vantano le migliori percentuali.

Inevitabile è tuttavia il confronto sui paganti rispetto a quanto preventivato lo scorso anno: erano stimati 60mila biglietti, ne sono arrivati meno. La Fondazione però assicura che le previsioni di entrata – pari a 226mila euro – sono state rispettate. Nel dettaglio: « Sono stati incassati 148.640 euro da biglietti; 11.450 euro da visite guidate; 36.246  euro da book-shop;  29.664 euro da affitto sale. Ciò è stato possibile grazie ad una spesa media per ogni visitatore che si è rivelata superiore alla previsione stimata dal rapporto Cles pari a euro 3,5 e che si è assestata, invece, a 3,76 euro». Il comunicato sottolinea anche «apprezzamento unanime degli addetti ai lavori e le lusinghiere recensioni della stampa specializzata». In ogni caso Classis è tra «i primi cento musei più visitati d’Italia nel quale, per quanto riguarda l’Emilia Romagna, figurano attualmente soltanto il MAMbo e la Pinacoteca Nazionale di Bologna oltre al Complesso della Pilotta di Parma che, peraltro, consta di tre realtà: la Galleria Nazionale, il Teatro Farnese ed il Museo Archeologico Nazionale».

La volontà espressa dal Ministero dei Beni Culturali, dal Comune di Ravenna e dalla Regione Emilia-Romagna, in fase di attuazione dell’Accordo di Valorizzazione, di promuovere e proporre con un biglietto integrato il circuito Classiario, «in questo primo anno ha già conseguito risultati molto interessanti. Le potenzialità però, sono di ampio margine e potranno concretizzarsi efficacemente allorché il sistema di digitalizzazione delle biglietterie al quale si sta dedicando Ravennantica avrà completamente preso avvio».

Sul versante della didattica museale, per esempio, «circa 5mila presenze delle 52mila complessive sono riferibili ai laboratori realizzati per le scolaresche e per le famiglie. Questo risultato pur rappresentando un dato ragguardevole, è però suscettibile di un aumento sostenuto in considerazione del fatto che, quest’anno, si è potuto disporre delle aule didattiche solo dal 15 maggio. Ora che si può disporre da subito delle nuove aule didattiche e che, conseguentemente, si è potuto avviare per tempo la promozione dei laboratori , è lecito attendersi risultati molto superiori in linea con l’esperienza significativa maturata da Ravennantica».

Infine, il successo più rilevante del Museo Classis – secondo i promotori – «si è manifestato con tutta la sua forza nella capacità di sviluppare collaborazioni a livello locale, regionale e nazionale instaurando e rafforzando rapporti sinergici con realtà museali, culturali e istituzionali tali da portare a compimento processi che consentono di entrare in circuiti culturali e turistici di grande rilevanza». Vanno letti in questo senso gli accordi di collaborazione sottoscritti con il Mann di Napoli e con il Sistema dei Parchi della Val di Cornia ai quali si sono aggiunti, da ultimo, il Museo del Delta di Comacchio e Il Mic di Faenza.

«Alla soddisfazione derivata dall’alto numero dei visitatori – dice il presidente di Ravennantica, Giuseppe Sassatelli – va affiancata anche la soddisfazione, non meno importante sul piano squisitamente culturale. L’offerta innovativa del nuovo Museo di Classe sia nella sua impostazione di fondo (Museo della città e del territorio) che nei suoi apparati espositivi ha catturato l’interesse di tanti visitatori che hanno avuto così la possibilità di approfondire un segmento importante della storia della città e del suo territorio, accrescendo in primo luogo le proprie conoscenze, ma collegandole anche al resto del patrimonio storico e archeologico della città, in una sinergia e con un intreccio che aprono scenari affatto nuovi sul piano della valorizzazione del nostro patrimonio culturale e anche su quello della crescita culturale dei cittadini». Michele de Pascale parla di  eccellenti risultati in termini di numero di visitatori e di apprezzamento della stampa» che «confermano con nostra grande soddisfazione, il valore dell’investimento e la qualità del disegno originario. Non si tratta di un punto di arrivo, ma del raggiungimento di un traguardo parte di un percorso di visione, ampio e ambizioso, che vedrà il museo proiettarsi nel tempo sempre con nuovi progetti e servizi, come ad esempio la promozione e la proposta del circuito Classiario nel suo insieme attraverso un biglietto integrato che raggiungerà la sua completa espressione grazie al sistema di digitalizzazione delle biglietterie al quale RavennAntica sta lavorando».

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