giovedì
11 Settembre 2025

Niente parco “inclusivo” (per ora) a Lugo, nonostante il concerto di beneficenza

L’evento “Brindo alla Musica” al Pavaglione nel 2018 raccolse 11mila euro per il progetto che però al momento è saltato. I soldi verranno destinati all’acquisto di attrezzature per disabili

Brindo Gioia
L’evento del 2018 al Pavaglione

Gli 11mila euro raccolti a Lugo il 30 settembre del 2018 con un evento musicale di beneficenza, che coinvolgeva anche il Comune, non saranno destinati, come era previsto all’epoca, per trasformare il parco della città in un luogo più inclusivo per i disabili. I fondi saranno utilizzati invece per l’acquisto di una Solemare (carrozzina da spiaggia e mare), una Joelette (carrozzella da fuori strada) e una Hugbike (tandem nel quale il conducente siede dietro abbracciando il passeggero davanti) che saranno messe a disposizione gratuitamente per brevi periodi a coloro che ne faranno richiesta.

L’evento “Brindo alla Gioia” si svolse nella piazza del Pavaglione con il coinvolgimento di musicisti di tutte le specie, dal rocker impenitente al più morigerato dei classici, dalle scuole di musica ai professionisti in arte, proprio per la valenza trasversale che possiede la tematica alla quale era dedicato. Alla testa di questa orda di musicisti c’era un direttore lughese apprezzatissimo in tutti i teatri, il maestro Carlo Argelli.

L’organizzazione era di Davide Solaroli che poi si sarebbe candidato a sindaco con il centrodestra alle amministrative del 2019. Èd è lo stesso Solaroli, oggi consigliere comunale, a spiegare il cambio nei piani: «La risposta della città è stata importante tanto da riuscire a raccogliere una somma superiore agli 11mila euro. Nonostante l’interesse del Comune, affermato più volte anche dall’assessora Lucia Poletti, con delega all’Integrazione socio/sanitaria, dopo più di un anno di attesa non senza aver sollecitato una risoluzione, si è dovuto pensare a un piano B». La soluzione alternativa non lascia soddisfatto Solaroli: «È una sconfitta, ma non meraviglia che un Comune che non ha ancora redatto e approvato il Peba (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, introdotti nel legge del 1986, ndr) temporeggi anche su queste proposte».

Una risposta, indiretta, dall’amministrazione comunale arriva in una nota in cui la Rocca si dice intenzionata a voler portare a compimento il Peba e pronta «per i prossimi cinque anni, a organizzarsi e impegnarsi per portare a termine la realizzazione del Parco Inclusivo». Non resta che aspettare.

Chi era Enrico Galassi, «artista fuorilegge» da riscoprire. Una mostra a Ravenna

A Palazzo Rasponi dalle Teste fino al 22 marzo, con 35 opere del pittore ravennate

Enrico Galassi, Villeggiatura, 1938
Enrico Galassi, Villeggiatura, 1938

Chi è stato Enrico Galassi – «artista fuorilegge», come l’ha definito l’amico critico Libero De Libero, perché fuori da quegli schemi che spesso portano al successo – nato a Ravenna nel 1907 e morto a Pisa nel 1980? A questa domanda vuole dare risposta la mostra che inaugurerà sabato 15 febbraio alle 18 a Palazzo Rasponi dalle Teste a Ravenna.

L’esposizione, visitabile fino al 22 marzo, cinquant’anni dopo l’unica personale a lui dedicata in città dalla Galleria Mariani, è organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna in collaborazione con l’associazione culturale “Tessere del ’900”, di cui è presidente Piero Casavecchia. L’evento è frutto dell’appoggio determinante di Paolo Trioschi, responsabile di Palazzo Rasponi, e deve un sentito grazie al bel progetto grafico di Fulvio Valigia.

La cura della mostra e del catalogo (reso possibile dalla professionalità di Filippo Farneti) è di chi scrive. Il catalogo sarà presentato, verso le 19.30, al Ristorante Millelire, all’interno del Salone dei Mosaici nella Casa del Mutilato.

Nella mostra saranno esposte trentacinque opere dell’artista ravennate, per lo più oli degli anni Trenta, il suo periodo più creativo. Assieme a queste, il pubblico potrà ammirare quattro dipinti dei suoi mentori più famosi: Alberto Savinio, suo amico carissimo, che lo ricorderà spesso nei suoi scritti; Filippo De Pisis, che firmò l’introduzione al catalogo della sua prima mostra nel 1931 a Milano; Carlo Carrà, che scrisse su di lui diverse recensioni e presentò la sua mostra del 1932 a Roma; e Giorgio De Chirico, coinvolto nella fondamentale esperienza dello Studio di Villa Giulia a Roma dal 1944 al 1946. Basterebbero questi pochi nomi per dire quanto fosse stimato, a suo tempo, Galassi. Ma, come ha scritto Savinio in un bellissimo ricordo dell’amico fatto in Sentimento di Ravenna del 1951, «Enrico traversò l’infanzia, l’adolescenza: diventò uno degli adulti più geniali che il signor Dido [alias lo stesso Savinio] avesse mai conosciuto. E variamente operoso: pittore, architetto, scrittore, ideatore di infiniti progetti; ma sempre guardato in cagnesco dalla sorte». Quest’ultima frase spiega forse il fatto che a Ravenna ben pochi lo conoscano.

Un altro fattore che ha contribuito alla sua damnatio memoriæ è stato che Enrico sia dovuto andarsene da Ravenna a vent’anni, nel 1927, per una storia d’amore finita tragicamente. Questa rimozione si spiega fors’anche per la sua adesione, appena quattordicenne, al fascismo. Tutto questo, però, non può più oscurare la sua figura, che deve tornare a occupare un posto di rilievo anche nella storia dell’arte italiana del Novecento. La mostra ben evidenzierà lo stile e i temi che contraddistinguono la sua pittura.

Il critico Alberto Sartoris, nel 1937, parlò di una sorta di “metafisica surrealista” ed elencò gli oggetti cari ai “dialoghi platonici” di Galassi: «Marine, isole, strumenti musicali, pesci, conchiglie, vasi, uccelli, fiori, piante, frutta, bottiglie, ballerine, colonne, cigni, statue, figure e cose soprannaturali». Queste opere ancora colpiscono a quasi un secolo di distanza.

Il video, curato da Fabrizio Varesco, mostrerà un compendio della multiforme produzione artistica di Galassi, definito, non per nulla, da Savinio, artista “leonardesco”: la sua attività di mosaicista, di ceramista, di poeta e, non ultimo, di architetto, capace di progettare case, è sempre Savinio a scriverlo, «le cui forme esteriori, angoli, curve, piani, non sono se non il “negativo” delle ragioni “interne” […]: camere, corridoi, scale».
Case dotate di un’anima.

Mondo del volontariato ravennate in lutto per la morte di Giovanna Baroni

Anche il sindaco la ricorda: «Ovunque ci fosse un bisogno non faceva mai mancare la sua presenza»

Giovanna BaroniIl mondo del volontariato ravennate piange la scomparsa, dopo breve malattia, della propria dirigente Giovanna Baroni.

Figura molto nota a Ravenna anche per il suo impegno professionale e politico (nelle file di Lista per Ravenna e Udc in particolare), ha dedicato gli ultimi anni della sua esistenza all’impegno attivo in numerose associazioni ravennati e nella rappresentanza del volontariato.

Tra i tanti incarichi svolti snell’ultimo decennio ha rappresentato il volontariato di tutta la provincia come presidente del Comitato paritetico e portavoce del Forum del Terzo settore. Negli ultimi anni, fino a che la malattia lo ha permesso, ha sostenuto in qualità di consigliere le iniziative della Consulta ravennate.

“La comunità del volontariato di tutta la provincia piange una persona buona e generosa – si legge in una nota inviata alla stampa –, entusiasta per il bene e per le cose belle, capace di creare sempre relazioni positive tra le persone e di aiutare tutti. Si stringe con affetto alla figlia, agli adorati nipoti, alla famiglia tutta”.

Anche il sindaco Michele de Pascale ricorda Baroni. «La ricordiamo per il suo costante impegno politico e nel mondo del volontariato; tra le tante attività a sostegno della comunità è stata presidente del consiglio dei revisori di Linea Rosa, volontaria del Ceis, del comitato cittadino antidroga, della consulta del volontariato e vice presidente dell’Atletica Ravenna. Ovunque ci fosse un bisogno non faceva mai mancare la sua presenza.  Le mie più sincere condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari».

 

Fine vita, a Ravenna un convegno sulla «legalizzazione dell’eutanasia»

Sabato 22 febbraio al cinema Corso

Dj Fabo Marco Cappato 1200x715
Marco Cappato (a destra), recentemente assolto per aver aiutato Dj Fabo a togliersi la vita in una clinica svizzera

“Il vivere e il morire. La dignità e i diritti” è il titolo del convegno sul tema del fine vita e in particolare sulla legge 219/2017 sulle disposizioni anticipate di trattamento. Una norma – scrivono gli organizzatori – “che si inserisce in un percorso culturale che sta portando, di fatto, alla legalizzazione dell’eutanasia in Italia dopoché in vari stati d’Europa”.

A organizzare il convegno – in programma sabato 22 febbraio dalle 9 al cinema Corso di via di Roma, a Ravenna – sono il Movimento per la Vita di Ravenna, Scienze e Vita Ravenna, Associazione Culturale San Michele Arcangelo, Comitato Verità e Vita e il Centro di Aiuto alla Vita di Ravenna-Cervia.

Interverranno Giorgia Brambilla, docente di Bioetica e di Morale all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (sul tema “Antropologia e Antropodoxia. Quale Bioetica oggi?”), Massimo Gandolfini, neurochirurgo e psichiatra (“Avere coscienza degli stati di coscienza”), Giacomo Rocchi, magistrato, consigliere della Suprema Corte di Cassazione (“L’amministratore di sostegno: aiuto per chi è in difficoltà o strumento per l’eutanasia?”) e Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo metropolita di Ravenna-Cervia (“Il Vangelo della vita nella sofferenza e nella morte”).

Modererà l’incontro la giornalista Raffaella Frullone.

Festa green? Con un’offerta libera stoviglie di plastica dura da riportare lavate

La cooperativa Villaggio Globale mette a disposizione 60 coperti per contrastare l’abuso di usa e getta

85062727 110883287144487 4036097861744590848 NPer contrastare il consumo di stoviglie usa e getta, soprattutto in occasione di feste di compleanno e ricorrenze con gruppi numerosi, la cooperativa sociale Villaggio Globale lancia la “stoviglioteca” a Ravemma: un kit da 60 coperti in plastica dura lavabile (piatti, ciotole, bicchieri, posate, caraffe) che si può prendere a noleggio e restituire pulito dopo l’utilizzo. «Non c’è una tariffa, ma chi vuole e può fa un’offerta – si legge sulla pagina Facebook del progetto –. Basta prenotare, ritirare il materiale e riportarlo lavato». Si chiama o si manda una mail per prenotarsi, si versa una caparra di 15 euro che poi vengono restituiti una volta che il kit viene riconsegnato. L’iniziativa nasce con uno spirito ambientalista, promossa da una coop che da tempo è impegnata sui temi dell’attenzione al riciclo, contro lo spreco, a favore delle buone pratiche.

La legge di Bilancio 2020 spiegata bene da Confartigianato agli imprenditori

Dal 24 al 28 febbraio cinque serate nelle principali sedi dell’associazione di categoria in provincia: porte aperte a tutte le aziende interessate

Le principali novità introdotte dalla Legge di bilancio 2020 in tema fiscale, contrattuale e di incentivi alle aziende saranno il tema al centro di cinque incontri promossi dalla Confartigianato in provincia di Ravenna nella settimana dal 24 al 28 febbraio, sempre alle 18.

Allo scopo di permettere la più ampia partecipazione da parte degli interessati, i cinque incontri sono stati organizzati sul territorio nelle principali sedi dell’Associazione: Ravenna, Faenza, Lugo, Cervia, Russi.

Questo il calendario: lunedì 24 febbraio a Ravenna in viale Berlinguer, martedì 25 febbraio a Faenza in via Zaccagnini, mercoledì 26 febbraio a Lugo in via Foro Boario, giovedì 27 febbraio a Cervia in via Levico, venerdì 28 febbraio a Russi in via Trieste. Gli incontri sono aperti alla libera partecipazione di tutti gli imprenditori interessati.

Auto incendiata, 24enne arrestato. Un anno fa spaccò 22 specchi di vetture in sosta

Le fiamme hanno distrutto un veicolo in via Carducci: il giovane è accusato grazie alle immagini delle telecamere e ai tovagliolini di carta che aveva addosso. Dal 2019 aveva il divietto di tornare in città per tre anni

Squadra MobileUn 24enne ghanese è stato arrestato dalla squadra mobile della questura di Ravenna con l’accusa di essere il piromane che ha incendiato un’auto in sosta in via Carducci nella notte tra l’8 e il 9 febbraio e aveva tentato di fare lo stesso qualche sera prima. Determinanti per le indagini sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza in strada: quando gli agenti lo hanno fermato la sera del 12 febbraio, nei pressi di una mensa per persone in difficoltà in centro città, indossava gli stessi abiti visibili nei filmati. Con sé anche un accendino e dei tovagliolini di carta come quelli usati da chi ha appiccato il rogo.

Pur essendo trascorsa la flagranza di reato, il ghanese è stato arrestato per aver commesso un reato mentre era sottoposto ad una misura di prevenzione: il giovane infatti, in regola con le norme di soggiorno ma senza fissa dimora e gravato da numerosi precedenti, non avrebbe dovuto essere a Ravenna perché a maggio del 2019 aveva ricevuto un divieto di ritorno nel comune di Ravenna per tre anni. In quel caso era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale per la reazione contro i carabinieri intervenuti in via Falier dove aveva rotto 22 specchietti retrovisori di auto in sosta.

Offshore, prorogato il blocca-trivelle: renziani ravennati contro Pd e 5 Stelle

«A parole sono tutti pro ma Lega e Dem si sono piegati alle logiche del M5S»

È stato approvato dalla commissione Affari costituzionali della Camera ieri, 13 febbraio, dopo un accordo tra Pd e Movimento 5 Stelle, l’emendamento per lo slittamento a febbraio 2021 del Pitesai (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee), la mappa che il ministero deve mettere a punto per indicare dove si potrà continuare a esplorare ed estrarre idrocarburi, con la conseguente proroga della moratoria del cosiddetto blocca-trivelle fino ad agosto 2021.

A denunciare pubblicamente l’accaduto, che potrebbe avere gravi ripercussioni nel comparto ravennate, sono i renziani di Italia Viva, dopo l’allarme lanciato nei  giorni scorsi dal coordinatore ravennate del partito Roberto Fagnani. «In un settore in cui il tasso di impiego risulta sempre più in crisi – si legge in una nota  – si pongono i presupposti per mettere in discussione anche la permanenza del gruppo Eni nella nostra città e il possibile ricollocamento dei lavoratori altrove. Le ricadute sull’indotto (trasporti, aziende collegate, attività commerciali) è già sotto gli occhi di tutti e il nuovo rinvio non può che peggiorare la situazione».

«Ci appelliamo al sindaco De Pascale e al neo eletto Presidente Bonaccini, perchè sciolgano le ambiguità del Pd su questa materia e si facciano promotori a livello nazionale di un intervento che garantisca il futuro energetico di questo paese e preservi un comparto d’eccellenza della nostra città. A parole sono tutti pro ma Lega e Pd in pochi anni, in barba a un referendum che si era espresso in senso opposto, si sono piegati alle logiche del M5S, sempre più isolato nel paese reale ma a quanto pare ancora decisivo nelle aule del palazzo».

Quasi 3milioni di euro per demolire e ricostruire il ponte sul Lamone di Grattacoppa

Fino alla fine di marzo operazioni preliminari, poi verrà definito il programma esecutivo

Ponte Lamone GrattacoppaIl ponte sul fiume Lamone, in località Grattacoppa, sarà oggetto di un intervento di ristrutturazione e adeguamento sismico del valore di due milioni e 800 mila euro a carico del Comune di Ravenna.

I lavori devono essere preceduti da necessari interventi preliminari; alcuni sono già in corso, altri stanno per partire.

Hera sta eseguendo lavori di riposizionamento delle condotte (acqua, gas, fognatura) che, una volta completati e collaudati, comporteranno la rimozione di quelle esistenti, che allo stato attuale sono agganciate all’impalcato.

Stanno inoltre per essere avviati lavori di pulizia della vegetazione in aree golenali e scarpate dell’alveo, preliminari alla movimentazione e il riutilizzo di terreni all’interno dello stesso ambito fluviale per la sistemazione idraulica.

Tutti questi interventi non comportano modifiche alla viabilità. Presumibilmente le operazioni preliminari dureranno almeno fino alla fine di marzo.

Al termine di tali attività preliminari il comune potrà definire un programma esecutivo delle lavorazioni che interessano la  demolizione e ricostruzione del ponte  “di cui sarà data opportuna informazione e con adeguato anticipo”.

Il nuovo ponte presenterà un impalcato continuo a tre campate e sarà realizzato in acciaio e calcestruzzo, posizionato ad una quota più alta rispetto all’attuale, che ne migliorerà significativamente le condizioni idrauliche; prevede una sede stradale con due corsie e due banchine, ciascuna affiancata da un marciapiede. Tali marciapiedi sono raccordati con le sommità degli argini in modo da garantire i percorsi naturalistici. L’innalzamento del piano viabile comporterà anche l’adeguamento delle due rampe di accesso al ponte.

Scontro tra un gommone e un peschereccio: 5 uomini cadono in acqua, un ferito grave

L’impatto fra le imbarcazioni a otto miglia al largo di Ravenna, le persone in acqua recuperate dall’altro equipaggio

Un gommone con cinque uomini a bordo e un peschereccio si sono scontrati al largo delle coste di Ravenna nel tardo pomeriggio del 13 febbraio.

Gli occupanti del gommone, un gruppo di amici impegnati in una battuta di pesca sportiva, sono caduti in acqua e sono stati recuperati dall’equipaggio dell’altra imbarcazione e poi affidati alla capitaneria di porto, intervenuta sul posto.

Per uno dei cinque le conseguenze più gravi: l’uomo è stato trasportato d’urgenza al Bufalini di Cesena. Per gli altri quattro invece ferite minori.

Al momento non è ancora nota la dinamica dell’incidente.

Presta il badge mensa al collega e Marcegaglia lo licenzia. Cgil: «Appalti ingiusti»

Il sindacato critica il sistema di esternalizzazioni che crea differenze fra lavoratori che si trovano fianco a fianco ma con inquadramenti diversi perché assunti con ditte esterne

Marcegaglia Ravenna Centro ServiziUn dipendente della Marcegaglia impiegato nello stabilimento di Ravenna è stato licenziato per aver prestato a un altro lavoratore, un facchino in servizio all’interno dello stesso stabilimento ma come dipendente di un’altra ditta con un contratto d’appalto, il tesserino per i pasti in mensa. Il 28enne lavoratore licenziato, assunto nel 2011, ha fatto ricorso. La vicenda, resa nota dal Corriere Romagna nell’edizione del 12 febbraio, secondo Cgil e Fiom deve aprire una serie di riflessioni.

«Innanzitutto – scrivono il sindacato e la sigla di categoria – riteniamo sproporzionato il provvedimento adottato dall’azienda rispetto all’accaduto e confidiamo che il lavoratore possa presto tornare al suo posto di lavoro». Secondo i dettagli pubblicati dal quotidiano i fatti risalgono a settembre scorso: l’azienda lamenta un danno subito di 120 euro, la difesa sottolinea che invece il danno reale sarebbe molto inferiore visto che qualora i pasti non vengano consumati, il lavoratore riceve una cifra quasi equivalente in busta paga.

Ma per i sindacati la questione più importante riguarda le dinamiche presenti nel mercato del lavoro: «In Marcegaglia, come in altre importanti realtà produttive, sono sempre più frequenti le esternalizzazioni e l’affidamento dei lavori in appalto. Succede così, che in un unico sito produttivo siano impegnati lavoratori di differenti ditte e questi lavoratori usufruiscano di condizioni molto diverse tra loro. La possibilità o meno di usufruire della mensa è sintomatico delle insopportabili differenze di trattamento in essere».

Cgil e Fiom ritengono che si debba avviare un confronto approfondito affinché i lavoratori impegnati in un medesimo sito produttivo godano degli stessi diritti: «Il diffuso ricorso agli appalti esterni permette alle aziende di sgravarsi di costi e responsabilità scaricandoli sui lavoratori in termini di salute e sicurezza ma anche trattamenti economici. Su queste problematiche si deve aprire una seria riflessione, con le aziende committenti, sulle condizioni a cui vengono esternalizzati o dati in appalto parti importanti dei loro processi produttivi».

Giunta Bonaccini bis: un assessore in più, due conferme su 10 (6 uomini e 4 donne)

Il ravennate Corsini conserva le deleghe a Turismo e Commercio e riceve anche quelle a Infrastrutture e Mobilità: è l’unico politico dalla Romagna. La prima riunione a Parma il 9 marzo

Andrea Corsini e Stefano Bonaccini

Squadra più numerosa, solo due conferme su dieci, età media sotto ai 50 anni, più uomini che donne. È l’identikit della nuova giunta regionale che il presidente confermato Stefano Bonaccini ha presentato stamani, 13 febbraio, a Bologna. E da Ravenna arriva una delle due conferme: Andrea Corsini conserva le deleghe a Turismo e Commercio e riceve anche quelle a Mobilità e Infrastrutture. E il cervese è di fatto l’unico esponente politico romagnolo nel Bonaccini Bis: non ci sono nomi da Rimini o Forlì-Cesena e la prorettrice dell’università di Bologna, Paola Salomoni, a cui vanno Scuola e Università è residente a Cesena dove insegna ma è uno dei due tecnici in squadra.

Questi gli altri nomi. Elly Schlein sarà la vicepresidente oltre alle deleghe al Contrasto alle diseguaglianze e alla Transizione climatica. Raffaele Donini è l’altro confermato e passa alla Sanità. Vincenzo Colla allo Sviluppo economico e al Lavoro. Irene Priolo assessora all’Ambiente e alla Protezione Civile. Con Barbara Lori nasce l’assessorato alla Montagna, a leianche le Pari Opportunità. Alessio Mammi assessore all’Agricoltura, caccia e pesca. Mauro Felicori sarà assessore alla Cultura. A Paolo Calvano, segretario regionale del Pd, il Bilancio. Il presidente ha tenuto per sé le deleghe a Programmazione dei fondi Ue, Sicurezza e legalità, Autonomia, Ricostruzione post sisma e Sport. In totale dieci assessori oltre al presidente, uno in più rispetto alla precedente esperienza.

Nei giorni scorsi era stata ventilata la possibilità di una giunta divisa a metà fra donne e uomini ma non è stato così nei fatti. Bonaccini ha commentato: «Secondo me un 60 e 40 rappresenta la stessa cosa. Sarebbe potuta andare al contrario. La giunta è così per rispettare una serie di equilibri». Il presidente poi ha illustrato le priorità dell’azione di governo: «Patto per il lavoro e per il clima insieme a tutte le parti sociali; in Europa per i nuovi fondi e il sostegno ai nostri agricoltori per i danni da cimice asiatica; prime misure per bus e treni gratis per gli studenti fino a 19 anni già a settembre, con l’avvio del nuovo anno scolastico. Entro l’estate l’acquisto del primo mezzo milione di alberi che vogliamo piantare per arrivare a 4,5 milioni nella legislatura, uno per ogni emiliano-romagnolo, e sedute della Giunta in tutte le nove province: cominciamo il 9 marzo a Parma, capitale italiana della cultura 2020 e Rimini (30 marzo), per rafforzare il piano di riqualificazione dei fronte mare nei comuni costieri e sottolineare l’attenzione che daremo al recupero degli spazi urbani in tutto il territorio regionale».

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi