Redditi dipendenti, Cisl: la media provinciale è l’8% in meno di quella regionale

Indagine del sindacato tra le dichiarazioni 2019 presentate ai propri Caf: con 21.353 euro i lavoratori ravennati sono i più ricchi della Romagna ma perdono 230 euro rispetto a due anni fa

I lavoratori dipendenti della provincia di Ravenna nel 2019 hanno avuto un reddito medio di 21.353 euro, il più alto tra le province romagnole ma inferiore dell’8 percento rispetto alla media regionale e più basso di 230 euro rispetto a due anni prima. È il quadro che emerge dallo studio svolto dalla Cisl che esamina un campione di dichiarazioni dei redditi 2019 presentate da lavoratori dipendenti ai suoi Caf, circa il 10 percento dei dipendenti presenti in provincia. Per i redditi del 2020 è atteso un peggioramento.

Le province romagnole si classificano agli ultimi posti in Regione, davanti solo alla provincia di Ferrara (Ravenna al sesto posto; Forlì-Cesena al settimo; Rimini all’ottavo). «Le motivazioni – dice Francesco Marinelli, segretario generale della Cisl Romagna – sono da riscontrarsi principalmente nella presenza nei territori emiliani di settori merceologici a più alto valore aggiunto. Anche la qualità del lavoro incide sui bassi redditi e questo vale purtroppo soprattutto per le donne ed i giovani. Sono loro infatti ad avere il maggior numero di contratti a tempo determinato e stagionale, che determinano stipendi più bassi ed un minor numero di giornate lavorate».

Il reddito medio delle donne nella provincia di Ravenna è più basso del 21 percento rispetto alla media delle retribuzioni totali, dato in linea con quello regionale. «Purtroppo ci aspettiamo un peggioramento, visto che i dati sull’occupazione femminile in Emilia-Romagna evidenziano un calo a settembre 2020 del 3%, che equivale a circa 13mila posti di lavoro in meno tra le lavoratrici dipendenti. La pandemia infatti ha determinato la perdita di numerosi contratti di lavoro a tempo determinato e stagionali, dove in maggioranza sono impiegate le donne».

Esaminando le denunce dei redditi dei lavoratori under 35 si riscontrano posizioni reddituali più basse del 45 percento rispetto alla media di tutti gli altri lavoratori.  «Questo dato è principalmente dovuto a tipologie di lavoro precarie, ma soprattutto di una cultura dell’organizzazione del lavoro che vede i giovani penalizzati per molto tempo, anche oltre i 30 anni di età, senza possibilità di accedere a posizioni lavorative più gratificanti».

Secondo Marinelli tanto è possibile fare per invertire la tendenza negativa. Cisl propone tre azioni: «Un piano di investimenti in Romagna, adeguato ad una robusta politica industriale, che possa creare un maggiore valore aggiunto dalle specifiche vocazioni industriali di ogni territorio. Un forte rilancio della formazione professionale e ad una formazione continua per i lavoratori. La pandemia ha infatti velocizzato un processo di digitalizzazione che non possiamo abbandonare e che coinvolgerà sempre più le nostre realtà lavorative. Infine una riforma fiscale, in particolare per i dipendenti e pensionati, che contribuiscono al 95 percento del totale del gettito Irpef».

EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24