In provincia di Ravenna aumenta la popolazione, calano i disoccupati e i lavoratori

La fotografia della provincia per Ires-Cgil: redditi più bassi della media regionale, ma cresce il Pil del +1%

Lavoro Ufficio

In occasione dell’assemblea generale della Cgil di Ravenna del 21 gennaio all’hotel Cube di Ravenna, è stato presentato il rapporto dell’Ires sull’andamento economico della provincia. L’Osservatorio sull’economia e il lavoro arriva alla sua quarta edizione e offre un’analisi delle diverse dimensioni socio-economiche, utilizzando una vasta gamma di fonti e dati, da quelle Istat per gli aspetti demografici, a quelle Inps, Istat, Siler, Prometeia per lo studio del mercato del lavoro e delle dinamiche economiche e occupazionali.

Demografia

Dal punto di vista demografico, si evidenzia che al 1° gennaio 2024, la popolazione residente nella provincia di Ravenna era 388.982 abitanti, con un incremento negli ultimi tre anni che segue la fase di contrazione demografica proseguita dal 2013 al 2021. Tuttavia, rispetto al 2013, la contrazione della popolazione residente nella provincia di Ravenna è pari a 4mila persone in meno (-1,5%). Fra il 2013 e il 2023, la
provincia ha registrato un calo del 27,5% di bambini nati.

Questo fenomeno si accompagna a un invecchiamento della popolazione, evidenziato da un indice di vecchiaia provinciale pari a 226, che indica una proporzione di anziani più che doppia rispetto ai giovani sotto i 15 anni. A compensare questo dato, almeno in parte, l’attrattività del territorio per cittadini di altri paesi o altre aree italiane. In particolare, il numero di cittadini stranieri residenti nella provincia è in leggero incremento: al 1° gennaio 2024 sono 48.693 e costituiscono l’11,4% della popolazione residente, dato comunque più basso di quello medio emiliano-romagnolo (12,9%, il dato più alto fra le venti regioni italiane), seppure superiore a quello nazionale, attestato al 9%.

Macroeconomia

L’economia provinciale ha registrato, come il resto della regione e il Paese, un aggravamento dopo il mese di maggio 2023, anche a seguito dell’alluvione. Nonostante questo, il sistema produttivo sembra essere complessivamente riuscito a contenere gli effetti congiunturali negativi. Per il 2023, il valore aggiunto della provincia è stimato secondo i dati Prometeia a +0,4% rispetto al +0,8% regionale. Le stime di crescita per il 2024 segnano un +1,0% (+1,1% per l’Emilia-Romagna).

Gli eventi di maggio 2023 hanno avuto un impatto negativo per l’agricoltura (-13,0%) e l’industria in senso stretto (-0,9%). L’incremento del valore aggiunto reale è stato sostenuto principalmente dalle costruzioni e dai servizi, terziario che da solo determina il 70% del valore aggiunto provinciale. Tuttavia, è importante notare che il tasso di crescita di entrambi i settori si è ridotto. Al 31 dicembre 2023 si registrano sul territorio provinciale 32.865 imprese attive, il dato più basso dal 2002. Questa tendenza negativa è destinata a proseguire poiché i primi nove mesi del 2024 mostrano un’ulteriore significativa contrazione. Per quanto riguarda le esportazioni, dopo un biennio di crescita, si registra in provincia una riduzione dell’8,9%, in contro-tendenza rispetto al +1,4% registrato per l’Emilia-Romagna.

Occupazione

Nel mercato del lavoro, nel 2023 in provincia si registra un decremento di circa 2.300 occupati rispetto al 2022, corrispondente a un -1,3%. Rispetto al 2019, si arriva a conteggiare una perdita di oltre 4.700 occupati, ossia un calo del 2,7%, a fronte del -0,1% registrato in Emilia-Romagna. Il calo di medio periodo ha interessato più le donne degli uomini, più i lavoratori autonomi dei dipendenti, più gli occupati dell’industria e dei servizi. Conseguentemente, il tasso di occupazione provinciale passa dal 70,2% del 2022 al 69,4% del 2023. In parallelo, nel 2023 nella provincia di Ravenna è diminuito il numero delle persone in cerca di occupazione, fattore che porta il tasso di disoccupazione a scendere dal 5,4% del 2022 al 4,6% del 2023, per la prima volta dal 2020 più basso del tasso della regione Emilia-Romagna, rimasto quest’anno stabile al 5,0%.

Secondo i dati Siler il 2023 si chiude con un incremento di circa 3.720 posizioni di lavoro in più, un dato pressoché doppio rispetto a quello del 2022. La crescita è attribuibile ai contratti di lavoro a tempo indeterminato, che hanno registrato un incremento di 2.981 unità, a fronte del +746 registrato per gli avviamenti con contratto di apprendistato, tempo determinato e lavoro somministrato.

Retribuzioni

Tasto dolente è quello delle retribuzioni: i dati Inps indicano un livello medio per i lavoratori privati non agricoli della provincia pari nel 2023 a 23.069 euro annui, più basso di quello calcolato per la regione Emilia-Romagna (25.486 euro). In particolare risulta ancora evidente e marcato il differenziale salariale di genere. Anche considerando i redditi medi delle dichiarazioni fiscali del 2023, emerge come la provincia di Ravenna, con una media di 22.118 euro, si posizioni in regione al quart’ultimo posto.

Cassa integrazione

Nel 2023, le ore di Cassa integrazione guadagni complessivamente autorizzate nella provincia di Ravenna sono state 2.853.391, segnando un +68% rispetto all’anno precedente.

Reddito di cittadinanza

Nel 2023 il reddito e la pensione di cittadinanza sono stati percepiti da 3.318 nuclei familiari (erano 4.224 nel 2022), corrispondenti a più di 5.930 individui coinvolti.

Ambiente e territorio

Infine, l’Osservatorio si concentra sulle condizioni dell’ambiente e del territorio. I dati Ispra del 2023 mostrano che la provincia di Ravenna ha un consumo di suolo del 10,3%, superiore alla media dell’Emilia-Romagna (8,9%) e a quella nazionale (7,1%), con il comune capoluogo all’11,1%. La pericolosità idraulica (rischio di alluvioni) interessa il 22,2% del territorio provinciale, quasi il doppio rispetto alla media regionale (11,6%). La pericolosità franosa è inferiore, interessando il 6,5% del territorio, rispetto al 14,6% regionale.

Rifiuti

In termini di produzione di rifiuti urbani, l’Emilia-Romagna è tra le regioni meno virtuose con 640 kg pro capite all’anno, mentre Ravenna registra 727 kg, influenzata dal turismo. Tuttavia, per quanto riguarda la raccolta differenziata, la regione si distingue per virtuosità, con un tasso del 77,2% nel 2023, superiore alla media italiana del 65%. La provincia di Ravenna supera la media regionale con un 78,3%, evidenziando una tendenza positiva negli anni.

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