Un 31enne straniero ha mostrato un documento che non corrisponde a nessuno dei modelli noti
Era al volante di un’auto ma la patente non l’ha mai presa. Intorno alle 9.30 di questa mattina, 14 settembre, la polizia locale di Ravenna nel corso di un servizio di polizia stradale ha fermato una vettura in viale Europa e ha scoperto la mancanza di 31enne straniero regolarmente residente in Italia.
Da un controllo è emerso che il documento esibito quale patente non era valido né tantomeno conforme ai modelli noti ed in uso anche in riferimento alle attuali note convenzioni internazionali. Di conseguenza si è proceduto al sequestro della patente e al deferimento del conducente all’autorità giudiziaria. Inoltre sono stati redatti a suo carico tutti gli atti inerenti la guida senza patente perché mai conseguita comportanti il fermo del veicolo per tre mesi e una sanzione pari a cinquemila euro.
Dopo l’esordio al cinema con “Baby Gang” di Calvagna, la modella di Faenza si racconta sulle pagine della rivista: «Gelosa, con due bicchieri di vino mi ubriaco, adoro Stefano Accorsi». Abolirebbe Instagram ma in estate una storia con un bacio con un’amica ha scatenato i fan…
Un particolare di una delle foto del servizio di Veronica Graf per il numero di settembre del magazine For Men (foto dal profilo Instagram)
Posare nude per il paginone centrale di una nota rivista maschile è un vanto che poche modelle possono mettere nel cv e da questo mese nel sexy club è entrata la faentina Veronica Graf. La trentenne, li compirà il prossimo 9 ottobre, si è spogliata davanti all’obiettivo del fotografo Simone Romagnoli per un servizio pubblicato sul numero di settembre del mensile For Men. Quattro pagine in cui la ravennate, scoperta dal grande pubblico nel 2014 quando partecipò al Grande Fratello, risponde alle domande di Matteo Canè.
Le foto per il magazine di Cairo Editore per l’ex gieffina sono un tassello in più tra le soddisfazioni professionali già incassate nel 2019 tra piccolo e grande schermo: dal ruolo di segretaria del notaio nel programma di Enrico Lucci su Rai2 alla partecipazione nel film “Baby Gang” di Stefano Calvagna (in fondo all’articolo il video del trailer). E dopo l’esordio recitando la parte di se stessa, ora la ragazza – che sfoggia un 92-60-90 – sogna di recitare in un cinepanettone o in un film horror: «Per la mia fisicità mi danno sempre la parte di quella sexy un po’ svampita ma mi piacerebbe mostrare la mia parte più tosta».
Quello su For Men non è il primo nudo per Veronica (che nella casa del Gf scatenò le curiosità di molti per i racconti di alcuni incontri con i fratelli Balotelli). Nel 2016 finì sulla copertina della rivista spagnola Interviù: all’interno un servizio senza veli e un’intervista in cui tornò a parlare dei due calciatori. Lo scorso luglio poi il sito Tgcom24 ha pubblicato le foto paparazzate del suo topless sulla spiaggia di Milano Marittima.
Foto dal profilo Instagram di Veronica Graf
Nelle due pagine di intervista rilasciata a Canè, Veronica si racconta spaziando dalla tavola all’amore: adora Stefano Accorsi, è gelosa «da morire», potrebbe innamorarsi di un uomo con lo sguardo giusto, non vuole più storie con calciatori perché «la maggior parte è egoista e egocentrica», non dice molte parolacce «ma la più gettonata è “cazzo”», a tavola «con due bicchieri di vino mi ubriaco senza speranza», il vizio è l’hamburger ma non mancano mai gli acai originari dell’Amazzonia.
Per una che conta 90mila follower su Instagram – dove nella bio si definisce “Indomabile, intensa, impulsiva” – può sorprendere sentirle dire che lo abolirebbe. Ma un motivo c’è: «Mi sento legata al doverci essere e ha tolto il mistero alle donne: non c’è più il gusto e il piacere di scoprire una donna e il nudo non sconvolge più». Chissà se qualcuno dei novantamila si è sconvolto questa estate quando Veronica in vacanza in Salento ha condiviso una storia con un video in penombra con un bacio appassionato con un’amica…
La consigliera comunale Veronica Verlicchi invia una missiva a Daniele Rossi criticando la sua gestione tecnica e i suoi rapporti con la politica locale nei tre anni di mandato
La consigliera comunale della lista civica La Pigna, Veronica Verlicchi, invia una lettera aperta a Daniele Rossi, presidente dell’Autorità portuale attualmente sospeso per via di una interdizione cautelare emessa dal gip su richiesta della procura nell’ambito dell’indagini per l’affondamento del relitto del Berkan B che ipotizza i reati di inquinamento ambientale, abuso e omissione in atti d’ufficio. Sospesi anche il segretario generale Paolo Ferrandino e il direttore tecnico Fabio Maletti. Per lunedì 16 settembre è attesa la nomina di un commissario temporaneo in attesa degli sviluppi giudiziari. Ecco un ampio stralcio della lettera della Pigna.
Egregio Presidente Rossi,
sicuramente ricorderà che noi ravennati della lista civica La Pigna fummo i primi (e gli unici) ad esprimere fin da subito forti perplessità sulla sua nomina a Presidente dell’Autorità Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale.
Il presidente dell’Autorità portuale di Ravenna, Daniele Rossi
Dubbi non certo legati a pregiudizi personali, bensì alle modalità che hanno portato alla sua scelta da parte del Pd di Ravenna e dell’allora Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che hanno tentato di far passare la sua nomina come la soluzione per ripristinare un dialogo sereno e costruttivo tra le istituzioni gli operatori portuali.
Come avrà capito ormai, noi de La Pigna siamo molto affezionati alla verità dei fatti ed anche nel suo caso, abbiamo voluto far presente fin dal primo momento le reali motivazioni che hanno portato alla sua candidatura a Presidente, specificando che lei sarebbe servito solamente a riportare l’Autorità Portuale ai tempi della grigia gestione “Parrello”, garantendo, allo stesso tempo, il mantenimento degli interessi economici di alcuni soggetti all’interno del Porto di Ravenna
[…] Come si suol dire, i nodi vengono presto al pettine. E non ci riferiamo all’inchiesta della Procura di Ravenna che la vede indagato per il disastro della Berkan B: noi siamo, per natura, garantisti ed attenderemo gli esiti del procedimento prima di esprimere un giudizio a tal proposito. Ci riferiamo, invece, alla disastrosa situazione del nostro porto, sempre più agonizzante a causa delle scellerata decisioni delle amministrazioni Pd che da 50 anni domina Ravenna e della connivenza dimostrata dalla sua Presidenza. Il tutto a discapito degli interessi economici del porto e, conseguentemente, della nostra città.
Allora, se davvero, come ha dichiarato in diverse occasioni in passato, lei ha a cuore gli interessi di questo porto, Le chiediamo di rinunciare all’incarico di Presidente, per il bene e il futuro dello stesso. Sono troppi e troppo gravi gli errori e le distrazioni che hanno caratterizzato la sua Presidenza. I continui rinvii del bando per l’escavo del canale Candiano, la costante proroga delle date di inizio e di conclusione lavori di tale progetto, l’inerzia nel risolvere le annose questioni dei canoni demaniali che soffocano gli imprenditori di Marina di Ravenna, sono solo alcune drammatiche testimonianze. […] Per non parlare della catastrofe legata all’insabbiamento del terminal crociere, che ha comportato la drastica riduzione del numero delle navi in ingresso e, di conseguenza, del numero di turisti in arrivo in città. Volendo affondare il colpo, potremmo, poi, tirare fuori l’argomento Marinara ed in particolare Seaser, la società di gestione del porto turistico.
[…] Le Sue attenzioni, però, erano tutte volte al cercare di non disturbare la politica locale, elargendo contributi sostanziosi – soldi pubblici glie lo ricordiamo – a favore della Fondazione Ravennantica, della Fondazione e Ravenna Manifestazioni. Ma la sua più grande opera é stata la sponsorizzazione del circolo Mama’s, come noto ospitato presso la sede Pd di via San Mama, che lei ha pensato bene di elargire tramite una società controllata al 100% dall’Autorità Portuale (la T&C Srl), così da non balzare troppo all’occhio.
A questo punto, quella che si verrebbe a determinare é una situazione paradossale, per non dire vergognosa, con un Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale interdetto, non si sa per quanto tempo, e con un commissario straordinario che La sostituisce non si sa per quanto tempo e con quali funzioni. Ravenna e il porto non possono permettersi anche questo sfregio.
Dal 12 novembre otto appuntamenti fino a Pasqua con la rassegna organizzata da Emilia Romagna Concerti
Comincerà il 12 novembre la nuova stagione musicale di “Capire la Musica”, organizzata dalla cooperativa ravennate Emilia Romagna Concerti in convenzione con il Comune di Ravenna. Durante gli otto concerti in abbonamento si esibiranno alcuni tra i migliori teenager del concertismo mondiale, molti dei quali proprio nel palcoscenico ravennate iniziano le loro carriere internazionali.
Si inaugura con il diciottenne violinista Giuseppe Gibboni, uno degli allievi prediletti del grande Salvatore Accardo, che presenta musiche di Beethoven oltre all’amato Paganini e a Ciaikowsky. Per il Concerto di Santa Cecilia torna a Ravenna dopo il debutto di tre anni fa il pianista Gabriele Strata vincitore del Premio Venezia 2018, che eseguirà musiche di Beethoven, Bach, Bartok per finire con il Carnaval op. 9 di Schumann.
Per il Concerto di Natale del 9 dicembre nella sala grande del teatro Alighieri ritorna la Young Musicians European Orchestra, questa volta diretta dal giovane maestro bolognese Matteo Parmeggiani, con due solisti emergenti: il violinista Vikram Sedona, allievo di Silvia Marcovici, e il violoncellista Bruno Philippe, avviato a una carriera – anche discografica – di dimensione mondiale. Il primo si esibirà nel Concerto k 2016 di Mozart e il secondo nel Concerto in do maggiore per violoncello e orchestra di Haydn. Il programma verrà aperto da una pagina splendida e di rara esecuzione: la sonata in fa maggiore per oboe di Corelli, eseguita da Simone Fava, primo oboe della Orchestra, nella trascrizione novecentesca di John Barbirolli. Come da tradizione alla serata parteciperanno i cori delle scuole di Ravenna che eseguiranno tre canzoni di Natale; in occasione del Concerto sarà attivata insieme al Club Service, alle organizzazioni del volontariato e alla Coop una raccolta di beni di prima necessità che verranno distribuiti alle persone in difficoltà.
La Giornata in memoria dell’Olocausto avrà come protagonista il flautista israeliano Elya Levin, vincitore del Concorso “Severino Gazzelloni”, che aprirà il programma con la Sonata di Erwin Schulhoff, morto in campo di concentramento nel 1942; il concerto si terrà il 27 gennaio nella sala Corelli dell’Alighieri.
Un salto generazionale sarà quello del 3 febbraio, quando sul palcoscenico saliranno due star del concertismo internazionale: il flautista Massimo Mercelli e il pianista Ramin Bahrami, considerato uno dei più autorevoli specialisti di Bach nel mondo; eseguiranno musiche di Johann Sebastian Bach e del figlio Philipp Emanuel, influenzate dalla loro permanenza a Sanssouci, la reggia del Re di Prussia che era un grande appassionato e dilettante di musica.
Tre giovanissime musiciste provenienti dalla Accademia di Imola, Angioletta Iannucci Cecchi, Maria Cristina Mazza e Marianna Tongiorgi, saranno le protagoniste del Concerto per la Festa della Donna dell’8 marzo, che vedrà la consueta partecipazione delle associazioni femminili ravennati.
Sempre al teatro Alighieri si esibirà il 15 marzo l’Orchestra dell’Istituto superiore di studi musicali Giuseppe Verdi di Ravenna che, integrata da musicisti della Young Musicians European Orchestra e dal BCC Symphony Chorus, sotto la direzione del Maestro Federico Ferri, eseguirà la celeberrima Sinfonia n.5 di Beethoven in occasione del Concerto per le Vittime Innocenti della Mafia.
Chiusura in grande stile con il Concerto di Pasqua, l’8 aprile alle 21, per la prima volta in teatro e non in una delle basiliche ravennati, affidato alla Young Musicians European Orchestra e al Coro “Novocanto” di Innsbruck, diretti da Paolo Olmi e impegnati nella Messa della Incoronazione di Mozart; solisti Sara Rossini, Daniela Pini, Manuel Amati e Antonio di Matteo. La prima parte del programma vedrà invece un altro giovane rampante del concertismo mondiale: Andrea Obiso, impegnato nel Concerto K 2019 di Mozart e nelle spericolate variazioni di Paganini sul Mosè di Rossini.
Prezzi degli abbonamenti a 8 concerti da 120 a 30 euro, biglietti per ogni singolo concerto da 35 a 5 euro, in vendita alla biglietteria del teatro Alighieri a partire da giovedì 3 ottobre.
Il Comune ha affidato un incarico a un legale esterno che ha denunciato per diffamazione gli autori di alcuni post sul gruppo “Sei di Cervia se…nza censura”. La procura ritiene sia solo “biasimo e disapprovazione” ma l’ex prima cittadino si oppone. Ora sta a Medri decidere come uscire dallo stallo alla messicana
Luca Coffari, sindaco di Cervia
L’ex sindaco di Cervia, il 31enne Luca Coffari, ha querelato sette comuni cittadini per diffamazione aggravata per una decina di post su Facebook ritenuti offensivi per l’immagine del Comune e ha deciso di trascinarli in tribunale nonostante la procura abbia chiesto l’archiviazione del procedimento perché secondo il pm si tratta di «opinioni e situazioni che pur avendo un contenuto critico non travalicano il limite della disapprovazione e del biasimo». Nei prossimi giorni si terrà l’udienza fissata dal giudice.
I post e i commenti incriminati risalgono all’estate del 2018, la maggior parte concentrati nel mese di agosto. Sono tutti pubblicati sul gruppo “Sei di Cervia se…nza censura” che conta oggi circa 6.300 iscritti (erano un migliaio in meno all’epoca dei fatti) ed è nato diverso tempo prima in opposizione a “Sei di Cervia se…” (15mila iscritti) «per l’esigenza di molti cervesi – si legge nelle informazioni della pagina – di parlare di tutto senza essere censurati e vedere post o commenti cancellati». Come è facile intuire, la politica locale è all’ordine del giorno sulla bacheca.
Nel mirino sono finiti post come quello in cui, a gara ancora aperta, si ironizza sull’esito di un bando d’asta per affidare la gestione di una spazio pubblico: “Adesso in una busta chiusa scrivo il nome della cooperativa che vince… scommettiamo?”. Seguono le iniziali del presunto vincitore. E qualcuno lo scrive anche per intero tra i commenti. Secondo l’avvocato che ha presentato la querela un anno fa, nominato di fiducia da Coffari con un incarico esterno affidato con una determinazione dirigenziale “per le competenze e per i carichi di lavoro che già pesavano sull’ufficio legale interno”, questi messaggi rovinano l’immagine e il decoro del Comune perché lascerebbero intendere che vengono pilotate le gare. Nota a margine forse non di secondaria importanza: l’affidamento è andato poi effettivamente alla coop citata.
Gli scissionisti di “Sei di Cervia se…nza censura”, molto critici nei confronti dell’amministrazione Coffari, hanno elaborato una serie di nomignoli o soprannomi per riferirsi ai protagonisti della scena cervese. Epiteti o calembour che in molti casi risultano comprensibili solo agli addetti ai lavori o a chi ha molta dimestichezza con le figure della macchina amministrativa. La querela stessa è costretta a fornire le chiavi di lettura per interpretare quei nomi.
Il 27 agosto dell’anno scorso uno degli scissionisti pubblica un lungo post in cui racconta di un fantomatico incubo avuto la notte precedente. Si era ritrovato in una città chiamata “Altrove” di cui descrive con sberleffi i brutti comportamenti di alcuni personaggi pubblici di Altrove – ricorrendo ai nomignoli di cui sopra – e conclude dicendo “grazie al cielo mi sono svegliato ed ero nuovamente a Cervia”. Uno dei sette querelati commenta lamentandosi che le persone di Altrove sarebbero da chiamare “Delinquenti, farabutti, mafiosi”. Per l’avvocato quello del sogno è solo un maldestro espediente per diffamare l’ente e addirittura il riferimento finale al risveglio serve a contestualizzare di più la denigrazione verso la località.
Sarebbe invece da ritenere addirittura intimidatorio l’augurio contenuto in un altro post con cui uno dei sette querelati invita un paio di persone indicate solo tramite soprannomi inventati a “mandare un po’ di curriculum in giro perché butta male”. La querela sostiene che l’intimidazione sia da leggere nel desiderio che dopo le successive elezioni quella persona non sia più occupata in politica.
Non tutti i post hanno questo tono tra il sarcastico e il critico. C’è anche chi scrive “Quanto avete rubato, fatemelo sapere”. Ma appena il commento è stato segnalato da un utente, gli amministratori del gruppo hanno provveduto alla cancellazione.
La querela è stata depositata a fine settembre del 2018. La richiesta di archiviazione del pm e l’immediata opposizione risalgono allo scorso gennaio. Ed è stato quello il momento in cui i sette querelati – tra cui due che in passato sono stati dipendenti del Comune – sono venuti a conoscenza di essere finiti nel mirino di Coffari: l’udienza ha chiamato i sette alla nomina di un legale, e quindi a spese, che altrimenti non sarebbe servito.
Ora si arriverà davanti a un giudice. Con una situazione da stallo alla messicana. Perché Coffari presentò la querela non personalmente ma in veste di sindaco pro tempore e nel frattempo è diventato consigliere comunale e la fascia tricolore è passata a Massimo Medri. Che ora ha le chiavi del municipio e a lui spetta il da farsi su una partita di cui farebbe volentieri a meno. Perché comunque evolva la vicenda, potrebbero esserci conseguenze per l’amministrazione. In aula il Comune può decidere di opporsi o meno all’archiviazione ma la decisione sul da farsi spetta al giudice. C’è anche la strada della remissione della querela ma in questo caso serve l’accettazione da parte dei querelati. Con un interrogativo sullo sfondo: l’immagine di un Comune è danneggiata di più da un incubo raccontato su Facebook con nomi finti o se si trascinano in tribunale sette persone che usano i social network per esprimere – citiamo le parole del pm – “disapprovazione e biasimo” verso i loro amministratori?
Denunciato un 54enne. «Non mi sono reso conto di nulla»
Ha percorso il raccordo autostradale A14 Dir contromano, completamente ubriaco.
La polizia, intervenuta dopo le segnalazioni di vari automobilisti, lo ha trovato in prossimità dell’uscita di Fornace Zarattini, a bordo di una Volkswagen Polo, costretto a fermarsi a causa del grave danneggiamento di una ruota, dovuto alla collisione con il guard-rail centrale.
Si tratta di un 54enne ravennate residente a Russi, sottoposto poi ad alcol-test: in entrambe le prove effettuate a distanza di tempo l’una dall’altra è stato riscontrato un tasso alcolemico pari a 2,5 g/l, cinque volte il limite massimo consentito.
L’uomo è stato quindi portato in questura e – oltre che multato per la circolazione contromano – denunciato per il reato di guida in stato di ebbrezza, con contestuale sequestro dell’auto. Nei suoi confronti la polizia ha anche proceduto alla segnalazione amministrativa al Prefetto finalizzata alla revoca della patente, essendo l’infrazione commessa una delle più gravi e pericolose riscontrabili in ambito autostradale.
L’episodio è avvenuto attorno alle 22.45 della serata di giovedì, 12 settembre.
Il conducente ha dichiarato di non essersi reso conto di avere imboccato l’autostrada contromano, né tantomeno del pericolo da lui corso e causato agli altri automobilisti, tanto da non sapere neppure indicare agli agenti da quale ingresso era entrato.
Grazie all’intervento della pattuglia della polizia stradale che ha provveduto a rallentare il il traffico davanti al trasgressore, col sistema “Safety-car”, si è evitato il peggio.
Lo ha confermato il nuovo ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli durante un incontro sul Patto per il Lavoro che si è svolto in Regione, a Bologna.
Per la nomina del Commissario del Porto di Ravenna «è questione di ore – sono state le parole della De Micheli, riprese da un’agenzia dell’Ansa –, dovrei firmare lunedì pomeriggio».
Riparte l’attività espositiva dedicata ai fotografi emergenti a Palazzo Rasponi 2, anche detto PR 2, lo spazio ideato dal Comune di Ravenna nel 2016 nell’ambito del progetto Arte in Comune, sostenuto dall’assessorato alle Politiche giovanili, in collaborazione con l’Università.
Dopo Angelica Ruggiero con In Limine – Sulla soglia in mostra fino al 22 settembre, sarà il turno di Ania Baldoni con I colori dell’Asia e oltre…, dal 27 al 29 settembre e di Black magic women – mostra collettiva, dal 9 al 22 ottobre.
«Continuiamo a dare spazio alla libera creatività giovanile nelle sue diverse forme espressive – afferma l’assessora alle Politiche giovanili Valentina Morigi – per incentivare e promuovere giovani talenti di Ravenna e di tutto il mondo, grazie anche alla collaborazione con l’Università di Bologna che permette ai suoi studenti di fare un’importante esperienza formativa in galleria. L’obiettivo è di aiutare gli artisti emergenti e promuovere le rassegne culturali dal profilo altamente innovativo».
Oltre infatti ai giovani che espongono, la galleria dà modo agli studenti e neolaureati dell’Unibo di misurarsi con l’attività di curatori, grazie alle modalità di tirocinio curriculare e tirocinio formativo con borsa di studio. Nel 2019 sono stati finora oltre 20 i giovani che hanno fatto questa esperienza.
Densa l’attività organizzativa, a partire dal concorso annuale Camera Work, dedicato ai fotografi under 35 che premia i vincitori con un periodo di esposizione nelle sale del PR 2 e dà l’opportunità a tutti i partecipanti di esporre i propri lavori in un circuito cittadino diffuso, Camera Work Off.
Tra i tanti artisti partecipanti al concorso annuale Camera Work, molti continuano a esporre in altri contesti nazionali e internazionali; è il caso di Angelica Paciocco con “Elisio perduto” che espone al SI Fest di Savignano sul Rubicone e (dal 18 ottobre) al Colorno Photolife. Anche Giulia Pasqualin, espositrice anche lei al Camera Work 2019 espone al SI Fest il suo lavoro “Il Fil”, un viaggio fotografico nella Bosnia odierna. Per entrambi i progetti il Comune ha curato e prodotto il catalogo che accompagna le mostre, inaugurando così un’importante sezione editoriale di promozione della fotografia.
Per i giovanissimi invece è attivo il progetto di formazione Camera School che tutti i sabati pomeriggio da ottobre ad aprile, dalle 14.30 alle 17, mette in campo una vera e propria scuola di fotografia per ragazzi e ragazze dagli 11 ai 14 anni che, partendo dalla tecnica affrontano anche temi di utilizzo responsabile delle immagini attraverso l’uso dello smartphone.
Accanto all’organizzazione del corso e della formazione per i ragazzi, il PR 2 promuove mostre autoriali, manifestazioni, rassegne ed eventi concedendo gli spazi gratuitamente agli artisti under 35 e alle associazioni senza scopo di lucro.
Per informazioni: Palazzo Rasponi 2, via M. D’Azeglio 2 – 366 6241791 / 0544 482277 – palazzorasponi2@comune.ra.it – www.palazzorasponi2.com
Al Mar dal 5 ottobre per la Biennale del Mosaico Contemporaneo il teschio di Niki de Saint Phalle
Per la prima volta a Ravenna un’opera dell’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle, nota in particolare per le sue sculture al Giardino dei Tarocchi, in Toscana. Donna colta e anticonformista, esponente del Nouveau Réalisme, Niki de Saint Phalle ha dedicato la sua ricerca artistica principalmente alla figura femminile, contrastando gli stereotipi sulla differenza di genere e affermando la libertà creativa attraverso la pittura, la scultura e il cinema.
A Ravenna, nell’ambito della sesta edizione della Biennale del Mosaico Contemporaneo, sarà esposta (dal 5 ottobre al 12 gennaio) al Mar una scultura in mosaico di grande dimensioni raffigurante un teschio. Si tratta di un progetto a cura di Giorgia Salerno, dal titolo “Vanitas”, che vuole essere un omaggio alla tradizione del mosaico ravennate attraverso una lettura contemporanea.
Realizzato da Niki de Saint Phalle nel 1988 con tessere in vetro specchiato e foglie di palladio – proprio mentre è impegnata nella creazione delle sculture per il Giardino dei Tarocchi – l’opera vuole svilire la drammaticità della morte e, ironicamente, affermare il superamento della fine con la continuità della vita.
“Le tessere specchiate – si legge nella cartella stampa – riflettono l’immagine di chi osserva, obbligando ad un confronto diretto, come memento mori, con il simbolo della fine, e contemporaneamente restituiscono la molteplicità dell’identità umana. Rifrazioni di personalità che si ricompone in una visione d’insieme. L’opera scelta, non casualmente per Ravenna città dei mosaici e dei mausolei, rimanda chiaramente all’iconografia della vanitas e ad un tema particolarmente connotativo per il territorio, quello della vittoria della vita eterna sulla morte. I monumenti funerari cittadini, come il mausoleo di Teodorico, quello di Galla Placidia, la lastra sepolcrale di Guidarello Guidarelli fino alla Tomba di Dante, sono esempi di come la vita, la cultura e le testimonianze storiche abbiano prevalso sulla morte terrena”.
La biblioteca “Fuori… legge” di Piangipane vivrà un nuovo inizio martedì 17 settembre alle 10 con l’inaugurazione della sua nuova sede, in piazza XXII Giugno 9. Si tratta di un edificio di proprietà del Comune di Ravenna, adiacente alle scuole elementare Balella e media Casadio, con le quali condivide il giardino.
La cerimonia avverrà alla presenza, tra gli altri, del sindaco Michele de Pascale e degli assessori alla Cultura Elsa Signorino, all’Istruzione Ouidad Bakkali e al Decentramento Gianandrea Baroncini.
Per l’apertura della biblioteca comunale è stata fondamentale la collaborazione degli operatori culturali, del mondo delle associazioni e del volontariato, di singoli cittadini, dell’istituto comprensivo Valgimigli e dei suoi dirigenti, Giancarlo Frassineti prima e Antonella Burzo ora. Anche loro parteciperanno all’inaugurazione, così come Patrizia Ravagli e Maurizio Tarantino, presidente e direttore dell’Istituzione Biblioteca Classense, ed Edgardo Canducci, presidente del consiglio territoriale di Piangipane. La nuova sede della biblioteca di Piangipane è stata allestita anche grazie al sostegno finanziario della Regione Emilia-Romagna attraverso l’Ibc (Istituto per i beni artistici culturali e naturali).
Lo scrittore bibliotecario Fabio Stassi proporrà un intervento dal titolo “La lingua salvata delle biblioteche”. Si esibirà il trio musicale composto da Christian Ravaglioli, Francesco Cimatti e Luca Balbi dell’associazione Arte Teatro Socjale di Piangipane. I ragazzi e le ragazze delle scuole primaria Balella e secondaria Casadio saranno protagonisti del flash mob LeggiAMO.
Il taglio del nastro darà il via ad una serie di letture, laboratori e incontri dedicati a tutta la comunità, che si protrarranno per tutto il mese di settembre. I primi si svolgeranno martedì stesso, nel pomeriggio: alle 15 “Musica per voi” insieme alla scuola di musica e teatro Arte Teatro Socjale di Piangipane (dedicato a ragazzi e ragazze dai 6 ai 13 anni) e alle 16 “L’incredibile storia di Lavinia”, letture dal libro di Bianca Pitzorno e a seguire laboratorio di manualità creativa “Il mio anello magico: cosa vorrei che facesse” a cura di Associazione Fatabutega.
Tutti i laboratori sono gratuiti e su prenotazione (massimo 25 posti). Informazioni e prenotazioni biblio.piangipane@classense.ra.it.
Il presidente Guberti: «Pronti a impegnarci nella candidatura di Bologna e Firenze»
Ravenna e il suo territorio provinciale possono dare un contributo fondamentale alla candidatura unica di Bologna e Firenze per ospitare le Olimpiadi del 2032».
Così il Presidente della Camera di Commercio di Ravenna Giorgio Guberti commenta la notizia di una possibile candidatura del territorio tosco-emiliano romagnolo per l’evento olimpico.
«Il nostro territorio ha tutte le caratteristiche per dare un contributo importante alla candidatura, in termini di strutture disponibili per lo svolgimento delle discipline, sia per l’enorme offerta di strutture ricettiva della costa e dell’entroterra. Il bacino di canottaggio, la spiaggia, il porto, il mare e non ultimo il nuovo palazzetto dello sport che sorgerà vicino al Pala De Andrè e che daranno vita ad una ‘cittadella dello sport’ costituiscono un biglietto da visita significativo e spendibile nello studio della candidatura da presentare entro il 2025».
«Fin da ora – termina Guberti –, la Camera di Commercio di Ravenna ritiene importante impegnarsi in questo progetto che per le imprese e per l’intero tessuto economico provinciale potrebbe rappresentare un’occasione unica dando notevole impulso al territorio, oltre ad avere un impatto promozionale sui mercati esteri che solo le grandi manifestazioni mondiali possono generare».
Il progetto anti discriminazioni dello Scientifico. Il vincitore è stato scelto dagli stessi studenti tra 18 partecipanti
La scritta allo scientifico
Lo street artist Davide D’Angelo, 35 anni, di Ascoli Piceno, in arte Urka, sarà all’opera nelle giornate di domenica 15 e lunedì 16 settembre sul muro della palestra del liceo scientifico di Ravenna imbrattato qualche mese fa con una scritta omofoba rivolta al dirigente Gianluca Dradi, «Il preside è gay».
Al suo posto dunque un’opera artistica, col progetto della quale Davide D’Angelo ha vinto una chiamata pubblica per street artist promossa dal liceo scientifico Oriani, dall’assessorato alla Pubblica istruzione del Comune e dalla Provincia, in collaborazione con l’Università di Bologna. Il tema del murales, legato al superamento dell’omofobia e di ogni discriminazione, è stato individuato e scelto dagli studenti del liceo. La proposta di Urka si è classificata prima tra quelle provenienti da 18 concorrenti, di cui uno russo.
Alle 12.30 di lunedì 16 settembre il murales sarà inaugurato alla presenza, tra gli altri, del sindaco Michele de Pascale, del dirigente del liceo Oriani Gianluca Dradi, dell’assessora all’Istruzione Ouidad Bakkali e del direttore dell’Ufficio scolastico territoriale Agostina Melucci.
La scelta del vincitore è stata frutto dell’opinione della maggioranza degli studenti del liceo – in 470 hanno partecipato a un sondaggio esplorativo a loro riservato – e della valutazione espressa dalla giuria di esperti composta dallo stesso dirigente Dradi, dalla professoressa Maria Luisa Martinez, dall’ingegnere Marco Conti della Provincia, dalla responsabile dell’unità organizzativa Qualificazione e Politiche giovanili del Comune Valeria Mazzesi e dal professor Luca Ciancabilla, docente di storia dell’arte dell’Università di Bologna.