domenica
27 Luglio 2025

Tre milioni dalla Regione per la Ravegnana: «Vogliamo riaprirla prima possibile»

L’assessore: «Garantiremo tutte le risorse necessarie fino all’ultimo euro per riattivare la viabilità»

IMG 7006Uno stanziamento di 3 milioni di euro da parte della Regione Emilia-Romagna per riaprire la Ravegnana. La strada di collegamento tra Ravenna e Forlì è interrotta dal 25 ottobre scorso in seguito al crollo della diga di San Bartolo sul fiume Ronco, incidente in cui perse la vita il tecnico della protezione civile regionale, Danilo Zavatta.

I fondi per riaprire la viabilità si aggiungono ai 460 mila euro che sono stati destinati alle prime opere di messa in sicurezza, già concluse, e ai rilievi tecnici sulle condizioni dell’argine del Ronco.

«Le priorità della Regione sono state chiare da subito: massima rapidità di intervento, con la garanzia di tutte le risorse necessarie fino all’ultimo euro, per riattivare la viabilità in un tratto strategico della rete regionale – spiega l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, intervenendo in Assemblea legislativa -. Per questo, nell’arco di soli due mesi dal crollo si sono resi disponibili 3 milioni e mezzo di euro e, grazie alla grande professionalità delle strutture regionali, sono stati conclusi in poche settimane sia la barriera in palancole per evitare ulteriori erosioni dell’argine sia i complessi rilievi tecnici sulla sua stabilità: nei prossimi giorni, i risultati degli approfondimenti verranno presentati al Tavolo tecnico istituito presso il Comune di Ravenna, per valutare le varie ipotesi in campo e procedere a una rapida progettazione degli interventi risolutivi con azioni correlate che riguarderanno l’intero sistema rappresentato dall’argine, dalla strada, dalla chiusa e dal fiume Ronco».

Gli studi, in particolare, hanno compreso indagini geoelettriche e georadar per valutare la distribuzione delle acque sotterranee, attraverso l’impiego di correnti elettriche fatte circolare nel terreno. E, in aggiunta, le prove geognostiche necessarie ad esaminare le condizioni dell’argine fino a 35 metri di profondità, mediante sondaggi e carotaggi, e rilievi topografici di dettaglio di tutta l’area.

«È evidente, per la Giunta regionale, l’assoluta rilevanza di ristabilire la viabilità nella piena sicurezza: quando la magistratura avrà chiuso l’indagine, agiremo in rivalsa dei costi su chi sarà accertato responsabile-  conclude Gazzolo-. Al momento, però, la Regione assicura l’intero finanziamento necessario per far partire il cantiere con rapidità, perché la Ravegnana è una strada vitale per i cittadini, il sistema economico e l’intero territorio ravennate e romagnolo».

L’assessore è intervenuto anche per rispondere alle interrogazioni dell’opposizione, preoccupata per i tempi lenti previsti per il cantiere e i disagi procurati alle imprese della zona.

Undici fermate dell’autobus messe in sicurezza: investimento da centomila euro

L’obiettivo è quello di realizzare opere funzionali al miglioramento delle condizioni e di attesa degli utenti del trasporto pubblico locale

Autobus 4La giunta, su proposta dell’assessore alla Mobilità, Roberto Fagnani, ha approvato un progetto per interventi di manutenzione e adeguamento funzionale e di sicurezza di 11 fermate del trasporto pubblico locale. Il costo previsto dei lavori è di 99.949,45 euro. L’obiettivo è quello di realizzare opere funzionali al miglioramento delle condizioni di sicurezza e di attesa degli utenti del trasporto pubblico locale attraverso sia interventi di tipo strutturale che di segnaletica verticale e orizzontale in alcune strade del territorio comunale.

La tipologia di intervento varierà a seconda delle condizioni delle fermate: sono previsti spostamenti, rifacimenti e nuove installazioni di pensiline, pavimentazione delle aree di attesa alle fermate, spostamenti o riposizionamenti delle paline di fermata, la realizzazione di attraversamenti pedonali, l’installazione di nuova segnaletica.

L’elenco delle 11 fermate: a Classe in via Classense (2), a Ravenna quelle di via Di Vittorio (2), via Gramsci, via Romea (2), viale Europa; a Marina Romea in viale Italia; a Porto Fuori quelle di via Bonifica (2) e via della Burchiella (zona Porto S. Vitale).
I lavori sono previsti per la primavera/estate 2019 e avranno una durata complessiva di 180 giorni.

Nuovi orari dei treni, il Pd in Regione: «Incapacità tecnica di chi li ha pensati»

Mirco Bagnari ha presentato un question time: «Pendolari penalizzati dai disagi. Lotterò insieme ai sindaci, i territori meritano rispetto»

TrenoIl consigliere regionale del Pd, il ravennate Mirco Bagnari, porta il problema dei treni in Regione con un question time ad hoc in cui non risparmia dure critiche al modo in cui sono stati modulati. L’esponente Dem ricorda che alcuni pendolari « con scarso preavviso e comunicazioni lacunose, si sono visti cancellare o anticipare l’orario della corsa che prendevano ogni giorno per andare o rientrare dal lavoro o dal luogo di studio, impedendo di cogliere le coincidenze che da sempre portavano a casa in orari congrui. – ha spiegato Mirco Bagnari presentando un’interrogazione urgente in Assemblea Legislativa – Il nuovo orario, che doveva dare una risposta a una richiesta di riduzione dei tempi di percorrenza tra Bologna e Ravenna contenuta nel “Patto per il trasporto pubblico regionale e locale” che la nostra Regione ha finanziato con 3 milioni di euro, è stato interpretato come mero taglio di servizi, stralciando alcune fermate essenziali per chi viaggia ogni giorno da e per la Romagna».

L’Assessore Donini, rispondendo in aula al question time, ha sottolineato come alcune problematiche siano state affrontate, ripristinando alcune fermate a San Biagio o a Godo. Ha anticipato inoltre che altri stop saranno definiti dopo le festività, ma che ancora il quadro non è completo. È attivo infatti un tavolo di lavoro permanente per analizzare la questione.

Bagnari nella sua replica, oltre a evidenziare come la rincorsa di comunicati e scarico reciproco di colpe abbia solo creato più disorientamento tra i pendolari, ha sottolineato che «occorre rilevare come i treni con gli orari rimodulati siano puntualmente in ritardo. Segno questo di un’incapacità di gestione tecnica che non può colpire e penalizzare ancora gli utenti. Nulla però è ancora chiuso e insieme ai sindaci continuerò a dare battaglia affinché i disagi siano ridotti. – conclude Bagnari, che sottolinea – Le scelte di chi gestisce un servizio pubblico essenziale come i trasporti non possono essere prese sulla testa dei cittadini e non si possono penalizzare alcuni territori (come la Bassa Romagna e l’entroterra ravennate) che meritano rispetto e di essere meglio collegati».

Vigili del fuoco: «In stallo la questione di distaccamenti a Faenza e Lugo»

Per i sindacati l’unica soluzione al momento percorribile sarebbe quella di abbandonare le sedi attualmente occupate, con conseguente stazionamento in un campo base

I lavori di reperimento delle sedi da destinare ai distaccamenti di Lugo e Faenza sono in fase di stallo.  Lo scrivono i sindacati in una nota stampa firmata da Antonietta Cirillo (Fp – Cgil) e da Paolo Visconti e Marco Pedulli (responsabili per i vigili del fuoco della Fp Cgil). La riunione con il comando si è tenuta nei giorni scorsi. «All’incontro, il comandante del Corpo, Giuseppe Lomoro, ha confermato di non aver ricevuto alcun riscontro sulla questione, nonostante le sollecitazioni avanzate agli organi competenti e alle amministrazioni degli enti locali e territoriali interessati. L’unica soluzione al momento percorribile sarebbe quella di abbandonare le sedi attualmente occupate, con conseguente stazionamento in un campo base».

Di tutt’altro segno «è la discussione sul capoluogo di provincia, dove le procedure relative alle sedi di Ravenna centrale e distaccamento porto procedono regolarmente, grazie anche all’impegno degli enti coinvolti. Ci spiace constatare che la burocrazia e la poca disponibilità delle autorità territoriali mettano a rischio il regolare funzionamento del Corpo nei territori faentino e lughese. Sollecitiamo quindi la ripresa delle procedure necessarie alla risoluzione del caso».

Continua il sindacato: «Ricordiamo che la nostra attività risulta efficace e tempestiva solo avendo a disposizione strutture idonee: sarebbe a dir poco disdicevole se il regolare funzionamento di un intervento da operare con tempestività e urgenza dovesse risultare inefficace – mettendo quindi a rischio la sicurezza dei cittadini – per l’inadeguatezza delle strutture a nostra disposizione».

Il circolo Abajur riapre due giorni a Natale: «Raccolta firme per non farlo morire»

Il locale di via Ghibuzza ha sospeso le sue attività a inizio dicembre a causa delle polemiche legate alla rumorosità degli eventi

Giardino AbajurIl circolo Abajur riapre due giorni, il 23 e il 24 dicembre. Il locale di via Ghibuzza che ha sospeso le sue attività a inizio dicembre a causa delle polemiche legate alla rumorosità degli eventi che dovrebbero portare ad un’ordinanza del Comune. I responsabili del circolo, dopo un paio di settimane di polemiche, hanno chiuso il circolo che però ora riapre anche per mettere in piedi una raccolta firme. Obiettivo minimo: 350 firme per chiedere «alle istituzioni di non far morire il nostro circolo». Sperando che «contino più dell’esposto di un cittadino». Il riferimento è al vicino di casa che ha sollevato la questione. Il 23 dicembre, domenica, sarà proiettato il film La vita è meravigliosa di Frank Capra. Il 24 dicembre dj set a sorpresa.

 

Riscatto immediato per l’InfinityBio: a Savona una vittoria senza discussioni

Basket A2 femminile / Contro la penultima della classe le faentine dominano il match dall’inizio alla fine, conquistando un successo che vale il terzo posto in classifica

Savona-Faenza 45-83
(9-22, 14-41, 32-62)
CESTISTICA SAVONESE: Ceccardi 6, Svetlikova 5, Sansalone 7, Villa 2, Vitari, Penz 12, Guilavogui 3, Zolfanelli, Alesiani 9, Roncallo, Pregliasco, Tosi 1. All.: Pollari.
INFINITYBIO FAENZA: Schwienbacher 7, Franceschini 10, Morsiani 8, Minguzzi 6, Ballardini 6, Caccoli 4, Policari 9, Soglia 8, Meschi 11, Preskienyte 14. All.: Ballardini.
ARBITRI: Di Salvo e Fabbri.
NOTE – Uscita per falli: Tosi.

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La “capitana”-allenatrice dell’InfinityBio Simona Ballardini

Dopo la sconfitta inaspettata di Pistoia l’InfinityBio riesce subito a riscattarsi, vincendo in modo molto netto in Liguria contro la Cestistica Savonese. Contro la penultima della classe le faentine dominano il match dall’inizio alla fine, doppiando quasi le avversarie, conquistando due punti preziosi che valgono il terzo posto in compagnia di La Spezia e Matteiplast Bologna, a -4 dalla vetta occupata da Campobasso. Mvp della serata Preskienyte con 14 punti, 14 rimbalzi e 2 assist in poco più di 23 minuti. Basta vedere la valutazione totale della squadra, che ha totalizzato 112, per capire come tutte le ragazze chiamate in campo hanno dato un contributo importante a questa vittoria. Da sottolineare anche i minuti concessi alla giovane Minguzzi, che ha chiuso la partita con 6 punti frutto di un due su sei dal tiro da tre.

Fin dalle prime battute l’InfinityBio ha messo in campo tanta voglia e determinazione e per Savona c’è stato poco da fare. Troppo evidente la differenza fra i due roster sia fisica che tecnica. Nel primo quarto dopo soli tre minuti giocati il risultato era già sul 12-0 frutto di una buona difesa e contropiedi, sfruttando la fisicità di Morsiani e Preskienyte, che ha permesso a Faenza di chiudere il quarto a +13, sul parziale di 22-9. Nel secondo quarto di fatto si è chiusa la partita con le padrone di casa che per lunghi tratti non sono riuscite a trovare la via del canestro chiudendo il parziale con soli cinque punti realizzati contro i 19 di Faenza. Le squadre sono così andate all’intervallo sul 41-14.

Faenza ha sfruttato così l’occasione per dare minuti importanti a tutte le giocatrici a disposizione e tutte hanno risposto ottimamente. Solo nel terzo quarto la partita si è giocata in un sostanziale equilibrio anche se alla fine l’ha spuntata sempre la squadra romagnola vincendo il parziale per 21-18 che è valso 62-32. L’ultimo quarto non ha riservato nessuna sorpresa, Faenza ha continuato a giocare senza risparmiarsi, troppa era la voglia di riscattare la sconfitta del turno precedente e anche l’ultima frazione è stata vinta per 21-13 fissando così il risultato finale su un netto +38 (83-45).

Qualità della vita, balzo di Ravenna: 11esima nella classifica del Sole 24 Ore

La provincia recupera dodici posizioni rispetto al 2017. Nel 2014 era prima

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Il palazzo di giustizia di Ravenna

Balzo in avanti di dodici posizioni della provincia di Ravenna nella tradizionale classifica di fine anno sulla qualità della vita de Il Sole 24 Ore, giunta alla 29esima edizione e vinta per la prima volta da Milano.

Ravenna si piazza appena fuori dalla top ten, all’undicesimo posto. Appena un mese fa invece era sprofondata al 60esimo posto nella classifica di Italia Oggi, che la vede tradizionalmente più indietro rispetto a quella del Sole, dove nel 2014 si era piazzata addirittura al primo posto.

Per il quotidiano di Confindustria Ravenna guadagna 23 posizioni. A spiccare  è la performance di Ravenna per quanto riguarda l’efficienza nei campi «Giustizia e sicurezza» (dove condivide il primato con Ferrara), per i tribunali civili più rapidi. A Ravenna solo il 2,6 per cento delle cause pendenti si è trascinato per più di trent’anni. Rimangono alcuni problemi sul fronte della criminalità: scippi (94esimo posto), rapine (89esimo posto), furti d’auto (50esimo posto).

Per quanto riguarda gli altri indici, la provincia è al 43esimo posto sul fronte della ricchezza: 24esimo posto sul fronte del Pil pro capite, 41esimo per quanto riguarda i depositi bancari. Graduatoria che si interseca con quella che riguarda Affari e Lavoro, dove la città strappa un onorevole 31esimo posto. Sia ricchezza sia lavoro sono in calo rispetto allo scorso anno, tuttavia la città rimane stabilmente nella prima metà della classifica regionale.

Ambiente e servizi vede invece la città guadagnare posizioni: è 16esima in classifica. In questo settore c’è però l’indice dove Ravenna fa peggio: quello del rischio idrogeologico che prende in considerazione la percentuale di territorio a rischio frane e alluvioni. La città è al penultimo posto in Italia (ultima è Ferrara). Bene invece la spesa sociale per abitante (non in Italia). In crescita pure il fattore Demografia e Società: si risale al 37esimo posto con il fiore all’occhiello del quinto posto sul fronte migratorio interno.  Bene, infine, la cultura e il tempo libero. La graduatoria è dominata da Rimini ma anche Ravenna si difende con un 17esimo posto globale e una quinta posizione sul fronte della spesa al botteghino.

Teodorico l’ariano protagonista di “Storie di Ravenna”, anche a tavola

Appuntamento al teatro Rasi, lunedi 17 alle 18,  con il ciclo sulle storie di Ravenna che vede insieme studiosi, artisti e …chef

Sant Apollinare Pesce
Mosaico a Sant’Apollinare Nuovo

Secondo appuntamento con il nuovo ciclo “Storie di Ravenna”, sei carotaggi nella storia della città, composti in forma di mappe narranti a cura di un attore (Luigi Dadina), uno studioso d’arte (Giovanni Gardini) e uno storico (Alessandro Luparini) e ideati da RavennaTeatro. Attraversamenti a più voci per scandagliare il passato , cercando tracce di racconto nelle archeologie e nelle icone, nelle narrazioni orali e nelle carte alla scoperta del volto antico della città che viviamo. E per l’occasione anche in rapporto al cibo.

Lunedì 17 dicembre, alle 18, il titolo dell’incontro è “Teodorico l’ariano” e vede la partecipazione di Maria Cristina Carile (Dipartimento di Beni Culturali, Università di Bologna), Giovanni Gardini (Museo Diocesano di Faenza-Modigliana), Alessandro Luparini (storico e direttore della Fondazione Casa Oriani) e con Angela Longo e Alessandro Panzavolta (Orthographe).

San Vitale Pane
Mosaico a San Vitale

Inoltre, l’appuntamento segna anche l’avvio della collaborazione fra Ravenna Teatro e RavennaFood (emanazione locale di CheftoChef emiliaromagnacuochi). Sarà Mattia Borroni, cuoco della cosiddetta “cucina d’autore” che guida la brigata del Ristorante Alexander di Ravenna, a iniziare un percorso che punta a collegare la rappresentazione artistica e teatrale con la cucina in modo “leggero”, ma significativo. I mosaici ravennati ispirano cibi poveri per una presenza ecclesiale discreta ancorchè incardinata in potenze imperiali. Pani e Pesci, al di là delle allegorie e dei simboli, sono probabilmente alimenti correnti della popolazione e delle maestranze commerciali, militari e portuali di quell’epoca.

Questa inedita collaborazione fra teatro e alta cucina è destinato a proseguire anche il 26 gennaio 2019 sul tema mistico e monastico di San Romualdo  con lo chef Matteo Salbaroli (osteria l’Acciuga e Cucina del Condominio) e il 25 marzo quando si parlerà del 1848 e della Trafila Garibaldina, e si degusterà il buon “selvatico” ravennate: dai pinoli e alle erbe di pineta, dalla caccigione ai pesci di valle.

Consar non pervenuta a Padova: ko senza attenuanti e fuori dalla zona playoff

Volley Superlega / Netta sconfitta in tre set in terra veneta per i ravennati, che non riscono mai a contrastare la Kione degli ex Torres e Polo

Padova-Ravenna 3-0
(25-19, 25-19, 25-14)
KIOENE PADOVA: Travica 1, Torres 15, Polo 12, Volpato 10, Louati 13, Cirovic 7, Danani (L), Cottarelli. Ne: Bassanello, Merlo, Sperandio, Premovic, Lazzaretto. All.: Baldovin.
CONSAR RAVENNA: Saitta, Argenta 2, Verhees 7, Russo 1, Rychlicki 12, Poglajen 8, Goi (L), Di Tommaso, Elia, Raffaelli 4, Lavia 1. Ne: Frascio (L), Smidl, Marchini. All.: Graziosi.
ARBITRI: Rapisarda di Pagnacco e Simbari di Milano.
NOTE: Durata set: 27’, 24’, 23’ (tot. 74’). Padova: 7 bv, 12 bs, 9 muri, 5 errori; Ravenna: 7 bv, 7 bs, 5 muri, 10 errori. Spettatori: 2686 per un incasso di 7668,48 euro. Mvp: Volpato.

Attacco Polo
L’ex Polo supera il muro di Roberto Russo

La prima brutta Consar della stagione deraglia a Padova e incassa una sconfitta senza attenuanti. Contro una Kioene che scende in campo con l’inerzia e sulle ali dell’entusiasmo per il grande successo di sette giorni prima con Perugia e che sforna una gara di alto profilo, chiusa con 4 giocatori in doppia cifra, tra cui i due centrali, un 60% in attacco e un 52% di ricezioni positive e pure nove muri, Ravenna mostra fin dalle prime battute di non riuscire ad attingere a quelle che sono le sue prerogative riconosciute: la capacità di esprimere una buona pallavolo, di mettere pressione agli avversari, ma anche il cuore, la grinta e un carattere indomito. Ne viene fuori un 3-0 netto e indiscutibile, che fa uscire la Consar dalle prime otto della classifica ma lascia inalterato il vantaggio sulle sue inseguitrici, a loro volta fermatesi tutte.

Sestetti titolari Smaltita la distorsione alla caviglia destra, Verhees rientra e ritrova un posto nel sestetto titolare, in coppia al centro con Russo. Prima partita nello starting six per Argenta in diagonale con Saitta, mentre Rychlicki va a occupare il ruolo di schiacciatore in diagonale con Poglajen. Goi è il libero. Rispetto al sestetto che ha abbattuto Perugia, nella Kioene non c’è Randazzo, infortunato e sostituito da Cirovic. Per il resto, conferme per Travica-Torres, Polo-Volpato al centro, e Louati in attacco. Danani è il libero.

Primo set Si comincia con Louati al servizio ed è subito 3-0 per la Kioene che punta su una grande pressione in battuta per mettere in difficoltà il contrattacco Consar. Che però pian piano reagisce: Rychlicki accende i motori, Argenta piazza un ace e si va al -1 (8-7). Nuovo allungo Padova propiziato da Louati e da qualche errore della Consar: 12-8 e time-out chiesto da Graziosi. La pausa funziona perché Saitta e compagni si riportano sotto (13-12) prima però di un nuovo strappo, quello decisivo, della Kioene con Volpato (67% in attacco) e Louati sugli scudi (20-14 e sette punti per lui in questa frazione). Finisce 25-19 con due servizi a fil di rete, sfruttati da Polo e Cirovic.

Secondo set Il match, con Raffaelli nello starting six e Rychlicki riportato opposto, si sviluppa punto a punto fino all’8-7 poi la Kioene piazza un mini-allungo di 3 punti, prima che Poglajen salga in cattedra con due ace (11-10) aprendo un’altra fase di punto a punto. Ma sul 13-12 i padroni di casa piazzano un break micidiale (10-4 il parziale) che la Consar non riesce più a ricucire. E’ Torres a chiudere la frazione, sublimando il suo secondo set condito da 7 punti e un 86% in attacco, ben sorretto da un muro efficace (5 punti).

Terzo set Cartellino verde per Louati in apertura per aver ammesso un tocco a muro (2-3) ma il primo allungo è della Kioene (5-3), Graziosi fiuta il pericolo e chiama il time-out per scuotere la squadra. La Kioene, però, con un Torres che vuole farsi rimpiangere dai suoi ex tifosi, un Louati immarcabile e un Volpato sempre lucido (alla fine della sua partita 70% di attacchi positivi e 3 muri, si porta a casa il premio per l’Mvp), non molla la presa, va in fuga (14-7) con un proficuo turno al servizio di Polo, altro ex del match. Graziosi si affida a Di Tommaso in regia ma ormai Ravenna è uscita dal match e per la prima volta in questa stagione non riesce ad attingere al suo capiente bagaglio di carattere e tenacia. La Kioene porta a casa set e match (è la terza vittoria di fila); Ravenna incassa una sconfitta su cui riflettere.

Dichiarazioni dopo-gara
Gianluca Graziosi 
(allenatore Consar Ravenna): «Cosa è successo? Non lo so, non è questa la Consar che conosco, che alleno tutti i giorni. Non siamo mai pervenuti, non solo come atteggiamento ma anche tecnicamente. Dal punto di vista tecnico non siamo così lontani da Padova ma oggi la differenza è sembrata abissale. Di fronte a partite di questo genere, c’è solo da chiuderle in fretta e non starci troppo sopra a meditare».

Non basta una prova generosa all’OraSì per compiere lo sgambetto a Verona

Basket A2 / Giallorossi sconfitti dalla lanciata Tezenis al termine di una partita sempre a inseguire. Gli arbitri fanno arrabbiare più volte i tifosi di casa

Ravenna-Verona 76-88
(12-19, 39-46, 57-63)
ORASI’ RAVENNA: Laganà 15, Smith 22, Cardillo 6, Masciadri 3, Hairston 16, Montano 5, Jurkatamm 3, Gandini 6, Rubbini 2. Ne: Seck, Baldassi, Tartamella. All.: Mazzon.
TEZENIS VERONA: Amato 16, Henderson 7, Severini 3, Udom 9, Candussi 20, Quarisa, Ferguson 27, Maspero 3, Ikangi 3. All.: Dalmonte.
ARBITRI: Salustri, Chersicla, Amerigagna.
NOTE – Spettatori 2400. Ravenna: tiri da due 17/34, da tre 8/32, liberi 18/24, rimbalzi 41. Verona: tiri da due 16/30, da tre 14/34, liberi 14/16, rimbalzi 30.

Foto
Hairston in azione nel match tra OraSì e Tezenis

Niente da fare per l’OraSì contro la lanciata Tezenis, che passa al Pala De Andrè con margine e dopo una gara sempre condotta avanti vince per la sesta volta consecutiva. A Ravenna non è bastata una prova generosa, le percentuali di tiro poco soddisfacenti hanno influito in modo decisivo sul risultato.

Dopo la tripla iniziale di Laganà si mette in moto Verona con un break di 15-2 (tre bombe di Amato) e l’OraSì è costretta al time-out. Ravenna si riprende e riduce il gap anche se nell’ultimo minuto non sfrutta due opportunità per riportarsi più a contatto. Secondo quarto con l’OraSì che non riesce mai a segnare dalla lunga distanza mentre dall’altra parte Ferguson dà il cambio ad Amato nelle bombe realizzate e Candussi non flette mai. Si va allora al massimo svantaggio (23-37) dopo 6’, ma Ferguson è scatenato e si inventa anche un 3+1 per il +15. Scossa OraSì nel finale (39-46) con Jurkatamm, Laganà e Smith, nel mezzo anche un paio di falli abbastanza netti ignorati dagli arbitri. Ravenna, comunque, è in partita all’intervallo lungo.

Terzo quarto con l’OraSì che inizialmente recupera terreno ma la Tezenis fa valere adesso la sua fisicità sotto le plance e torna ad allungare (47-58). Gandini mette un po’ le cose a posto, Hairston e Smith piazzano un 7-0 e riaprono tutto (55-58) dopo 28’. Ultimo quarto con Ravenna che non riesce ad accorciare e subìsce poi tre decisioni assurde arbitrali che scatenano il pubblico, incluso un tecnico inesistente a Mazzon che dopo aver chiamato tempo era andato a prendere in campo Montano che si stava lamentando per un incredibile fallo subìto e non fischiato. E’ l’ultimo segnale negativo di una partita tutta in salita contro un avversario che comunque ha confermato di essere la squadra probabilmente più in forma del campionato. L’OraSì deve ripartire senza eccessivi rimpianti e guardare avanti.

Fuoristrada nel lughese, grave una donna, feriti uomo e piccola di due anni

La sciagura nel pomeriggio di domenica in via Bastia nuova, nei pressi di Santa Maria in Fabriago

Elicottero 118Un auto è uscita fuori strada nel pomeriggio di domenica in via Bastia nuova, nei pressi di Santa Maria Fabriago, frazione di Lugo. Nell’incidente sono coinvolte tre persone, una donna di 38 anni, ferita gravemente, feriti anche un uomo di 40 anni e una bimba di 2 anni,  ma dai primi accertamenti sembra non in pericolo di vita. Nei soccorsi sono intervennuti l’elicottero e le ambualnze del 118 che hanno trasportato i feriti all’ospedale di Cesena. Sul posto anche i Vigili del Fuoco e i Vigili Urbani per i rilievi del caso.

Il mondo del rap a Ravenna sotto choc per la morte del 19enne Manuel Scarafile

Aveva frequentato i laboratori del Cisim di Lido Adriano. Trovato fuori strada dai genitori. Sconvolti gli amici su Facebook

Manuel ScarafileLa comunità di giovani che segue il rap, a Ravenna, è sotto choc per la morte di Manuel Scarafile, il 19enne finito fuori strada nella notte tra sabato e domenica a pochi chilometri da casa, a Borgo Faina.

A ritrovare l’auto, intorno alle 5, i genitori preoccupati per il figlio che non era ancora rientrato da una serata fuori. Inutili i tentativi dei soccorritori di rianimarlo in ospedale.

Sconvolto, in particolare, lo staff del Cisim di Lido Adriano, dove Manuel aveva frequentato i laboratori di rap. «Era un bravo ragazzo, sempre con il sorriso sul volto, mancherà a tutti», è la frase ricorrente che ci sentiamo dire. Sconvolti, naturalmente, anche tutti gli amici che gli stanno lasciando toccanti messaggi sulla bacheca Facebook.

«Per chi ci vive quotidianamente lo sa, il Cisim è una grande famiglia – è il post pubblicato sui social dallo staff del centro di Lido Adriano –. Fatta di volti così meravigliosi e diversi tra loro che siamo come un grande mosaico, e non smettiamo mai di costruirci. Purtroppo, come in tutte le famiglie, dobbiamo prematuramente dire addio a uno di noi. Addio Manuel, sarai sempre nei cuori, col tuo magnifico sorriso».

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