È nata la Camera di commercio di Ferrara-Ravenna: «Priorità alle infrastrutture»

Il ravennate Guberti eletto presidente. Il nuovo ente rappresenta 90mila aziende e avrà proventi per 8 milioni di euro all’anno. Il sindaco De Pascale: «Sarebbe stato meglio rimanere autonomi»

ConsiglioCon un voto unanime, il 5 aprile, il 63enne Giorgio Guberti, già presidente e poi commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna, è stato eletto alla guida della nuova Camera di commercio di Ferrara e Ravenna per i prossimi cinque anni. Il consiglio della massima istituzione economica si riunirà nuovamente, nel capoluogo estense, il 3 maggio per l’elezione della giunta, la quale provvederà successivamente a nominare al proprio interno il vicepresidente.

Il nuovo ente rappresenterà un territorio di 4.500 kmq, 39 comuni e 725mila abitanti, 88.946 imprese registrate, 265mila addetti di cui il 42 percento nei servizi, 20,9 miliardi di euro di valore aggiunto complessivo e oltre 9 miliardi di esportazioni. Tra i settori economici, svetta il terziario con il 55,5% di imprese sul totale. Le imprese femminili sono il 22,4%, il 7,2% quelle giovanili mentre le imprese straniere si attestano al 12,2%. La nuova Camera di commercio potrà contare su proventi superiori agli 8 milioni di euro, la sede legale di Ravenna, la sede territoriale di Ferrara e le sedi decentrate di Cento, Comacchio, Faenza e Lugo.

Dalla relazione d’insediamento di Guberti si evincono i temi fondamentali alla base del programma di lavoro: «Prospettive comuni di sviluppo sono quelle legate al potenziamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie in grado di consentire al sistema delle imprese, anche attraverso il porto di Ravenna, sempre più punto focale della logistica delle merci emiliano-romagnole e ora cuore pulsante della Zona Logistica Semplificata, di avere un efficiente collegamento, anche verso il Nord Est e l’Europa orientale attraverso il corridoio Baltico-Adriatico».

Il corridoio Baltico-Adriatico è il primo dei dieci assi prioritari del sistema di reti transeuropee dei trasporti e attraversa cinque nazioni europee: Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria ed Italia.

Il disappunto del sindaco di Ravenna

Il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, non ha nascosto il disappunto per l’operazione di accorpamento: «È stato un grave errore dei Governi che si sono succeduti in questi anni, compreso l’attuale, quello di non prendere atto che questa riforma andava cambiata». L’auspicio è che l’ente lavori alla crescita turistica di due territori, trasformi i due poli industriali legati alla chimica in un unico sito produttivo, valorizzi l’identità agroalimentare e combatta per un recupero del deficit infrastrutturale presente nel nord-est dell’Emilia Romagna.

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