lunedì
06 Ottobre 2025

Il Ravenna Women stende il Mozzecane e tiene vivo il discorso seconda posizione

Calcio B femminile / Le reti di Cimatti e Filippi nella prima parte della ripresa decidono il delicato match con le ostiche venete. La rivale diretta Empoli resta però con tre punti di vantaggio

Ravenna-Mozzecane 3-0
RAVENNA WOMEN FC: Copetti, Cameron, Colini, Greppi, Bouby, Burbassi, Barbaresi (20’ st Cinque), Filippi, Carrozzi (33’ st Giovagnoli), Cimatti (42’ st Raggi), Montecucco. A disp.: Cicci, Balladelli, Haanpaa, Matteucci. All.: Piras.
FORTITUDO MOZZECANE: Olivieri, Mele (33’ st Bonfante), Pecchini, Peretti, Groff, Caliari, Benincaso, Carraro, Dallagiacoma, Pinna, Gelmetti. A disp: Perina, Salaorni, Pavana, Caneo, Martani. All.: Bragantini.
RETI: 12’ st Cimatti, 15’ st Filippi, 28’ st (aut.) Pecchini.
NOTE – Ammonita: Filippi.

Prima Squadra
L’organico del Ravenna Women guidato dal tecnico Piras

Bella vittoria del Ravenna Women a San Zaccaria nell’anticipo pasquale giocato al “Soprani” con la Fortitudo Mozzecane. Primo tempo con le venete che detengono il pallino del gioco e sfiorano il gol del vantaggio con una punizione del capitano Peretti, occasione più nitida dei primi 45 minuti. Alla ripresa le giallorosse con uno scatto d’autostima ribaltano la situazione e, complice anche una giornata no del portiere avversario, prima sbloccanp la gara con Cimatti e finiscono per realizzare il definitivo 3-0 che vale tre punti fondamentali per inseguire il sogno promozione. Grazie a questo successo la formazione di Piras sale a 43 punti in classifica e mantiene invariata la distanza di tre lunghezze dall’Empoli, vittorioso sul campo della Roma Femminile. Nel prossimo turno le leonesse sono attese dall’Inter, già vincitrice del campionato di Serie B, per la ventunesima giornata. Obbligatorio non aumentare il divario che le separa dalle toscane, in virtù dello scontro diretto in programma nell’ultimo turno in casa delle bizantine.

Piras schiera il solito undici titolare, con il rientro dal primo minuto di Colini nella retroguardia giallorossa. Partita vivace fin dal fischio d’inizio con entrambe le squadre che partono a ritmi alti, con la volontà di sbloccare il risultato il prima possibile. Sia le romagnole che le venete divertono il pubblico del “Soprani” macinando un buon gioco, anche se le leonesse fanno più fatica a proporsi in avanti, ma sono puntuali nel chiudere tutti i varchi alle avversarie. Al 14’ assist con il contagocce di Filippi per Cimatti che colpisce il lato esterno della rete gialloblù. Al 22’ punizione per le padrone di casa battuta da Barbaresi, con Olivieri che esce dai pali anticipando Montecucco. Al 33’ prima palla gol del match: punizione dai trenta metri per le gialloblù, battuta dal capitano Peretti e uscita di poco a lato del palo di Copetti. Il primo tempo si chiude con il Mozzecane che costringe le ragazze di Piras nella loro metà campo, ma la difesa del Ravenna non si fa scalfire e Copetti è attenta e puntuale nelle uscite.

Proprio il portiere di casa è protagonista di un intervento provvidenziale nei primi minuti della ripresa con un salvataggio sulla linea su una deviazione di tacco di Gelmetti su assist di Pinna. All’8′ arriva l’episodio che volge la gara a favore del Ravenna: pressing vincente di Cimatti che mette in difficoltà Olivieri, il portiere veneto affretta il rinvio che viene rimpallato dal 9 giallorosso, portando in vantaggio le leonesse. Passano tre minuti e Cimatti viene atterrata fallosamente in area: penalty per il Ravenna trasformato da Filippi, che si prende la sua rivincita dall’andata e porta le padrone di casa sul doppio vantaggio. A questo punto il Mozzecane comincia a mollare la presa e su traversone di Montecucco al 73’ Pecchini è sfortunata e devia nella sua porta il pallone che vale il definitivo 3-0. Nel finale di gara le padrone di casa collezionano diverse occasioni da gol che legittimano una brilante prestazione.

Vita da rider, la studentessa: «Il lavoro mi piace, chiedo solo una paga decente»

La testimonianza di una universitaria ravennate, rider a Bologna: «Non viene stabilito un metodo preciso, con colloquio»

Foto Riders Union
Foto Riders Union

Martina (nome di fantasia) ha 27 anni, è rider a Bologna per Just Eat e Deliveroo. Studentessa universitaria, è attivista di “Riders Union Bologna”. Frequenta la magistrale di chimica e viene da Ravenna.

Come si inizia a lavorare?
«Si fa una richiesta online. Inserisci i tuoi dati, poi firmi un contratto digitale. Senza alcun tipo di colloquio. Una cosa sbagliata: in molti, me compresa, iniziamo a lavorare senza sapere assolutamente nulla del lavoro che faremo. Si sa solo la paga, per questo si viene attirati. L’unica cosa che ti segnalano è l’uso di casco, freni e luci».

L’uso di questi strumenti è a discrezione del rider?
«Sì. Quasi tutti i rider che conosco girano senza. Non viene stabilito un metodo di lavoro preciso, con colloquio. Tu consegni e basta. Ad esempio, anche il tipo di contratto che hanno creato a Deliveroo, Dynamic Fee: non sai esattamente quale sarà la paga precisa per la consegna».

In che senso?
«Il valore della consegna adesso dipende dai chilometri percorsi: ti viene comunicato il pagamento direttamente dall’algoritmo, senza un quadro chiaro di riferimento. Non solo: con Deliveroo non hai mai la conoscenza delle consegne esatte che potrai fare. Quando ti logghi potresti anche aspettare ore prima che ti arrivi un ordine. Per questo mi piacerebbe avere una paga oraria fissa».

Quando si lavora si è sempre da soli?
«Sì, i ragazzi sono completamente isolati. Le piattaforme puntano su quello: sul non creare gruppo, in modo che ognuno si senta da solo. Se hai dei problemi rimangono tuoi; l’unica cosa che puoi fare è mandare una mail a Deliveroo. Ma si tratta di un’azienda internazionale, non hai idea di come rintracciare chi ti risponde».

Quanto riesce a guadagnare?
«All’inizio del lavoro, nelle 3 o 4 ore del turno serale, riuscivo a mettere assieme 30 euro. Adesso ci siamo accorti che lentamente sta diminuendo il costo delle consegne, e di conseguenza anche la paga. Adesso arrivo a 20-30 euro».

Ha mai avuto un incidente?
«No, per fortuna. Ma se avverrà sarà un bel problema. Le piattaforme hanno stipulato un’assicurazione privata, ma il singolo rider, non potendo parlare con un responsabile diretto, non conosce esattamente le implicazioni burocratiche di questa assicurazione. Spesso non si sa esattamente quanto e come ti copra».

Ci sono differenze di trattamento fra uomini e donne?
«No. Siamo pagati esattamente uguali. Da quando lavoro non ho mai visto differenze di trattamento, né da parti dei ristoranti, né dei clienti, né dell’azienda».

Lavorano anche stranieri?
«Molti migranti fanno questo lavoro, soprattutto per Uber Eats. È difficile trovare un lavoro per gli italiani, figuriamoci per gli stranieri. Inoltre, la modalità dei colloqui e di assunzione è più facile per questi lavori».

Perché non lascia questo lavoro?
«Mi piace molto andare in bicicletta. Per me è un lavoro comodo, per gli orari. Lavorando alla sera riesco a guadagnare e a studiare. Chiedo solo un contratto con una paga oraria decente, il minimo sindacale: 7 euro. In modo da non essere costretta a correre».

Ha collaborato con altre piattaforme?
«Due anni fa, appena arrivata a Bologna, Just Eat aveva comprato PizzaBo. Eravamo in pochissimi, 10 o 15 fattorini. Un gruppo solidale e compatto. Avevamo un contratto di lavoro occasionale, però avevamo biciclette aziendali, ci pagavano le spese, a venivamo pagati all’ora».

Condizioni migliori rispetto a quelle di Deliveroo?
«Sì. Il contratto però non aveva nessun tipo di tutela per malattia o assicurazione. Quindi hanno deciso di cambiarlo e di farci Co.Co.Co., a tutele crescenti. Ma facendo così hanno diminuito di molto la paga e ci hanno tolto le biciclette aziendali. Per questo mi ero organizzata con gli altri fattorini e abbiamo avuto un confronto con i responsabili. Ma da un anno e mezzo il contratto è rimasto lo stesso».

Quindi conosce i responsabili di Just Eat?
«Sì. Con Just Eat è diverso: hai i numeri dei responsabili, sai a chi rivolgerti. Abbiamo visto queste persone l’anno scorso, qui a Bologna, per un confronto».

E invece con Deliveroo?
«Allucinante. Non c’è alcun tipo di dialogo o di contatto. Sono passata a Deliveroo per avere un paga migliore, ma mi sono resa conto che la condizione del lavoro è molto peggiore. È come una coperta: da un lato hai più tutele, ma la paga è bassissima. Dall’altro ti incentivano a lavorare ammaliandoti con una paga a consegna molto alta, ma senza avere nessunissima tutela».

 

Riders Union Bologna

La cosiddetta Carta di Bologna rappresenta un unicum nel panorama giuridico europeo. Emanata dall’amministrazione bolognese nel maggio del 2018, la “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano”, questo il nome per esteso, ha raccolto le firme del sindaco Virginio Merola, dell’assessore al Lavoro Marco Lombardo, di Riders Union Bologna, dei segretari Cgil, Cisl e Uil e dei vertici di Meal srl, azienda italiana che raggruppa le piattaforme Sgnam e MyMenu. La Carta vincola chi la sottoscrive a titolo volontario ed è valida a livello comunale.
Questo atto di “soft law” stabilisce standard minimi di tutela per i lavori digitali di ogni settore. Si va dal diritto all’informazione del contratto lavorativo (luogo, modalità e periodicità del pagamento devono essere indicati chiaramente dalle piattaforme), al diritto a un compenso orario equo e dignitoso, per contrastare il cottimo; dal diritto a non svolgere il proprio lavoro senza penalizzazione in caso di condizioni meteorologiche negative, al diritto all’assicurazione sul lavoro; dalla libertà di organizzazione sindacale, alla tutela dei dati personali dei lavoratori raccolti dalle piattaforme. Questo risultato, raggiunto dopo mesi di trattative, non è stato sottoscritto dalle grandi piattaforme estere, come Deliveroo, Glovo, Just Eat e Uber Eats, che controllano di fatto la maggior porzione del comparto del food delivery in Italia.

Allerta meteo gialla nelle prossime 24 ore. Sulla costa chiuse le dighe.

Per 24 ore dalla mezzanotte di  lunedì 22 aprile, alla mezzanotte martedì 23, è attivata nel territorio del comune di Ravenna l’allerta meteo numero 28, in particolare per criticità costiera, emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia Romagna. L’allerta è gialla.
L’allerta completa si può consultare sul portale Allerta meteo Emilia Romagna e anche attraverso twitter (@AllertaMeteoRER); sul portale sono presenti anche molti altri materiali di approfondimento, tra i quali le indicazioni su cosa fare prima, durante e dopo le allerte meteo, nella sezione “Informati e preparati” . Si raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso, non accedere a moli e dighe forane e prestare particolare attenzione nel caso in cui si acceda alle spiagge.

«Centrodestra compatto in 13 comuni, ma a Cervia la Lega è stata autolesionista»

Intervista ad Alberto Ancarani, vicecoordinatore regionale di Forza Italia, su Amministrative ed Europee: «Mi è stato chiesto di candidarmi, ma non l’ho ritenuto opportuno. Vinceremo a Lugo, Brisighella, Solarolo e Russi»

Alberto Ancarani Forza ItaliaLa scacchiera delle candidature per le Amministrative del 26 maggio è quasi completa in provincia di Ravenna e soprattutto si è arricchita di una pedina potenzialmente cruciale: il candidato che da destra sfiderà Massimo Medri del Pd, Pierre Bonaretti del M5Stelle e Gianluca Gattamorta di È Sinistra a Cervia, uno dei tre principali comuni della provincia al voto. Ne parliamo con Alberto Ancarani, consigliere comunale a Ravenna e vicecoordinatore regionale di Forza Italia che è quasi dappertutto alleata con la Lega in un momento non facile della vita del partito.

Ancarani, cominciamo dalla fine: ma voi di Forza Italia appoggerete il candidato voluto dalla Lega a Cervia, Dino Cellini, albergatore in passato vicino al centrosinistra per sua stessa dichiarazione?
«Mentre in tutti gli altri comuni che vanno al voto Forza Italia, Fratelli d’Italia, Udc e il mondo civico di centrodestra ha trovato una sintesi nella migliore soluzione possibile per candidature unitarie di coalizione e addirittura liste unitarie, dobbiamo prendere atto che l’alleato che i pronostici danno come favorito, nella sola Cervia, ha scelto una metodologia autoreferenziale priva di confronto con gli alleati e sinceramente ai limiti dell’autolesionismo in base alla quale al momento non sembrano esserci le condizioni affinché Forza Italia prenda parte in qualunque modalità alla competizione di Cervia».

Potrebbe dunque non esserci il simbolo? E potreste “chiamarvi fuori” dalla corsa?
«Al momento questa è la situazione».

Aspetta una chiamata dal candidato?
«Non è lui che deve chiamare…».

Dove troveranno invece gli elettori il simbolo di Forza Italia?
«Nei comuni sotto i 15mila abitanti ci presenteremo ovviamente in liste comuni con gli alleati e con realtà civiche. Il simbolo ci sarà a Bagnacavallo e Lugo insieme a quello di Fratelli d’Italia e dell’Udc».

La sensazione è che comunque sia stata sempre la Lega a condurre le danze e che in questo periodo Forza Italia sia in difficoltà a tutti i livelli, con defezioni importanti come quelle di Toti…
«Inutile negare la realtà, in questo momento la Lega è la maggiore forza della coalizione di centrodestra. Ma noi abbiamo uno zoccolo duro anche di militanti e iscritti e questo è ragione di forte motivazione anche per i dirigenti. C’è chi ovviamente è preoccupato per l’anzianità del leader, ma resta convinto che la nostra proposta moderata anti-sinistra sia la migliore. Personalmente continuo a pensare che le battaglie si facciano da dentro, apprezzo le cose che dice Toti ma sono al momento perplesso sulle modalità con le quali le giuste considerazioni che fa diventano azioni politiche».

Sarà candidato alle Europee?
«Mi è stato chiesto, ma non ho ritenuto opportuno impegnarmi in questa competizione che vede circoscrizioni molto ampie e ha bisogno di persone con una mediaticità maggiore della mia».

Alberto Ancarani Silvio Berlusconi
Alberto Ancarani con Silvio Berlusconi

Contento che Berlusconi si candidi?
«Alcuni dei problemi di Forza Italia sono tutt’ora riscontrabili nella monarchia disordinata che l’ha caratterizzata tutti questi anni. Il disordine è ciò che oggi purtroppo si vede in qualche difficoltà, ma la monarchia è probabilmente la cosa che invece ci dà ancora il valore aggiunto. Dunque, alle condizioni date, la candidatura di Berlusconi diventa effettivamente opportuna».

Tra gli alleati sui territori c’è anche il Pdf, guidato da Mirko De Carli che è stato in passato suo collega di partito in Forza Italia. Contento di questa nuova alleanza?
«Personalmente no. Politicamente considero alcune delle loro posizioni controproducenti rispetto ad alcuni valori che potrei astrattamente condividere con loro. Da cattolico sono contrario all’aborto, ma non chiederei allo Stato di impedire l’aborto. E in più trovo che si avvelenino i pozzi quando si confonde la teoria del gender con l’orientamento sessuale. Un atteggiamento, al pari di quello di tanti attivitsti Lgbt, che non fa progredire un dibattito che dovrebbe essere civile su argomenti difficili ma di cui la politica deve occuparsi».

A proposito di posizioni politiche. La Lega alleata ai grillini al governo di cui voi siete all’opposizione è un problema?
«In genereale la Lega locale non è filogrillina, ma è chiaro che qui quell’allenza sembrano più subirla che altro, pur essendo orgogliosi di essere al governo. Noi comprendiamo benissimo questo stato d’animo, ci basta pensare a quando votammo a favore del governo Monti… Da questo punto di vista nessun problema».

Sui territori mancano ancora alcuni nomi a Cotignola, Fusignano, Solarolo…
«A Cotignola sarà Oriano Casadio, gli altri nomi ci sono e saranno resi noti a brevissimo».

A Sant’Agata sul Santerno alla fine voterete tutti Enea Emiliani?
«Il fatto che vada a genio al Pd naturalmente mi fa temere che sia organico in qualche modo a quella parte, pur essendo la lista partita come un’esperienza civica. Di certo non lo consideriamo una nostra emanazione. Ma non credo presenteremo un candidato alternativo».

Pronostici? Quanti e quali comuni potrebbero passare al centrodestra?
«Brisighella, Russi, Lugo, Solarolo».

Pensionato 71enne fa da tassista alle prostitute: arrestato dei carabinieri

L’uomo, residente nel Forlivese, è stato sorpreso mentre accompagnava a casa tre ragazze. Si faceva pagare dieci euro a testa

I carabinieri di Savio hanno arrestato un 71enne pensionato, residente nel Forlivese, che è stato sorpreso mentre accompagnava a casa tre prostitute. L’uomo era stato seguito con un’auto civetta: in auto ha accompagnato due ragazze romene e una bulgara. Ai carabinieri ha spiegato che si faceva pagare dieci euro per ogni persona trasportata. Per questo è stato arrestato per sfruttamento aggravato della prostituzione. Il forlivese ha precedenti simili.  Dall’inizio dell’anno sono centinaia i controlli effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Cervia – Milano Marittima a donne, transessuali e clienti (“non avrei mai pensato fosse una lucciola!”) colti a prostituirsi lungo la SS16 “Adriatica”, nelle località di Savio, Lido di Classe e Lido di Savio.

«Mi sento autonomo al cento per cento e non mi lamento dei soldi»

Tra liceo e consegne serali, l’esperienza di uno dei pochi rider di Deliveroo attivi a Ravenna

Rider DeliverooA diciotto anni, Angelo (nome di fantasia) studia alle superiori e fa il rider a Ravenna per Deliveroo. Gli abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa della sua esperienza.

Quando e perché ha cominciato a fare questo lavoro?
«Cercavo un lavoretto per il pomeriggio, per non stare a casa senza far niente e per mettere da parte qualcosa. Su un sito di annunci ho visto che Deliveroo cercava dei rider a Ravenna. Ho guardato alcuni video su Youtube per vedere come funzionava, quindi mi sono iscritto».

Che tipo di qualifiche chiedevano?
«Nulla, solo i dati anagrafici. Se vuoi lavorare con la bicicletta bisogna scannerizzare il documento; ti chiedono la cittadinanza italiana o il permesso di soggiorno. Poi ti inviano il contratto da firmare online, chiarissimo. L’ho firmato, e dopo dieci giorni arriva dall’Inghilterra il cassone, la giacca e il casco – non di grandissima qualità. Tutto molto veloce e rapido».

Che tipo di contratto ha firmato?
«È una prestazione autonoma occasionale».

Quali sono i ristoranti di Ravenna che lavorano con Deliveroo?
«Ce ne sono molti: pizzerie, ristoranti cinesi, sushi. La maggior parte di questi ristoranti pagano direttamente i loro fattorini. L’unica azienda che si affida a Deliveroo è McDonald’s».

Si sente un lavoratore autonomo o dipendente?
«Io mi sento al 100% autonomo. Scelgo io gli orari e per quello che mi riguarda non c’è nessuna subordinazione. Posso non lavorare per una settimana o posso prenotarmi in tutte le sessioni».

Come viene pagato?
«A consegna. Se mi sono prenotato nella sessione dalle 21 alle 22 e sono disponibile, il sistema può inviarmi un ordine che sono libero di accettare o meno. Se lo accetto, mi dice dove andare».

C’è un limite di tempo da rispettare?
«Non c’è un vero e proprio cronometro, ma ovviamente se ci metto un’ora è molto probabile che non mi affidino altri ordini successivamente. Io ci ho sempre messo massimo mezz’ora, per qualunque parte di Ravenna. Vado molto spedito».

Qual è la paga minima a consegna?
«Deliveroo dichiara da contratto una paga minima di 4,15 euro. Non mi è mai successo: è sempre stato più di 5 euro, per me. Alcuni ordini rendono di più perché la distanza da percorrere è maggiore, ma non si possono calcolare le entrate sui chilometri percorsi».

Cosa pensa delle retribuzioni?
«Non mi posso lamentare delle paghe. Alcuni giorni fai 20 euro, altri giorni 70, sempre tassati al 20%. Capisco però i problemi di una persona che vuole campare di questo: non è possibile. Questo è un guadagno aggiuntivo, come fare il barista alla sera o fare la maschera a teatro».

Conosce altri rider a Ravenna?
«Ci sono sicuramente altri rider, più anziani di me, ma non li conosco personalmente».

Può fare una stima delle ore lavorate alla settimana?
«Difficile dirlo. Io sono disponibile tutti i giorni. Ci sono giornate in cui ho fatto solo due ordini. Dipende dal sistema, che di solito predilige chi lavora in macchina».

Ha mai avuto contatti con qualcuno della piattaforma?
«No».

Ha mai avuto incidenti?
«No, ma bisogna stare molto attenti sulla strada e conoscere le regole, che non è scontato».

Continuerà a lavorare con Deliveroo?
«Sì, ma quest’estate preferirei lavorare al mare o a Mirabilandia, dove ho una paga all’ora assicurata. Con Deliveroo non guadagno così tanto».

La Rekico si mangia un Bernareggio e chiude la regular season al quarto posto

Basket B / Bella e importante vittoria casalinga dei faentini, che grazie a questo piazzamento nei quarti dei playoff se la vedrà con i toscani del San Miniato

Faenza-Bernareggio 80-66
(16-17, 35-34, 60-53)
REKICO FAENZA: Fumagalli 12, Costanzelli 2, Silimbani, Casagrande, Venucci 22, Zampa, Petrucci 10, Pambianco ne, Chiappelli 4, Santini ne, Sgobba 30, Petrini ne. All.: Friso.
LISSONE BERNAREGGIO: Pagani 17, Finazzer ne, Laudoni 8, Bossola 15, Restelli 13, Ruzzon ne, Todeschini 7, Monina 2, Ka ne, Di Gianvittorio, Tulumello ne, Baldini 4. All.: Cardani.
ARBITRI: Gallo e Vigato.

Mattia Venucci
Il giocatore della Rekico Mattia Venucci

Al PalaCattani la Rekico batte Bernareggio e chiude la regular season al quarto posto, risultato mai ottenuto in Serie B, arricchito dal record di punti in questo torneo, ben 40. Classifica alla mano, i faentini si piazzano al secondo posto con Cesena e Milano a due soli punti dalla capolista Orzinuovi, finendo quarti per colpa della classifica avulsa. E ora sotto con i playoff che vedranno i Raggisolaris affrontare San Miniato, quinta classificata del girone A. Si parte domenica 28 aprile alle 18 al PalaCattani con gara1, poi si giocherà in Toscana mercoledì 1 o giovedì 2 maggio, e l’eventuale gara3 si disputerà ancora al PalaCattani domenica 5 maggio alle 18. In caso di passaggio del turno, la Rekico troverà una tra Omegna e San Vendemiano, mentre nell’altra parte del tabellone si giocheranno Milano-Alba e Firenze-Cremona.

Nel giorno in cui il PalaCattani riabbraccia dopo un mese il suo idolo Chiappelli, la Rekico mostra ancora una volta tutte le proprie qualità, giocando un match di grande sostanza contro una Bernareggio che non merita di chiudere al nono posto. Il primo tempo è una lunga lotta sul filo dell’equilibrio, con la fisicità di Bernareggio e dell’ex Pagani che sommate ai tiri dalla lunga distanza mettono in difficoltà una Rekico brava comunque a rispondere colpo su colpo senza però riuscire mai ad andare in fuga. Il break di 11-2 del secondo quarto che vale il 31-26 non porta frutti, perché all’intervallo si arriva sul 35-34, con soltanto quattro giocatori andati a segno: Chiappelli, Sgobba, Venucci e Fumagalli.

Come al solito Friso sveglia la squadra negli spogliatoi e al rientro in campo la difesa (ottima la marcatura su Laudoni lasciato a soli 8 punti) e una manovra offensiva di qualità, spostano gli equilibri. Un monumentale Sgobba autore di 30 punti e un Venucci chirurgico dalla lunga distanza, aiutati da Petrucci e da Fumagalli scavano il primo solco fino al 57-53, ma non è l’allungo decisivo. La spallata decisiva la firma il capitano, facendo mettere alla Rekico la freccia del sorpasso definitivo. La sua tripla del 64-53 fa saltare il banco, poi il vantaggio arriva fino al 72-55 facendo calare il match in anticipo, con la festa per il quarto posto che inizia ben prima della sirena.

L’OraSì si fa trovare pronta all’appuntamento di Ferrara e approda nei playoff

Basket A2 / Netta affermazione esterna dei giallorossi in casa della Bondi che fa allungare la stagione: negli ottavi i ravennati se la vedranno con i siciliani del Capo d’Orlando

Ferrara-Ravenna 77-84
(15-18, 31-47, 51-72)
BONDI FERRARA: Mazzoleni 7, Panni 6, Swann 29, Molinaro 15, Liberati 7, Zampini 10, Buffo, Mazzotti 3. All.: Leka.
ORASI’ RAVENNA Marino 6, Smith 29, Cardillo 13, Masciadri 10, Hairston 16, Montano 10, Rubbini. All.: Mazzon
NOTE – Tiri da due: Ferrara 13/23, Ravenna 18/35. Da tre: Ferrara 14/32, Ravenna 13/32, liberi Ferrara 9/13, Ravenna 9/13, rimbalzi Ferrara 29, Ravenna 40.

Esultanza Orasi
L’esultanza dei giocatori dell’OraSì per il successo di Ferrara

Missione compiuta. L’OraSì passa a Ferrara sul parquet della Bondi ed entra nei playoff dalla porta principale, senza interessarsi del risultato di Forlì e di un derby andato al supplementare (poi vinto dai forlivesi contro Imola). Ravenna ha giocato con autorità e determinazione fin dall’inizio, allungando in progressione nel secondo e terzo quarto prima di un calo finale che ha permesso alla Bondi di dimezzare lo svantaggio, ma a partita ormai del tutto decisa. Bene Smith e Hairston (otto rimbalzi per lui) , importanti le bombe di Montano a metà gara, ma convincente tutta la squadra di Mazzon, che raggiunge così con merito l’obiettivo dei playoff, dove debutterà sabato 27 aprile a Capo d’Orlando, in Sicilia, in occasione degli ottavi di finale. Gara2 sempre in trasferta il 29 o il 30 aprile, gara3 a Ravenna il 2 o il 3 maggio. Eventuale gara4 ancora al Pala De André (4-5 maggio), eventuale gara5 in Sicilia (7-8 maggio).

Poche emozioni al “Benelli”: per il Ravenna un pareggio senza reti col Vicenza

Calcio C / Grazie a questo punto i giallorossi si portano in sesta posizione e si portano a una sola lunghezza dal Sudtirol

Ravenna-Vicenza 0-0
RAVENNA (5-3-2): Venturi; Martorelli, Ronchi, Boccaccini, Lelj, Selleri (27’ st Barzaghi); Esposito (43’ st Trovade), Papa, Maleh (1’ st Pellizzari); Galuppini (11’ st Raffini), Nocciolini (27’ st Gudjohnsen). A disp.: Spurio, Bresciani, Scatozza, Siani, Sabba. All.: Foschi.
VICENZA (4-3-1-2): Grandi; Salviato, Pasini (1’ st Mantovani), Bizzotto, Stevanin (11’ st Martin); Zonta, Bovo (11’ st Tronco), Bianchi N.; Curcio (22’ st Arma); Guerra (22’ st Zarpellon), Giacomelli. A disp.: Albertazzi, Bianchi D., Laurenti, Bonetto, Maistrello, Gashi, Pontisso. All.: Colella.
ARBITRO: Gariglio di Pinerolo.
NOTE – Ammoniti: Curcio, Martin, Ronchi, Boccaccini, Venturi, Lelj. Recupero: pt 0’; st 5’.

Venturi Ternana
Il portiere giallorosso Giacomo Venturi

Pareggio senza reti e grandi emozioni al “Benelli” per il Ravenna, che si divide la posta in palio con il Vicenza al termine di un match dove a prevalere sono state le rispettive difese. A osare qualcosa in più sono i biancorossi, che però solo di rado hanno chiamato in causa Venturi, mentre i giallorossi hanno tentato di rispondere in contropiede, cozzando però contro l’attenta retroguardia avversaria. Grazie a questo punto la formazione di Foschi compie un passo in avanti, raggiungendo al sesto posto il Monza e avvicinando a una sola lunghezza il Sudtirol.

Formazioni titolari Il Ravenna si presenta in campo con delle novità sulle fasce, dove a destra opera Martorelli e a sinistra Selleri. Al centro della difesa, squalificato Jidayi, capitan Lelj viene affiancato da Boccaccini e Ronchi, mentre in mediana il regista Papa è supportato dai baby Esposito e Maleh. In attacco viene confermato il tandem composto da Nocciolini e Galuppini. Il tecnico Colella disegna il suo Vicenza con una retroguardia a quattro con Pasini e Bizzotto in mezzo, un centrocampo a tre che innesca il trequartista Curcio e le due punte Guerra e Giacomelli.

Primo tempo Le due squadre si affrontano in modo guardingo, con gli ospiti che provano a premere con maggiore convinzione, ma i giallorossi fanno buona guardia. Sono anzi i padroni di casa ad andare più frequenza alla conclusione, senza però impensierire Grandi. L’unico a provarci è dal limite dell’area Esposito, al 9’ e al 21’, ma il primo tiro va nelle braccia del portiere, mentre il secondo sfila a lato. Le emozioni sono così concentrate negli ultimi minuti: al 40’, infatti, Giacomelli riesce a sfuggire per una volta dalla morsa dei giallorossi con una veloce incursione sulla sinistra e da posizione  defilata vede l’attento Venturi deviare sopra la traversa. Sugli sviluppi del corner spunta dal mucchio Bizzotto, che a colpo sicuro di testa non riesce a centrare il bersaglio, sfiorando il palo alla sinistra del n. 22 bizantino. La risposta del Ravenna non tarda a venire e passa dai piedi di Maleh (44’), ma il tiro va sul fondo.

Secondo tempo A inizio ripresa Foschi inserisce Pellizzari al posto di Maleh, posizionandolo sulla fascia mancina, mentre Selleri avanza a centrocampo. Tra i biancorossi entra Mantovani per Pasini, affiancando al centro della retroguardia Bizzotto. Si prosegue sui ritmi della prima frazione, con le due squadre che non attaccano con grande convinzione, favorendo il compito delle rispettive difese. Un sussulto arriva al 10’, quando Galuppini sulla sinistra lavora un buon pallone e crossa in area, dove Pellizzari, tutto solo, non trova l’impatto aereo per pochi centimetri. Le occasioni arrivano solo da calci da fermo e da uno di questi, su calcio d’angolo, al 23’ Nocciolini colpisce male di testa spedendo alto sulla traversa. Entrambi gli allenatori cambiano molti uomini d’attacco e da uno di questi neoentrati, il biancorosso Zarpellon, al 35’ nasce una pericolosa sortita sulla destra, con Venturi che chiude lo specchio. Due minuti dopo svetta in area su corner Salviato, ma la palla sorvola non di molto la traversa. Nel finale le due squadre preferiscono non farsi male.

Dichiarazioni post-gara
Luciano Foschi (allenatore Ravenna): «In questo periodo dell’anno è difficile vedere delle partite belle, questa è stata una partita molto equilibrata e combattuta con un risultato che rispecchia quanto visto sul campo. Nello spogliatoio ho fermato la squadra e ho fatto i complimenti a tutti per quanto fatto in queste 36 partite, ma soprattutto per quello che andremo a fare. Vogliamo andare ai playoff da protagonisti credendo in quello che stiamo facendo. Adesso ci presenteremo a Terni senza pressioni, ma con la volontà di volere provare a migliorare in modo ulteriore la nostra classifica».

Una mostra per la carriera di Tinin Mantegazza, l’uomo che inventò Dodo (e non solo)

Al Museo Civico dal 27 aprile le sette vite di un creativo irriverente curata da Flaminio  Balestra e Diego Galizzi

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Il Museo Civico delle Cappuccine a Bagnacavallo promuove dal 27 aprile al 7 luglio un nuovo importante progetto espositivo, dedicato questa volta alla straordinaria carriera artistica di un personaggio che con le sue invenzioni creative ha segnato la cultura italiana dal secondo dopoguerra ad oggi: Tinin Mantegazza.

La mostra Tinin Mantegazza. Le sette vite di un creativo irriverente, organizzata in collaborazione con la Fondazione Tito Balestra Onlus e Accademia Perduta/Romagna Teatri, si aprirà sabato 27 aprile alle 17.30 con un intervento dell’artista e dei curatori Flaminio Balestra e Diego Galizzi. Sarà inoltre animata dalle incursioni di numerosi amici di Mantegazza provenienti dal mondo dello spettacolo e dell’arte. A seguire sarà offerto un aperitivo a base di prodotti e di vini del territorio.

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Gino Bramieri con uno dei pupazzi di Mantegazza

L’artista Illustratore, pittore, scenografo e scrittore, Mantegazza è un’instancabile mente creativa che nel corso degli anni ha saputo spaziare con vivacità e disinvoltura nel campo del giornalismo, della regia, della televisione, dell’animazione culturale e dell’organizzazione teatrale.  All’alba del suo ottantottesimo compleanno Mantegazza continua, oggi come ieri, a regalarci lampi della sua sorniona genialità, per questo la mostra del Museo delle Cappuccine non si limita a guardare al passato e alle innumerevoli tracce che Tinin ci ha lasciato della sua inventiva, ma si sforza di stare al passo con i suoi più recenti lavori di disegnatore e di scrittore, che licenzia incessantemente dalla sua casa-studio con vista sul porto di Cesenatico.

L’esposizione La mostra bagnacavallese, prima grande rassegna antologica dedicata all’artista ligure da un museo pubblico, ripercorrerà le principali tappe del percorso artistico di Mantegazza, offrendo una vasta selezione di opere e documenti in grado di ricostruirne gli svariati volti. Nel percorso espositivo, composto da più di 250 disegni originali, dipinti, pupazzi, fotografie, filmati e documenti, non mancheranno le testimonianze della sua graffiante critica sociale e politica, del suo ruolo di animatore dei primi anni del cabaret milanese, nonché delle sue realizzazioni più note al grande pubblico, come il celebre signor Toto delle schede di approfondimento di Enzo Biagi o il pupazzo Dodò, protagonista del programma Rai per bambini L’Albero Azzurro.

Attachment 2019 04 20T170605.553Durante il periodo di apertura della mostra, nel chiostro del museo si svolgeranno diversi eventi speciali, che porteranno a Bagnacavallo personaggi del mondo del teatro per ragazzi e della televisione che hanno accompagnato Mantegazza nel corso della sua carriera, come Claudio Madia e Claudio Cavalli della trasmissione L’Albero Azzurro. Inoltre uno spettacolo del noto comico di Zelig Flavio Oreglio racconterà l’incredibile storia del cabaret, di cui Tinin Mantegazza fu uno degli animatori nella Milano degli anni Sessanta.

La mostra Tinin Mantegazza. Le sette vite di un creativo irriverente sarà visitabile fino a domenica 7 luglio nei seguenti orari: martedì e mercoledì 15-18; giovedì 10-12 e 15-18; venerdì, sabato e domenica 10-12 e 15-19.

L’ingresso è gratuito.

Conducenti ubriachi: tasso alcolemico quattro volte superiore al consentito

Uno in auto, l’altro in scooter. E in centro un pedone che aveva alzato il gomito infastidiva i passanti e ha insultato i poliziotti

PM Bassa RomagnaCompletamente ubriaco alla guida, tanto da non riuscire a camminare quando la polizia lo ha fermato e fatto uscire dall’auto. Un 48enne è stato sorpreso dalla polizia municipale alla guida: aveva un tasso alcolemico pari a 2,22. Gli agenti erano stati insospettiti dalle brusche manovre che questo stava compiendo, a bordo della sua Alfa Romeo, in una piazzola di sosta. In centro storico, nella notte tra sabato e domenica, il conducente di un motociclo è stato fermato perché percorreva via Guaccimanni contromano e senza casco. Aveva un tasso alcolemico di 2,16. Il veicolo, di sua proprietà, è stato sequestrato ai fini di confisca. Il trasgressore, denunciato per guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche e veniva immediatamente ritirata la patente e sanzionato per gli illeciti amministrativi al codice della strada.

Sempre nel pomeriggio di venerdì questa volta in città, e, più precisamente in Via Diaz  gli agenti sono intervenuti per un altro ubriaco. Questa volta non era in auto ma a piedi: un 54enne infastidiva i passanti e si è rifiutato di declinare le proprie generalità e ha offeso la Municipale con frasi del tipo”siete dei buffoni”, “sbirri di m…”.  Il cittadino è stato denunciato per rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale, oltraggio a pubblico ufficiale r  sanzionato per ubriachezza.

 

Sicurezza e carenza di personale: proclamato lo stato di agitazione in Start Romagna

Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna): «La situazione del trasporto pubblico è tragica». Contestata anche la mancata presentazione del progetto di produttività del reparto traghetto

Autobus RavennaLa Filt Cgil ha proclamato lo stato di agitazione per Start Romagna del bacino di Ravenna. Il sindacato contesta alcune richieste inevase, in particolare riguardo alla sicurezza del viaggio e delle fermate e alla “cronica carenza di personale in diversi settori aziendali”. Il sindacato contesta poi le ricadute della situazione sull’applicazione “dell’accordo ferie/riposi” a causa della mancanza di personale. Infine si sottolinea la “mancata presentazione del progetto di produttività del reparto traghetto”.

Alvaro Ancisi (LpRa) sottolinea «la tragica radicata condizione del servizio pubblico di trasporto su autobus» che diverse volte è stata portata all’attenzione della giunta da parte della lista civica “Per Ravenna”.  Lo stato di agitazione «è stato notificato anche al sindaco di Ravenna. Non a caso, in quanto il sindaco Michele de Pascale è maggiore azionista, tramite le partecipazioni del Comune di Ravenna, di Start Romagna, nel cui consiglio siede Federica Moschini, presidente del suo partito nel consiglio territoriale di Roncalceci; mentre in Amr è politicamente rappresentato dai due vertici di governo, nelle persone del presidente dell’assemblea Roberto Fagnani, suo assessore, e dell’amministratore delegato Guido Guerrieri, assessore di Ravenna fino al 2016».

Conclude Ancisi: «Considerando che de Pascale è anche presidente della Provincia di Ravenna e deducendosene dunque che ricadono su di lui le responsabilità politiche sul servizio pubblico di trasporto bus dell’intero bacino provinciale ravennate, si giustifica che lo interroghi con urgenza su come intende affrontare, con obiettivi e modalità risolutivi, lo stato di agitazione di tutto il personale di Start Romagna addetto a tale bacino».

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