Imprese femminili: la riduzione nel 2020 è inferiore rispetto alle altre aziende

Dati della Camera di Commercio: Agricoltura, Commercio e Attività di alloggio e ristorazione scontano gli effetti più pesanti della pandemia

Bedroom Door Entrance 271639(1)Le imprese guidate da donne in provincia di Ravenna a fine 2020 erano sono 8.018, pari al 20,94 percento del totale (a fronte del 21,98 dell’Italia e del 20,81 dell’Emilia-Romagna), in calo dello 0,39 percento rispetto a dodici mesi prima (quando a livello nazionale è stato dello 0,29) e inferiore a quella delle imprese non femminili, che segnano -1,12 percento. I dati sono della Camera di Commercio alla vigilia dell’8 marzo.

Sebbene il tessuto produttivo femminile resti mediamente più giovane di quello maschile, le aziende guidate da donne con meno di 35 anni riducono la loro consistenza a 700 unità (-18 rispetto all’anno prima), rappresentando, ora, l’8,7 percento del totale, mentre nel 2019 erano l’8,9.

Agricoltura, Commercio e Attività di alloggio e ristorazione scontano gli effetti più pesanti della pandemia: in termini di saldo, 20 sono le imprese femminili agricole in meno rispetto al 2019 (-1,9%), 16 quelle commerciali (-0,8%) e 10 le imprese femminili delle attività legate al turismo (-0,9%). In terreno negativo, inoltre, le Attività artistiche, sportive e di intrattenimento (-6 unità, pari a -3,2%, la variazione percentuale rispetto al 2019), le Attività manifatturiere (-5, pari al -1%), le Attività di servizi (-4, pari al -0,4%), l’Istruzione (-3, pari al -9,4%), l’Edilizia e le Attività professionali (- 2 imprese femminili in meno, pari al -0,8%). Crescono i settori del Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+14 unità, pari al +4,6%) e le Attività immobiliari (+14, pari al +3,1%).

Nella provincia di Ravenna, il comparto a maggior presenza di imprese guidate da donne è quello delle “Altre attività di servizi” (lavanderie, estetiste, parrucchiere, ecc.), ove oltre la metà delle imprese del settore (59,2%) è femminile. Seguono Sanità e assistenza sociale (42,1%), Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (33,1%), Noleggio, agenzie di viaggio, Servizi di supporto alle imprese (30,9%) ed il Commercio (25,6%).

A livello comunale, la contrazione più elevata in termini assoluti viene rilevata nei Comuni di Faenza (-15), Russi (-10), Cervia (-9) e Conselice (-8). Si registrano invece saldi positivi nel Comune capoluogo (+14), a Castel Bolognese, Lugo, Massa Lombarda, Riolo Terme, S. Agata sul Santerno e Solarolo.

Il Comune con più imprese femminili in provincia di Ravenna si conferma Cervia, che fa registrare un tasso di femminilizzazione pari a 23,33%.

«Le tante storie raccolte in questi anni grazie all’impegno e al lavoro del Comitato per l’Imprenditoria femminile – sottolinea Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna – danno la misura dei successi ma anche delle difficoltà affrontate, restituendo l’immagine di un mondo combattivo, pieno di risorse e di creatività. È proprio comprendendo il valore e le potenzialità delle donne d’impresa che da più di quindici anni la Camera di commercio di Ravenna, attraverso il Comitato, investe su una cultura imprenditoriale che fa della partecipazione femminile un irrinunciabile punto di riferimento. Le donne che vorranno cogliere questa opportunità hanno il nostro sostegno: da loro occorre partire per dare nuovo impulso alla crescita delle aziende e dell’occupazione».

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