mercoledì
03 Settembre 2025

Stoccaggio gas sotto terra in sovrapressione, il ministero dice no: non è priorità

Bocciatura per il progetto di San Potito. I test di iniezione non sono stati autorizzati

San Potito E CotignolaIl ministero per lo Sviluppo economico non ha autorizzato le prove di iniezione in sovrapressione per l’impianto di stoccaggio gas a San Potito che non è considerato una priorità. Dal Governo si fa sapere che queste forme per immagazzinare gas non vengono considerate strategiche. La popolazione locale viveva con una certa apprensione la possibilità che si procedesse con questi progetti.

Silvia Zamboni, capogruppo Europa Verde nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna: «Il ministero ha evidenziato che la capacità di stoccaggio del Paese è più che adeguata e quindi non c’è bisogno di aumentarla con la sovrapressione sia nell’impianto Snam di Minerbio (Bologna) sia a San Potito Cotignola. Per i Verdi/Europa Verde la strada da seguire è puntare sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica e non sui fossili e su infrastrutture inquinanti e ad elevato rischio ambientale».

Covid: 328 nuovi casi, il dato giornaliero più alto di sempre. Nessun decesso

In provincia è stabile l’occupazione di posti letto in terapia intensiva

Con 328 nuovi casi in 24 ore, oggi 11 marzo è il giorno con il più alto numero di diagnosi di coronavirus in provincia di Ravenna. Finora ne erano state individuate al massimo 303 il 27 febbraio, che era stato l’unico giorno sopra i trecento in dodici mesi. Occorre comunque ricordare che i numeri quotidiani sono poco significativi se presi singolarmente perché possono risentire di diversi fattori e avere oscillazioni importanti. Negli ultimi sette giorni la media stava calando. I nuovi contagiati portano il totale a 22.209 da inizio pandemia.

Per il quadro odierno va aggiunto che 97 sono asintomatici e 231 con sintomi; 323 in isolamento domiciliare e 5 ricoverati. I tamponi eseguiti sono stati 2.537 e  sono state comunicate circa 145 guarigioni.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 289.957 casi di positività, 2.845 in più rispetto a ieri, su un totale di 39.832 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 7,1%.

Sui 1.146 asintomatici, 570 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 35 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 40 con gli screening sierologici, 13 tramite i test pre-ricovero. Per 488 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 911 nuovi casi, poi Modena con 389 e Ravenna (328); seguono Rimini (223), Reggio Emilia (190), Cesena (186) e Ferrara (174); poi Parma (155), Forlì (140), Imola (118). Infine, Piacenza (31).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 60.666 (+1.242 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 57.160 (+1.162), il 94,2% del totale dei casi attivi.

Si registrano 45 nuovi decessi. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.959.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 345 (+12 rispetto a ieri), 3.161 quelli negli altri reparti Covid (+68).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 19 a Parma (numero invariato), 30 a Reggio Emilia (+2), 69 a Modena (-1), 98 a Bologna (+8), 35 a Imola (+2), 32 a Ferrara (+1), 15 a Ravenna (invariato), 4 a Forlì (invariato), 8 a Cesena (invariato) e 26 a Rimini (+1).

Lite in casa a colpi di coltello: due denunciati. Probabili questioni di droga

Prognosi di tre e cinque giorni per un 35enne e un 49enne

2Quando le forze dell’ordine sono entrate nell’appartamento hanno trovato due uomini con ferite alle mani, risultato di una lite avvenuta poco prima. È successo ieri sera, 10 marzo, in via Dorese a Ravenna. Due tunisini di 35 e 49 anni sono stati denunciati per lesioni personali aggravate. Entrambi hanno precedenti legati al mondo dello spaccio, uno è richiedente asilo mentre la posizione dell’altro rispetto alle norme di soggiorno è in corso di valutazione. Medicati al pronto soccorso, prognosi di tre e cinque giorni.

Frecce Tricolori: il calendario degli show per il 2021 prevede anche Punta Marina

Sul sito della pattuglia acrobatica le date a partire dal 23 maggio. La quinta edizione prevista per luglio 2020 venne annullata in aprile

FRECCE ZANI3628Il calendario 2021 degli show delle Frecce Tricolori, pubblicato sul sito internet della pattuglia acrobatica dell’Aeronautica, prevede la tappa di Punta Marina per il 20 giugno. Va comunque ricordato che si tratta di un calendario che, come abbiamo imparato a conoscere nell’ultimo anno per ogni tipo di evento, potrà subire modifiche in futuro. Basti pensare che nel 2020 la quinta edizione dello spettacolo era prevista per luglio e venne annullata in aprile per via delle incertezze legate al coronavirus. Come noto, lo spettacolo nel cielo sulla costa ravennate rientrava nell’ambito della manifestazione Valore Tricolore ed era diventato un appuntamento clou dell’estate con enormi afflussi turistici nella giornata di acrobazie.

Piogge dimezzate rispetto agli ultimi 18 anni, nei campi si inizia già a irrigare

È partita l’attività del Consorzio di Bonifica della Romagna occidentale con il conforto dei numeri: calo del 45 percento delle precipitazioni nel periodo novembre-febbraio rispetto alla media 1993-2021

20160828 133234Le registrazioni del pluviografo di Lugo dicono che la piovosità del quadrimestre novembre-febbraio appena concluso è stata 111 mm, il 45 percento in meno rispetto ai 202 mm della media del periodo 1993-2021. I dati sostengono la necessità di aver già avviato la stagione irrigua dei consorzi di bonifica con circa 15 giorni di anticipo rispetto al normale calendario. Sono già 91 le aziende che usufruiscono del servizio gestito dal Consorzio di Bonifica della Romagna occidentale, per circa 660 ettari totali di terreno.

Spiega il presidente del Consorzio, Antonio Vincenzi: «La decisione è un’ulteriore dimostrazione, se ce ne fosse stato bisogno, che i cambiamenti climatici incidono sull’attività agricola sempre più esposta ai rischi naturali. D’altra parte questa oggettiva situazione è la dimostrazione che il Consorzio deve proseguire nella politica seguita di rafforzamento degli investimenti strutturali, per essere sempre più in grado di offrire il migliore e più efficace supporto».

Normalmente, l’attività irrigua consorziale ha inizio a metà marzo e termina nel mese di ottobre o novembre, distribuendo mediamente oltre 50 milioni di metri cubi d’acqua. Nel periodo irriguo, il Consorzio assicura un servizio aggiuntivo di reperibilità anche il sabato, la domenica e nei festivi (dalle 8 alle 18) per la segnalazione di eventuali anomalie o guasti nella rete di distribuzione, con una squadra composta da 13 addetti. Servizio che da quest’anno è rafforzato da una reperibilità fornita dal Consorzio h24 per le varie attività.

Anziano morto da un mese in casa, soccorsi i cinque gatti che ora cercano un padrone

I felini erano sei, uno è deceduto, come una tartaruga. Gli altri sono sotto terapie, seguiti dai volontari dell’Enpa

Uno Dei Gatti Recuperati (1)All’interno di un appartamento in centro a Faenza dove è stato trovato il corpo di un 75enne morto da circa un mese c’erano anche sei gatti e una tartaruga: i volontari dell’Enpa sono stati contattati dalla polizia per recuperare gli animali. La tartaruga era già morta, una gatta è deceduta poco dopo mentre gli altri cinque felini sono sulla via del recupero e cercano un padrone.

Il responsabile del Rifugio del cane di Faenza Davide Bascetta e la veterinaria Elena Bagnari sono intervenuti per prendere in custodia gli animali fornendo loro cibo e acqua. Due gatti alla prima visita non presentavano particolari problemi, altri tre gatti invece sono molto magri e disidratati, e ora sono sotto controllo e terapie.

«Il lavoro dei volontari di Enpa è anche questo: dare supporto alle forze dell’ordine in circostanze eccezionali, per garantire il benessere animale con tempestività e professionalità – ha dichiarato Maria Teresa Ravaioli, presidente di Enpa Faenza -. Una volta terminate le cure, sarà nostra premura cercare di trovare qualcuno disposto ad adottare questi mici».

Uno Dei Gatti Recuperati (2)La notizia del ritrovamento dell’uomo era stata data dal Corriere Romagna. Gli inquirenti ipotizzano che sia morto per cause naturali. L’uomo conduceva una vita solitaria. Sono stati i vicini di casa a chiamare i soccorsi, visto che non lo vedevano da oltre un mese e hanno cominciato a sentire cattivo odore provenire dall’appartamento.

Per ulteriori informazioni contattare l’Enpa al numero 0546-661203 (il martedì dalle 10 alle 12 e il giovedì dalle 9.30 alle 11.30), email faenza@enpa.org.

In Romagna ha deciso di vaccinarsi il 72,6 percento degli operarori sanitari

Il risultato migliore tra i medici. In provincia di Ravenna complessivamente 30mila persone hanno ricevuto almeno la prima dose

CAMPAGNA VACCINALE PALA DE ANDRE' RAVENNAHa deciso finora di vaccinarsi il 72,6 percento del personale sanitario dell’Ausl Romagna. Ma la percentuale di personale potenzialmente immune sale al 79,3 percento se si considerano anche i positivi al Covid che non si sono vaccinati.

Sono i dati ufficiali pubblicati dall’Ausl Romagna, che certificano anche come la categoria più vaccinata sia quella dei medici, con l’81,7 percento del totale che ha deciso di sottoporsi alla somministrazione. La percentuale in questo caso di potenzialmente immuni sale quasi all’87 percento.

La percentuale più bassa è invece quella dei veterinari dell’Ausl Romagna (che sono però solo 118 sugli oltre 20mila dipendenti dell’Azienda), con il 23 percento dei vaccinati. Pochi anche i volontari tra gli Amministrativi, circa il 54 percento.

Complessivamente – considerando quindi anche gli anziani – a lunedì 8 marzo le persone vaccinate con la prima dose in Romagna erano 72.069 (di cui 25.870 in provincia di Ravenna), a cui vanno aggiunti 9.514 insegnanti (3.423 nella sola provincia di Ravenna, dove c’è stata la maggior adesione).

Inoltre dal 18 gennaio sono iniziate le somministrazioni della  seconda dose  e sono  33.374 le persone ad aver completato la vaccinazione in Romagna, di cui 11.359 a Ravenna.

Sciopero al Molino Spadoni: «Non aderisce al rinnovo del contratto nazionale»

Giornata di mobilitazione il 13 marzo. I sindacati segnalano che è l’unica azienda dell’industria alimentare in provincia che ancora tarda ad applicare gli accordi firmati a gennaio

Molino Spadoni Sede Principale Ravenna Coccolia
Una veduta aerea della sede del Molino Spadoni a Coccolia

I sindacati denunciano che i lavoratori del Molino Spadoni sono gli unici nel settore dell’industria alimentare in provincia di Ravenna a restare esclusi dal rinnovo del contratto nazionale: Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil proclamano lo sciopero generale di tutti gli occupati Spadoni per il 13 marzo.

«Il 25 gennaio – si legge in una nota dei rappresentanti dei lavoratori – è stata sottoscritta la stesura definitiva del contratto collettivo nazionale (Ccnl) per l’industria alimentare 2019-2023 con dodici associazioni datoriali del settore. Questo atto consolida l’ottimo risultato raggiunto attraverso l’azione delle tre sigle sindacali, unita a quella dei lavoratori del settore. Siamo di fronte a un rinnovo di grande valore che, oltre all’aumento salariale, riconosce alcuni aspetti normativi fondamentali come la classificazione del personale che andrà a definire le figure professionali di domani e il rafforzamento della formazione, attraverso il coinvolgimento di università e istituti di ricerca, in linea con gli obiettivi che il nostro Paese si pone, all’interno del contesto europeo, in materia di digitalizzazione e di green economy, quindi di una nuova economia che richiede lavoratori qualificati».

I sindacati comunicano che restano tre le associazioni che non hanno ancora aderito al rinnovo del Ccnl e una sola azienda su tutto il territorio della provincia di Ravenna: il Molino Spadoni. «Nonostante i vari solleciti fatti, siamo ancora oggi di fronte a una netta chiusura e a molti lavoratori senza il rinnovo del loro contratto nazionale. Confermiamo la nostra azione di lotta, attraverso il blocco degli straordinari, delle flessibilità e delle prestazioni aggiuntive, e proclamiamo lo sciopero».

Tagiuri: «Commercio allo stremo, chiusure senza logica: fateci riaprire»

Il presidente di Confesercenti Ravenna contro la zona rossa e le aperture solo a macchia di leopardo

Tagiuri Mauro
Mauro Tagiuri

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Mauro Tagiuri, presidente di Confesercenti Ravenna.

«È trascorso un anno dall’inizio del primo lockdown. Il 10 marzo 2020 l’Italia fu chiusa una prima volta per combattere la pandemia da Coronavirus. Un anno di sacrifici, di lutti, di sconforto che ha coinvolto l’intera popolazione. Per una larga fetta di cittadini, insieme al timore per la salute, la pandemia ha significato una gravissima crisi economica e finanziaria. È avvilente prendere atto che dopo un anno non abbiamo avuto nessun miglioramento sul piano sanitario mentre l’economia è al collasso.

Le imprese commerciali sono allo stremo. Turismo e commercio sono a pezzi. In una situazione così difficile si è disposti a subire ulteriori limitazioni solo se ne vediamo la reale necessità. Già la zona arancione scuro prevede limitazioni fortissime. Ora si è scelto di precipitare Ravenna e la Romagna in zona rossa. Ma proprio perché stanchi, delusi e sicuri che la misura sia ormai colma, chiediamo: è necessario?

Chiudere orefici, parrucchieri, negozi di abbigliamento e calzature, gli unici beni ritenuti non di prima necessità (mutande sì, pantaloni no: è l’effetto dello smart working?), tutto il resto aperto. Quanto incide nel prevenire flussi e assembramenti? La risposta è implicita. Non incide affatto. Si alimentano tensioni e divisioni fra le categorie del commercio. Non si capisce la logica di queste scelte.

Zona Rossa. Non ha una sicura influenza sulla salute pubblica, ma sicuramente è una scelta iniqua per imprese già provate da un anno impossibile: quindici giorni di chiusura, con i magazzini già pieni di merce primaverile. Un inizio di stagione su cui si contava per arginare anche se marginalmente la profonda crisi in cui ci ha gettato un anno di pandemia. Una categoria non contemplata, ingiustamente, dai ristori del Governo.

Vogliamo riaprire subito, in sicurezza, così come sono aperte tantissime tipologie di esercizi commerciali (vedi box a fianco): i fioristi, le ferramenta, le profumerie, i negozi di articoli sportivi, i negozi di casalinghi, gli ottici, le concessionarie d’auto, i negozi di biancheria, i negozi di telefonia, i negozi di elettrodomestici, i negozi di abbigliamento per bambini, le edicole, le cartolerie, le librerie, eccetera, eccetera. Fateci riaprire! Ne va dell’esistenza delle nostre imprese!»

Albo delle famiglie accoglienti, per chi vuole aprire le porte a chi è in difficoltà

L’iniziativa del Comune di Ravenna per costruire una rete di volontari disposti a sostenere con varie forme di solidarietà minori e adulti in situazioni difficili

FamigliaMinori, ragazzi, ragazze, adulti e anziani che vivono fragilità e difficoltà a Ravenna ora possono contare su una nuova rete di volontari disposti ad aprire le porte di casa: è nato infatti l’Albo delle famiglie accoglienti, uno strumento per includere e sostenere attraverso forme diverse di attivazione della solidarietà dei singoli e delle famiglie, primo esempio del genere in Italia.

Per famiglie accoglienti si intendono non solo quelle affidatarie (con minori in affido parentale o eteroparentale) ma anche chi dedica alcune ore della settimana ai figli di altri attraverso la forma del sostegno familiare diurno. Ancora, le famiglie accoglienti offrono aiuto anche a minori non accompagnati, come ad adulti, siano essi rifugiati, anziani o persone in difficoltà.

Altra figura è quella del mentore, che mette a disposizione tempo e capacità per aiutare chi ne ha bisogno nel proprio progetto di vita o in alcune attività.

Ci sarà anche la possibilità di diventare un attivista, partecipando all’organizzazione di eventi di sensibilizzazione, facendo rete con le associazioni locali e facendosi portatore dei valori e dei messaggi dell’Albo. Più la rete si amplierà, più sarà possibile supportare i percorsi di autonomia delle persone o contrastare le solitudini. Dopo l’adesione degli interessati, seguiranno percorsi formativi specifici.

L’Albo sarà composto da tre sezioni: Minori, al fine di promuovere lo strumento dell’affido familiare nelle sue differenti declinazioni (residenziale, diurno, sostegno familiare); Adulti (persone in condizioni di fragilità, studenti, neo-maggiorenni, rifugiati, titolari di protezione, anche usciti dal sistema di accoglienza, anziani, etc.) al fine di promuovere gli strumenti dell’ospitalità in famiglia e del mentore; Attivista, al fine di creare una rete di cittadini volontari a supporto delle azioni inerenti e complementari l’istituzione dell’Albo.

L’Albo nasce nell’ambito del progetto Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione) “Dalle esperienze al modello: l’accoglienza in famiglia come percorso di integrazione” di cui è capofila l’associazione Refugees Welcome Italia Onlus e partner il Comune di Ravenna con il servizio Immigrazione. Vede la collaborazione di tre servizi comunali: Immigrazione, Centro Famiglie e Servizi sociali, insieme ad enti del privato sociale (oltre a Refugees Welcome Italia, l’associazione di volontariato Agevolando e la cooperativa sociale Cidas) con i quali il Comune ha promosso e sottoscritto un protocollo di intesa. Le iscrizioni sono possibili da oggi, mercoledì 10 marzo, attraverso la piattaforma famiglieaccoglienti.comune.ra.it dalla quale è scaricabile l’avviso pubblico che descrive nel dettaglio le caratteristiche e gli obiettivi del progetto, i requisiti e le modalità di partecipazione.

Sul territorio i minori accolti attraverso l’affido o il sostegno sono 98 (dato 2019 del Servizio sociale associato dei Comuni di Ravenna, Cervia, Russi), i minori stranieri non accompagnati accolti sono 40, i tutori volontari dei minori stranieri non accompagnati attivi sono quattro, le persone accolte nell’ambito del progetto Fami “Dalle esperienze al modello: l’accoglienza in famiglia come percorso di integrazione”, sono cinque, mentre gli attivisti del progetto sono quindici. Per ulteriori informazioni: albofamiglieaccoglienti@comune.ra.it

Con lo slogan «Per far entrare i sogni bisogna aprire le porte», parte sul territorio una campagna di sensibilizzazione che si avvarrà, oltre che di manifesti affissi per le strade della città, anche di una serie di video realizzati dal regista Gerardo Lamattina insieme ad alcune delle famiglie accoglienti.

Troppo rumore dal traffico, Arpae conferma il no alla nuova scuola in via Vicoli

LAgenzia regionale per l’ambiente boccia il progetto del polo 0-6 anni del Comune anche dopo le controdeduzioni degli uffici pubblici: la statale Adriatica è troppo vicina

Polo Scolastico Via Vicoli Proposta + Fascia Verde
La mappa del nuovo polo scolastico di via Vicoli con le richieste della petizione

Ancora una bocciatura per il progetto di una nuova scuola comunale in via Vicoli a Ravenna (1,5 milioni di euro per nido e infanzia, 0-6 anni). L’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpae) ha confermato il parere negativo anche dopo le controdeduzioni inviate dal Comune. La questione principale è che in quel punto c’è troppo inquinamento acustico per la vicinanza della statale 16 Adriatica. Palazzo Merlato aveva già deciso, dopo il primo pronunciamento di Arpae a novembre, di destinare il finanziamento dell’opera ricevuto dalla Regione a favore della nuova scuola di Lido Adriano.

Il percorso per individuare il punto per la costruzione del nuovo polo scolastico 0-6 anni al servizio del quartiere San Biagio è stato finora piuttosto accidentato. Inizialmente era stato scelto di cementificare una piccola area di verde pubblico tra via Talamone e via Nizza (qui la relazione progettuale). Lista per Ravenna capeggiò una raccolta firme a cui aderirono 3.640 cittadini e il piccolo parco venne salvato.

A quel punto il Comune scelse lo spazio di via Vicoli poco distante da via Saragat. Fu la consigliera comunale Veronica Verlicchi (Pigna) a rendere nota la prima bocciatura di Arpae per l’area di via Vicoli. «Abbiamo invitato il sindaco uscente De Pascale – dice oggi la consigliera che si candiderà a sindaca alla prossime elezioni – a incaricare subito gli uffici dell’edilizia scolastica per l’individuazione di un’altra area idonea e rispondente alle normative nazionali e regionali in materia di inquinamento». La Pigna segnala un passaggio nella recente risposta di Arpae: «La classificazione acustica del Comune di Ravenna individua in via Talamone una “scuola di progetto” inserita all’interno di uno spazio verde di quartiere. Tale collocazione risulta in linea con quanto previsto dalla classificazione acustica e contempera l’esigenza di prossimità al requisito cogente per le scuole». Verlicchi invita il sindaco a individuare senza ulteriori indugi, un’area alternativa o a rivalutare l’area di via Talamone.

Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lpr, sostiene che la costruzione di questo nuovo polo non sia un’urgenza: «Le strutture esistenti rispondono tuttora alla capienza necessaria per accogliere la popolazione infantile del borgo San Biagio stesso, necessitando se mai di un’appropriata ristrutturazione/riqualificazione. È finita l’ora in cui si abbattono anche solo parzialmente dei parchi urbani». Ancisi rinnova le proposte già fatte a suo tempo per l’insediamento scolastico. L’area di via Palestro, dove già esiste la scuola 3/6 anni “Felici Insieme” e lì accanto il rudere abbandonato di una scuola elementare, poi diventata scuola infermieri, ora abbandonata e degradata. Oppure l’area di via Cicognani, oltre tremila metri quadrati edificabili, in cui sarebbe dovuta sorgere la nuova sede della Prima Circoscrizione comunale, istituzione poi abolita dalla legge.

Di nuovo in piazza contro la Dad. Raccolta firme per la riapertura delle scuole

A Ravenna il 14 marzo. Lanciata una petizione rivolta al sindaco

No Dad Ravenna
La protesta di domenica 7 marzo

Le “persone contro la Dad”, come è stato ribattezzato il gruppo, dopo quella molto partecipate di domenica scorsa, organizzano una nuova protesta in piazza a Ravenna per chiedere la riapertura della scuola in presenza.

L’appuntamento è per domenica 14 marzo in piazza Kennedy, dalle 16, «per gridare ancora più forte No alla Dad (la didattica a distanza, ndr)», si legge nei volantini degli organizzatori, che invitano a portare cartelli e a partecipare naturalmente rispettando le regole anti Covid, con distanziamento e mascherina.

Sarà anche l’occasione per firmare la petizione per la riapertura delle scuole lanciata in questi giorni e diretta al sindaco Michele de Pascale, a cui i promotori chiedono di farsi da tramite per portare le richieste dei firmatari sui tavoli che contano.

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