domenica
14 Settembre 2025

Olimpiadi in Giappone e sogni di promozione o salvezza: il 2020 dello sport

Già due atleti e un allenatore certi di partecipare ai Giochi di luglio, altri possono raggiungerli. Al Pala De Andrè a marzo la final eight di Coppa Italia di basket A2: ci sarà l’Orasì al momento capolista in campionato. La Teodora in corsa per i playoff. Sarà il primo anno senza Melandri in pista. Cervia ospita Giro d’Italia e Ironman

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Milena Baldassarri

6 marzo, 22 maggio, 12 giugno, 24 luglio, 8 novembre… Queste sono solo alcune date segnate in rosso sul calendario in vista di un 2020 che regalerà grandi emozioni e, si spera, tante gioie agli appassionati di sport, ravennati e non. L’anno appena iniziato, infatti, promette spettacolo a tutti i livelli: da quello mondiale, con Olimpiade (dal 24 luglio) ed Europeo di calcio (il 12 giugno si inizia a Roma con Italia-Turchia), a quello nazionale (Final Eight di Coppa Italia di basket, dal 6 marzo), passando per i grandi appuntamenti internazionali nel territorio provinciale (22 maggio Giro d’Italia a Cervia, 8 novembre la Maratona di Ravenna). Come sempre tra i protagonisti di questi eventi ci saranno atleti e squadre ravennati, pronti a centrare gli obiettivi prefissati e, perché no, a tagliare traguardi insperati. Ecco una piccola panoramica, il più possibile esaustiva, su quello che ci aspetta.

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Un primo piano di Bruno Rosetti, portacolori della Canottieri Ravenna (foto Perna)

Il viaggio nei prossimi dodici mesi non può che partire dall’evento clou del 2020, i Giochi olimpici, che dal 24 luglio, data della cerimonia di inaugurazione (in realtà si parte il 22 con calcio, ahinoi senza gli azzurri, e softball), fino al 9 agosto calamiteranno l’attenzione di tutto il mondo su Tokio, che diventerà per la seconda volta nella storia la capitale assoluta dello sport (la prima avvenne nel 1964). Al momento sono due i ravennati che hanno staccato il pass, entrambi esordienti: si tratta della giovanissima Milena Baldassarri, che gareggerà nella prova individuale di ginnastica ritmica il 7 e, si spera, l’8 agosto, e l’esperto canottiere Bruno Rosetti, in acqua con il suo quattro senza dal 25 luglio (ripescaggi il 27, finalissima il 29). Una romagnola acquisita, per via dei suoi trascorsi nel Tav di Conselice, è la bolognese Jessica Rossi, impegnata per la terza volta nella fossa olimpica (il trap), dal 29 luglio all’1 agosto.

Per avvicinarsi a questo importantissimo evento la ginnasta cresciuta nell’Edera ha in calendario in aprile ben quattro tappe di Coppa del Mondo (il 3 a Pesaro, il 10 a Sofia, il 17 a Tashkent, in Uzbekistan, e il 24 a Baku, in Azerbaigian), con in più l’Europeo, dal 21 al 24 maggio sempre a Baku. La manifestazione continentale è in agenda anche per Rosetti, dal 5 al 7 giugno a Poznan, in Polonia, preceduta dalle prove di Coppa del Mondo a Sabaudia (10 aprile), Varese (1 maggio) e Lucerna (22 maggio).

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L’ala estone Mikk Jurkatamm

Chi può ancora approdare in Giappone, e sarebbe la quarta volta di fila, è il lottatore faentino Daigoro Timoncini, che proverà a staccare l’ambito pass nei tornei di qualificazioni in programma dal 16 al 22 marzo a Budapest e dal 30 aprile al 4 maggio a Sofia. Punta al bis, dopo Londra 2012, il nuotatore forlivese, nato a Lugo nell’88, Fabio Scozzoli, che dovrà dare il meglio di sé, classificandosi tra i primi due e stabilendo il tempo necessario, agli assoluti di Riccione previsti dal 17 al 21 marzo.

Per quanto riguarda gli sport di squadra è difficile ma non impossibile vedere convocati nelle nazionali di pallavolo i vari Laura Melandri, Serena Ortolani, Sara Panetoni, Francesco Recine e Fabio Ricci, mentre hanno qualche possibilità in più Daniele Lavia, Oreste Cavuto e Lorenzo Cortesia, tutti e tre alla Consar e presenti nel taccuino del ct Blengini. Chi ha il biglietto aereo per Tokio è il tecnico della Conad, Simone Bendandi, in quanto fa parte dello staff di Mazzanti (coach delle azzurre). Sono invece ridotte al lumicino le chance delle giovanissime Sofia Collinelli e Martina Corelli: la ciclista è al primo anno nella categoria élite, mentre la lottatrice lavezzolese di taekwondo (categoria -49 kg) dovrebbe partecipare al torneo di qualificazione in calendario a Milano dal 17 al 23 aprile. Per la figlia d’arte, campionessa mondiale juniores su pista, gli appuntamenti clou del 2020 da mettere nel mirino diventano così i campionati tricolori (21 giugno a Vicenza), il Giro Rosa dal 26 giugno al 5 luglio e l’Europeo su strada di Trento (9-13 settembre).

Restando alle due ruote, anche quest’anno il Giro d’Italia attraverserà la provincia di Ravenna. Il 22 maggio la corsa rosa scatterà da Cervia, con il tragitto che toccherà Classe, Ravenna, Mezzano, Alfonsine e Lavezzola per arrivare a Monselice. È dal 1997, quando Cipollini vinse la tappa partita da Mestre, che il Giro non fa sosta a Cervia.

Zanardi IronmanPassando alle due ruote “motorizzate”, per la prima volta dopo tantissimi anni non ci sarà tra i protagonisti il bizantino Marco Melandri (ritiratosi dopo 7 campionati in Superbike).
Trasferendosi dalle due ruote alle due… gambe, come ormai accade da tempo i riflettori sono puntati in particolare sulla Maratona Internazionale di Ravenna, competizione in grandissima ascesa che si terrà l’8 novembre, affiancata da numerosi eventi collaterali. Restando al podismo, sono in calendario ovviamente anche le tradizionali Valli e Pinete (1 marzo), Maratona del Lamone (il 5 aprile a Russi), 50 km di Castelbolognese (25 aprile) e 100 km del Passatore (arrivo a Faenza il 23 e 24 maggio). Un altro evento molto atteso è l’Ironman di Cervia, in calendario il 20 settembre, mentre passando ai remi alla Standiana sono previsti il Meeting nazionale giovanile (9-10 maggio) e il “Festival dei Giovani” (3-5 luglio).

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Il gruppo della Conad Olimpia Teodora

Trasferendosi agli sport di squadra, di sicuro un grande evento che coinvolgerà proprio Ravenna (ancora da ufficializzare, ma pressoché certo) sarà la Final Eight di coppa Italia di Serie A2 di basket, che si svolgerà al Pala De André dal 6 all’8 marzo. Sul taraflex sarà presente anche l’OraSì, che sta disputando un bellissimo campionato, capolista del girone Est dopo sedici turni. Al termine della regular season, è prevista dal 15 marzo al 19 aprile una fase “a orologio” con altre sei gare, seguita dai playoff che vedranno in campo le migliori sedici formazioni, in lotta per le due promozioni nella massima serie.

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Simone Bendandi con la palleggiatrice della nazionale Malinov

Passando al volley anche la Consar (A1 maschile) e la Conad (A2 femminile) sono approdate alle fasi conclusive della Coppa Italia. I ragazzi di Bonitta il 22 gennaio si giocheranno a Modena il pass per la Final Four in calendario il 22 e 23 febbraio all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, le “leonesse” di Bendandi dal canto loro sono certe di giocare i quarti (22 o 23 gennaio, avversario da definire), con la speranza di approdare prima alla semifinale (26 gennaio) e poi alla finalissima che si terrà a Busto Arsizio il 2 febbraio. Entrambe le formazioni puntano anche a qualificarsi ai playoff in calendario da aprile: Saitta e compagni devono piazzarsi nei primi otto posti, Bacchi e compagne dalla seconda (la prima, che dà l’automatico accesso all’A1, è pressoché irraggiungibile) alla ottava posizione al termine della Pool Promozione per cui ha già la certezza matematica.

Per quanto riguarda gli appuntamenti internazionali giovanili sarà un anno caratterizzato dagli Europei: categoria Under 20 maschile dal 28 agosto al 5 settembre in Repubblica Ceca, Under 19 femminile dal 22 al 3 agosto in Croazia e Bosnia, Under 18 maschile a luglio in Italia e Grecia, Under 17 femminile dall’1 all’8 agosto in Macedonia. In preallarme, di sicuro, ci sono le baby Beatrice Gardini (classe 2003) e Vittoria Balducci (2004).

Godo CastenasoLa salvezza è invece l’obiettivo del Ravenna Fc, al momento in vantaggio di soli due punti dalla zona calda della classifica. La stagione regolare si chiude il 26 aprile con il match del “Benelli” contro il Modena, al termine della quale la prima sale in Serie B, i team piazzati dal secondo al decimo posto vanno ai playoff e quelli dal 16esimo al 19esimo si giocano la permanenza in C tramite i playout, mentre l’ultimo scende in D.

Per il secondo anno di fila, infine, ai blocchi di partenza del massimo campionato di baseball sarà presente il Godo: dieci le squadre partecipanti, il primo lancio è in programma il 10 aprile.

Ultimo sondaggio: Bonaccini avanti, ma il centrosinistra costretto a inseguire

Secondo le intenzioni di voto raccolte da Swg i partiti del centrodestra vincerebbero ma tra i candidati è ancora in vantaggio il Presidente uscente

230403360 Abee6936 2013 4ee2 8f08 E0f729d4bff5Il presidente uscente Stefano Bonaccini tra il 45 e il 49 percento, la candidata leghista Lucia Borgonzoni tra il 43 e il 47. Sono i dati dell’ultimo sondaggio prima del silenzio elettorale, le intenzioni di voto al 9 gennaio, elaborate da Swg, in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio.

Simone Benini del Movimento 5 Stelle è dato invece tra il 4 e il 6 percento.

Swg ha diffuso anche l’orientamento di voto alle liste, con il centrodestra avanti (anche se in calo rispetto alla rilevazione di novembre) con una forbice tra il 45 e il 49 e il centrosinistra fermo invece tra il 42,5 e il 46,5 (un risultato che si spiega con una quota di persone, come avvenuto per esempio nel Lazio con l’elezione di Zingaretti, intenzionata a esprimere la sua preferenza per Bonaccini ma non espressamente per la coalizione di centrosinistra che lo sostiene).

Dando un’occhiata ai singoli partiti, la Lega oscilla tra il 29 e il 33 percento e sarebbe il primo partito davanti al Pd, dato tra il 23 e il 27 percento. Ottima performance in quest’ultimo sondaggio della Lista Bonaccini Presidente, data tra l’11,5 e il 13,15 percento (quella della Borgonzoni invece è tra il 2,5 e il 4,5). Fratelli d’Italia sarebbe invece sopra i 5 Stelle, con una forbice tra il 6,5 e l’8,5 percento. Più indietro Forza Italia (3-5 percento) e le liste di sinistra che sostengono Bonaccini, Emilia Romagna Coraggiosa (1,5-3,5), +Europa  e Verdi (entrambe date tra l’1 e il 3).

Si canta l’eterno dualismo amore-guerra nel “Serse” di Händel

Sipario sulla stagione lirica all’Alighieri con l’allestimento di Accademia Bizantina, in scena il 10 e 12 gennaio. Alla Biblioteca Classense il primo incontro, sabato 11, con i racconti musicali di Guido Barbieri

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foto A. Anceschi

Ci fu un tempo in cui la storia era narrata oralmente, un tempo di miti e leggende, prima che «il padre della storia» scindesse il vero dal favoloso. Nelle sue Storie (Ἱστορίαι) Erodoto di Alicarnasso cercò di ricostruire, quasi con uno spirito enciclopedico ante litteram, il periodo in cui l’Impero Persiano sfidò la cultura ellenistica per il dominio del mondo. Nei nove libri che compongono questa opera fondamentale della storiografia moderna, il settimo in particolare, dedicato a Polinnia (Πολύμνια) la musa della danza e del canto sacro, descrive la spedizione persiana contro Atene e la Grecia tutta: la strenua e ferma resistenza che l’esercito con a capo il re Serse divenne ben presto leggenda tanto che ancora oggi sono noti gli atti di valore del re Leonida e dei suoi spartani alle Termopili. Il re persiano fu il grande sconfitto della spedizione e tornò in Asia Minore prima della fine delle ostilità, lasciando un esercito molto numeroso e male organizzato. Dalle pagine di Erodoto si evince che il sovrano fosse bello per quanto crudele, tuttavia proprio lo storico greco attribuisce a Serse una frase che ne tradisce un moto misericordioso, almeno verso le proprie truppe: «mi è venuto in mente di provare compassione considerando quanto è breve l’intera vita umana se, di costoro che sono pure tanto numerosi nessuno sopravviverà fino al centesimo anno». In effetti, è proprio questo tratto che emerge nel biblico libro di Esther nel quale il re persiano è chiamato Assuero e viene addirittura portato ad esempio di rettitudine nel Purgatorio dantesco (Canto XVII) insieme alla moglie ebrea e a Mardocheo, zio della giovane.

Tutto ciò fornisce il terreno ideale allo sconosciuto librettista del Serse musicato da Georg Friedrich Händel per cominciare l’opera con la più celebre quartina di quinari che la storia della musica ricordi: «Ombra mai fu/di vegetabile,/cara ed amabile,/soave più».
L’aria più nota del Serse, e di tutta la produzione händeliana, descrive l’intima sensibilità del re persiano che esprime sincero affetto verso un platano (sì, proprio un albero) a lui particolarmente caro. Nell’opera, tuttavia, questa sensibilità non è rivolta verso gli uomini, verso i quali si comporta come un despota schiavo delle sue bramosie, e solo nel finale egli si ravvedrà grazie all’ultima frase pronunciata («Amici, compatite i miei furori,/e godete felici i vostri amori»).

Serse 2Tra queste colonne d’Ercole l’opera vive del dualismo amore-guerra, «elementi peculiari della drammaturgia barocca e terreno ideale per l’interazione emotiva tra i vari personaggi» come afferma Ottavio Dantone che condurrà l’Accademia Bizantina nell’esecuzione del titolo händeliano venerdì 10 (alle 20.30) e domenica 12 gennaio (alle 15.30) al teatro Alighieri di Ravenna. Proprio «i conflitti mescolati agli impulsi amorosi determinano un contesto che permette di esprimere una miriade di “affetti” e di caratteri» che determinano la trama del Serse e ne espandono il significato rendendo il particolare universale.

Tra le varie particolarità dell’opera di Händel, colpisce, oltre alla nutrita presenza di arie senza da capo, la vocalità dei personaggi. A ben guardare, come rimarca il direttore bizantino, i ruoli maschili di Serse e Arsamene possono essere cantati da mezzosoprani, mentre il registro di soprano acuto di Romilda e Atalanta giustifica la differenza tra i sessi. Un timbro femminile androgeno è l’ideale, invece, per il ruolo di Amastre, donna tradita che si traveste da guerriero.

A cimentarsi nelle parti vocali di questo allestimento – frutto della coproduzione fra i teatri di Ravenna, Reggio Emilia, Modena, Piacenza, per la regia di Gabriele Vacis – animano il palcoscenico Arianna Venditelli nei panni di Serse, mentre Arsamene è Marina De Liso; Romilda e Atalanta sono rispettivamente Monica Piccinini e Francesca Aspromonte; il contralto Delphine Galou interpreta invece la parte di Amastre. Il cast si completa con Luigi De Donato e Biagio Pizzuti rispettivamente nei panni di Ariodate ed Elviro.

Serse 3Analizzando le sonorità è, invece, il primo violino dell’orchestra ravennate, Alessandro Tampieri, che evidenzia il ruolo che hanno i flauti a becco, strumento non sempre utilizzato nelle opere barocche. Questi timbri, infatti sono perfetti «quando la descrizione musicale deve essere più pertinente alla scena e meno fine a sé stessa, uno dei procedimenti retorici barocchi è appunto l’utilizzo di strumenti inconsueti». Ci sono anche artifici peculiari come il far suonare i violini all’unisono, magari facendo riposare le viole.
È proprio Tampieri che, ricordando un favoloso aneddoto che descriveva i violisti deputati al cambio delle candele durante l’opera, sottolinea come «togliere le viole in alcune arie imprime all’azione teatrale molta energia e varia così l’andamento della narrazione. Sempre in quest’ottica, l’unione dei violini all’oboe semplifica e rende più importante il ruolo della melodia».

L’opera barocca è davvero un campo d’indagine che, a distanza di più di tre secoli affascina ancora. Forse ciò che ammalia è proprio il motivo che la rende oscura, la mancata continuità di esecuzione della quale si è nutrita l’opera romantica. Proprio per questo non esiste una verità assoluta, ma grandi e differenti possibilità che attraggono gli studiosi e conquistano anche gli ascoltatori più esigenti.

A proposito di retroscena, racconti e curiosità intorno alla storia della musica va segnalato il primo appuntamento con “Il canto delle sirene”, il ciclo di conversazioni (sempre a ingresso gratuito) curato da Guido Barbieri, in programma sabato 11 gennaio, alle 10.30 alla Biblioteca Classense. L’incontro inaugura un percorso dedicato all’enigma della voce nella storia della musica occidentale, a partire dalla riflessione su canto cristiano e canto trobadorico, tra Hildegard von Bingen e Bertrand de Ventadorn.

Va ricordato infine che la stagione d’opera dell’Alighieri di Ravenna prosegue a fine mese (31 gennaio e 2 febbraio) con la serata pucciniana Suor Angelica / Gianni Schicchi e con la Lucrezia Borgia di Donizetti (6 e 8 marzo).

Regionali, a Ravenna anche il candidato presidente de L’Altra Emilia Romagna

Stefano Lugli presenterà il proprio programma, «alternativo alle politiche becere e razziste della destra» ma anche a quelle «moderate del centrosinistra»

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Stefano Lugli

Mattinata di lavoro ravennate, domani, 11 gennaio, per il candidato presidente della lista di sinistra (ma alternativa a quella di Stefano Bonaccini) “L’Altra Emilia Romagna”, Stefano Lugli, impegnato in un giro elettorale in Romagna. Dopo un volantinaggio al mercato di via Berlinguer dove incontrerà i cittadini, l’appuntamento è fissato per le 11 alla sede del Comitato elettorale di Ravenna, in via Timavo 33, per la presentazione alla stampa del programma elettorale della lista.

All’incontro parteciperanno, oltre ai candidati della Circoscrizione elettorale provinciale di Ravenna (Paolo Viglianti, Valeria Ricci, Vilma Lama e Alessandro Bongarzone), anche i responsabili e i militanti di Rifondazione Comunista e Partito Comunista che, insieme al Partito del Sud, hanno dato vita alla Lista guidata da Stefano Lugli.

Il programma è reperibile all’indirizzo https://www.altraemiliaromagna.org/il-programma ed è articolato in 25 punti, che rappresentano altrettanti impegni di lavoro per la prossima consiliatura, si pone come proposta di governo «alternativa tanto alle politiche becere e razziste della destra quanto a quelle moderate del centrosinistra che a quelle inaffidabili del M5S per fare dell’Emilia-Romagna una regione sicura perché giusta, pubblica e sostenibile».

Nel pomeriggio, alle 15, alla sala Buzzi di viale Berlinguer 11 a Ravenna, i candidati di Ravenna de L’Altra Emilia Romagna, parteciperanno all’incontro pubblico sul tema: “Regione, città e politiche urbanistiche”, organizzato da Ravenna in Comune a cui parteciperanno Paolo Berdini, urbanista e saggista, già assessore all’urbanistica della giunta Raggi a Roma e lo storico dell’architettura, Alberto Giorgio Cassani.

Ai domiciliari per furto evade 5 volte in 4 mesi e il giudice lo manda in carcere

In un caso non si era nemmeno presentato all’udienza in tribunale perché era evaso

Dopo la quinta evasione in quattro mesi dai domiciliari, dove scontava una pena per furto aggravato, il giudice ha deciso di mandarlo in carcere revocando il beneficio della detenzione in abitazione. Il protagonista è un 56enne residente a Ravenna.

Dal 2 settembre 2019 beneficiava della detenzione domiciliare concessagli dal magistrato di sorveglianza di Bologna dovendo scontare una condanna, passata in giudicato, per il reato di furto aggravato. Dopo le evasioni di ottobre e novembre è stato arrestato per essere evaso la notte di Natale e addirittura non si è presentato all’udienza di convalida in tribunale perché era evaso dalla misura pre-cautelare della detenzione domiciliare. Il provvedimento di revoca dei domiciliari gli è stato notificato in carcere dove si trovava dal 7 gennaio per la quinta evasione.

Fuori strada con l’auto di notte ma nessuno lo vede, 38enne trovato morto dopo 8 ore

L’uomo era a pochi minuti da casa dove stava rientrando, la polizia locale esclude il coinvolgimento di altri veicoli o animali. Un residente ha sentito un rumore ma la vegetazione copre il punto dell’incidente rispetto alla visuale dalla abitazione

Dopo essere uscito di strada in auto, a pochi minuti da casa dove era diretto, sono passate circa otto ore prima che qualcuno si accorgesse dell’incidente e chiamasse i soccorsi ma a quel punto non c’è stato più niente da fare. Stefano Campana, operaio di 38 anni residente a Castiglione di Ravenna, è morto così in via Salara all’altezza dell’incrocio con via Fornazzo nella notte tra l’8 e il 9 gennaio. Al momento non è ancora chiaro se il decesso sia avvenuto sul colpo, maggiori chiarimenti in questo senso potrebbero venire dall’eventuale autopsia.

La prima chiamata al 118 è arrivata stamani poco dopo le 8. L’ipotesi però è che l’incidente si sia verificato quando era da poco passata la mezzanotte, secondo il racconto dell’uomo che abita nella casa di fronte al punto dello schianto. Alla polizia locale di Cervia, che ha svolto i rilievi per competenza territoriale visto che l’impatto è oltre il confine con Castiglione di Cervia, ha raccontato di aver sentito un rumore all’esterno e di aver aperto la finestra per un controllo ma la traiettoria visiva tra la casa e l’auto è coperta da un’area di fitta vegetazione. La strada è scarsamente trafficata nelle ore notturne e nessun altro si è accorto dell’incidente.

Per ricostruire la dinamica potranno essere utili i filmati delle telecamere di videosorveglianza di una abitazione vicina. Al momento i vigili urbani hanno escluso il coinvolgimento di altri veicoli o di animali, non avendo ritrovato tracce sulla carcassa del veicolo. I segni sulla strada fanno pensare a una sbandata per cause da accertare con la vettura che si ribalta e termina la sua corsa sul fianco sinistro.

 

Il docufilm sulla storia del mah jong debutta in sala a Ravenna. Guarda il trailer

La prima proiezione di “Il Drago di Romagna” al cinema Jolly il 25 gennaio in occasione del Capodanno cinese: la storia di Luisa, azdora romagnola che vuole conoscere come è nato il gioco delle tessere con draghi, venti, fiori e stagioni

Guru1Un secolo dopo il suo arrivo in Italia dalla Cina, il mah jong sbarca sul grande schermo. Dal 25 gennaio arriva in sala “Il Drago di Romagna”, docufilm girato a Ravenna (il trailer in fondo alla pagina) per la regia di Gerardo Lamattina che racconta un singolare esempio di ibridazione culturale tra Cina e Italia (qui la nostra intervista sul set durante le riprese). Il film debutterà proprio in occasione del Capodanno Cinese 2020, in prima assoluta, al cinema Jolly di Ravenna sabato 25 gennaio (ore 21.15), e a seguire sarà a Bologna, Milano, Firenze e Prato (il calendario sulla pagina Facebook del film). In ogni città del tour distributivo, la prima proiezione sarà sempre accompagnata dall’autore e dagli interpreti protagonisti.

Frutto di una co-produzione italo cinese tra PopCult (Italia) e Micromedia Communication Italy (Cina), con il sostegno di Regione Emilia-Romagna e Comune di Ravenna, il film è nato da un’idea di Lamattina: attraverso la storia di Luisa, una classica “azdora” (signora) romagnola appassionata di mah jong e di cucina, viene ripercorsa la singolare diffusione di questo tipico gioco cinese in Italia e in particolare a Ravenna, alternando parti di finzione a quelle di documentario.

DonnaRosa 20La trama segue il sogno nel cassetto di Luisa, interpretata da Dilva Ragazzini: volare in Cina a conoscere le origini del gioco per il quale in Romagna tutti hanno una vera e propria passione. In disaccordo con la figlia Donatella – impersonata dalla cantante e perfomer Fabiola Ricci anche voce narrante del film – tra mille avventure ricche di ironia, emozioni e conflitti, proverà a realizzarlo con la complicità del nipote e dei suoi nuovi amici italo-cinesi.

Il Drago di Romagna si caratterizza anche per un percorso produttivo nuovo, forse unico nel suo genere, che punta ad esportare il cinema italiano nel mercato cinematografico cinese attraverso un vero e proprio ponte culturale ed imprenditoriale tra italiani e cinesi. Il film, infatti, è co-prodotto da Pop Cult casa di produzione bolognese con sede anche a Milano, specializzata nel documentario creativo e le serie TV, e Micromedia Communication Italy giovane realtà basata a Milano che in pochi anni si è guadagnata il primato di prima società media cinese in Italia grazie alla creazione della piattaforma Weishi Italy (www.italiaws.com) dedicata ai cinesi in Italia. Primo film italiano ad uscire in sala sottotitolato in cinese, Il Drago di Romagna, arriverà anche in Cina.

 DSF8295Gerardo Lamattina, regista autore e attore originario di Pertosa (Sa) ma residente a Ravenna, è un artista appassionato di tecnologia, nuovi media, storia e critica dei social. Ha diretto e interpretato diversi cortometraggi premiati e distribuiti in tv e nei principali festival nazionali e internazionali. Ha lavorato, tra gli altri, con Pupi Avati realizzando il backstage di Dichiarazioni d’amore e con Carlo Mazzacurati come assistente alla regia in Vesna va veloce. È autore di documentari con una particolare attenzione al sociale e di Live Visual, tra cui quello realizzato insieme a Lino Greco – direttore della fotografia ne Il Drago di Romagna – nell’ambito del Ravenna Festival, per il concerto Lachrimæ Caravaggio di Jordi Savall (2008). Nel 2017 ha scritto prodotto e diretto il suo primo lungometraggio Cimitero azzurro, finalista all’Alternative film Festival di Toronto e distribuito in maniera indipendente nelle sale italiane.

Nuova pizzeria “gourmet” a Ravenna: in arrivo in piazza Kennedy i tavolini di QBio

Il ristorante in attesa del definitivo via libera della Soprintendenza per poter aprire in primavera al Palazzo del Mutilato

Qbio Cesena
Uno scorcio di QBio a Cesena

Sbarca anche a Ravenna il marchio QBio, che già si è fatto largo a Cesena e Forlì nel settore della pizza “gourmet”, intesa come frutto di una ricerca nella qualità delle materie prime e nella lavorazione.

E lo fa in grande stile, aprendo i battenti nel luogo che più è finito al centro dell’attenzione in città negli ultimi anni, piazza Kennedy, ex parcheggio del centro storico che con l’arrivo di QBio potrà diventare ancora più viva e frequentata. Grazie anche ai tavolini che saranno posizionati all’esterno.

Ivan Signoretti
Ivan Signoretti

La pizzeria-ristorante aprirà nei locali rimasti ancora sfitti del Palazzo del Mutilato, quello che già ospita lo storico Fellini e da pochi mesi (al primo piano) anche il ristorante Millelire. Un palazzo vincolato dalla Soprintendenza, che deve ancora dare infatti il definitivo via libera per il rilascio dell’autorizzazione. L’obiettivo è quindi quello di aprire tra marzo e aprile.

Si tratterà come detto del terzo ristorante della catena, il secondo, dopo Cesena, a gestione diretta e per questo ribattezzato “QBio – Lievito Madre“. Una ragione sociale che sarà garanzia di utilizzo negli impasti appunto del lievito madre (il marchio QBio resterà invece a disposizione per licenze più libere, senza vincoli), con l’obiettivo di rendere la pizza più leggera ma anche per questo più difficile da gestire, necessitando quindi di personale qualificato, tanto che spicca la collaborazione e il coinvolgimento nel progetto del pizzaiolo Ivan Signoretti, tra i pionieri della nuova scuola di pizza in Romagna. Come ci rivela Luca Montanari, socio fondatore di QBio e imprenditore già noto in provincia per la sua partecipazione al bagno Donna Rosa di Marina di Ravenna. «La nostra pizza è un prodotto artigianale – dichiara – che ha bisogno di personale molto qualificato a partire quindi dalla gestione dei nostri impasti. È necessario crederci e rendere tutto possibile con grande dedizione attraverso procedure rigide, incuranti a volte di orari e giorni di chiusura, quindi dalle persone che partecipano attivamente all’impresa ci si aspetta in primis amore, come tutte le cose più belle». In particolare Montanari assicura rigidità nell’utilizzo, oltre che del lievito madre, di farine a marchio “Giusta”, provenienti dall’azienda agricola biologica del gruppo, e «di estratti naturali espressi, fatti al momento per beneficiare di enzimi e vitamine».

Coinvolti nell’investimento, anche due imprenditori locali molto noti, già presenti in centro a Ravenna con il locale Fresco di via IV Novembre: Massimo “Cino” Gorini del MoWa di Marina di Ravenna e Alessandro Mercatali del Boca Barranca di Marina Romea. «Abbiamo deciso di investire in questo progetto perché ci crediamo – dichiara Mercatali –, con l’obiettivo, una volta lanciato il ristorante ravennate, di aprirne uno anche a Bologna. Siamo molto felici perché da tempo volevamo aprire a Ravenna una pizzeria gourmet, con ingredienti di livello ma anche la possibilità di godersi una pizza semplice, curata negli impasti, con provenienza degli ingredienti genuina e sicura».

Partita la petizione contro la chiusura delle poste a Porto Corsini e Casal Borsetti

La raccolta firme promossa dalle pro loco e dal comitato cittadino per difendere l’ufficio: «Creerebbe un danno a tutte le attività turistiche e portuali della zona»

È partita una raccolta firme ai lidi nord di Ravenna contro la chiusura degli uffici postali di Porto Corsini e Casal Borsetti, decisione unilaterale di Poste Italiane non gradita alla popolazione locale. Centinaia di cittadini, secondo quanto riferiscono i promotori, hanno già risposto all’appello delle pro loco di Casal Borsetti, Marina Romea, Porto Corsini e del comitato cittadino Lidi Nord. I primi due firmatari di questa petizione, Massimo Fico e Orio Rossi, unitamente ai dirigenti di tutte le Pro Loco, non nascondono la propria soddisfazione.

«La chiusura dell’ufficio postale avrebbe ripercussioni negative, non solo per la qualità dei servizi, ma anche per tutti i cittadini, in gran parte anziani, che non possono accollarsi spostamenti verso Ravenna o altre località. Non da meno creerebbe un danno a tutte le attività turistiche e portuali della zona. Invitiamo tutti a sostenere questa nostra iniziativa, chiediamo un intervento forte da parte di tutti i gruppi politici presenti in consiglio comunale e rivolgiamo un appello a tutti i livelli perché si faccia una azione comune affinché i servizi postali nei lidi nord non subiscano alcun ridimensionamento».

Nursind: «Il 25 e 26 dicembre il 118 non aveva la dotazione di personale standard»

La segnalazione del sindacato infemieristico: carenza di personale, scarsa attenzione al problema delle aggressioni, assunzioni ancora bloccate

«Nonostante gli sforzi del coordinamento 118, il 25 e 26 dicembre scorsi la cittadinanza ravennate è stata privata della dotazione standard prevista per i mezzi di soccorso, causa l’impossibilità a reperire un infermiere per la copertura del turno. Un unico infermiere si alternava su 2 postazioni di lavoro diverse, elisoccorso e centrale operativa 118». La segnalazione del sindacato infemieristico Nursind vuole rimarcare la carenza organica di personale dell’Ausl Romagna.

Il segretario territoriale di Ravenna, Luca Fusaroli, pone l’accento su una serie di problemi già evidenziati e «ai quali l’Azienda della Romagna a tutt’oggi non ha ancora dato risposta».

L’automedicalizzata è priva del personale infermieristico diversamente presente in tutto il restante territorio dell’Ausl Romagna (Forlì, Cesena e Rimini): «Per quale motivo la cittadinanza ravennate deve essere privata e penalizzata su tale mezzo che dovrebbe garantire la massima risposta assistenziale in emergenza urgenza sul territorio, dalla mancanza di un infermiere adeguatamente formato? L’ultimo episodio accaduto nel territorio faentino a dicembre: l’automedica è intervenuta su una emergenza pediatrica e il medico ha dovuto gestire il soccorso con il solo autista, non essendo disponibili ambulanze con infermiere nell’immediato».

Sulle carenze organiche: «Verosimilmente provocate dal prolungato blocco delle assunzioni, ma ad oggi superabili grazie al concorso che nel 2019 ha individuato 3.282 candidati infermieri idonei all’assunzione. L’azienda non può continuare a sostenere l’adeguatezza delle piante organiche quando nei fatti richiama continuamente i dipendenti in servizio o li costringe a prolungare il turno oltre l’orario. In assenza di una adeguata politica del personale da parte dell’Azienda, questo sindacato non può che rimarcare le conseguenze sugli operatori in termini di stress lavoro correlato, aumento del rischio clinico con potenziali ricadute sulla qualità dell’assistenza ai cittadini»

C’è poi il capitolo delle aggressioni al personale sanitario: «Diversi episodi negli ultimi anni ma le Aziende non hanno ancora provveduto ad individuare soluzioni. Riteniamo non più prorogabile la gestione la tutela della sicurezza degli operatori e dei cittadini».

Al Comunale di Russi l’Ottocento secondo Bucci e Sgrosso

In scena lo spettacolo de Le belle bandiere, un’immersione «in un secolo pieno di fascino e trasformazioni»

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Foto di Umberto Favretto

Al teatro comunale di Russi, il 2020 inizia con lo spettacolo Ottocento, in scena venerdì 10 gennaio (ore 20,45), un progetto della compagnia Le Belle Bandiere, prodotto dal Centro Teatrale Bresciano. Lo spettacolo, diretto da Elena Bucci, con la collaborazione di Marco Sgrosso, è dedicato a un secolo le cui ricchezze e contraddizioni emanano un fascino talmente potente da nutrire ancora oggi il presente. I due direttori artistici della compagnia Le Belle Bandiere ne sono anche i protagonisti, passando attraverso una fantasmagoria di diversi ruoli.

Dopo il debutto a Brescia – sede del Centro Teatrale Bresciano che ha prodotto lo spettacolo – e una lunga tenitura che ha registrato il tutto esaurito e dopo le bellissime occasioni di replica a Milano e a Roma, Ottocento viene ora riallestito nella terra d’origine della compagnia, con la collaborazione del Comune di Russi e di Ater, Associazione teatrale Emilia Romagna. Bucci e Sgrosso ne hanno curato anche l’elaborazione drammaturgica: “Ci immergiamo in un secolo pieno di fascino e di trasformazioni, di romanzi indimenticabili e di personaggi emblematici, di lotte per il progresso, la libertà e l’emancipazione e di crudeli e violente repressioni. Questo passato non ci appare più ingannevolmente polveroso: si staglia come un tempo di innovazioni, di scoperte, di ribellione delle arti, di nuovi linguaggi, di grandi storie e ideali, di biografie avventurose”.

Viaggiano nel tempo nei panni di due curiosi personaggi talmente innamorati delle arti, della letteratura e della storia da cadervi dentro, come entrassero in un palazzo incantato in cui prendono vita per un attimo voci e presenze illustri che subito svaniscono. Si va dalla Francia ai paesaggi scandinavi, dall’Inghilterra alla Germania e alla Russia. In scena parla la grande letteratura dell’800: Dickinson, Brontë, Shelley, Sand, Poe, Baudelaire, Flaubert, Dumas, Hugo, e ancora Čechov, Dostoevskji, Ibsen, Mann, Gogol, Tolstoj.

Lo spettacolo fa parte di un particolare percorso della compagnia che si propone di recuperare le memoria e il patrimonio della tradizione traducendolo secondo una sensibilità contemporanea, senza perderne le affascinanti differenze.Subito dopo lo spettacolo, nel Ridotto del teatro comunale, Elena Bucci e Marco Sgrosso saranno protagonisti di un incontro che arricchirà la ripresa dello spettacolo: “Ottocento – attrici e attori”, tenuto dalla studiosa Laura Mariani, grande esperta e innamorata della cultura teatrale di questo secolo.

Per informazioni e prenotazioni:  Teatro Comunale di Russi, via Cavour, 10, Tel. 0544/587690 |e-mail: teatrocomunalerussi@ater.emr.it – www. comune.russi.ra.it e www.ater.emr.it, tutti i giorni feriali dalle 10:00 alle 12:00

 

Auto fuori strada nel fossato, muore una persona

Il conducente è rimasto dentro l’abitacolo dopo il ribaltamento

8a766835 12f1 4a5e Ad55 C3bb011304d4Una persona è deceduta in un incidente stradale avvenuto a Castiglione di Cervia, nei pressi dell’incrocio tra via Salara e via Fornazzo, stamani 9 gennaio. La vittima è un uomo di cui al momento non è ancora stata resa nota l’identità: era al volante di una Alfa 159 che si è ribaltata in un fossato fuori strada. Non risultano coinvolte altre vetture. L’orario dell’incidente non è ancora stato definito: la chiamata al 118 è delle 8.30 circa ma secondo le prime informazioni non è escluso che i soccorsi siano arrivati solo qualche ora dopo l’episodio, quando i primi automobilisti hanno visto la vettura ribaltata.

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