giovedì
14 Agosto 2025

Lutto nel mondo del giornalismo: morto Antonio Graziani, storico corrispondente Rai

Il ricordo dei colleghi: «Un vulcano di idee, grazie per le emozioni»

Antonio GrazianiCordoglio nel Ravennate, e non solo, per la morte di Antonio Graziani, storico corrispondente Rai per la provincia di Ravenna, e direttore dalla sua fondazione di Ravegnana Radio.

Graziani è morto ieri (18 ottobre) a Lugo dopo una lunga malattia, all’età di 87 anni. Lascia la moglie e due figlie, Claudia (in passato collaboratrice del nostro giornale) e Caterina, a cui vanno le condoglianze anche della redazione di Ravennaedintorni.it.

I funerali si svolgeranno giovedì con partenza dalle 14 dalla camera mortuaria e la celebrazione delle esequie alle 14.30 a Santa Maria Maggiore.

Tra i messaggi di cordoglio, particolarmente toccanti quelli dei colleghi. «Me lo ricordo con il microfono in mano e lo sguardo acceso – commenta sui social per esempio la giornalista Rai Giovanna Greco -. Un vulcano di idee, sempre gentile e sorridente. Resta per me l’unico corrispondente della Rai da Ravenna».

«Da Ravenna Antonio Graziani. Quante volte lo abbiamo sentito in radio e in televisione – ricorda invece il giornalista e conduttore televisivo Fabrizio Binacchi -. È stato corrispondente Rai per una vita e insieme uomo di ricerca delle tradizioni e della cultura popolare, che spesso è più alta di quella ritenuta Alta. Grazie Antonio per quello che ci hai trasmesso e per quello che ci hai insegnato, grazie per le emozioni che i tuoi racconti ci suscitavano, a voce e per immagini. Buon viaggio, collega buono e caro».

Chiedeva il pizzo al titolare di un bagno: 9.300 euro in 20 giorni, arrestato 25enne

Operazione della guardia di finanza. Il giovane ha ricevuto denaro per quattro volte, con pretese sempre in aumento

Foto 3 GdF
Le fasi dell’arresto del taglieggiatore di Milano Marittima

Pretendeva soldi dal titolare di uno stabilimento balneare di Milano Marittima in cambio di protezione, con la minaccia di ritorsioni sui familiari se non avesse pagato. In venti giorni ha ottenuto 9.300 euro in un avido crescendo continuo: dai 500 euro della prima volta ai cinquemila chiesti alla quarta occasione quando però sono scattate le manette. Il 12 ottobre scorso, appena ricevuta una busta con i contanti dall’imprenditore taglieggiato, un 25enne originario di Salerno ma domiciliato a Lido di Savio è stato arrestato dalla guardia di finanza. Il giovane con precedenti per furto e spaccio dovrà rispondere di estorsione: il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere. Un alloggio ben diverso da quello che si era concesso nella settimana precedente alla cattura: due notti in un quattro stelle e quattro notti in un cinque stelle.

Foto 2 GdFI Finanzieri della tenenza di Cervia stavano seguendo il 25enne nell’ambito di un’indagine per spaccio, settore della criminalità a cui il giovane è stato da sempre più vicino. I frequenti incontri con l’imprenditore turistico, notoriamente estraneo al mondo degli stupefacenti, hanno attirato l’interesse delle Fiamme Gialle. Che hanno preso contatti con il gestore del bagno. Non senza imbarazzo, l’uomo ha ammesso di essere vittima di estorsione: aveva già pagato 5.300 euro in tre occasioni e aveva raccolto altri quattromila euro per un’ulteriore consegna prevista per il giorno seguente (il saldo dell’ultima richiesta da cinquemila euro). A quel punto è nato il piano per incastrare l’estorsore. Gli investigatori hanno fotocopiato le banconote preparate e si sono appostati nella zona. Appena il ragazzo ha preso la busta ed è salito in auto, è scattato il blitz con l’arresto in flagranza.

Foto 1 GdFL’operazione ha portato anche a un secondo arresto, di un 39enne ravennate domiciliato a Cervia, con precedenti per droga e sospettato di essere un sodale del 25enne nei suoi traffici illeciti. L’uomo era in un’auto nei paraggi dello stabilimento balneare: addosso aveva due dosi di cocaina per 1,2 grammi circa, la successiva perquisizione dell’auto e del domicilio a Pinarella consentiva di ritrovare ulteriori 22 grammi. Il 39enne si trova ora ai domiciliari.

L’ipotesi investigativa della Finanza è che il 25enne non agisse da solo nell’attività di estorsione e quello stabilimento balneare non fosse l’unica vittima delle sue minacce. Le indagini quindi proseguono ora per ampliare il quadro e individuare i contorni.

Dopo le proteste: «Oltre il 90% dei portuali ha il green pass e vuole lavorare»

Lo scalo ravennate è tornato operativo. Compagnia Portuale e sindaco attaccano i manifestanti

Porto Ravenna 19 Ottobre
La piccola manifestazione del 19 ottobre in via Baiona

Anche questa mattina (19 ottobre) è in corso una manifestazione (non autorizzata) al porto di Ravenna (in via Baiona) contro l’obbligatorietà del green pass sui luoghi di lavoro e a sostegno della protesta dei portuali di Trieste.

Pochi, al momento, i partecipanti, sorvegliati dalle forze dell’ordine, che non stanno creando disagi. Dopo il blocco di alcune ore di ieri, quindi, il porto è potuto tornare alla piena operatività.

«Oltre il 90 percento dei lavoratori della Compagnia Portuale ha il green pass – ha dichiarato in queste ore in un video di Porto Ravenna News il direttore Denis Di Martino -,  noi vogliamo lavorare e continuare a sfruttare al meglio la ripresa economica. In particolare i lavoratori interinali hanno vissuto un anno di grande crisi e ora stanno di nuovo lavorando, le proteste di questi giorni fanno male soprattutto a loro, che non hanno potuto svolgere il proprio servizio, perché qualcuno, in nome della “libertà”, ha pensato bene di privare della libertà (di lavorare o di tornare a casa) la stragrande maggioranza dei portuali».

Anche il presidente della Compagnia, Luca Grilli, ha stigmatizzato le proteste, sottolineando come fossero a manifestare al porto ieri soprattutto persone provenienti da fuori Ravenna e che non avevano nulla a che fare con la portualità.

Concetto sottolineato anche dal sindaco Michele de Pascale in serata. «Ho aspettato la conclusione della manifestazione dei finti portuali a Ravenna per esprimere la mia più assoluta solidarietà a tutti i lavoratori e le lavoratrici del porto, agli autotrasportatori, alle forze dell’ordine e a tutti i cittadini e le cittadine che a causa del comportamento irresponsabile di poche persone, di cui diverse provenienti da fuori Ravenna, hanno vissuto ore di disagio e problemi nell’esercizio del proprio lavoro. I manifestanti non hanno minimamente rispettato le prescrizioni date dall’autorità di pubblica sicurezza e hanno creato enormi problemi alla viabilità del porto e di tutta la città. Città e porto che, torno a ribadire, in molti casi nemmeno conoscevano».

«Solo grazie alla professionalità degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine e di polizia si sono evitati problemi più seri e si è riusciti infine a ripristinare la piena accessibilità dell’area portuale. L’auspicio di tutti i cittadini e le cittadine per bene, a prescindere dalle opinioni politiche o persino sul green pass, non può che essere che chiunque abbia commesso illeciti sia tempestivamente identificato e segnalato all’autorità giudiziaria per i diversi profili di reato verificatisi. Il messaggio chiaro che va mandato a tutta Italia e al mercato della logistica è che i lavoratori e le lavoratrici del Porto di Ravenna sono state le vittime di questi comportamenti e non certo i loro artefici, e che il Porto è pienamente operativo e accessibile con la consueta e riconosciuta efficienza e professionalità».

Il sindaco ha poi attaccato direttamente il consigliere della Lega Rolando, tra i manifestanti, così come aveva già fatto nel pomeriggio il segretario del Pd Barattoni, chiedendo alla Lega di prendere una posizione chiara contro i manifestanti, essendo il Carroccio tra i partiti che a Roma hanno votato a favore del green pass obbligatorio.

La rapina e poi l’arresto in via De Gasperi: il video di Ligabue girato a Ravenna

Presentata al Festival di Roma la clip di “Sogni di rock and roll”

È stato presentato nel weekend alla Festa del Cinema di Roma ed è ora on line il videoclip di “Sogni di rock and roll”, storica canzone scritta da Ligabue ormai più di 20 anni fa.

Canzone che ora ha anche un videoclip ufficiale, girato a Ravenna lo scorso luglio, nell’ambito delle celebrazioni dantesche (la tomba di Dante è tra i “protagonisti” del breve cortometraggio) e del progetto “Capolavori Immaginati”.

Il videoclip è diretto da Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis, vede la partecipazione dello stesso Ligabue (in giro in più zone di Ravenna) ed è stato prodotto da Raffaella Tommasi e Stefano Salvati per IMAGinACTION Festival Internazionale del Videoclip.

Il breve cortometraggio parte con una rapina in piazza del Popolo e finisce con l’arresto del protagonista tra via De Gasperi e piazza Caduti…

Importavano droga dal nord Europa: 14 arresti. Indagine nata da una rapina in banca

Comunicazioni su Whatsapp e Telegram, uno del gruppo ha continuato a spacciare anche in ospedale durante un ricovero. A gennaio 2020 sequestrati 7 kg di cocaina e eroina

IMG 20211018 WA0005Dalle indagini su una tentata rapina in banca a Ravenna è emerso un giro di narcotraffico con importazione di droga dall’estero per lo spaccio locale. È la sintesi estrema dell’operazione “Greppia”, soprannome dell’uomo al vertice del presunto sodalizio criminale: i carabinieri del nucleo investigativo all’alba di oggi, 18 ottobre, hanno catturato 14 persone (dodici uomini e due donne; due albanesi, due marocchini e il resto italiani) eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (gip Corrado Schiaretti, pm Lucrezia Ciriello). Il provvedimento è l’esito di nove mesi di indagini chiuse a gennaio 2020 con il sequestro di cinque panetti di cocaina, per un totale di sette kg, trovati nel cruscotto di una Mercedes fermata al casello di Lugo al ritorno dall’Olanda. Altre due persone sono indagate: una nel frattempo è deceduta per cause naturali e l’altra è ancora ricercata. I dettagli dell’inchiesta sono stati forniti dagli inquirenti nel corso di una conferenza stampa in procura.

L’aspetto rilevante del gruppo è dato dall’organizzazione ben strutturata. La sostituta procuratrice Ciriello parla di «criminali avveduti». C’era chi veniva retribuito con un fisso mensile per i suoi compiti, chi è stato capace di continuare a spacciare anche nella corsia del reparto di ospedale dove si trovava ricoverato, chi andava ad acquistare le partite di droga nel nord Europa (Olanda o Belgio) per poi frazionarle e rifornire vari livelli dello spaccio sul territorio ravennate usando dei simboli sui panetti per riconoscere più in fretta i pesi. E le comunicazioni viaggiavano su Whatsapp e Telegram, canali più complessi per le intercettazioni. Del resto la coppia di coniugi italiani al vertice può vantare il coinvolgimento in numerose inchieste sul traffico di droga locale. In una erano coinvolti anche due carabinieri finiti in manette.

L’indagine è nata a marzo 2019. Alla Credem di Ravenna viene sventata una rapina perché i malviventi in azione hanno la sfortuna di trovare nella filiale di via San Gaetanino un carabiniere in borghese che stava indagando su un tentativo di truffa ai danni di un’anziana. Le due vicende, apparse in un primo momento fra loro connesse, erano in realtà del tutto slegate, ma il militare negli uffici cattura uno dei banditi. Le indagini per individuare il secondo hanno scovato la rete di spaccio.

Covid, nessun nuovo ricovero a Ravenna. 32 in Rianimazione in tutta la regione

 

Sono 34 (su circa 550 tamponi) i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore in provincia di Ravenna. Nessun nuovo ricovero, mentre si registra il decesso di un 87enne.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 18 OTTOBRE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 428.076 casi di positività, 209 in più rispetto a ieri, su un totale di 15.981 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’1,3%, un valore non indicativo dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che la domenica è inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, nei festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 720 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 400.859. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 13.684 (-512). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 13.350 (-518), il 97,5% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registra un decesso, in provincia di Ravenna: un uomo di 87 anni.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.533.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 32 (stabili rispetto a ieri), 302 quelli negli altri reparti Covid (+6).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri); 2 a Parma (invariato); 3 a Modena (invariato); 13 a Bologna (+1); 3 a Imola (invariato); 3 a Ravenna (invariato); 2 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato); 1 a Rimini (invariato). Nessun ricovero a Reggio Emilia (come ieri), né a Ferrara (-1 rispetto a ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 26.440 a Piacenza (+8 rispetto a ieri, di cui 3 sintomatici), 32.849 a Parma (+28 di cui 17 sintomatici), 51.363 a Reggio Emilia (+11, di cui 8 sintomatici), 72.237 a Modena (+25, di cui 18 sintomatici), 89.745 a Bologna (+35, di cui 28 sintomatici), 13.589 casi a Imola (+12, di cui 9 sintomatici), 25.776 a Ferrara (+11, di cui 6 sintomatici ), 34.206 a Ravenna (+34, di cui 15 sintomatici), 18.816 a Forlì (+16, di cui 12 sintomatici), 21.542 a Cesena (+11, di cui 8 sintomatici) e 41.513 a Rimini (+18, di cui 13 sintomatici).

Operazione antidroga: 14 arresti, uno spacciava in ospedale durante un ricovero

Inchiesta “Greppia” del nucleo investigativo: nove mesi di indagini, 7 kg sequestrati, ai vertici due coniugi già noti alle forze dell’ordine

IMG 4701Per un periodo è stato ricoverato in ospedale ma  è riuscito a non interrompere i contatti con i clienti e in corsia ha portato avanti l’attività di spaccio di droga. È un episodio che emerge dall’inchiesta “Greppia” condotta dal nucleo investigativo dei carabinieri di Ravenna: 14 arresti stamani, 18 ottobre, per un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (pm Lucrezia Ciriello, gip Corrado Schiaretti), epilogo di un’attività di indagine andata avanti per nove mesi fino a gennaio 2020. In totale sono stati sequestrati 7 kg di stupefacenti (500 grammi di eroina e il resto cocaina) che gli investigatori stimano avrebbe potuto fruttare un milione di euro sul mercato.

La circostanza dello spaccio portato avanti durante il ricovero non ha avuto riscontri visivi durante le indagini ma è qualcosa emerso dalle intercettazioni: in più occasioni se ne è parlato apertamente come qualcosa che avveniva con certezza. Al vertice dell’organizzazione una coppia di coniugi italiani residenti a Cervia già noti alle cronache locali per vicende simili. Il gruppo era ben organizzato: la droga veniva importata da Olanda e Belgio in auto e poi veniva smerciata sul mercato locale. Tra gli arrestati due albanesi, due marocchini e il resto di nazionalità italiana. I destinatari complessivi dell’ordinanza sono 16: uno è risultato deceduto per cause naturali a luglio 2020, un altro è tuttora ricercato.

Qui l’articolo completo.

Caos al porto: «La Lega ha votato per il green pass a Roma e protesta a Ravenna?»

Il segretario provinciale del Pd attacca il consigliere del Carroccio che esulta per il blocco dello scalo ravennate

Corteo Porto RavennaNella zona del porto di Ravenna sta defluendo un gruppo di lavoratori che questa mattina si sono dati appuntamento per manifestare in solidarietà ai colleghi di Trieste.

Il corteo ha causato qualche rallentamento per l’ingresso dei camion al porto ma l’operatività dello scalo non risulta compromessa – si legge in un’agenzia dell’Ansa – mentre i manifestanti vengono scortati dalle forze dell’ordine a un paio di chilometri, nel luogo in cui avrebbero parcheggiato le auto. Non si registrano tensioni.

Tra i manifestanti anche il consigliere della Lega Gianfilippo Nicola Rolando, che in tarda mattinata esultava per un presunto «blocco» del porto di Ravenna. A lui è rivolta l’accusa del segretario provinciale del Pd, Alessandro Barattoni.

«Giorni fa il consigliere Rolando della Lega ha invocato i lavoratori di Ravenna a prendere esempio dai portuali di Trieste. Oggi festeggia il blocco del porto. Noi chiediamo con forza alla Lega Romagna di prendere posizione sia rispetto al green pass sia rispetto al blocco del porto. Sono un partito di governo e hanno votato le nostre stesse misure in Consiglio dei Ministri e in Parlamento. Vogliamo capire che posizioni ha la Lega romagnola su questi temi perché non si tratta di semplice bagarre politica ma di esprimersi sulle infrastrutture chiave per lo sviluppo della città. È favorevole al blocco del porto quando il blocco nel nostro scalo non è perpetrato dai lavoratori portuali ma è tentato in maniera strumentale da persone che con il porto non c’entrano nulla? Sarebbe davvero irresponsabile ma è quello che afferma il consigliere Rolando, consigliere comunale della Lega Ravenna!».

«Il rischio di blocco delle attività va assolutamente scongiurato – continua Barattoni -, è una protesta che rischia di avere effetti gravissimi sul lavoro e sull’economia del territorio. Va garantito il diritto di manifestare da parte dei cittadini così come quello dei lavoratori di poter lavorare, ma questo non è il momento della tensione ma della responsabilità, soprattutto da parte di chi ricopre cariche nel Governo e vota provvedimenti a Roma per poi strumentalizzarli a Ravenna. È ora di chiarire definitivamente».

 

Una nuova mappa di Cotignola, tra suoni e immagini di tre artisti

La sensibilità di un sound designer e due fotografi nella mostra sul tema del territorio nella chiesa del Pio Suffragio e all’ex ospedale Testi

Grazie ad un progetto di residenze nel corso del 2021 sostenuto dal Comune e dal Museo civico Luigi Varoli a Cotignola si è aperta una mostra sul tema del territorio interpretato dalla sensibilità di un sound designer e due fotografi.

L’installazione sonora di Giovanni Lami (Ravenna, 1978) si basa sulla rilevazione di suoni in vari punti del paese, siano luoghi di traffico intenso o di solo rumori naturali.
L’interno spoglio della Chiesa del Pio Suffragio aumenta la percezione delle tracce registrate nell’arco di alcuni mesi: i suoni del sottopasso dell’autostrada, quelli del campo da tiro all’arco durante un allenamento o della torre d’Acuto fra rintocchi di campane e gorgheggi di uccelli pongono lo spettatore in uno stato di grande attenzione: separato dal loro ambiente fisico immersivo, l’allestimento raffina l’udito al punto da distinguere con attenzione tutti i suoni.
Ci si rende conto ad esempio della presenza quasi costante dei rumori dei veicoli anche in questo territorio meno urbanizzato di altri; si fa attenzione ad alcuni rumori meno quotidiani e quasi relegati ad una dimensione di memoria come gli schiocchi di allenamento di frusta eseguito da sciucarèn.
Ci si sintonizza sul respiro affannoso di un Vulcaflex da strada metabolizzando il suo rumore sordo o letteralmente si sobbalza al rumore improvviso e forte di una campana.
Le riflessioni in relazione al suono nascono appunto dalla separazione dalle fonti ambientali che lo hanno generato in modo da creare una mappatura sonora del territorio. Se già ora emozioni e riflessioni si accavallano all’ascolto, la domanda di Lami è cosa potrebbero suscitare a distanza di una cinquantina di anni, cosa potrebbe essere scomparso o risultare diverso, quali effetti potrebbero avere in futuro. La domanda è concreta visto che i nostri sistemi di documentazione fanno prevalere in modo quasi determinante le immagini – documentari, home movies e fotografie – rispetto ai suoni.

Negli spazi dell’ex ospedale Testi sono presenti le immagini di Michele Buda (Ravenna, 1967), docente di fotografia all’Accademia di Belle arti di Ravenna, che tematizza il confine fisico di Cotignola e del tratto locale del fiume Senio. La lunga esplorazione visiva delle propaggini della città nelle direzioni di Lugo e Faenza, fra zona urbana e industriale, delle case e degli abitanti di questa sorta di confine hanno portato ad un’ottantina di immagini: qui ne sono esposte trenta mentre tutto il lavoro complessivo è confluito in un libro, una sorta di “narrazione della pianura” che rende in modo esseziale le caratteristiche di questa terra.

Nello stesso spazio sono esposte anche una quarantina di fotografie di Marco Zanella (Reggio Emilia, 1984) che da quasi due anni ha ramificato la sua indagine a Cotignola: per lui – emiliano con una esperienza nell’atelier di Alex Majoli – la permanenza in Romagna ha significato molto più della semplice realizzazione di un progetto. Non a caso uno dei testi che apre la sua esposizione dal titolo “Scalandré” è tratto dall’intervista a Rosa Casadio, una donna di forte personalità che abita nel paese e ha mille storie da narrare. Alcune fotografie di Zanella fanno parte del ciclo ispirato alle sculture in cartapesta di Varoli mentre una seconda serie si concentra sulla vita di persone e animali, dettagli ambientali e urbani scoperti quasi per caso. Il bianco e nero in grandi dimensioni e a contrasti netti cattura una sorta di confine identitario del luogo: se non possiamo cogliere la vera identità sfuggente di Cotignola è quindi il confine che per sottrazione la rende evidente. Chi o cosa è Cotignola è leggibile in due corpi che si abbracciano, in una costruzione meccanica simile a una mantide religiosa, nell’equilibrio di una enorme massa di balle di fieno. Ancora si intravede nella recinzione a causa del Covid di due vecchie altalene, nelle linee rette – fino a dove è possibile – della sarchiatura dei campi, nell’attraversamento in solitaria di una piazza deserta.

Prospettive 2021 – Marco Zanella / Michele Buda / Giovanni Lami – Cotignola, Chiesa del Pio Suffragio, ex ospedale Testi: fino al 9 gennaio 2022 (lunedì e venerdì 15.30-18.30 / sabato-domenica e festivi 10-12 e 15.30-18.30; da lunedì a venerdì ore 8.30-12,30, solo su prenotazione, tel. 0545 908879 – 320 4364316, museovaroli@comune.cotignola.ra.it); ingresso gratuito.

Centinaia di persone in corteo al porto a sostegno della protesta di Trieste

Contro il green pass obbligatorio nel mondo del lavoro

Porto Ravenna TriesteSi sono ritrovati poco dopo l’alba nel piazzale tra la Docks Cereali e la Euro Docks, al porto di Ravenna, per protestare contro il green pass obbligatorio. Per dare un segnale ai “colleghi” di Trieste e sostenere la loro protesta anche da Ravenna, dove comunque il porto in questi giorni ha sempre mantenuto la piena operatività.

Erano un centinaio i lavoratori (portuali, ma anche di altre categorie, dal polo chimico al commercio) che si sono ritrovati per un sit-in pacifico, che si è poi trasformato in un corteo non autorizzato verso il porto San Vitale che ha bloccato la Classicana.

I manifestanti sono diventati circa 400.

“Neutralizzata” dagli artificieri la bomba di Granarolo. I video dell’esplosione

Evacuate 105 persone. Sul posto la “Folgore” di Legnago

Bomba GranaroloGli artificieri dell’Esercito Italiano sono intervenuti a Granarolo Faentino, nel comune di Faenza, per neutralizzare un pericoloso residuato bellico risalente al secondo conflitto mondiale.

L’ordigno, una bomba d’aereo di fabbricazione statunitense dal peso di 500 libbre di esplosivo ad alto potenziale, è stato rinvenuto nel corso di lavori di aratura in un terreno agricolo e prontamente posto in condizioni di sicurezza da un team di specialisti dell’8° reggimento genio guastatori paracadutisti “Folgore” di Legnago.

Le delicate operazioni di bonifica, coordinate dalla Prefettura di Ravenna e dal Comando Forze Operative Nord di Padova, sono iniziate domenica 17 ottobre alle 9 a seguito del completamento delle procedure d’evacuazione che hanno interessato oltre 105 residenti all’interno dell’area di sgombero (826 metri dal luogo di rinvenimento).

Gli artificieri hanno prima messo in sicurezza l’ordigno per poi rimuoverlo e trasportarlo in un’area appositamente individuata nel comune di Faenza dove è stato fatto brillare in sicurezza.

A garanzia della massima cornice di sicurezza, gli specialisti del Genio hanno realizzato opere di mitigazione degli effetti di una esplosione accidentale in fase di disinnesco appositamente progettate per l’esigenza sia a protezione degli edifici limitrofi sia per ridurre i disagi alla popolazione residente.

Quello odierno, per i guastatori paracadutisti della Brigata “Folgore”, è il decimo intervento di bonifica complessa (bomba d’aereo da 500 libbre) che viene condotto dall’inizio dell’anno, un evento eccezionale divenuto ormai norma.

Nel 2021 sono stati oltre 1.200 gli ordigni neutralizzati nei più di 391 interventi condotti dai guastatori paracadutisti nelle 7 provincie di competenza.

Covid, in regione il 97,7 percento dei malati è a casa senza (o quasi) sintomi

 

Sono 38 i nuovi casi di positività registrati in un giorno (su oltre 1.100 tamponi) nel Ravennate, seconda provincia dopo Bologna per numero di contagi nel bollettino di oggi, 17 ottobre. Nessun nuovo ricovero, mentre si registra un decesso in provincia, un 93enne. Scendono a 3 le persone ricoverate in terapia intensiva.

IL BOLLETTINO DEL 17 OTTOBRE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 427.870 casi di positività, 244 in più rispetto a ieri, su un totale di 20.908 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 1,1%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 785 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 400.140. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 14.198 (-543). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 13.870 (-545), il 97,7% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano due decessi: uno nel cesenate (una donna di 70 anni) e uno nel ravennate (un uomo di 93 anni).
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.532.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 32 (-1 rispetto a ieri), 296 quelli negli altri reparti Covid (+3).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri); 2 a Parma (invariato); 3 a Modena (invariato); 12 a Bologna (invariato); 3 a Imola (invariato); 1 a Ferrara (invariato); 3 a Ravenna (-1); 2 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato); 1 a Rimini (invariato). Nessun ricovero a Reggio Emilia (come ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 26.432 a Piacenza (+10 rispetto a ieri, di cui 9 sintomatici), 32.821 a Parma (+23 di cui 11 sintomatici), 51.353 a Reggio Emilia (+14, di cui 8 sintomatici), 72.212 a Modena (+22, di cui 14 sintomatici), 89.711 a Bologna (+57, di cui 45 sintomatici), 13.577 casi a Imola (+3, nessun sintomatico), 25.765 a Ferrara (+6, di cui 4 sintomatici ), 34.172 a Ravenna (+38, di cui 25 sintomatici), 18.800 a Forlì (+24, di cui 17 sintomatici), 21.531 a Cesena (+12, di cui 8 sintomatici) e 41.496 a Rimini (+35, di cui 21 sintomatici).

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi