venerdì
12 Settembre 2025

«In questo momento la chimica sta bene», parola di sindacalista

Lorenzo Zoli è appena stato eletto nella segreteria nazionale della Femca Cisl. Dal 2006 era responsabile provinciale del settore

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Lorenzo Zoli, Femca Cisl

Due anni fa la chimica di Ravenna, e italiana, vedeva l’abisso, con lo spauracchio della vendita di Versalis a un fondo americano. Un salto nel vuoto che spaventava non poco. Oggi «il settore sta bene». Parola di un sindacalista, Lorenzo Zoli, appena scelto come membro della segreteria nazionale della Femca Cisl, dopo una vita a combattere le battaglie contro le chiusure, le delocalizzazioni e le multinazionali.

A Roma il 46enne, che è entrato in fabbrica nel 1994 e dal 2006 è diventato responsabile provinciale a Ravenna del sindacato di settore (poi unitosi a livello romagnolo), farà parte della segreteria di comparto ed è stato eletto da 90 delegati provenienti da ogni parte d’Italia. Prende il suo posto sul territorio Emanuele Scerra.

Zoli, che situazione lascia a Ravenna?
«La chimica in questo momento sta bene. Tutte le società sono in ripresa e hanno fatto investimenti, favoriti dal basso costo del petrolio. Il settore è molto legato alla dinamica dei costi della sua materia prima che era scesa fino a 33 dollari al barile e ha permesso alle imprese di investire e assumere grazie ai margini più alti».

Rispetto a due anni fa, una situazione totalmente diversa…
«Certo, il 2016 è lontano. Quello è stato un anno davvero particolare perché si temeva la vendita di Versalis che per il settore sarebbe stato disastroso. Inoltre l’operazione stessa sembrava piuttosto maldestra. Per fortuna tutto è saltato».

A proposito di Versalis, a che punto siamo con gli investimenti? Ormai se ne parla da un po’…
«Il progetto pensato inizialmente è stato ridimensionato negli anni ma rimane strategico. Nel frattempo è stato realizzato un altro importante investimento: l’impianto Butene-1,realizzato tra il 2014 e il 2016. Quello di cui si parla da tempo, e che vale 130 milioni di euro è quello che dovrebbe portare a realizzare l’impianto Sbr Solution. Questo progetto, in cantiere da un decennio, è stato variato molto negli anni».

A che punto siamo ora e da cosa si era partiti?
«Inizialmente la prospettiva era quella di costruire da zero l’impianto che doveva sorgere sulle ceneri di vecchie linee produttive chiuse all’interno del polo chimico. Si trattava obiettivamente di un investimento molto grosso, attorno ai 300 milioni di euro, che i tecnici di Ravenna hanno variato in favore di uno più versatile con il raddoppio di una linea di un impianto già esistente. Si è arrivati così ad un investimento tra i 130 e i 140 milioni di euro, più versatile e in grado di produrre nuovi tipi di gomme “green” perché quelle che vengono prodotte ora nelle nostre fabbriche cominciano ad essere un po’ datate. Una politica dei piccoli passi che permette maggiore versatilità ma aspettiamo che il tutto venga realizzato. Siamo a livello di ingegneria e prove sperimentali, per il via all’investimento serve l’ok del board di Versalis, speriamo che arrivi presto».

Il piano industriale dell’azienda è stato presentato?
«No, e purtroppo attendiamo da più di un anno. Il problema però è un altro: manca un piano industriale nazionale, che tocchi i principali poli chimici italiani, oltre a Ravenna anche Ferrara e Mantova. Su questi ultimi due distretti però, così come a Marghera, negli ultimi anni sono stati fatti imporanti investimenti. Ora, dopo dieci anni, dovrebbe essere il turno di Ravenna».

Guardando al passato qual è stato il periodo peggiore vissuto come sindacalista?
«Di certo quello che è partito con la crisi della chiusura della Vinyls (una vicenda che si è protratta per quasi dieci anni con la chiusura definitiva nel 2014 ndr.) e altre crisi di aziende chimiche. Poi nel 2016 la vicenda di cui parlavamo prima e l’idea della cessione del polo chimico da parte di Eni ad un fondo americano».

Secondo lei l’idea è stata archiviata?
«Mi auguro di sì. Ripeto: i margini di guadagno che ci sono in questo momento aiutano ma oggi siamo comunque a 77 dollari al barile mentre l’ideale sarebbe quota 60/65. Ci si comincia a preoccupare quando la materia prima va sopra quota 90».

Una delle caratteristiche del settore è la presenza di multinazionali. Come vede la situazione?
«La dinamica è sempre quella, il settore si è sempre sviluppato in questo modo. Uno dei problemi riguarda però il fatto che, in generale, gli stranieri non amano investire in Italia. Esistono però anche molte aziende nostrane che sviluppano tecnica, organizzazione e ricerca. Ravenna da questo punto di vista rimane una delle eccellenze, non dimentichiamo che l’industria chimica è nata qui».

Lei di cosa si occuperà a Roma?
«Oltre che della chimica in senso stretto anche di farmaceutica, gomma e ceramica, quest’ultimo è un altro settore strategico per la nostra regione: basti pensare al distretto faentino o a quello modenese. Spero che la presenza di un ravennate nel sindacato nazionale sia una spinta in più per aiutare il nostro territorio a crescere e a realizzare gli investimenti che da tempo aspettiamo».

Animali selvatici, avviso della Regione per affidare l’attività di soccorso e cura

L’Emilia-Romagna cerca un soggetto per ogni provincia. Stanziati 300mila euro in totale. Candidature entro il 30 novembre

Garantire su tutto il territorio regionale per l’anno 2019 il soccorso e la cura di esemplari di animali selvatici feriti, ad esempio dopo essere stati investiti da un’autovettura di passaggio, oppure che si trovano in difficoltà per mancanza di cibo a seguito di un’intensa ondata di maltempo. È ciò che si prefigge l’avviso pubblico approvato dalla giunta dell’Emilia-Romagna dopo che la Regione ha ereditato dalle Province questa competenza.

L’avviso ha come obiettivo la raccolta di manifestazioni di interesse per la stipula di convenzioni per le attività di raccolta, trasporto, cura, riabilitazione e liberazione degli esemplari feriti o in difficoltà. I soggetti che possono partecipare sono i Centri per il recupero degli animali selvatici (Cras) e le organizzazioni di volontariato con finalità statutarie compatibili, queste ultime per le sole attività di raccolta e trasporto. Per presentare le candidature c’è tempo fino al 30 novembre 2018.

Il bando prevede la stipula di un’unica convezione per ciascuna provincia; la Regione ha stanziato la somma di 300mila euro per coprire le spese che saranno sostenute per svolgere le attività su tutto il territorio regionale. La dotazione di 300mila euro, prevista a copertura delle spese, sarà ripartita su base provinciale per il 60 percento tenendo conto della superficie di ciascun territorio, per un altro 35 percento sulla base dello storico del numero di capi recuperati e/o curati. La restante quota del 5 percento sarà ripartita a ciascun Cras od organizzazione di volontariato che si renda reperibile 24 ore su 24.

I soggetti a cui si rivolge l’avviso devono essere dotati delle attrezzature idonee e le attività devono essere svolte grazie all’apporto prevalente di volontari in possesso delle necessarie cognizioni tecniche e pratiche o eventuali abilitazioni professionali. È prevista la copertura h24, festivi compresi, nei territori dove è prevalente la raccolta e cura di mammiferi selvatici pericolosi per l’uomo, come cinghiali, cervi e lupi. Nelle altre zone sarà sufficiente tenersi pronti ad intervenire all’interno di una fascia oraria ordinaria di otto ore al giorno.

Notte di razzie: ripulite cinque case. In una aperta la cassaforte con il flessibile

Ladri in azione in centro a Ravenna e a Classe: abitazioni vuote al momento delle irruzioni. La polizia indaga

Sono almeno cinque le abitazioni visitate dai ladri nella stessa notte in centro a Ravenna e nella immediata periferia. È accaduto tra il 7 e l’8 novembre. Quando i malviventi sono entrati in azione non c’erano persone all’interno: per tutti c’è stata la spiacevole scoperta al ritorno a casa. Le case sono state ripulite dagli oggetti di valore. In città le case prese di mira si trovano in un raggio di pochi km nella zona ovest. In un caso, a Classe, i ladri hanno agito con un flessibile per aprire la cassaforte. Sulle vicende sta indagando la questura. Al momento si sta cercando di stabilire se si tratti dell’azione di una banda unica o più autori.

Al via gli incontri del sabato al Moog, tra linguaggi diversi della cultura

Si parte con Andrea Casadio e “il giornalismo italiano in tv”. Dalle 18 a ingresso gratuito

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Andrea Casadio

Sabato 10 novembre prende il via la rassegna di incontri “I sabati del Moog” che proseguirà fino al 13 aprile ed è organizzata da Ivano Mazzani che dice: «Posto che vai parole nuove che trovi, e la carovana viaggia e va verso l’incontro, insieme ai proprietari del Moog che ringrazio molto. Questa nuova “rassegna timbrica dei linguaggi” porta con sé il timbro, suono che corona il pensiero, la musicalità delle parole, delle immagini e dei riti ancestrali della cultura, dando sostanza alla relazione, allo scambio e alla creazione che qui al Moog troveranno casa e ospitalità».

Gli appuntamenti, tutti gratuiti, si svolgeranno alle 18 nel locale di vicolo Padenna e alterneranno autori appartenenti a vari linguaggi. Tra cui personalità affermate sul panorama ravennate e non solo, come Franco Masotti, Danilo Montanari, Maria Martinelli, Alberto Giorgio Cassani, Giovanni Gardini, Luca Maggio, Cristina Carile, Daniele Casadio, Laura Orlandini, Marina Mannucci, Paola Pattuelli, Rodolfo Sacchettini, Giovanni Mecozzi, Emilio Rambelli, Francesco Gamberini insieme ad artisti della scena locale ed extra territoriale come Chiara Lagani, Alessandro Renda, Alessandro Argnani, Agata Tomsic, Davide Sacco, Carlo Garavini, Lorenzo Carpinelli, Max Penombra, Luigi Bertaccini, Mirko Dadich, Silvia Camporesi e Iacopo Gardelli.

Ad aprire le danze sarà il giornalista e autore televisivo Andrea Casadio che presenta “Il giornalismo italiano in tv, i talk show”. Casadio spiegherà come si costruisce un servizio televisivo, come si mettono insieme parole, immagini e suoni per raccontare una notizia, come si parla davanti o dietro alla telecamera; analizzerà con cura il meccanismo di una “diretta”, l’evoluzione dei telegiornali e come il giornalismo di approfondimento rischi di venire soppiantato dall’entertainment e dai talk show.

Casadio ha alle spalle un passato da medico, docente e ricercatore alla Columbia University di New York, dove ha lavorato nel laboratorio del premio Nobel Eric Kandel. Poi la svolta repentina che lo ha portato nel mondo del giornalismo. Negli anni Casadio ha lavorato per MobyDick, Sciuscià e Annozero di Michele Santoro, Turisti per Caso di Patrizio Roversi e Syusy Blady, Report di Milena Gabanelli e Piazzapulita con Corrado Formigli. È inoltre autore di documentari e programmi tv per Rai, La 7 e Sky.

Sacchi: «Il calcio è lo specchio del Paese, in Italia il cambiamento fa paura»

L’ex ct della Nazionale atteso per un incontro pubblico al Mar di Ravenna. «Mi è sempre piaciuto andare per musei. Voto Berlusconi, ma la prossima volta sceglierò solo chi metterà al primo posto scuola e ricerca»

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Arrigo Sacchi

Il Times lo ha nominato miglior allenatore italiano di tutti i tempi, con il Milan ha scritto la storia di questo sport in Italia e in Europa e con la Nazionale ha sfiorato il Mondiale. Arrigo Sacchi, da Fusignano, classe 1946, è stato per molti un profeta del “calcio totale”, così come si intitola il suo libro-biografia che presenterà venerdì 9 novembre alle 21 al Mar, il Museo d’Arte di Ravenna, nell’ambito degli eventi collaterali alla mostra “? War is over”, in un dialogo con il direttore Maurizio Tarantino.

Sacchi, qual è il suo rapporto con l’arte?
«Sono un appassionato: quando avevo tempo durante le trasferte con il Milan e la Nazionale andavo per musei, mi piacevano molto. In particolare la pittura fiamminga, di cui ho comprato anche qualche quadro».

La mostra a Ravenna è incentrata sul tema della guerra e al Mar in questo senso si parlerà anche di metafore calcistiche: ci sono partite che ricorda come vere e proprie battaglie?
«Beh, direi che in generale il calcio italiano ha molti proseliti e qui si adotta principalmente una tattica di guerra: in Italia si aspetta l’errore dell’avversario per sparare».

Quindi dalle nostre parti si gioca ancora solo con tattiche difensive?
«Negli ultimi tempi si può notare una certa evoluzione, ma questo è un Paese difficile e il calcio non è altro che lo specchio della vita sociale, culturale e politica di un Paese. Le sembra che l’Italia sia incline al cambiamento?».

Beh, al momento c’è in carica un Governo che si autodefinisce “del cambiamento”…
«Sappiamo cosa c’è spesso tra il dire e il fare, diciamo che in questo caso spero possa essere solo un fiumiciattolo…».

Per chi ha votato alle ultime elezioni? Ancora Berlusconi come ha sempre dichiarato in passato?
«Se non ricordo male sì: sono suo amico e gli devo molto. Però mi sono ripromesso che la prossima volta voterò solo quel partito che metterà al primo posto del suo programma l’istruzione e la ricerca scientifica, oggi troppo trascurati in Italia».

Tornando al calcio, e più in particolare al momento critico della nostra Nazionale, perché non nascono più grandi talenti? Colpa dei settori giovanili?
«Non è vero che non nascono più talenti, ne nascono anche troppi rispetto a quanto ci si crede e ci si investe. Ma in un calcio soprattutto difensivo il giovane inevitabilmente si perde. Il giovane è pieno di effervescenza, di idee, di entusiasmo e il calcio difensivo invece lo castiga».

Il tecnico della Juventus Allegri, con cui pare non andare troppo d’accordo, ha da poco dichiarato che nei settori giovanili c’è troppo tattica, che bisognerebbe lasciare più liberi i giovani di esprimersi.
«Il grande commediografo Bertolt Brecht diceva che senza un copione ci possono essere solo improvvisazione e pressappochismo…».

Quindi la tattica è importante…
«No, cerchiamo di usare le parole giuste. La tattica la fanno tutti quelli che aspettano l’errore dell’avversario. Altra cosa è la strategia, che permette invece di creare i presupposti per dar vita a uno stile, una qualità che purtroppo in pochi possono dire di possedere, nel calcio così come nel mondo del lavoro. Spesso sono chiamato a partecipare a convention per parlare di come si fa squadra in azienda e cerco di spiegare che due cose fanno la differenza: la cultura corporativa e lo stile. Lo stile ti identifica, dice chi sei, dà orgoglio e senso di appartenenza. E il problema vero è che spesso ci si dimentica di fare squadra, e che il calcio è uno sport di squadra».

Ci sono però allenatori che crede abbiano seguito le sue orme e che pensano quindi alla strategia e non alla tattica?
«Ce ne sono diversi. Senza bisogno di fare nomi, sono quelli che ritengono che il merito sia un valore, che la bellezza sia un valore, che lo spettacolo sia importante, che la vittoria senza merito non sia una vittoria. Se a me basta solo vincere, userò una tattica. Se invece credo che il calcio sia una filosofia, che debba essere spettacolo, inclusione, emozioni, significa che voglio vincere con merito. Ma in italia nessuno, in nessun campo, parla di merito».

In Italia chi vince, a calcio, è la Juventus. Quest’anno sembra avere un’impronta più offensiva, come chiedeva lei, anche in Europa, cosa ne pensa?
«Spero sia così. Avrebbe tutto per fare come le grandi squadre della storia, per essere un traino per tutto il movimento. A Manchester ho visto lo spirito giusto, altre volte no».

Nuova luce ai giardini Speyer per ridisegnare monumenti, strade e il Ginkgo Biloba

Investimento del Comune da 300mila euro per la riqualificazione dell’illuminazione pubblica nel quartiere della stazione. Tra i soggetti anche un albero di una specie estinta

Attachment (1)Per ogni area, via o piazza e per i monumenti sono state effettuate apposite analisi che hanno consentito di individuare gli interventi illuminotecnici più adeguati: la giunta comunale di Ravenna ha approvato un progetto da 305mila euro per la riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione in zona Giardini Speyer. L’intervento comprende viale e piazza Carlo Luigi Farini, viale Giorgio Pallavicini, via Pietro Maroncelli, i giardini Speyer, piazza Anita Garibaldi e i monumenti e gli edifici che rientrano nell’area: la basilica di San Giovanni Evangelista, il liceo classico Alighieri, la statua di Carlo Luigi Farini al centro dell’omonima piazza e l’esemplare di Ginkgo Biloba all’angolo fra le vie Di Roma e Carducci. I lavori consisteranno in generale nella modifica dei componenti ottici e della geometria degli impianti esistenti.

AttachmentSi tratterà di valorizzare l’estetica dei monumenti, degli edifici e dell’albero nella visione notturna, adeguando l’illuminazione alle esigenze architettoniche e ambientali, curando le opportune scelte di colore, direzione e intensità della luce, il posizionamento discreto degli apparecchi illuminanti per non creare interferenze o disturbo della visione del monumento nel suo complesso e degli elementi che lo compongono. L’albero è considerato di una certa importanza storica e culturale dato che si tratta di una specie appartenente ad una famiglia estinta come quella delle Ginkgoaceae e quindi ritenuto, a ragione, un fossile vivente. Per ottimizzare i costi d’impianto e di esercizio si farà ricorso all’efficientamento globale degli impianti e l’uso di sorgenti luminose a basso impatto ambientale che contribuiranno a rendere migliore la fruibilità di tutte le aree e degli spazi attigui.

«Tra gli obiettivi che l’intervento si prefigge – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani – l’opportunità di contribuire al miglioramento della sicurezza degli utenti della strada, sia automobilisti sia pedoni, attraverso la prevenzione degli incidenti; la migliore fruibilità dei percorsi pedonali adiacenti ai viali e all’ interno delle aree verdi; il miglioramento della qualità estetica dei luoghi dando il giusto risalto visivo ai monumenti e agli edifici storico-architettonici; l’incremento della sicurezza attraverso la migliore luminosità e qualità della luce e, non da ultimo, l’aumento del senso di sicurezza generale nella fruizione degli spazi pubblici».

Alla fermata del bus con una tenaglia nel marsupio senza motivo: denunciato 46enne

L’uomo ha cercato di nascondere il borsello alla vista dei poliziotti e poi non ha saputo giustificare il possesso di quell’arnese

PoliziaStava alla fermata del bus in via Gulli a Ravenna e quando ha visto una pattuglia della polizia si è girato di spalle armeggiando nel marsupio, gli agenti si sono fermati per un controllo e accorgendosi che cercava di nascondere il borsello hanno proceduto con una perquisizione in caserma: dentro c’era un paio di tenaglie di cui l’uomo, un 46enne ravennate, non ha saputo giustificare il possesso in quel contesto. La circostanza ha portato così a una denuncia per porto ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli.

Il controllo è avvenuto ieri pomeriggio, 7 novembre, mentre il personale della sezione Volanti dell’ufficio prevenzione generale della questura di Ravenna, coadiuvato del reparto prevenzione crimine di Bologna e dalla polizia municipale di Ravenna, stava svolgendo un’attività di vigilanza e controllo del centro città, predisposta dal questore Rosario Eugenio Russo: in totale identificate 40 persone, di cui 12 di origine straniera, e controllati 72 veicoli.

Come si ammala la voce e come si cura: al via il master in Vocologia Clinica

Al campus di Ravenna il corso per 26 iscritti promosso dal dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’ateneo di Bologna con la direzione scientifica del foniatra Franco Fussi

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Jovanotti con il medico Franco Fussi

Come la voce si produce, come si ammala e come la si può proteggere, curare farmacologicamente o chirurgicamente e riabilitare. Sono queste le conoscenze che potranno acquisire i 26 iscritti al master in Vocologia Clinica che inizia domani, 9 novembre, al campus universitario di Ravenna, promosso dal Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna. Il progetto si sviluppa attorno al corso di laurea in Logopedia, presieduto dalla professoressa Antonia Parmeggiani, che è anche direttrice del master.

Il nuovo master è rivolto agli esperti sanitari che si occupano di patologie e disturbi della voce, proponendosi di far acquisire al medico specialista, al logopedista, al fisioterapista e al tecnico della riabilitazione conoscenze più approfondite. È il primo della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna attivato a Ravenna. Si affianca al corso di alta formazione in Vocologia Artistica dedicato alla educazione vocale artistica e alla cura dei problemi dei professionisti della voce, e si avvale della direzione scientifica di Franco Fussi, medico-chirurgo, foniatria e otorinolaringoiatria di fama internazionale: «Dopo le esperienze della nascita del corso di laurea in Logopedia, dell’attivazione del corso di alta formazione in Vocologia artistica e della creazione del convegno La voce artistica, arriva il master Vocologia clinica, un ulteriore tassello che rende Ravenna città della voce, punto di eccellenza formativa del settore».

Le lezioni sono tenute da docenti dell’Università di Bologna e da professionisti che operano nel Servizio Sanitario e in strutture di eccellenza a livello nazionale e internazionale, provenienti dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna e dal Brasile. Tutti i partecipanti svolgeranno anche un periodo di tirocinio all’interno del Laboratorio della Voce e del Linguaggio di Ravenna diretto dal dottor Franco Fussi.

A Ravenna c’è la maratona: le modifiche alla viabilità in vigore sabato e domenica

Il clou dall’inizio alla fine della gara, l’11 novembre dalle 9 alle 16 circa

Maratona Strada ChiusaDomenica si corrono la Maratona di Ravenna Città d’Arte e le podistiche collegate. Per consentire lo svolgimento delle gare sono state previste, attraverso un’ordinanza del Comune di Ravenna, diverse modifiche alla viabilità, già a partire da sabato. Qui di seguito ne mettiamo in evidenza le principali.

Dal segnale di inizio gara a quello di fine gara, cioè dalle 9 alle 16 circa di domenica 11 novembre, divieto di transito per tutti i veicoli lungo la viabilità interessata dal passaggio della Maratona di Ravenna Città d’Arte, della Mezza Maratona e della Martini Good Morning Ravenna di 10,5 chilometri (elenco delle strade nell’ordinanza a questo link).

In via di Roma, fra via Guaccimanni e viale Santi Baldini, dalle 14 di sabato 10 alle 21 di domenica 11 novembre divieto di fermata su ambo i lati per tutti i veicoli; e dalle 15 di sabato 10 alle 20 di domenica 11 novembre divieto di transito per tutti i veicoli.

In via Cesarea, fra viale Santi Baldini e via Renato Serra, dalle 14 di sabato 10 alle 21 di domenica 11 novembre divieto di fermata su ambo i lati per tutti i veicoli; e dalle 6 alle 17 circa di domenica 11 novembre divieto di transito per tutti i veicoli.

In viale Santi Baldini dalle 20 di sabato alle 20 di domenica 11 novembre divieto di fermata per tutti i veicoli nel tratto compreso fra l’accesso ai Giardini Pubblici di viale dei Canadesi e via Alberoni; dalle 6 alle 17 circa di domenica 11 novembre divieto di transito per tutti i veicoli.

In circonvallazione alla Rotonda dei Goti, via Renato Serra, via Romea (tratto fra rotonda Grecia e via Romea Sud), via Romea Sud (tratto fra via Romea e via Pescara), via Destra Canale Molinetto (tratto fra via Bellucci e via Sinistra Canale Molinetto e fra viale Manzoni e viale dei Navigatori) e viale dei Navigatori divieto di transito per tutti i veicoli dalle 8.30 alle 17 circa di domenica 11 novembre.

 

Separazione e affido, le associazioni femministe in piazza contro il Ddl Pillon

E i gruppi di maggioranza a Ravenna presentano un ordine del giorno che chiede al sindaco di contrastare le misure inserite nel decreto

Break Up, Divorce, Shared Custody Of Children And Breaking Family Apart Concept.
Break up, divorce, shared custody of children and breaking family apart concept. Bad parenting. Legal fight about kids. Couple ripping a paper with man, woman and child icon.

Giornata di mobilitazione delle associazioni femministe e in difesa delle donne contro il Ddl Pillon in materia di separazione e affido il 10 novembre, promossa in particolare dall’Associazione D.i.Re Donne in Rete contro la Violenza, rete nazionale dei centri antiviolenza in Italia, a cui hanno aderito i centri antiviolenza della Regione Emilia-Romagna e della provincia di Ravenna.

A Ravenna l’appuntamento è in piazza Unità d’Italia dalle 15.30 alle 18 con un’iniziativa promossa da Udi Ravenna, Linea Rosa, Casa delle Donne, Donne Ccgil, Di.Re., Fmp. «A parole – scrivono le promotrici a proposito del disegno di legge tanto discusso – vorrebbe conciliare i problemi, ma guardandolo bene crea maggiori difficoltà, imponendo regole e mediatori che, oltre ad avere un costo, stravolgerebbero la vita dell’intera famiglia».

A Faenza, dalle 9 alle 12, il centro antiviolenza Sos Donna di Faenza, in via Laderchi 3, aprirà le porte alla cittadinanza con una ricca colazione offerta dal “Club del Cucchiaio” per un momento conviviale e informativo sul Ddl Pillon. Sarà presente per tutta la mattinata l’avvocata Barbara Liverani del foro di Ravenna, volontaria dell’Associazione Sos Donna, per eventuali chiarimenti e in quella sede verrà presentato il documento promosso dal Gruppo Avvocate di D.i.Re. Contemporaneamente le volontarie dell’Associazione saranno presenti in Piazza della Libertà per un banchetto informativo.

Nel frattempo, sul tema, a Ravenna, i gruppi consiliari di maggioranza hanno depositato un ordine del giorno che chiede alla giunta e al sindaco di contrastare nelle sedi opportune le proposte contenute nel disegno di legge, «anche sensibilizzando tutti i parlamentari emiliano romagnoli su questo tema e approvando la risoluzione dell’Assemblea legislativa che impegna la Giunta Regionale a sostenere le ragioni di chi non condivide i contenuti della proposta del senatore leghista Pillon».

L’ordine del giorno (firmato da Patrizia Strocchi del Pd, Michele Distaso di Sinistra per Ravenna, Mariella Mantovani di Articolo 1 Mdp, Chiara Francesconi del Pri e Daniele Perini di Ama Ravenna) esprime “una grande preoccupazione per l’arretramento della condizione femminile sul fronte dell’autonomia economica e dei diritti acquisiti e delle violenze subite”.

Scuole, Faenza e Lugo al top in provincia. Il liceo migliore è il Ricci Curbastro

Lo dice lo studio della Fondazione Agnelli. Le classifiche in vista dell’università e per sbocchi lavorativi

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Il liceo Ricci Curbastro di Lugo

La migliore scuola superiore della provincia di Ravenna come preparazione per l’università è il liceo classico Ricci Curbastro di Lugo. Lo dice il tradizionale studio della Fondazione Agnelli che ogni anno in novembre pubblica il suo “Eduscopio”, un atlante delle scuole migliori di ogni provincia d’Italia misurate in base alle performance universitarie dei diplomati (numero di esami e media dei voti al primo anno) e sbocchi lavorativi.

Per la nuova edizione 2018-19, i ricercatori della Fondazione – Gianfranco De Simone e Martino Bernardi – hanno analizzato i dati di circa 1.260.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (2012/13, 2013/14 e 2014/15) in circa 7.000 indirizzi di studio nelle scuole superiori statali e paritarie.

In provincia di Ravenna, per quanto riguarda i licei, il classico di Lugo supera in classifica lo scientifico Torricelli di Faenza, oggi secondo ma per diversi anni al primo posto di questa particolare graduatoria. Al terzo posto ancora il Ricci Curbastro, ma il suo ramo scientifico. Fuori dal podio Ravenna, al quarto posto con lo scientifico Oriani e al sesto con il classico Dante Alighieri. A completare la top ten il liceo classico Torricelli di Faenza (quinto e poi anche ottavo con l’indirizzo linguistico), il linguistico del Ricci Curbastro (settimo) e il ramo dedicato alle scienze umane sempre del Ricci Curbastro di Lugo (nono) e dell’Oriani di Ravenna (decimo).

Per quanto riguarda invece gli sbocchi lavorativi, la migliore scuola di indirizzo tecnico-economico è l’Oriani di Faenza, davanti al Compagnoni di Lugo e, in terza posizione, il Sacro Cuore, istituto privato sempre di Lugo. Solo in quarta posizione il Ginanni di Ravenna.

Per quanto riguarda l’indirizzo tecnico-tecnologico “vince” il Marconi di Lugo davanti al Bucci di Faenza. Solo terza, ancora una volta, Ravenna, con il Nullo Baldini, davanti comunque al Compagnoni di Lugo, al Morigia-Perdisa di Ravenna e all’Oriani di Faenza.

Infine, per quanto riguarda i professionali, nell’ambito dei Servizi in testa l’Alberghiero di Cervia davanti al Persolino-Strocchi di Faenza e allo Stoppa di Lugo; quarto l’Olivetti-Callegari di Ravenna. Nel comparto professionale Industria-Artigianato in testa invece il Manfredi di Lugo davanti al Bucci di Faenza e, in terza posizione, l’Olivetti-Callegari di Ravenna.

Follìar: dialogo fra due visionari (e una mosca) ai confini del mondo

AstorriTintinelliTeatro in una riflessione sul senso dell’arte scenica. Al teatro Rasi il 17 gennaio 2019


Due clown di beckettiana memoria – uno zio cieco e un cugino matto – si confrontano sul fallimento dell’arte e sulla sua inutilità rispetto alle vicende del mondo: alle prese con una mosca nella loro stanza-bunker, sono persi e soli, come nella notte dei tempi, ai confini di una galassia. Una finestrella è l’unico loro rapporto con il fuori, con “la grande opera” del mondo, narrata in visioni di desolata e struggente bellezza.

Follìar di e con Alberto Astorri e Paola Tintinelli va in scena sul palco del Rasi, il 17 gennaio 2019 per la Stagione dei Teatri di Ravenna.
Biglietti disponibili in prevendita. Info www.ravennateatro.com

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