lunedì
07 Luglio 2025

In terapia intensiva il picco di casi Covid: occupati più della metà dei letti

In provincia il totale dei ricoverati è 18. I nuovi casi sono 133: superata quota 11mila (metà guariti). Comunicati altri 9 decessi: il totale sfiora 400, nel solo mese di dicembre sono stati 195

Foto DonazioneIn provincia di Ravenna i pazienti ricoverati per Covid in terapia intensiva oggi, 19 dicembre, sono 18: è il picco mai toccato negli ultimi due mesi e significa che l’occupazione di posti disponibili è oltre il 50 percento (34 i letti distribuiti tra Ravenna, Lugo e Faenza) mentre la soglia richiesta dal ministero per la massima efficienza sarebbe il 30 percento. I dati sono divulgati dalla Regione.

Per quanto riguarda gli altri dati che fotografano la diffusione del contagio sul territorio provinciale, oggi si registrano 133 nuovi casi e così il totale delle positività diagnosticate dalla fine di febbraio arriva oltre undicimila: 11.028 per la precisione. Poco più della metà sono guariti e quasi 400 sono morti: i decessi comunicati oggi sono 9. Nel solo mese di dicembre sono già 195.

Dall’inizio dell’epidemia da coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 153.844 casi di positività, 1.641 in più rispetto a ieri, su un totale di 13.851 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’11,8 percento. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 44,5 anni.

Sui 750 asintomatici, 386 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 72attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 12 con gli screening sierologici, 14 tramite i test pre-ricovero. Per 266 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 269 nuovi casi, Bologna (328), Reggio Emilia (247), Rimini (162), Ravenna (133), Parma (85), Piacenza (121), Ferrara(107). Poi Cesena (101), Imola (34) e Forlì (54).

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 13.851 tamponi, per un totale di 2.412.286. A questi si aggiungono anche 514 test sierologici e 3.625 tamponi rapidi effettuati da ieri.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.944 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 85.872.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 60.949 (-1.376 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 57.924 (-1.430), oltre il 95% del totale dei casi attivi.

Si registrano 73 nuovi decessi: 5 a Piacenza (2 donne, rispettivamente di 51 e 92 anni  e 3 uomini di 74,78e 84 anni), 6 in provincia di Parma (4 donne di 86, 95,86, 92 anni e due uomini di 72 e 86 anni); 7 in provincia di Reggio Emilia (si tratta di un uomo di 87 anni e sei donne di 98, 76, 92, 96, 85, e 91); 6 nel modenese (due donne, di 95 e 85 anni, e quattro uomini, rispettivamente di 78, 89, 73 e 91 anni); 34 in provincia di Bologna (15 donne di 79, 87, 99, 98, 93, 97, 93, 84, 93, 94, 99, 91, 98, 84 e 95 anni e 19 uomini rispettivamente di 71, 57, 56, 71, 77, 65, 87, 90, 71, 84, 80, 84, 78, 91, 87, e 78 anni). I rimanenti 3 uomini,dell’imolese, sono rispettivamente di 88, 91 e 90 anni); nessuna decesso nel ferrarese; 9 in provincia di Ravenna (7 donne di 95, 94, 93, 94, 98, 100 e 89 anni e 2 uomini, rispettivamente di 80 e 49 anni); 1 a Forlì-Cesena (e precisamente un uomo di 69 anni); 5 nel riminese (tre donne di 99, 74 e 97 anni; e due uomini, rispettivamente di 83 e 82 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 7.023.

Abbassa i pantaloni e finge di toccarsi davanti a delle ragazze: 44enne denunciato

È successo al parco Piave dove l’uomo è arrivato in bicicletta ma è stato fermato dalla polizia

È arrivato al parco Piave di Massa Lombarda in sella a una bici da donna poi si è abbassato i pantaloni e ha fatto finta di masturbarsi davanti a un gruppo di ragazze. La polizia ha denunciato un 44enne per atti osceni. L’episodio si è verificato nei giorni scorsi ma è stato reso noto dalla questura solo oggi, 19 dicembre. Al loro arrivo i poliziotti individuavano l’uomo che è stato accompagnato negli uffici del commissariato di Lugo per gli approfondimenti sulla vicenda. Il 44enne, gravato di precedenti per vari reati contro il patrimonio e in materia di sostanze stupefacenti, nonché già ammonito per aver commesso atti persecutori, è stato denunciato in stato di libertà.

Litigano al bar poi vola un pugno: uno è grave in ospedale, l’altro è in fuga

Le forze dell’ordine hanno l’identità dell’aggressore e lo stanno cercando

bar centrale punta marinaUn uomo è stato trasportato in ospedale a Ravenna nel pomeriggio di oggi, 19 dicembre, per le conseguenze di un pugno ricevuto in un litigio in un bar di Punta Marina. L’aggressore è fuggito ma le forze dell’ordine sanno già la sua identità e lo stanno cercando. Non si conosco le cause scatenanti. La lite è avvenuta al bar Centrale. L’uomo che ha avuto la peggio è stato intubato sul posto dal 118 per un grave trauma cranico.

Lista per Ravenna: «Le statue dei gorilla al tribunale fanno paura, meglio altrove»

L’architetto Angelo Barboni si esprime a nome della formazione politica di Alvaro Ancisi

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Il cortile del tribunale di Ravenna

«Ho visto dei bambini spaventarsi e piangere in braccio alla madre, che camminava in fretta e a testa bassa per schivare le figure minacciose». L’architetto Angelo Barboni parla a nome di Lista per Ravenna, la lista civica rappresentata in consiglio comunale dal decano dell’opposizione Alvaro Ancisi, per criticare le celebri statue dei gorilla di Davide Rivalta nel cortile interno del palazzo di giustizia di Ravenna. «Trovo agghiacciante questa ubicazione, per il luogo in sé e per come queste figure incombono su chi, per propria necessità o su chiamata, si presenta all’ingresso». Vale la pena ricordare che le opere di Rivalta sono collocate in quel punto da 18 anni.

Per Barboni si tratta di realizzazioni artistiche notevoli. Ma altro dovrebbe essere il contesto per la loro collocazione: «Una Biennale d’Arte, una piazza d’armi o un parco, dove si trovano in effetti massicci animali scolpiti dal medesimo artista bolognese, li avrebbe valorizzati a dovere».

Il tribunale ravennate è stato progettato da Pier Luigi Spadolini ed è simile a quelli di tante altre città italiane: «L’architettura seriale applicata in molte città d’Italia è servita però a renderne più squallide le indifferenziate periferie. Ravenna, coi suoi infiniti anelli utili solo alla costruzione di ingressi a dei supermercati, non sfugge a questa logica, che distrugge l’individualità e unicità delle attività d’impresa della città, rendendola alla fine sempre più simile ad un osso buco».

Barboni definisce le statue come il tocco finale di un incubo: «L’artista italiano è famoso nel mondo per rendere l’essenza agli animali che riproduce a grandezza naturale. Qui, li ha però creati non tanto imponenti quanto minacciosi, espressione di forza bruta che schiaccia e annulla il povero avventore della giustizia umana».

Lo stesso architetto, poche settimane fa, aveva lanciato la proposta di dipingere di blu con nuvole bianche il tetto del forno crematorio di Ravenna.

Ecco come sarà il nuovo incrocio sull’Adriatica per entrare a Milano Marittima

Un’opera da 8 milioni di euro che renderà più facile anche l’accesso al santuario della Madonna del Pino

Svincolo Madonna Del PinoMettere in sicurezza un incrocio già teatro di incidenti stradali, facilitare l’accesso a un santuario, togliere da Cervia il traffico diretto a Milano Marittima, migliorare una delle porte di accesso alla località costiera. Sono gli obiettivi che dovrà soddisfare il nuovo svincolo con bretella sulla statale 16 Adriatica all’altezza della chiesa della Madonna del Pino. Un’opera da 8 milioni di euro: la progettazione è inquadrata in un accordo tra Anas, Regione e Comune.

L’Amministrazione di Cervia, tramite il settore Programmazione e Gestione del territorio, ha espresso ad Anas l’interesse allo sviluppo della progettazione di fattibilità tecnico-economica dell’opera e alla compartecipazione alle spese di progettazione definitiva dell’intervento.

Anas con questa convenzione si impegna alla redazione del progetto definitivo di 120mila euro, a cofinanziarlo per 60mila euro e ad inserirlo nella propria programmazione pluriennale. Dopo aver ricevuto da parte del Comune il progetto di fattibilità tecnico-economica, l’Anas procederà alla redazione di una prima bozza dei principali elaborati del progetto definitivo da sottoporre alla valutazione preliminare degli Enti locali interessati. A conclusione delle valutazioni il progetto definitivo verrà completato e consegnato da Anas al Comune di Cervia e alla Regione Emilia Romagna.

Infine la progettazione esecutiva sarà attivata da Anas dopo l’approvazione del progetto definitivo e all’inserimento dello stesso all’interno della programmazione pluriennale.

Quindi dove si può andare e cosa si può fare per le feste? Un riepilogo dettagliato

Districarsi tra regole e deroge dell’ultimo Dpcm per il Natale non è facile. Proviamo a fare uno schema diviso per giorni con le principali questioni riguardanti spostamenti e ritrovi

confusion chaos dubbiAvete ascoltato Giuseppe Conte ma siete rimasti confusi? Non siete soli. Non sapete quando potete andare a fare shopping, se potete fare il cenone e chi dovete depennare dalla lista degli invitati? Proviamo a mettere ordine.

In sintesi nel periodo tra il 24 dicembre e il 6 gennaio nei festivi e prefestivi l’Italia sarà zona rossa (praticamente il lockdown della primavera) e negli altri giorni zona arancione. Ma ecco il dettaglio.

Dal 21 al 23 dicembre
Emilia-Romagna in zona gialla
È lo scenario in vigore dal 6 dicembre. Negozi aperti fino alle 21, bar e ristoranti chiusi dalle 18 alle 5, centri commerciali chiusi nei weekend, coprifuoco dalle 22 alle 5. La novità è il divieto di spostamento tra regioni (questo valido fino al 6 gennaio) salvo che per motivi di lavoro, salute e necessità, le stesse ragioni che giustificano i movimenti nel coprifuoco. C’è anche il divieto di raggiungere le seconde case fuori regione.

Dal 24 al 27 dicembre
Tutta Italia in zona rossa
Consentiti solo gli spostamenti per motivi di lavoro, salute e necessità. Consentito, una sola volta al giorno fra le 5 e le 22, lo spostamento verso una sola abitazione privata ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi. Consentita l’attività motoria nei pressi della propria abitazione. Consentita l’attività sportiva all’aperto ma solo in forma individuale. Chiusi negozi, centri estetici, bar e ristoranti (consentiti l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza restrizioni). Aperti supermercati, negozi di beni alimentari e di prima necessità, farmacie e parafarmacie, edicole, tabaccherie, lavanderie, parrucchieri, barbieri.

Dal 28 al 30 dicembre
Tutta Italia in zona arancione
Consentiti gli spostamenti all’interno del proprio comune. Consentiti gli spostamenti dai piccoli Comuni (fino a 5mila abitanti) in un raggio di 30 chilometri senza poter andare nei comuni capoluogo di provincia. Chiusi bar e ristoranti (consentiti l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza restrizioni). Aperti i negozi fino alle 21.

Dal 31 dicembre al 3 gennaio
Tutta Italia di nuovo in zona rossa (vedi sopra).

4 gennaio
Tutta Italia in zona arancione (vedi sopra).

5 e 6 gennaio
Tutta Italia ancora in zona rossa.

Nell’ambulatorio di un veterinario uno scatolone con 615mila euro in contanti

Denaro sequestrato insieme a farmaci per l’eutanasia di cani e gatti e alcune carcasse. Riscontrate pessime condizioni igieniche

Pexels Pranidchakan Boonrom 1350591In uno scatolone nell’ambulatorio di un noto veterinario ravennate sono stati ritrovati e sequestrati 615mila euro in contanti. L’intervento della polizia locale e dei carabinieri forestali di Ravenna e Roma (Soarda) si è svolto nei giorni scorsi per le verifiche legate alla morte di un cane. La notizia è riportata oggi, 19 dicembre, sull’edizione locale del Resto del Carlino.

Oltre al denaro, sono stati sequestrati decine di etichette false di fustelle relative al vaccino anti-filaria, farmaci per l’eutanasia degli animali del tipo Tanax non tracciabili sui documenti, altri farmaci in passato usati come dopanti e alcune carcasse di animali. Le autorità avrebbero anche riscontrato pessime condizioni igieniche

Secondo quanto si legge nell’articolo firmato da Andrea Colombari, la questione più delicata dovrebbe riguardare il Tanax, il cosiddetto farmaco per l’eutanasia di cani e gatti. Poche le confezioni rinvenute a fronte della dozzina ricevuta dal veterinario in circa un anno e mezzo ma mancherebbero tracce documentali o carcasse che possano giustificare un uso così importante.

Controlli sui camion in strada: uno su quattro non rispetta i tempi di riposo

Il bilancio annuale dell’attività di controllo sui cronotachigrafi dei mezzi pesanti: in totale fermati 260 veicoli, l’ultimo ha avuto una sanzione di mille euro

Foto Autotrasporto 4Nel corso dell’anno 2020 la polizia locale di Ravenna, con l’ufficio Strumentazione tecnica controllo del trasporto pesante (Stctp), ha effettuato 260 controlli nei confronti di mezzi pesanti di cui 180 ad aziende italiane e 80 ad aziende estere dai quali sono scaturite 60 sanzioni relative al mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo; in 4 casi sono state riscontrate manipolazioni al cronotachigrafo ed in un caso è stato addirittura riscontrato un conducente che guidava utilizzando la carta tachigrafica intestata ad un altro autista dipendente della stessa azienda.

L’ultimo episodio risale a ieri, 18 dicembre. In via Baiona il controllo su un veicolo di un ditta siciliana, effettuato con l’ausilio del software dedicato “Police controller”, ha fatto emergere irregolarità relative al reiterato mancato rispetto della normativa sui tempi di guida e di riposo da parte conducente. In totale quattro verbali di contestazione per un totale di sanzioni pari a circa mille euro. Come previsto dalla normativa, la polizia municipale ha fatto il download di tutti i dati contenuti nel cronotachigrafo del veicolo oggetto del controllo riservandosi la facoltà di compiere ulteriori accertamenti da cui potrebbero quindi scaturire ulteriori sanzioni a carico dell’azienda.

Sempre nel 2020, inoltre, sono stati effettuati controlli mirati alla prevenzione e repressione della guida con veicoli non revisionati e non assicurati attraverso l’ausilio del software “Targa System” in dotazione che consente un controllo massivo dei veicoli in transito e, nonostante le proroghe di validità che sono state periodicamente concesse e rinnovate a causa dell’emergenza da Covid19 relativamente alle revisioni dei veicoli, da quest’ultima attività sono scaturite 60 sanzioni per veicoli non in regola con la revisione periodica e 20 sanzioni nei confronti di veicoli trovati a circolare sprovvisti di copertura assicurativa.

Il Comune ritira gli alberi di Natale dei cittadini e li pianta nei parchi

Iniziativa ambientalista in collaborazione con la Protezione civile. L’assessora: «Idea semplice ma segno importante»

Albero Di Natale 1Si chiama “Natale sempreverde” il progetto ambientale del Comune di Bagnacavallo per queste festività, promosso in collaborazione con il gruppo comunale di Protezione civile e rivolto a tutti i cittadini. Il progetto prevede che chi ha utilizzato un abete per il proprio albero di Natale possa contattare, concluse le festività, la Protezione civile che verrà a ritirarlo per poi ricollocarlo a dimora negli spazi idonei e disponibili dei parchi cittadini. Il numero da contattare per il ritiro è il 333-7103154.

«Siamo sempre più impegnati nella tutela e nella promozione del verde pubblico – ricorda l’assessora all’Ambiente Caterina Corzani – e anche un’idea semplice come quella su cui si basa il nostro progetto può essere un segno importante. Potremo infatti, con la collaborazione dei cittadini, salvare dall’abbandono gli alberi di Natale non più utilizzati e al tempo stesso arricchire il patrimonio verde del territorio a disposizione di tutti».

Sequestrata casa da 160mila euro, l’accusa: «Comprata con i guadagni dello spaccio»

Operazione della guardia di finanza. L’immobile è di un 55enne che faceva solo l’aiuto cuoco in estate: un anno fa era stato arrestato mentre cedeva cocaina

Foto Sequestro ImmobileLa guardia di finanza ha sequestrato un appartamento del valore di 160mila euro a Tagliata di Cervia, di proprietà di un 55enne albanese, perché ritiene che sia stato acquistato con i guadagni di una lunga carriera da spacciatore di cocaina. Infatti l’unica attività lecita dichiarata dall’uomo, residente da oltre vent’anni a Cervia, erq quella di aiuto cuoco negli alberghi della zona nel periodo estivo. L’immobile sarà confiscato e passerà nelle disponibilità dello Stato in caso di condanna definitiva per il 55enne che oggi è ai domiciliari dopo l’arresto di novembre 2019.

Proprio da quell’arresto è partita l’attività di accertamento della Tenenza di Cervia delle Fiamme Gialle. In quell’occasione l’acquirente della cocaina dichiarava che si riforniva dall’arrestato da 15 anni. I Finanzieri hanno avviato mirati accertamenti economico-patrimoniali che hanno permesso di rilevare un’evidente sproporzione tra i beni nella sua disponibilità ed i redditi leciti dichiarati nel corso degli anni. L’acquisto dell’appartamento di recente costruzione era solo l’ultimo tassello.

Il gip di Ravenna, riconoscendo la provenienza illecita delle risorse finanziarie a base di tale arricchimento patrimoniale, emetteva nei giorni scorsi il provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca dell’immobile.

Nella giornata di ieri, 18 dicembre, i militari hanno eseguito il provvedimento e notificato all’indagato la confisca definitiva degli oltre novemila euro in contanti, rinvenuti in casa e sequestratigli in occasione del suo arresto.

Lugo diventa sede universitaria: Ingegneria meccatronica all’ex Iter dal 2022

Il corso di laurea triennale di Bologna si insedierà nel centro ricerca da settemila mq che sta costruendo l’Unitec nell’ambito di un ambizioso progetto di riqualificazione dell’area che ospitava la sede della coop edile in via Provinciale Cotignola

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Un rendering dell’area ex Iter con la riqualificazione voluta da Unitec

L’Università di Bologna si insedia a Lugo con un corso di laurea. Dal 2022 l’area ex Iter in via Provinciale Cotignola, oggi di proprietà della Unitec, ospiterà la triennale in Ingegneria meccatronica.

Si tratterà di un corso professionalizzante di tre anni, che oltre a lezioni in aula, darà forte valore alla formazione connessa al lavoro sul campo, attraverso sperimentazioni in laboratorio e attraverso un anno di tirocinio all’interno delle aziende.

La volontà dell’Unitec è stata determinante per il risultato. L’azienda internazionale, specializzata in soluzioni tecnologiche per la lavorazione e la classificazione della qualità dell’ortofrutta, aveva già presentato un ambizioso progetto per la riqualificazione dell’area dove una volta sorgeva la cooperativa edile travolta dalla crisi.

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Un rendering dell’area ex Iter con la riqualificazione voluta da Unitec

La sede del corso, per la precisione, sarà il nuovo Centro Ricerche che opererà su innovazione e intelligenza artificiale, meccanica, meccatronica e robotica e che sarà realizzato a partire dal 2021: uno spazio che conta settemila mq di laboratori, sale formazione, uffici, sale riunioni e un’area dedicata alla realizzazione di prototipi. Il tutto affiancato a un centro servizi con mensa, palestra, una sala relax, una sala lettura e una foresteria. Un vero e proprio campus dedicato alla ricerca tecnologica.

Oltre alla spinta di Unitec, per la buona riuscita del progetto sono stati fondamentali il sostegno del Comune di Lugo, di Confindustria Romagna e della Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo. Fondamentale e strategico è stato anche il sostegno di alcune realtà imprenditoriali, tra le principali del comprensorio, come Deco Industrie (Bagnacavallo), Diemme Enologia (Lugo), Eurovo (Sant’Agata sul Santerno), Bucci Automations (Faenza), Madel (Lugo), Marini (Alfonsine), Natura Nuova (Bagnacavallo), Pucci (Lugo), Sica (Alfonsine), Surgital (Lavezzola) e Vulcaflex (Cotignola), che hanno colto fin da subito l’opportunità di rendere concreto nel territorio il forte legame tra giovani e mondo del lavoro, tra formazione e impresa.

Il “pane di una volta” della Fornarina di Ravenna in aiuto a bimbi malati e poveri

Iniziativa all’insegna della bontà in tutti i sensi del panificio di Akami fino a domenica 20

Sacco Pane FornarinaAperto da qualche mese in via di Roma 135, a Ravenna, La Fornarina di Akamì è un panificio nato dal desiderio di riportare in vendita il “pane di una volta”. La sede è quella storica di un forno aperto nel 1908, il nome è lo stesso di sempre, ma l’idea imprenditoriale è tradizionale quanto innovativa: una proposta di prodotti da forno che viene presentata in questo fine settimana fino a domenica 20 dicembre, in maniera semplice ma anche speciale, con “un sacco di solidarietà” a sostegno di chi ne ha bisogno.

Acquistando una pagnotta da 1 kg di farina di grano tenero insieme alla borsa portapane, con un contributo di 10 euro, verranno devolute 5 euro al progetto “In connessione per condividere sorrisi – Wi-Fi in pediatria” dell’Associazione Agebo – Assistenza Genitori e Bambini Ospedalizzati, mentre, con un contributo di 15 euro, 10 euro andranno al progetto “Il Piatto Sospeso” di RavennaFood e Ecologia di Comunità.

Riscoprire il pane come alimento e nutrizione, ritrovare gli antichi sapori, la croccantezza e l’inconfondibile profumo di un tempo, dando valore alla filiera e alla materia prima di qualità, sono la base del modello di sviluppo de La Fornarina, in un’ottica di beneficio collettivo.

«Nella nostra esperienza di ristoratori da Akamì Casa&Bottega ci siamo accorti di non riuscire a trovare pani che rispondessero alle nostre esigenze, così abbiamo iniziato a produrli internamente. L’idea di specializzarci nella lavorazione dei prodotti da forno è scaturita dalla richiesta dei clienti di acquistare per uso domestico il pane e la pizza che trovavano nel nostro ristorante», dichiara Marco Luongo, chef e co-titolare di Akamì e La Fornarina.

Un’opportunità che per passione e intraprendenza Marco Luongo e il socio Jacopo Mutti non si sono fatti scappare. «Il pane tradizionalmente era un alimento così importante da avere significati sociali e rituali. Per due anni abbiamo girato i panifici italiani per capire come poter recuperare il suo gusto, il suo nutrimento e i suoi valori. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare due persone meravigliose che ci hanno aiutato a trovare una nostra strada, Francesca di “Pan  di Fra” di Senigallia e Armando di “Forneria Voglia di Pane” di Brescia. Oggi il nostro pane è preparato con solo farine italiane biologiche macinate a pietra e lasciato lievitare naturalmente non meno di 24 ore», spiega Mutti, che aggiunge: «Abbiamo deciso di puntare sulla qualità elevatissima delle materie prime ma ancora non siamo riusciti ad accorciare al massimo la filiera utilizzando solo prodotti locali. È il nostro prossimo obiettivo».

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