Sanità privata, nuove esternalizzazioni: lavoratori pronti alla mobilitazione

La Cgil contesta la scelta del gruppo Kos, che in provincia riguardano i dipendenti di Villa Azzurra, a Riolo Terme

Villa Azzurra Riolo

Villa Azzurra, a Riolo Terme

Nei giorni scorsi si è riunita l’assemblea dei lavoratori del gruppo Kos in Emilia Romagna che, all’unanimità, si è dichiarata pronta alla mobilitazione dopo la decisione di esternalizzare, e dunque trasferire presso un’altra società dello stesso gruppo, i lavoratori delle aree del pulimento e delle cucine.

All’assemblea hanno partecipato i lavoratori delle strutture interessate, tra cui quelli di Villa Azzurra a Riolo Terme (oltre a Villa Pineta di Pavullo e Cardinal Ferrari di Fontanellato), che sono tra l’altro le principali strutture di sanità privata del gruppo in Emilia-Romagna.

I lavoratori delle pulizie e delle cucine di queste strutture, secondo quanto deciso dall’azienda, saranno trasferiti presso un’altra società del gruppo con conseguente modifica del contratto nazionale di lavoro, peggiorativo.  A questi lavoratori attualmente viene applicato il contratto nazionale Aiop della sanità privata, il più importante contratto di settore; con il trasferimento passerebbero al contratto Aris dove subirebbero un aumento delle ore di lavoro da 36 a 38 e stipendi inferiori soprattutto per gli eventuali nuovi assunti che, a parità di mansioni, percepirebbero anche 400 euro in meno.

«Il piano proposto da Kos è inaccettabile – scrive in una nota inviata alla stampa la Cgil -: con il trasferimento, ai lavoratori interessati si prospetta anche la  diminuzione delle ore di lavoro e il taglio di alcuni posti. Fortissima poi la preoccupazione, da parte di tutti, che misure di questo tipo possano in seguito interessare anche le aree amministrative delle strutture, al momento fuori dal progetto di riorganizzazione. Si tratta di misure ingiustificate che sottointendono idee di organizzazione del lavoro, che per noi sono inaccettabili, come la volontà aziendale di aumentare i margini di guadagno intervenendo sulla qualità del lavoro e sui diritti dei lavoratori. Nonché l’idea, altrettanto negativa, che vi sia una sorta di classifica del prestigio delle mansioni al cui fondo, secondo Kos, ci sono le mansioni delle pulizie e delle cucine che quindi possono essere retrocesse con contratti più modesti».

Si prospetta anche un problema di natura politica. «La Regione Emilia Romagna – attacca la Cgil – ha previsto di incrementare i finanziamenti per quelle strutture che avessero scelto di adottare il contratto nazionale Aiop, per così sostenere le aziende che sceglievano di tutelare anche la qualità dei contratti. Il gruppo Kos, invece, si prepara a continuare ad intascare maggiori rimborsi ma cambiando il contratto, scegliendo uno che costa meno. Si tratterebbe di un precedente molto pericoloso e per questa ragione abbiamo già chiesto un incontro alla Regione».

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