martedì
23 Dicembre 2025

Plafond per riqualificare le strutture turistiche: 15 domande da Ravenna

Insieme a Rimini è la provincia con più richieste in regione. Il fondo si è esaurito in un giorno, ad ottobre sarà aperta una seconda finestra

KeysUn volume di investimenti programmati superiore a 24,2 milioni di euro per un ammontare complessivo di contributi richiesti che sfiora i 5 milioni di euro. È ottima la partenza del bando promosso dalla Regione Emilia-Romagna con 25 milioni di euro nel biennio 2019-2020 per sostenere i progetti di riqualificazione e la ristrutturazione di alberghi, stabilimenti balneari e termali, tra contributi a fondo perduto (20 milioni) e fondo regionale di contro-garanza (cinque). Da Ravenna sono arrivate 15 domande. Si tratta del dato più alto della regione dopo quello di Rimini (24) e stacca di gran lunga le altre province (terza è Modena con 6). La maggior parte delle 60 domande arrivate finora riguardano strutture alberghiere (43), seguite dagli stabilimenti balneari (11), strutture all’aria aperta (4) e, infine, stabilimenti termali (2).

Il plafond si è esaurito il 17 luglio scorso, giorno di apertura del bando. Ora ci sarà una seconda finestra che si aprirà il 15 ottobre.  «In poche ore sono arrivate 60 richieste- commenta l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini-, un numero elevato in un brevissimo tempo. Segno che abbiamo intercettato in modo corretto la vivacità imprenditoriale di un comparto che non si accontenta dei buoni risultati conseguiti negli ultimi anni – come l’incremento delle presenze turistiche e del giro d’affari indotto che hanno contributo ad alzare il Pil turistico di 4 punti percentuali, dall’8% al 12%,- negli ultimi 4 anni -, ed è pronto a raccogliere le nuove sfide della competitività e a investire per rinnovare le strutture e migliorare ed ampliare l’offerta di servizi».

Come Regione-prosegue Corsini- «stiamo accompagnando e sostenendo questo importante sforzo di innovazione e modernizzazione mettendo sul piatto, oltre ai 25 milioni di questo bando destinato a incentivare gli investimenti privati, altri 20 milioni di euro per finanziare, con altri bandi rivolti alle amministrazioni comunali, interventi di riqualificazione e rigenerazione dello spazio urbano e del lungomare nelle principali località balneari della Costa adriatica. Tutti interventi, insieme alle risorse destinate alla promo-commercializzazione per oltre 25 milioni di euro solo nel 2018- chiude Corsini-, che vanno nella direzione di creare un sistema forte tra pubblico e privato, per competere da vincenti nei mercati nazionali e internazionali».

 

Stop alle estrazioni, Legambiente plaude: «Ora un piano di transizione energetica»

Contrariati invece gli Industriali. La Lega: «Come pensano di uscire da un inverno che metterà in grandissime difficoltà le nostre aziende?»

Stanno suscitando come prevedibile opposte reazioni le parole del premier Giuseppe Conte sull’ipotetico blocco definitivo delle trivellazioni. Legambiente parla di una scelta «positiva e  il territorio dell’Emilia Romagna ed il comparto ravennate dell’off-shore, saranno tra le aree nazionali ad esserne maggiormente interessate». L’associazione ribadisce la necessità di «un forte Piano di Transizione Energetica, che affianchi una visione complessiva per il futuro al doveroso stop alle estrazioni».

Per Lagambiente è « il momento che in Emilia Romagna si abbandoni l’inutile contrapposizione che nei mesi scorsi aveva visto in campo Regione, Comune di Ravenna e forze sociali contro i provvedimenti nazionali sulle trivelle. A tale contrapposizione va invece sostituita una cooperazione per una transizione in grado di riconvertire il settore dell’Oil and Gas».

Contrariati invece gli Industriali che sottolineano la doppia tegola che si abbatte in questi giorni, visto anche l’azzeramento giudiziario dei vertici portuali.  La Lega  con Samantha Gardin evidenzia le contraddizioni del Pd, che a livello locale è sempre stato invece favorevole alle estrazioni: «Dopo quanto ho sentito dichiarare a Roma, senza alcuna obiezione da parte del Partito Democratico, mi chiedo come pensano di uscire da quello che sarà un inverno che metterà in grandissime difficoltà le nostre aziende ravennati e che ci porterà alla totale dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento del gas metano».

 

Nuovi parcometri: non sarà più necessario tornare all’auto per rinnovare la sosta

I primi 15 minuti di parcheggio saranno gratuiti. Si potrà pagare anche con carta di credito e telefono. Invariate le tariffe e gli orari della sosta

Attachment 2019 09 10T155302.678Saranno installati giovedì 12 settembre dalla ditta Input di Genova i nuovo parcometri “smart” di Lugo. Ci saranno diverse nuove funzionalità, che prevedono il rinnovamento delle modalità di sosta con nuovi servizi e nell’ottica della maggior semplificazione possibile.

Come ha spiegato da Paola Neri, comandante della polizia municipale della Bassa Romagna, la prima novità è l’introduzione dei 15 minuti di sosta gratuita, utilizzabile per brevi soste o in ogni caso applicabili a chiunque parcheggi l’auto nella zona blu. Altra funzionalità innovativa dei 38 parcometri installati, infatti, sarà la possibilità di “caricare” la propria sosta ovunque ci si trovi, senza la necessità di ritornare al luogo della sosta ed esporre un nuovo biglietto ad integrazione del precedente. Sarà infatti possibile prorogare la propria sosta da qualsiasi parcometro, posto in qualsiasi parte della città, poiché non sarà più necessario esporre il tagliandino in auto, in virtù dell’inserimento, obbligatorio, del numero di targa della propria auto.

I nuovi parcometri prevedono le formule di pagamento tradizionali con monete, con tessere ricaricabili, prevedono la possibilità di pagare con bancomat e carta di credito (senza commissioni) e sono utilizzabili con ben 4 applicazioni per smartphone, garantendo la possibilità di utilizzare la stessa app per servizi di pagamento sosta anche in altre città. Sarà infatti possibile pagare la sosta con Easypak (già utilizzabile anche in precedenza), con MyCicero, TelepassPay e DropTicket.

Le tariffe e gli orari di sosta restano invariati, così come le aree blu a cui si applica la sosta a pagamento e per il momento, anche le opzioni di abbonamento per residenti e attività commerciali non subiscono modifiche. Per coadiuvare gli utenti in questo passaggio da giovedì 12 settembre e per il primo periodo di attivazione saranno presenti presso i parcometri gli ausiliari incaricati della ditta, che, insieme agli agenti della Polizia Locale della Bassa Romagna, saranno a disposizione in caso di dubbi sull’utilizzo delle nuove funzionalità.

«Con la nuova gestione dei parcometri l’Amministrazione comunale ha voluto garantire ai cittadini un servizio innovativo e allo stesso tempo semplice e di facile intuizione – ha spiegato il sindaco Davide Ranalli -. La possibilità di usare diverse applicazioni con il cellulare e l’inserimento della targa al momento del pagamento della sosta consentiranno infatti di usufruire del servizio in maniera più rapida e comoda. Siamo consapevoli che inizialmente ci potranno essere difficoltà da parte dei cittadini a usare i nuovi parcometri. Per essere ancora più vicini alle esigenze dei cittadini e grazie alla disponibilità del gestore, nei primi giorni gli ausiliari e la Polizia locale saranno presenti in prossimità dei parcheggi per aiutare chi ne avesse bisogno».

 

 

Vertici Ap sospesi, il sindaco: «Misura cautelare che non riguarda l’escavo»

De Pascale commenta il provvedimento giudiziario che riguarda il presidente di via Antico Squero, il segretario generale e il dirigente tecnico nell’ambito dell’inchiesta sull’affondamento del relitto Berkan B

DCIM100MEDIADJI 0188.JPG«Non commento i provvedimenti giudiziari ma sottolineo solo che la sospensione dei vertici dell’Autorità portuale è una misura cautelare e riguarda le vicende della motonave Berkan B quindi non vedo perché dovrebbe avere ricadute sul progetto per l’approfondimento dei fondali del Candiano». Così il sindaco Michele de Pascale, a margine di una conferenza stampa in municipio, ha commentato la notizia del giorno con l’azzeramento dei principali manager di Ap. Al momento si sa che nei prossimi giorni gli indagati dovranno essere sentiti dalla procura: all’orizzonte c’è la possibile nomina di un commissario in attesa che le posizioni dei manager pubblici vadano a definirsi. De Pascale si augura che tutto si chiarisca al più presto. «La ministra alle Infstrutture Paola De Micheli è stata già coinvolta nel periglioso iter di autorizzazione come componete del Cipe per conto del Ministero dell’Economia e delle finanze nella passata legislatura, dunque conosce perfettamente il progetto nei dettagli, lo condivide e mi ha assicurato che il Ministero metterà in campo tutte le azioni necessarie a garantirne il successo. In particolare è confermata la conferenza dei servizi del 18 settembre, il cui buon esito renderebbe finalmente possibile l’avvio delle procedure di gara».

La lista civica La Pigna chiede che il primo cittadino vada in consiglio comunale «a riferire sullo stato di detto ente e sulle conseguenze e ricadute questo provvedimento avrà per quanto riguarda l’approfondimento del canale Candiano. Abbiamo provveduto a depositare una mozione nella quale chiediamo al sindaco di attivarsi presso il ministro delle Infrastrutture e il presidente della Regione Emilia-Romagna al fine di procedere alla nomina di un nuovo presidente dell’Autorità portuale».

Sempre dall’opposizione anche Alberto Ancarani (Forza Italia) chiede al sindaco di imbastire un piano B: «Il rischio che tutto il lavoro fin qui svolto per l’approfondimento del canale Candiano vada in fumo è purtroppo concretissimo. La speranza è ovviamente che l’innocenza degli indagati venga provata al più presto e che le misure cautelari perdano efficacia con rapidità. Qualora divenisse inevitabile la nomina di un commissario, egli avesse le caratteristiche professionali e politiche per poter portare avanti ciò che il presidente Rossi e la sua squadra hanno fin qui prodotto, arrivando a pochissimi metri dal traguardo».

«Non tocca a noi stabilire se la competenza della rimozione del Berkan B spettasse e spetti a capitaneria di porto o Autorità Portuale, e quindi se i vertici di AP abbiano infranto la legge – commenta Massimo Manzoli di Ravenna in Comune –. Tocca a noi sottolineare l’enorme sicurezza e fastidio del presidente Rossi nel “non rispondere” spesso alle nostre domande. Tocca a noi, però, sottolineare anche che tutto ciò era prevedibile e lo avevamo previsto. Per l’hub portuale, viste le enormi difficoltà e variabili, serviva e serve un piano B. Un’alternativa o via d’uscita su un argomento così importante per la vita della nostra città è essenziale. Accogliamo con piacere gli amici dell’opposizione che, da oggi, si uniscono alla nostra richiesta».

C’è molta preoccupazione anche da parte di Confindustria: «Alle preoccupazioni già espresse per l’allungamento dei tempi di avvio del progetto hub portuale, si aggiunge l’allarme per la prospettiva di stallo dell’ente portuale e dei suoi effetti amministrativi: non possiamo permetterci uno stop proprio ora dopo anni di lunghissima attesa, a una settimana dalla conferenza dei servizi potenzialmente decisiva per il via libera». Gli industriali temono che l’economia finisca «inun limbo» anche a causa del blocco delle «attività estrattive che il nuovo Governo ha confermato nonostante i moniti di imprese e sindacati». L’associazione chiede quindi «lucidità e cautela a tutti i soggetti coinvolti, per trascinare insieme il porto di Ravenna fuori dalle sabbie mobili in cui sta soffocando».

 

 

Accademia Belle Arti e istituto Verdi verso la statizzazione: «Nuova sede in centro»

L’obiettivo è renderla effettiva dal 2021. Nascerà il Politecnico delle arti di Ravenna

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Un’immagine di un laboratorio dell’Accademia di Belle Arti a Ravenna. L’istituto di alta formazione ha sede in via delle Industrie

Non solo la statizzazione, ma anche la nascita del Politecnico delle arti di Ravenna. C’è questo, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, nel futuro dell’Accademia di belle arti e dell’Istituto superiore di studi musicali Giuseppe Verdi.

A breve il consiglio comunale si esprimerà sulla delibera relativa agli indirizzi per la statizzazione dei due istituti di alta formazione artistica, che sarà esaminata proprio questo pomeriggio (10 settembre) dalla commissione consiliare 6 e che costituisce l’ultimo passaggio per completare la candidatura alla statizzazione, che dovrà essere presentata entro il 30 settembre tramite la relativa piattaforma informatica.

Tre i principali indirizzi contenuti nella delibera: il primo riguarda il progetto di federazione tra le due istituzioni, con l’obiettivo di creare un polo di alta formazione sul territorio. Accademia e Verdi manterranno la loro autonomia, accorpando però la gestione di alcune attività, come gli insegnamenti comuni a entrambi (inglese e informatica ad esempio), i servizi di diritto allo studio, promozione e orientamento. E anche la direzione amministrativa sarà unica.

In secondo luogo, per quanto riguarda il tema delle risorse, si prevede che, oltre alla parte di spese fisse di gestione che il Comune continuerà a sostenere, l’amministrazione metta a disposizione di ciascuno dei due istituti almeno 50mila euro all’anno, per la realizzazione di produzioni artistiche e progetti che coinvolgono l’intera comunità cittadina.

Infine si affronta il tema delle sedi prevedendo, come chiesto dallo Stato, che il Comune assicuri la disponibilità gratuita degli edifici attualmente utilizzati da Accademia e Verdi. In più si prevede di mettere a disposizione una nuova ulteriore sede idonea allo svolgimento delle attività amministrative e di segreteria, didattiche e di produzione, anche comuni, che gli istituti federati svilupperanno.

«I tempi per la statizzazione sono stati rispettati – dichiara il sindaco Michele de Pascale – mentre non vi sono notizie dell’annunciato bando per l’edilizia Afam, che avrebbe dovuto mettere a disposizione fondi destinati a riqualificare immobili da destinare ad attività di alta formazione. A questo punto il nostro obiettivo è quello di mettere a disposizione immediatamente una sede idonea in centro storico e dunque cerchiamo un affitto. Pensiamo a un immobile che possa ospitare alcune attività di quello che sarà il Politecnico delle arti di Ravenna, a partire da un auditorium per la musica e spazi espositivi per i lavori dell’Accademia. Un luogo aperto anche alla fruizione della cittadinanza, che integrerà le sedi universitarie presenti in centro storico, a creare un campus diffuso che veda una vivace e dinamica presenza degli studenti nel cuore della città. La federazione dei due istituti dovrebbe garantirci una premialità a livello di punteggio nella valutazione della nostra candidatura, ma per noi è prima di tutto una scelta strategica di per sé, nell’ottica di unire due eccellenze quali l’Accademia e il Verdi a formare un forte polo di alta formazione artistica».

«Ci troviamo di fronte – aggiunge l’assessora all’Istruzione Ouidad Bakkali – a uno degli ultimi passaggi verso la statizzazione. Auspichiamo che a breve venga nominata la commissione che esaminerà le istanze, che verranno presentate dalle due accademie storiche di Ravenna e Bergamo e da una ventina di istituti musicali. Si prevede che l’esito arrivi entro la primavera e che la statizzazione sia effettiva dall’1 gennaio 2021. Il percorso è stato lungo e complesso, ma a partire dal 2017 ha compiuto continui e costanti passi che hanno già prodotto dei risultati. Basti pensare che, per quanto riguarda l’Accademia siamo passati da anni nei quali su 700mila euro di costi lo Stato ne copriva 140mila, ad anni, come il 2019, nei quali su 940mila euro di costi lo Stato ne copre 560mila. E per quanto riguarda il Verdi siamo passati da annualità nelle quali su 1.664.000 euro di spese lo Stato ne copriva 540mila, ad anni, come quello in corso, nel quale su 1.570.000 euro di costi, lo Stato ne sostiene 940mila».

Il Movimento Federalista Europeo e il sogno di un’Europa unita

Il MFE alla Festa nazionale dell’Unità di Ravenna per esporre le linee guida ed elencare i suoi obiettivi

MFE Prodi
Attivisti del MFE con Romano Prodi

Riceviamo e pubblichiamo questo intervento di Marco Celli, Segretario Regionale di Movimento Federalista Europeo.

In occasione della Festa nazionale dell’Unità organizzata dal Partito Democratico, il Movimento Federalista Europeo ha allestito un proprio banchetto, diffondendo un ricco e articolato materiale di documentazione, informando e discutendo con i cittadini presenti alla Festa i propri obiettivi e la propria azione culturale e politica. Una presenza  attiva e vivace che ha consentito di continuare a perseguire l’obbiettivo che il MFE si è dato: quello di creare rete con tutte le forze politiche, sociali e culturali che vogliono dare oggi il loro contributo per salvare l’Italia e che per questo si impegnano a costruire l’Europa Federale.

Nell’occasione, lo stand ha ospitato numerosi protagonisti della Festa: Romano Prodi, Walter Veltroni, Guy Verhofstadt, Nicola Zingaretti, Giuseppe Sala e tantissimi altri. Circa 50 infatti sono state le personalità e i relatori che nei 18 giorni della Festa si sono alternati in visita allo stand, dimostrando una grande disponibilità e vicinanza alla nostra battaglia.
L’incontro più significativo senza dubbio è stato quello con il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli. Il Parlamento Europeo si avvia ad iniziare una legislatura carica di aspettative e speranze: la ripresa del processo di integrazione europea non è infatti più rinviabile; si devono delineare le riforme politiche e istituzionali necessarie per la creazione di un nucleo politico più integrato e trainante.

In questo quadro si colloca la proposta di aprire un confronto sul futuro dell’Unione Europea convocando una Conferenza sul futuro dell’Europa, ripresa anche da Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea. Con questa conferenza l’Unione Europea ha di fronte a sé un’opportunità straordinaria per diventare quella grande e forte istituzione democratica capace di rispondere alle sfide del nostro tempo che i cittadini chiedono. Come europei abbiamo la possibilità di prendere in mano il nostro destino e di costruire per noi e per le generazioni future un mondo in cui la politica europea sia al servizio della pace, della libertà, della solidarietà, della giustizia sociale. Non possiamo permetterci di sprecarla.

Il Movimento Federalista Europeo è stato fondato a Milano nell’agosto del 1943 da Altiero Spinelli insieme ad un gruppo di antifascisti che aveva individuato nella battaglia per la creazione della Federazione Europea, cioè degli Stati Uniti d’Europa, lo scopo prioritario della lotta politica per affermare stabilmente nel Vecchio continente la pace, la libertà, la democrazia e la giustizia sociale.
Il MFE non è né un partito né un semplice gruppo di pressione. La sua lotta segue la linea tracciata dal Manifesto di Ventotene (1941). Il MFE vuole unire e non dividere le forze favorevoli all’unità europea e, per garantirsi l’autonomia culturale, politica, finanziaria ed organizzativa, basa la sua esistenza sull’autofinanziamento e sul lavoro volontario dei militanti. Sul piano della lotta politica, il MFE rifiuta la violenza come metodo di lotta politica. Si batte per la creazione di un nuovo assetto politico-istituzionale dell’Europa, ma  non partecipa alle elezioni, né rappresenta interessi corporativi o stabilisce discriminanti ideologiche.

Il MFE rivendica un ruolo costituente del popolo federale europeo e “conduce la sua lotta per la federazione europea, o per il suo primo nucleo aperto a tutti gli Stati che non abbiano partecipato alla sua costituzione, nel quadro dell’Unione Europea dei Federalisti (UEF), di cui costituisce la sezione italiana, e la sua lotta per gli altri obiettivi intermedi e per il suo obiettivo finale nel quadro del Movimento Federalista Mondiale (WFM), di cui costituisce la sezione italiana.” (Art. 2 dello Statuto)

Attualmente il MFE conta più di 90 sezioni distribuite su tutto il territorio nazionale.

 

Sospesi dalla carica il presidente e due dirigenti dell’Autorità portuale di Ravenna

La decisione del Gip nell’ambito dell’inchiesta sul parziale affondamento del relitto della motonave Berkan B

Daniele Rossi

Sono stati sospesi dalla carica per un anno i vertici dell’Autorità Portuale di Ravenna.

Una misura cautelare emessa dal gip Janos Barlotti su richiesta dalla procura – resa nota questa mattina (10 settembre) dal Carlino Ravenna in un articolo a firma Andrea Colombari – nei confronti del presidente Daniele Rossi, del segretario generale Paolo Ferrandino e del dirigente Fabio Maletti, nell’ambito dell’indagine sul parziale affondamento del relitto della motonave Berkan B (a questo link il nostro articolo sull’indagine).

I tre sono accusati in concorso di inquinamento ambientale, abuso e omissione di atti d’ufficio.

Indagato per il solo reato di inquinamento ambientale anche il titolare dello scafo.

Resta ora da capire come questa decisione possa influire sul progetto di escavo dei fondali del porto, atteso da anni e che sarebbe dovuto decollare a breve.

In pigiama si entra a Mirabilandia con lo sconto: torna il party di fine stagione

Pigiamalandia Battaglia Cuscini Red
La lotta di cuscini dell’anno scorso a Mirabilandia

Sabato 14 settembre a Mirabilandia torna Pigiamalandia, la seconda edizione del pigiama party dei record.

Il dress code è ovviamente il pigiama: righe, quadretti, tinta unita, lungo, corto, largo o stretto. L’importante è presentarsi al Parco in tenuta da letto per poter usufruire, dalle 17, del biglietto a 9,90 euro che comprende la promozione “il secondo giorno entri gratis”.

Tante le attività in programma, a cominciare dalla lotta di cuscini su un vero e proprio ring per stendere gli avversari a colpi di piume e lattice. Nel Pepsi Theatre sarà possibile ascoltare i racconti di un contastorie con ospiti a sorpresa. La colonna sonora della serata sarà curata dai The Good Fellas con il loro rockin’ swing. Grande attesa per lo spettacolo di sand-art Sogno di una notte di fine estate animato dalle mani di Mauro “sand-man” Masi. Largo poi al momento moda con la Sfilata in Pigiama dove i protagonisti saranno i visitatori del parco. E per concludere, in programma anche l’ultimo strabiliante Night Show della stagione che illuminerà la notte.

Durante Pigiamalandia sarà attivo il Social Contest #MiraChePigiama che mette in palio un abbonamento per la stagione 2020. Presso il negozio Dolce Tesoro, sarà allestito un Social Corner per immortalare i migliori pigiama. Pubblicando il selfie su Instagram, con l’hashtag ufficiale #MIRACHEPIGIAMA si potrebbe essere selezionati e vedere il proprio scatto proiettato durante il Night Show.

L’ultramaratoneta del deserto Marco Olmo chiude il festival Adrireef

Ha 61 anni ed è specializzato nella corsa sulla sabbi del deserto Il 14 settembre sarà al bagno Losco per presentare i suoi libri

Marco Olmo 2Si chiude il sipario su Adrireef con un grande uomo di sport, l’ultramaratoneta Marco Olmo, atleta a lungo imbattibile sulle sabbie del deserto africano, sabato 14 settembre alle 18 al Bagno Losco (Viale Italia 8) di Marina Romea per presentare i suoi libri “Correre nel grande vuoto” e “il Corridore”.

Sarà l’ultramaratoneta Marco Olmo, classe 1948, a chiudere il sipario su Adrireef, progetto Interreg Italia-Croazia di cui il Comune di Ravenna è capofila. L’atleta è salito alle cronache mondiali per essere diventato un campione dello sport più faticoso al mondo a un’età in cui la maggior parte degli atleti si è ritirata da tempo.

La sua specialità è la corsa sulla sabbia del deserto, dal Sahara a molti altri deserti africani, e per questa similitudine di tipologia di corsa è stato invitato a presentare i suoi libri il giorno prima della Ravenna Park Race, quasi a suggellare un gemellaggio podistico tra la sabbia del deserto e la sabbia delle nostre spiagge.
Il giorno seguente, infatti, Olmo correrà la Ravenna Park Race.

Olmo all’età di quarant’anni ha iniziato ad affrontare competizioni estreme nel deserto africano, quali la Marathon des Sables, 230 km in autosufficienza alimentare nel deserto marocchino, la Desert Cup (168 km nel deserto giordano), la Desert Marathon in Libia e la Maratona dei 10 Comandamenti (156 km sul Monte Sinai).

Ha gareggiato in Martinica nel Tchimbe-Raid, dove si è piazzato quinto, e ha partecipato anche alla Badwater Ultramarathon nel deserto della California: 135 miglia non-stop tra la Valle della Morte e le porte del Monte Whitney che si corrono con temperature che superano i 126 °F (circa 52 °C). A 58 anni è diventato Campione del Mondo vincendo l’Ultra Trail du Mont Blanc: 167 km attraverso Francia, Italia e Svizzera oltre 21 ore di corsa ininterrotta attorno al massiccio più alto d’Europa.

Festa nazionale dell’Unità, gli organizzatori: «Ci sono stati 350mila visitatori»

Numeri in crescita rispetto allo scorso anno. Per ascoltare il segretario Nicola Zingaretti pullman da tutta Italia

NICOLA ZINGARETTI ALLA FESTA NAZIONALE DELLUNITA' A RAVENNASono ottimi, stando a quanto scrivono gli organizzatori, i numeri di partecipanti alla Festa nazionale dell’Unità che per il secondo anno di fila si è tenuta a Ravenna: l‘arrivo del segretario Nicola Zingaretti nella serata dell’8 settembre ha portato circa cinquemila persone (arrivate da tutta Italia con mezzi propri o con i 50 pullman organizzati da circoli e federazioni) a seguire l’intervento del segretario. In totale sono stati 350mila i visitatori, 50mila in più dello scorso anno, della kermesse che si chiude questa sera.

Altri numeri a contorno: sono stati 250 ospiti totali hanno animato i 66 dibattiti e le 26 presentazioni di libri, seguiti con grande partecipazione e interesse. Tutto esaurito, ogni sera, negli 11 ristoranti e bar della Festa: 35 quintali di cappelletti consumati, 50mila tra pizza fritta e piadine vendute, con oltre 100mila coperti in 18 sere.

«Un’esperienza di confronto e condivisione straordinaria – sottolinea Stefano Vaccari, responsabile Organizzazione del Partito democratico -. C’era e c’è voglia di capire cosa sta succedendo in questa fase cruciale per il Paese. Grazie al popolo del Pd che, non solo ieri, ha fatto sentire forte la sua voce e la sua voglia di partecipare, di fare la propria parte per cambiare l’Italia. Grazie a tutti i volontari, i militanti e gli iscritti che a partire da Ravenna, rendono possibili le nostre Feste, quasi 400, in ogni parte del Paese, e ci rendono orgogliosi di questa comunità».

«Prima di tutto – ha detto il segretario provinciale PD Alessandro Barattoni- vorrei fare un ringraziamento alle migliaia di volontari perché senza ognuno di loro, e sono migliaia, tutto questo non sarebbe stato possibile. È stata una festa meravigliosa perché, come tante persone mi hanno detto, si respira una bella aria, c’è confronto reciproco, solidarietà e tanti sorrisi. Insomma quel mondo che spesso sogniamo solamente, nel quale si è tutti diversi ma uguali, una dimensione collettiva della felicità. Tutti dobbiamo fare in modo che le nostre feste non rimangano un mondo a parte rispetto a quello che succede fuori dove le parole di odio sono quotidiane. Serve anche il nostro lavoro per rimuoverlo e con la festa ci siamo dati l’obiettivo di riaccendere il paese e di trasformare la paura in speranza. Oggi è il momento di dare fare ancora di più».

Turismo, pernottamenti in calo a Cervia e Ravenna anche in luglio

Nei primi sette mesi ridono solo città d’arte e Faenza, male il mare

Mare Lido AdrianoSono il 2,2 percento in meno rispetto al 2018 i pernottamenti registrati nei primi sette mesi dell’anno nelle strutture ricettive della provincia di Ravenna. Dopo il crollo di maggio dovuto al maltempo e la piccola risalita di giugno, a pesare sono anche i dati negativi con cui si è concluso luglio, nonostante il bel tempo.

Analizzando i territori nel dettaglio, il comune capoluogo archivia un mese negativo, con i pernottamenti in calo del 9,4 percento a Ravenna città e del 3,2 percento sui nove lidi. Il dato aggregato dei primi sette mesi parla per il comune di un calo del 3,1 percento dei turisti e del 2,1 percento dei pernottamenti, che corrisponde in valori assoluti a circa 33mila “notti” in meno (30mila sui lidi, su oltre 1,2 milioni complessive, e 3mila nella città d’arte, su circa 275mila). Il calo più sostanzioso del numero dei turisti è al mare, quasi il 7 percento in meno (e in particolare i pernottamenti di quelli stranieri, il 9,8 percento in meno, a fronte di un numero stabile di quelli di visitatori italiani), mentre nella città d’arte gli arrivi sono cresciuti del 3 percento in questi primi sette mesi, rispetto allo stesso periodo del 2018, che segnò un record storico positivo per il centro della città bizantina.

Risultati simili a Cervia, che come noto è il primo comune della provincia per flussi turistici, con il 2,7 percento dei pernottamenti in meno in questi primi sette mesi, pari a poco più di 2 milioni, e un calo di quasi il 2 percento dei turisti. Luglio in particolare è stato negativo per la città del sale, con un calo di oltre il 5 percento dei pernottamenti (anche qui con una performance peggiore degli stranieri, a quota -10,8).

Infine ecco invece sorridere Faenza, terzo comune per importanza turistica del territorio ravennate, con il 10 percento in più dei pernottamenti registrati in luglio rispetto allo stesso mese del 2018. Complessivamente in questi primi sette mesi sono 92mila le “notti” registrate (contro comunque i 2 milioni del comune di Faenza e il milione e mezzo di Ravenna, tanto per rendere l’idea), il 4,6 percento in più rispetto al 2018, stessa percentuale di crescita del numero dei turisti registrati dalle strutture ricettive, circa 37mila.

Forza Italia chiede una regolamentazione dei monopattini elettrici in centro storico

Il capogruppo Ancarani chiede al Comune di muoversi in favore della micromobilità sostenibile come stanno facendo altre città della Romagna

Ancarani In Monopattino
Alberto Ancarani (FI) su monopattino elettrico davanti alla tomba di Dante

In Romagna altri comuni, come Rimini e Cesena, si sono già mossi sul tema della micromobilità elettrica. A Ravenna ancora non se ne è parlato e Alberto Ancarani (Forza Italia) sollecita l’amministrazione in tal senso. A dare questa opportunità un decreto del ministero dei trasporti entrato in vigore a fine luglio che «benché non risolutivo del problema, rappresenta un tentativo di colmare le lacune del codice della strada in vigore relativamente all’uso di monopattini elettrici e loro assimilati».

Ai Comuni spetta l’onere di installare  una nuova segnaletica per indicare le strade dove si può circolare con monopattini o altro. «Secondo il decreto particolare attenzione le amministrazioni devono porre in caso di istituzione di servizi a noleggio dei dispositivi in condivisione, con obbligo di copertura assicurativa per l’espletamento del servizio stesso».

La sperimentazione potrà essere autorizzata entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, e non potrà avere una durata superiore ai due anni e inferiore ai 12 mesi. Inoltre i Comuni dovranno comunicare al Mit la volontà di accedere alla sperimentazione entro 30 giorni dall’adozione dei provvedimenti, ed entro tre mesi dal termine della sperimentazione andrà inviata una relazione sui risultati conseguiti.

Si tratta di «tempi stretti» dice Ancarani che vorrebbe sapere se l’amministrazione ha intenzione di attivarsi in tal senso.  «Anche nel nostro comune – dice il forzista – sono in aumento gli utilizzatori di mezzi di micromobilità elettricaa-A parole la giunta De Pascale si impegna per la mobilità ecosostenibile chiudendo aree alle auto o impedendo di usufruire di parcheggi, ma non appare altrettanto solerte nella regolamentazione dei mezzi sopracitati». Ancarani chide quindi «con quale tempistica sarà approvata la delibera necessaria per consentire anche nel nostro comune la sperimentazione della micromobilità elettrica ai sensi del decreto ministeriale vigente»

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