Confcommercio: «Un disastro la chiusura generalizzata dei locali alle 22»

Il presidente Mauro Mambelli: «Evitare di prendere misure che penalizzerebbero le categorie economiche»

Mauro Mambelli ConfcommercioIl presidente della Confcommercio di Ravenna, Mauro Mambelli interviene sull’ordinanza di “coprifuoco” che prevede la chiusura degli esercizi commerciali allo scoccare delle 22, che si prevede e teme possa entrare in vigore nelle prossime ore.

«Se il Governo pensa a chiusure generalizzate dalle ore 22 vorrà dire che sarà responsabile dei disastri che provocherà al mondo produttivo ed economico – si legge in un comunicato stampa dell’associazione di categoria ravennate –. Capiamo l’esigenza di fronteggiare un epidemia insidiosa è subdola, ma non è possibile attuare misure che colpiranno al cuore interi settori produttivi ed in particolare le attività turistiche.
Si era tanto sperato a fine estate di poter finalmente vedere i primi segnali di ripresa, soprattutto per i settori più esposti alla crisi come quello turistico e del commercio. Purtroppo nulla è stato fatto per potenziare la sanità, perdendo tempo prezioso, ed ora intere aree del paese si trovano già con situazioni di criticità in campo sanitario nonostante la grande parte dei nuovi contagiati abbia sintomi più lievi e venga immediatamente curata con terapie adeguate.
Occorre evitare di prendere misure che, oltre a non risolver la situazione, penalizzerebbero le categorie economiche più esposte alla crisi economica conseguente alla pandemia. Inoltre a breve verranno sbloccati i licenziamenti e le imprese si troveranno a dover far fronte a tutti i pagamenti che Stato ed enti pubblici pretendono.
Confidiamo come ha ben rappresentato il presidente nazionale Confcommercio Carlo Sangalli sugli effetti della contrazione economica in atto nel tessuto economico produttivo, che le misure che il governo e le regioni prenderanno, non strangolino ulteriormente l’economia già messa al tappeto dalla situazione vissuta nei mesi scorsi.
Non si pensi ingenuamente  che Ravenna sia indenne a questa crisi perché i negozi sfitti nelle vie centrali della città, l’ingente perdita di fatturato per le attività ricettive E le imprese in genere ed il ricorso generalizzato alla CIG sono segnali molto sconfortanti .
In questa particolare fase è assolutamente importante ascoltare la voce delle associazioni di categoria e dei corpi intermedi che tutti i giorni toccano con mano, essendo al fianco degli imprenditori, le difficoltà nelle quali questi si devono muovere, ancor più dall’inizio di questo funesto inizio anno».

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