Stop concessioni: «Un terremoto per le imprese balneari, stop agli investimenti»

Il grido di dolore di Fiba Confesercenti. L’assessore Corsini: «Urgente una legge di riordino del Governo»

Spiaggia Riviera Adriatica«Dopo la sentenza del Consiglio di Stato ora è davvero urgente che il Governo affronti in modo definitivo la materia attraverso una legge di riordino delle concessioni demaniali con finalità turistico ricreative. Un provvedimento da troppo tempo rinviato e che dovrà contenere criteri molto chiari per tutelare il lavoro, la professionalità e gli investimenti fatti dagli imprenditori balneari».

Così l’assessore regionale a Turismo e Commercio, il ravennate Andrea Corsini, commenta la decisione del Consiglio di Stato di indicare il 31 dicembre 2023 come termine ultimo per le proroghe delle concessioni balneari che da inizio 2024 saranno quindi aperte al libero mercato, come previsto dall’articolo 12 della direttiva Bolkenstein.

«Da troppo tempo i nostri operatori turistici stanno vivendo una situazione di incertezza rispetto al loro futuro, a quello delle loro famiglie e delle proprie imprese – prosegue l’assessore -. Una situazione che deve essere chiarita una volta per tutte. Per questo occorre una norma che dovrà essere concordata con l’Unione europea per evitare di incorrere in procedure di infrazione che continuerebbero a mettere a rischio un comparto fondamentale per l’economia turistica nazionale e regionale».

Usa parole ancora più dure Maurizio Rustignoli, presidente delle imprese balneari di Fiba Confesercenti. «Un intervento dirompente, un terremoto che ha gettato nell’incertezza più profonda 30mila imprese, per lo più familiari, che oggi si trovano di fronte alla prospettiva di essere private del loro lavoro e di quanto hanno costruito nel tempo. Chiediamo al Governo di aprire urgentemente un tavolo di confronto con i rappresentanti delle attività balneari».

«Imporre un termine così vicino creerà il caos – afferma Rustignoli – e farà crollare gli investimenti. Il settore e le famiglie che vivono di questo lavoro avrebbero invece bisogno di chiarezza e di stabilità. Dovrebbero poter sapere domani quello che accadrà fra due anni, non vivere nell’incertezza. Inoltre, troviamo sconcertante che la sentenza sia entrata nel merito della durata dei titoli concessori: questo è un tema di competenza del legislatore, non dei giudici amministrativi».

«C’è bisogno di trovare una soluzione che garantisca la continuità e la tutela del lavoro di operatori e dipendenti. Serve una riforma, non un colpo di spugna. La stessa sentenza de Consiglio di Stato – conclude Rustignoli – prevede un indennizzo per gli attuali concessionari e il riconoscimento alla professionalità. Sono due elementi imprescindibili per procedere a una riforma organica del settore. Fiba Confesercenti, insieme alle altre associazioni di rappresentanza del settore, saranno a fianco delle oltre 30 mila imprese familiari che hanno investito ingenti risorse e lavorano nel settore turistico balneare, mettendo in campo tutte le azioni necessarie per garantire la continuità e la tutela del lavoro di operatori e dipendenti».

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