venerdì
26 Settembre 2025

Diletta Leotta si scatena in discoteca con il cantante faentino Alessandro Ristori

Tra le storie del profilo Instagram della conduttrice con 4,3 milioni di follower un passo di danza in coppia con il ravennate al party del Billionaire di Porto Cervo

I passi molleggiati e la verve del faentino Alessandro Ristori, il cantante dei The Portofinos che di recente si è esibito al matrimonio di Charlotte Casiraghi, hanno fatto scatenare Diletta Leotta in discoteca.

La celeberrima conduttrice tv era a Porto Cervo la sera dell’8 agosto alla festa per i 21 anni del Billionaire, il locale di Flavio Briatore, e sul suo profilo Instagram che conta 4,3 milioni di follower ha pubblicato diverse storie dedicate al cantante ravennate che era mattatore della serata. E in uno dei brevi video i due – lui con un look molto rock’n roll e lei in un abito arancione vedo-non-vedo – si sono esibiti in un passo in coppia concluso con una risata e un ironico “bravi” urlato da una voce fuoricampo.

Il vicesindaco: «Le ossa di Dante non si toccano, restano a Ravenna»

Fusignani chiude ad ogni ipotesi di trasferimento: «Ipotesi mai stata al centro del dibattito amministrativo, voltiamo pagina»

Tomba Di Dante RavennaDopo la parziale chiusura del sindaco all’ipotesi di un trasferimento delle ossa di Dante a Firenze, in occasione del settimo centenario dalla morte, nel 2021 arriva la presa di posizione del suo vice, Eugenio Fusignani. Il politico, che è anche segretario provinciale del Pri, è molto più netto: « Dante Alighieri  non venne rapito dai ravennati ma fu cacciato dai fiorentini e, dunque, costretto a fuggire da Firenze; scelse Ravenna oltre sette secoli fa, scrivendo qui molti dei versi più belli della letteratura italiana. Le sue ossa non sono reliquie di santo e, pertanto, meritano il rispetto laico di una città che si è assunta l’impegno e l’onore di custodirle, difendendole, nel corso dei secoli, anche durante avvenimenti storici cruenti e difficili».

Continua Fusignani:  «Ritengo – continua – che il sindaco fosse stato chiaro sulla volontà dell’amministrazione di non spostare i resti del Sommo Poeta, ma avendo letto in questi giorni commenti ancora possibilisti, intervengo sulla vicenda per un chiarimento definitivo. Comprendo la suggestione di un trasferimento sia pure temporaneo nella città natale ma, come disse un grande presidente del consiglio quale Giovanni Spadolini, fiorentino oltre che intellettuale di immensa cultura, il modo migliore di onorarne la memoria non è quello di disturbarne il sonno secolare ma continuare a lasciarli riposare dove sono, peraltro a poche decine di metri da quelli di un’altra grandissima figura coeva come l’arcivescovo Rinaldo da Concorezzo, unico ad opporsi alla condanna dei Templari, che morì a Ravenna proprio un mese prima di Dante».

Per questo – dice il vicesindaco – «credo che sia utile sgombrare il campo da ogni equivoco, quand’anche ricco di suggestivi stimoli, e ribadire, senza se e senza ma, che le ossa di Dante non si sposteranno da Ravenna. E proprio perché non sono sacre reliquie e la municipalità non è un’istituzione confessionale, non si prendano nemmeno in considerazione eventuali pur simboliche ostensioni. E allora occorre chiudere questa ancorché nobile ipotesi, peraltro mai stata al centro del dibattito amministrativo e voltare pagina per tornare a concentrarsi sulle iniziative più encomiabili e degne di celebrare una ricorrenza importante per il mondo intero. Allora bene il dialogo con le amministrazioni delle altre realtà interessate dalle celebrazioni dantesche del 2021, in primis Firenze, ma con la premessa che si parte da due punti fermi: Ravenna è la città di Dante perché qui ha scelto di viverci e qui è morto; le ossa di Dante non si toccano. Continuiamo così, mettendo in pista un calendario di eventi e iniziative di assoluto livello come sta costruendo l’amministrazione comunale con la regia appassionata del sindaco, attraverso le azioni puntuali degli assessorati alla Cultura e al Turismo, spegnendo ogni ipotesi che non appartenga al novero delle possibilità».

Ruba brioche al bar della stazione, arrestato e condannato un giovane

Le paste sono state asportate: erano state portata dal produttore, una nota pasticceria di Russi

BriocheLa polizia ha arrestato un 23enne tunisino controllato alle 4.50 della mattinata del 9 agosto in via Marani. Il giovane alla vista della polizia si è nascosto dietro un albero. Identificato, il giovane è risultato gravato da numerosi precedenti penali e di polizia per reati in materia di stupefacenti e reati contro il patrimonio, non in regola con le norme sul soggiorno in Italia dei cittadini stranieri.

Gli agenti hanno proceduto al controllo di una bicicletta da uomo di colore azzurro e grigio, lasciata dal giovane appoggiata alla recinzione dell’ippodromo; nel portapacchi hanno individuato in due voluminose scatole di cartone di colore bianco, di una nota pasticceria di Russi, un rilevante quantitativo di brioche, inoltre sempre all’interno di una delle scatole i poliziotti hanno trovato una fattura emessa dal produttore nei confronti del bar della stazione ferroviaria di Ravenna

I poliziotti si sono quindi recati quindi all’esercizio commerciale della stazione di piazza Luigi Carlo Farini dove hanno appreso, dal titolare, che erano stati asportati gli scatoloni delle brioche destinate alla vendita al pubblico. Dalla visione del filmato dell’impianto di video-sorveglianza gli agenti avevano modo di osservare che pochi minuti prima il giovane fermato nella via Marani si era reso responsabile del furto delle paste destinate al bar della stazione.

In considerazione di quanto accertato e dei numerosi precedenti penali,. è stato dichiarato in arresto per il reato di furto aggravato. Il giovane è stato condannato in mattinato a un mese e dieci giorni di reclusione ed euro 55 di multa.

Le colonne veneziane di piazza del Popolo saranno restaurate

Intervento da 48mila euro: riguarderanno principalmente le parti in marmo e granito di colonne e statue

Ravenna Piazza Del PopoloSono stati approvati in giunta gli interventi di restauro e consolidamento delle colonne storiche di piazza del Popolo, resisi necessari dalle aggressioni di alghe, licheni, smog, guano e agenti atmosferici. Si interverrà anche su precedenti azioni di restauro avvenute negli anni ´90 in presenza di distacchi e fenditure che possono favorire la proliferazione di attacco biologivo, vegetazione e sporcizia. Gli interventi di restauro riguarderanno principalmente le parti in marmo e granito di colonne e statue, oltre ai basamenti di queste ultime; in buone condizione invece gli elementi in bronzo dei due manufatti. Gli interventi comprendono, tra gli altri, la pulizia delle superfici, alcune stuccature, un trattamento antivegetativo e la realizzazione di nuove coperture a protezione dei piani orizzontali del basamento. Il totale di spesa per l’intero intervento di restauro e consolidamento delle colonne è di 48mila euro e i lavori verranno avviati nel prossimo autunno.

Le due colonne furono erette dai veneziani nel 1483 con basamento e gradoni scolpiti da Pietro Lombardo (padre di Tullio autore della famosa statua del Guidarello). I bassorilievi dei gradoni recano disegni ornamentali, di cui particolarmente fini sono quelli del gradone centrale e i dodici segni dello zodiaco in quello superiore della colonna nord. Nel riquadro che si trova sotto la data di questa colonna (1483), è riprodotto il colosso di “Ercole Orario”, chiamato dal Popolo “Conchincollo”. Era una grande statua che si trova presso la basilica romana di Ercole. Rappresentava il semidio in ginocchio che sosteneva sul capo un quadrante sotto forma di semisfera incavata sopra la quale era lo stilo da cui si dipartivano le linee orarie. Nel 1591 la statua crollò a causa di un terremoto. Alcuni marmi del basamento furono utilizzati per la base della colonna che ora si trova in piazza d’Aquila, mentre la statua fu donata ad architetti i cui eredi la disfecero per altri usi.

Brucia un magazzino di 21mila mq in via Deruta, in fiamme olio, plastica e ceramica

Il Comune: «Limitare gli spostamenti, uscire solo se necessario». A bruciare è il magazzino Lotras. Origine potrebbe essere dolosa

Incendio Faenza

Un magazzino della Lotras, azienda di logistica che si trova in via Deruta a Faenza, è avvolto da un imponente incendio che sta bruciando tutto l’edificio. L’allarme è stato lanciato all’una di notte e i vigili del fuoco sono impegnati in una lunga operazione di spegnimento. Le fiamme sono visibili da chilometri e un odore acre si è sparso nella zona. Tanto che il Comune raccomanda di chiudere le finestre e «uscire solo se necessario». Nella prima mattinata era stata anche sospesa la circolazione ferroviaria, poi ripristinata «L’acre fumo nero – scrive il sindaco Giovanni Malpezzi in una nota su Facebook – sprigionato dal rogo fa pensare stiano bruciando componenti e accessori auto in plastica stoccate nel magazzino». Precauzioni anche a Ravenna:  «Nell’eventualità che nelle prossime ore il vento possa trasportare i fumi vero il ravennate si raccomanda di limitare attività all’aperto e di chiudere le finestre delle abitazioni», scrive il Comune.

L’aggiornamento del sindaco Malpezzi: «Tempi di spegnimento lunghi»

Ci sono «tonnellate di materiale in fiamme», anche olio alimentare, ceramiche e plastica, nel magazzino di logistica che brucia dall’una della notte scorsa a Faenza, in provincia di Ravenna. In fiamme «un capannone di 21mila metri quadri in cui sono stoccate merci di ogni tipo, dal vestiario a componenti d’auto». Lo dice all’Ansa  il sindaco faentino che segue le operazioni sul posto: «Si prospettano tempi di spegnimento molto lunghi».

Per spegnere il maxi incendio i vigili del fuoco stanno pensando a un’onda d’urto d’acqua, aggiunge il sindaco. Una soluzione, spiega, dettata dall’impossibilità di entrare nel capannone per via del collasso della struttura, tetto e pareti, e del materiale in fiamme stoccato all’interno. «Da fuori – dice Malpezzi – l’efficacia di spegnimento è limitata” e dunque si sta valutando di “buttare dentro contemporaneamente grandi quantità di acqua e materiale schiumogeno“. Per questo «stiamo facendo affluire sul posto autocisterne dall’aeroporto di Forlì e da altre zone della Romagna, per avere in dotazione in pochi minuti tutta l’acqua che ci serve».

Il sindaco rinnova l’invito ai cittadini, per precauzione, a circolare il meno possibile e soprattutto a non stazionare a meno di 500 metri dal rogo. Diversi i curiosi che sono stati già fatti allontanare. Il maxi-incendio si è sprigionato per cause ancora al vaglio intorno all’una di notte nel magazzino della logistica ‘Lotras’ di via Deruta a Faenza, in provincia di Ravenna.

Le fiamme, accompagnate da vari scoppi, hanno sprigionato alte colonne di fumo visibili anche a diversi chilometri di distanza. Sul posto sette squadre di vigili del Fuoco da Faenza, Ravenna, Forlì e Bologna oltre ai tecnici Arpae. Intervenuti carabinieri e polizia che hanno chiuso la strada per agevolare le operazioni.

Il rapporto Arpae

Arpae intanto manda un primo punto della situazione: «Sono state effettuate misure attorno allo stabilimento con fiale Draeger per rilevare specificatamente acido cloridrico e ammoniaca: non è stata rilevata la presenza di queste sostanze nell’aria. È stato posizionato e avviato un campionatore alto volume nei pressi dello stabilimento per la ricerca di diossine/furani, idrocarburi policiclici aromatici e metalli: i risultati saranno disponibili lunedì 12 agosto»

Per la verifica di possibili effetti del rogo sulla qualità dell’aria si fa inoltre riferimento ai dati forniti dalla centraline della rete regionale, in particolare della stazione situata a Faenza “Parco Bertozzi” e al mezzo mobile posizionato a Bagnacavallo. «Nella mattinata di venerdì 9 la centralina di “Parco Bertozzi” non ha evidenziato per gli NOx (indicatori di combustione) valori anomali rispetto ai giorni precedenti»

Il mezzo mobile situato a Bagnacavallo «ha fornito dati massimi di NOx, CO e benzene superiori ai giorni precedenti, ma comunque entro i limiti di legge. I risultati sono compatibili con la direzione dei venti all’atto dell’incendio. Le ricadute dei fumi (l’azienda si trova a nord della città) al momento sono prevalentemente verso la città di Faenza e verso l’Appennino. È prevista calma di vento nelle ore notturne e questo potrebbe comportare una maggiore percezione del fumo. Tali condizioni meteorologiche dovrebbero rimanere stabili per tutto il fine settimana»

Arpae sta collaborando con tutti gli enti coinvolti (tra cui Comune e Consorzio di bonifica) per intercettare gli inquinanti e le acque in uscita dall’area dell’incendio e per evitare la contaminazione delle acque superficiali.

Il deputato Di Maio: «Forse origine dolosa, vicini ad azienda e dipendenti»

L’incendio potrebbe essere di origine dolosa. Lo scrive sulla sua pagina Fb Marco Di Maio, deputato romagnolo del Pd: «Un abbraccio alla famiglia De Girolamo, la cui azienda, la Lotras, è stata colpita da un devastante incendio (probabilmente di natura dolosa) nel proprio stabilimento ubicato presso lo scalo merci di Faenza. Lotras in questi anni ha investito tanto sulla Romagna, ha creato lavoro di qualità, ha rilanciato il trasporto merci già ferro a Villa Selva (Forlì/Forlimpopoli) e a Faenza. Non merita tutto questo come non lo meritano i dipendenti, le maestranze e tutti i lavoratori dell’indotto. Come ho già detto telefonicamente ad Armando De Girolamo, saremo al suo fianco in ogni modo per aiutarlo a rialzarsi assieme a tutti i suoi collaboratori. Sono convinto che tutte le istituzioni locali non faranno mancare il proprio apporto. Compresi gli inquirenti che dovranno al più presto chiarire dinamica e responsabilità di questo gesto. Raccomando a tutti di seguire scrupolosamente le indicazioni che arrivano dalle autorità pubbliche per ridurre al minimo l’impatto della nube di fumo sprigionata dalle fiamme. Chi ha causato tutto ciò è un criminale assoluto».

Cadavere in mare a Milano Marittima: si lavora per scoprire l’identità

Si tratta di un anziano. Ad accorgersi del corpo e a dare l’allarme un pescatore mentre rientrava al porto

Guardia Costiera2Un uomo è stato ritrovato morto in mare nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 8 agosto, a Milano Marittima. Ad accorgersi del cadavere attorno all’una è stato un pescatore che stava facendo ritorno al porto canale. Dato l’allarme, a raggiungere il cadavere sono stati tre bagnini di salvataggio che hanno avvisato la Capitaneria di Porto. L’uomo era già morto e per lui non c’è stato nulla da fare. La vittima è un anziano di cui si sta cercando di ricostruire l’identità, lavorando sulle segnalazioni di persone scomparse. L’uomo è con ogni probabilità annegato: non c’è traccia di violenza ad una prima ispezione cadaverica.

Torna la Festa del Mare: stand gastronomici, mercatini e fuochi artificiali

L’organizzazione a cura delle società sportive del paese. Specialità di pesce e di terra servite in piazza Dora Markus

Si terrà dal 9 al 17 agosto compresi la tradizionale Festa del Mare e dello Sport di Marina di Ravenna. Lo stand gastronomico è gestito totalmente dalle tre società sportive del paese: Atletica Mercurio, Gruppo sportivo Drago e Ravenna Chiefs Football. Da qualche anno la Pro Loco di Marina di Ravenna ha scelto, nell’ottica di un supporto a queste attività, di affidare loro la parte enogastronomica della Festa. Confermato anche il gemellaggio con il gruppo podistico di Brisighella: sarà quest’ultimo ad occuparsi del ristorante con specialità di terra mentre le società di Marina di Ravenna prepareranno e serviranno il menù di pesce. Previsto un intrattenimento musicale ad accompagnare le serate.

Lungo viale delle Nazioni confermato il mercatino. Il 9 e il 16 agosto sono previste inoltre le visite guidate ai Bunker del paese: il ritrovo è al bar della Festa del mare alle 19 in piazza Dora Markus con una passeggiata della durata di un’ora e un quarto, completamente gratuita. Ad organizzarlo il Bunker Tour Ravenna in collaborazione con la pro loco. Il 15 agosto tornano i fuochi di artificio in zona faro.

Danneggia l’auto parcheggiata davanti a casa sua: denunciato un 86enne

Una ragazza aveva lasciato la macchina di fronte al cancello pedonale dove non c’era il passo carrabile. Al ritorno ha trovato una multa ma anche incisioni sulla carrozzeria

Attachment 2019 08 08T113754.253Un faentino di 86 anni è stato denunciato dalla polizia locale della Romagna Faentina per aver compiuto un atto vandalico ai danni di una venticinquenne di Lugo, La ragazza aveva parcheggiato la propria auto davanti ad un cancello pedonale in viale Baccarini. Il proprietario dello stesso aveva richiesto l’intervento della polizia locale per richiedere la rimozione del veicolo. I vigili giunti sul posto avevano però accertato che: il veicolo pur essendo in sosta irregolare non poteva essere rimosso non essendo davanti ad un passo carrabile segnalato in maniera regolare. Si erano pertanto limitati alla sanzione di divieto di sosta, spiegando anche la cosa all’uomo.

La ragazza lughese però, al suo ritorno al proprio veicolo aveva trovato oltre la contravvenzione sotto il parabrezza, anche un’altra brutta sorpresa. la sua auto, una Jeep Renegade, era completamente rovinata da incisioni effettuate con un oggetto appuntito. La ragazza ha pertanto, presentato immediatamente denuncia propio al comando di via Baliatico.

Le indagini si sono naturalmente concentrate subito sul proprietario dell’abitazione che aveva richiesto l’intervento della pattuglia per la sosta irregolare che ha però negato ogni addebito, per sua sfortuna però, i vigili faentini, non hanno mollato l’osso e sono riusciti ad identificare due ragazzi che erano stati testimoni del fatto, ed hanno fornito un dettagliato resoconto dell’accaduto, riconoscendo l’autore delle incisioni. L’uomo è stato così denunciato a piede libero per danneggiamento aggravato dal fatto di averlo compiuto su un veicolo parcheggiato sulla pubblica via.

Elefenti e gaur, i giganti dell’Asia approdano al Safari di Ravenna

Si tratta dell’unica struttura in Italia ad ospitare il più grande bovide selvatico ed una specie vulnerabile di estinzione

Mixed Exhibit 1Il Safari Ravenna inaugura un nuovo importante mixed exhibit e lo fa inserendo insieme due specie vulnerabili e a rischio di estinzione: i gaur e gli elefanti asiatici, due giganti d’Asia appartenenti al programma EEP (European Endagered Species Programme), il programma europeo per le specie minacciate che ha come obiettivo proprio quello di tutelare, monitorare e favorire l’allevamento di specie minacciate ed eventualmente reintrodurli in natura.

Esemplari di grandi dimensioni, come sono gli elefanti, richiedono ampi spazi per poter essere gestiti e una possibile soluzione, messa in atto anche da altre strutture zoologiche, è quella di introdurre specie più piccole in vasti exhibit per ottimizzare gli spazi. L’introduzione di elefanti africani in exhibit misti è già avvenuta in alcune strutture in Italia, ma ciò non è mai avvenuto per gli esemplari asiatici: il Safari Ravenna è l’unica struttura in Italia ad ospitare il gaur (Bos gaurus), il più grande bovide selvatico ed una specie vulnerabile di estinzione, ed una delle poche in Europa ad ospitare gli elefanti asiatici in un exhibit misto.

«Quello dei gaur ed elefanti, non è il primo exhibit misto presente al nostro Parco – dichiara Osvaldo Paci, Direttore del Safari Ravenna – lungo il percorso sono diverse le “nicchie ecologiche” che i visitatori potranno ammirare: suricata con tartaruga sulcata africana, gibboni insieme a muntjak cinesi, siamanghi e muntjak indiano. Interessantissimo è ad esempio il mixed exhibit che ospita ippopotamo pigmeo, antilope sitatunga e fenicotteri rosa» conclude Paci.

Il Safari Ravenna, nel corso della stagione 2019 ha inoltre festeggiato la nascita di diversi esemplari: 2 giraffe una femmina (Martina) e un maschio (Roberto) già visibili nell’area del Safari  e due tigrotti (Daeneris e John), oltre a un maschio e una femmina di zebra e due cuccioli di lemuri. Diverse poi le novità già presenti nell’area pedonale: gibboni, nuove voliere con pappagalli e coloratissimi volatili, una esposizione interamente dedicata a volatili autoctoni, la presenza unica in Italia del ratto della cortecce gigante settentrionali, quattro bellissimi esemplari di coccodrillo del Nilo che si aggiungono alla coppia di Coccodrillo Nano africano già presente nel Parco e ai due piccoli riprodotti proprio al Safari Ravenna…e molto altro!!!

Incidente stradale in via Bastia: muore un 58enne, gravi due giovani

La vittima, Massimo Stefanini, era a bordo di una moto. Distrutta l’auto su cui viaggiavano le persone ferite

RAVENNA 7/08/2019. INCIDENTE MORTALE A GIOVECCA SULLA BASTIA

Un uomo di 58 anni, Massimo Stefanini, è morto in un incidente stradale avvenuto alle 22 di ieri sera a Lugo, in via Bastia poco prima dell’incrocio con via San Bernardino. L’uomo era in sella ad una motocicletta, una Honda, che si è scontrata con una Punto proveniente dalla direzione opposta. Il motociclista è stato scaraventato a terra morendo sul colpo. Feriti gravemente anche gli occupanti dell’auto, due trentenni, uno dei quali è stato catapultato fuori dall’abitacolo ed è stato portato al Bufalini di Cesena. Portato a Ravenna con codice di massima gravità anche l’altro occupante della Punto. L’auto si è ribaltata su un fianco nello scontro e il muso dell’auto è stato completamente distrutto.

 

Piantiagione di marijuana in giardino: arrestato un uomo di 57 anni

Le piantagione era nel retro dell’abitazione. In casa c’erano inoltre 1,98 chilogrammi di droga e tre fucili

Schermata 2019 08 07 Alle 16.08.58Aveva 16 piante di marijuana in giardino, la maggior parte delle quale alte fino a tre metri. Solo tre erano più piccole e raggiungevano il metro d’altezza. Un 57enne lughese ma residente a Russi è stato arrestato dalla squadra mobile di Ravenna. La piantagione, sul retro dell’abitazione, è stata scoperta dalla polizia durante una perquisizione domiciliare eseguita perché l’uomo è stato trovato in possesso di 5,5 grammi di droga. In casa c’erano 1,98 chilogrammi di marijuana in una cassetta. L’uomo aveva inoltre tre fucili risultati di proprietà del defunto padre dell’arrestato che sono stati sequestrati. Ora l’uomo è ai domiciliari, l’accusa è produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Donna uccisa a martellate, chiesti i domiciliari per il marito di 87 anni

Al momento il gip si è riservato la decisione. L’accusa per l’uomo è di omicidio volontario

Tribunale GenericoLa difesa di Franco Valgimigli, l’87enne faentino accusato di aver ucciso la moglie Marta Miotto a colpi di martello, ha chiesto nella mattinata del 7 agosto i domiciliari per il proprio assistito. L’udienza di convalida si è svlta in mattinata davanti al gip Andrea Galanti che si è riservato di decidere. La difesa (avvocato Sergio Gonelli) chiederà anche una perizia psichiatrica per l’87enne faentino che ha mandato un sms alla figlia dicendo di volersi togliere la vita subito dopo la morte della moglie 79enne. Al momento si trova nel reparto di Psichiatria dell’ospedale. L’accusa è di omicidio volontario.

 

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