Alluvione: 95 interventi di ripristino per un valore di 100 milioni

La giunta regionale ha fatto tappa a Ravenna e ha presentato il bilancio di quanto fatto e quanto in avvio sui corsi d’acqua

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A distanza di quasi un anno dall’alluvione di maggio 2023, il territorio della provincia di Ravenna è interessato da 84 interventi di ripristino tra somme urgenze, urgenze e interventi di programmazione anticipata, per 91 milioni di euro circa. Di questi sono già conclusi, o in corso, interventi per oltre 65 milioni. Sono 11, invece, quelli in fase di avvio, in particolare sui fiumi Ronco, Montone, Savio, Lamone e Santerno, per un valore di quasi 7 milioni e mezzo ad opera dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, che si concluderanno entro la fine dell’estate. Inoltre, per far fronte ai disagi della popolazione causati dall’alluvione, sono stati erogati contributi Cis (Contributo di immediato sostegno, 5mila euro iniziali) per 65,6 milioni.

I dati sono stati diffusi oggi, 14 marzo, dalla Regione in occasione della visita della giunta regionale dell’Emilia-Romagna a Ravenna, prima tappa di un tour che porterà la giunta nelle province colpite dall’alluvione dello scorso maggio (i prossimi appuntamenti domani alle 14 a Forlì, per Forlì-Cesena, e il 19 marzo alle 9 in Città metropolitana a Bologna).

A Ravenna, nella sede della Provincia, c’è stato un momento di confronto tra la delegazione della Regione, guidata dal presidente Stefano Bonaccini e dalla vicepresidente Irene Priolo, il presidente della Provincia di Ravenna, Michele De Pascale, sindaci e amministratori, rappresentanti delle parti sociali, delle imprese e delle realtà associative. Nella delegazione della Giunta anche il sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi, e gli assessori Paolo Calvano (Bilancio), Andrea Corsini (Trasporti), Alessio Mammi (Agricoltura) e Paola Salomoni (Scuola).

L’incontro è stata anche l’occasione per ribadire le richieste di modifica delle ordinanze già presentate alla Struttura commissariale di Governo e condivise da tutti i firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima, che vanno dall’ampliamento del credito di imposta alla semplificazione delle procedure di rimborso, oltre naturalmente all’inserimento dei beni mobili tra quelli risarcibili.

Inoltre, la vicepresidente Priolo ha anche illustrato il percorso che si sta facendo verso i Piani speciali, a partire dalla mappatura del dissesto, ormai in fase di conclusione, perché la ricostruzione non può che partire dall’analisi dell’evento.

Ricostruzione post alluvione: i cantieri in fase di avvio in provincia di Ravenna

Sul Ronco, in comune di Ravenna, sono in partenza 4 cantieri da 300mila euro (per un totale di 1 milione 200mila euro), per la sistemazione di frane degli argini e il ripristino di difese delle sponde mediante la posa di scogliere lungo tratti di arginature dalla lunghezza di circa 100 metri ciascuno. Sulla sommità degli argini, corrono viabilità comunali. In particolare, le opere interesseranno le località Coccolia, San Bartolomeo, Ghibullo e San Bartolo. Sempre sul Ronco in comune di Ravenna, si sta concludendo la progettazione di un intervento da 1,9 milioni per la ricostruzione di golene e il rinforzo dell’argine da Borgo Sisa a Durazzanino, al confine con il forlivese.

Sul Montone è al via un intervento da 300mila euro presso la Chiusa di San Marco (comune di Ravenna) per il ripristino della sommità arginale interessata da smottamento.

Sul Lamone, a Formellino di Faenza, è in affidamento un cantiere da 350mila euro per il ripristino dei corpi arginali destro e sinistro e per la rimessa in quota delle sommità arginali.

Sul Santerno sono 3 gli interventi in affidamento per un totale di 2,7 milioni. Alla confluenza tra Reno e Santerno, nei comuni di Lugo e Alfonsine (località Villa Pianta) con 500mila euro si procederà al ripristino di golene e argini franati in destra e sinistra Santerno, a seguito del pompaggio acque dal Canale destra Reno.

Sempre lungo il nodo Reno-Santerno, tra Santa Maria in Fabriago e Valle, fino a Ponte Pianta, sono previsti due interventi dal valore complessivo di 2,2 milioni: riguardano l’officiosità idraulica del fiume Santerno con la rimozione di vegetazione caduta, la sistemazione di frane golenali e il consolidamento degli argini.

Sul Savio, è in ultimazione la progettazione di un cantiere da 1,9 milioni di euro che punta al ripristino dell’officiosità idraulica nel tratto tra Matellica e Cannuzzo, a Savio di Ravenna e Cervia, e all’adeguamento dei corpi degli argini a valle degli abitati di Castiglione di Ravenna e Cervia, fino alle località Bottega della Guarniera e Villa Ragazzena.

«Questa alluvione ci ha insegnato molto – ha detto Bonaccini – e le vecchie previsioni vanno aggiornate: gli strumenti urbanistici dovranno recepire le nuove carte che stiamo aggiornando insieme all’Autorità di bacino. Voglio quindi essere chiaro: non si costruisce il nuovo nelle aree allagate. La Regione non arretrerà fino a quando la ricostruzione non sarà completata, non come prima ma meglio di prima. E fino a quando i rimborsi non saranno garantiti al cento per cento. Continuiamo, dunque, a chiedere al Governo le risposte che ancora mancano, a partire dal risarcimento dei beni mobili danneggiati e procedure più semplici per ottenere quanto dovuto da cittadini, famiglie e imprese».

Il presidente della Provincia e sindaco di Ravenna, Michele de Pascale: «Al momento, purtroppo, il bilancio della situazione è molto negativo e lo diremo al Commissario Figliuolo al quale faremo proposte molto concrete per la massima semplificazione. Le procedure di indennizzo sono di fatto bloccate. Non c’è copertura per i beni mobili e non c’è nemmeno copertura finanziaria completa. La ricostruzione avanza con grande spinta, anche se le risorse Pnrr sono un aggravio dal punto di vista burocratico. Non arretreremo di un millimetro rispetto alla necessità di indennizzare, ripristinare e rendere più sicuri i territori».

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