venerdì
18 Luglio 2025

«Nove case-famiglia non rispettano il regolamento comunale. La Municipale che fa?»

In tutto 75 strutture. Interrogazione del consigliere comunale Ancisi (Lpr): dopo la sua richiesta di atti l’ufficio competente ha scritto ai vigili per avere informazioni sull’esito dei controlli. A marzo il caso di Sant’Alberto con i maltrattamenti agli anziani

Img01In media una casa-famiglia su dieci tra quelle attive nel territorio del comune di Ravenna non rispetta il regolamento approvato da Palazzo Merlato due anni fa. Lo rende noto Alvaro Ancisi, consigliere comunale con Lpr, sulla base della documentazione ottenuta dagli uffici competenti. Nello specifico le strutture sono circa 75 e quelle inadempienti risultano dieci (tra cui anche l’Oscar Patrizia di Sant’Alberto chiusa alla fine di marzo dopo un blitz dei carabinieri per maltrattamenti alle sei ottantenni ospiti). E tre giorni dopo l’accesso agli atti fatto dal decano dell’opposizione, gli uffici competenti hanno inviato una lettera alla polizia municipale per chiedere cosa sia stato fatto per le strutture inadempienti. Già a ridosso del caso Sant’Alberto, Ancisi aveva sostenuto che se il Comune avesse fatto rispettare il suo stesso regolamento quella casa-famiglia sarebbe già stata chiusa. Ancisi non usa mezzi termini: «Emergono le inadempienze di tali strutture da un lato e la latitanza dell’amministrazione dall’altro».

Il regolamento ricordato entro in vigore a maggio 2016 introducendo una serie di obblighi e requisiti a cui le case-famiglia esistenti avrebbero dovuto, a garanzia della qualità e della sicurezza del servizio, adeguarsi entro sei mesi. Ancisi ricorda alcuni di questi requisiti: «La carta dei servizi prestati alla clientela e la cartella sanitaria di ogni ospite contenente il suo piano di assistenza individualizzato (Pai) e l’attestato dell’Unità di valutazione geriatrica sulla sua idoneità ad essere accolto nella struttura, ma soprattutto la presenza di operatori con idonea qualifica o esperienza professionale, coordinati da un responsabile del servizio, in grado di coprire le 24 ore giornaliere con turni settimanali/mensili esposti». Sempre Ancisi cita i passaggi fondamentali della vicenda. A marzo del 2017, constatato che 24 case-famiglia non avevano ancora risposto, il servizio comunale competente per le attività economiche (Suap) trasmise a ciascuna una diffida a farlo entro 15 giorni, pena le sanzioni previste dal regolamento. A maggio 2017 la dirigente del Suap segnalò alla polizia municipale l’elenco delle 12 strutture che non avevano mai dato segni di vita, ridotte a 10 il 23 agosto con una ulteriore segnalazione.

Quello che lascia perplesso il consigliere comunale è una lettera del 17 maggio 2018 indirizzata dal Suap alla polizia municipale: “Facendo seguito alla nota del 10 maggio 2017, rettificata con nota del 23 maggio 17 con la quale si trasmetteva, ai fini dell’applicazione delle sanzioni previste, l’elenco delle case-famiglia che, nonostante le diffide notificate, non avevano ancora presentato documentazione di adeguamento al Regolamento, non essendo a tutt’oggi pervenuta al servizio scrivente informazione in merito, si chiede con la presente di avere notizia circa le azioni intraprese dal servizio in indirizzo». In buona sostanza, gli uffici comunali chiedono ai vigili urbani: cosa avete fatto per quelle strutture che sapevate non essere in regola?

Il Suap chiedeva alla Pm di valutare l’applicazione delle sanzioni previste dal Regolamento cioè una multa da 75 a 500 euro. «Il problema non è peraltro limitato all’applicazione delle multe – dice Ancisi –, bensì al fatto che le case famiglia in questione, poste di fronte ad una prima sanzione, così ricevendo un segnale che il Comune faceva sul serio, avrebbero potuto essere indotte a comportarsi seriamente esse stesse. Ma soprattutto che si sarebbe dovuto andare oltre, applicando lo stesso regolamento, che affermano che, accertata “l’assenza di uno o più requisiti”, deve essere instaurato un procedimento che entro breve termine, perdurando l’inadempienza, “comporta la sospensione dell’attività”, la sanzione più grave sul piano amministrativo. Fuor di dubbio, del resto, che di ogni azione della Pm in tal senso, il Suap avrebbe dovuto essere informato».

Magic moment Porto Robur Costa: le giovanili fanno incetta di ottimi piazzamenti

Volley / La società ravennate ha inanellato una serie di grandi risultati nei vari campionati di categoria, tra cui spicca il secondo posto dell’Under 14 ai campionati nazionali

Periodo di grandi soddisfazioni e ottimi risultati per le giovanili del Porto Robur Costa, frutto anche della positiva collaborazione con il Romagna In Volley. La formazione Under 14 conquista infatti una brillante medaglia d’argento ai campionati nazionali, perdendo solo la finale con Genova, mentre l’Under 18 si piazza al secondo posto dei campionati regionali, staccando il pass per i prossimi tricolori di categoria. Esulta anche la formazione di Serie D, composta anch’essa da giovanissimi, che raggiunge la finale playoff che vale la promozione in C.

Premiazione Under 14
La premiazione dell’Under 14, seconda ai campionati italiani

Under 14 Termina con un ottimo secondo posto la partecipazione della Bunge Romagna alle finali nazionali categoria Under 14 disputate a Catania da giovedì fino a domenica scorsa. Nella finale per il primo posto la formazione di Minguzzi e Forte ha lottato alla pari con la Colombo Genova, vittoriosa in tre set. A decidere l’esito del match è stata in particolare la seconda frazione, vinta ai vantaggi dai liguri (16-25, 26-28, 21-25 i parziali).

I baby romagnoli sono approdati alla finalissima grazie alle bellissime prestazioni di ieri, quando si sono aggiudicati in tre set la semifinale contro la quotata Diatec Trentino, battendola 3-0 in una sfida lottata solo nella terza frazione (25-18, 25-20 e 30-28 i parziali), e al tiebreak la partita con il Volley Treviso, al termine di una vera e propria battaglia nei quarti (23-25, 25-19, 25-21, 14-25, 15-7). In precedenza, nella fase a gironi, la Bunge aveva battuto 3-1 la Kioene Padova e 3-0 l’Area Brutia Volley Team Cosenza, mentre aveva perso 3-0 con la Colombo Genova, piazzandosi al secondo posto in classifica (Genova 9 punti, Bunge 6, Padova 3, Cosenza 0).

Il bilancio del tecnico Valerio Minguzzi della partecipazione alle finali nazionali di Catania non può che essere positivo. «Abbiamo provato a giocarcela fino alla fine, ma purtroppo avevamo quasi del tutto terminato le energie nella giornata di ieri, quando siamo riusciti a battere le formazioni di due importanti settori giovanili italiani come Treviso e Trento. C’è stata la possibilità di pareggiare il conto anche nella finale contro Genova, ma nei vantaggi del secondo set ci è mancato quel pizzico di fortuna e di lucidità in più. Se avessimo vinto, sarebbe stata tutta un’altra gara. Comunque sono molto soddisfatto, in quanto dalla Boy League a oggi il gruppo è cresciuto tantissimo, mostrando in campo un gioco bello e anche imprevedibile, grazie all’intercambiabilità e alla versatilità dei miei ragazzi».

Questo l’organico della Bunge Romagna In Volley a disposizione dei tecnici Valerio Minguzzi e Fabio Forte: Alessandro Bovolenta, Lorenzo Tomassini, Giacomo Minniti, Giovanni Pascucci e Diego Frascio del Porto Robur Costa, Andrea Armellini, Filippo Mancini e Lorenzo Tuccelli della Dinamo Bellaria, Noah Calisesi, Luca Falzaresi e Mattia Orioli del Volley Club Cesena.

Under 18 Bunge
L’organico dell’Under 18 della Bunge Romagna

Under 18 La Bunge Romagna centra una soddisfacente seconda posizione alle finali regionali Under 18 e, grazie a questo piazzamento, si qualifica ai campionati nazionali di categoria in programma dal 5 al 10 giugno a Castellaneta e Massafra, in provincia di Taranto. A Modena la squadra di Marasca e Rossi è riuscita a spuntarla al termine di una vera e propria battaglia, piegando al tiebreak la resistenza dello Stadium Mirandola (26-24, 18-25, 18-25, 25-23, 10-15 i parziali). In finale, invece, hanno prevalso i padroni di casa del Modena Volley (in precedenza avevano battuto 3-0 la Dinamo Bellaria), vittoriosi in tre set contro i baby romagnoli (26-24, 25-21, 25-17). Premi individuali per Pirazzoli (miglior libero) e Bellomo (miglior centrale).

«Abbiamo centrato con merito l’obiettivo che ci eravamo prefissati – dichiara il tecnico Giuliano Marasca – disputando due belle partite contro avversari molto forti. Siamo stati bravissimi contro Mirandola soprattutto a reagire al meglio nella seconda e nella terza frazione, dopo aver perso la prima, e a dominare il tiebreak decisivo, nonostante nel corso del match il nostro capitano Bellettini abbia dovuto dare forfait per infortunio. Nella finalissima abbiamo resistito a lungo, andando ai vantaggi nel primo set contro una formazione eccellente come Modena, per poi cedere alla distanza anche a causa dell’esaurimento delle energie. C’è tanta soddisfazione, in quanto abbiamo disputato otto parziali di ottima pallavolo, senza dimenticare che è la nostra seconda partecipazione di fila alla finale per il primo posto».

Questo l’organico dell’Under 18 Bunge Romagna: palleggiatori Andrea Santomieri (’01) e Filippo Rontini (’00); opposti Riccardo Cardia (’00) e Nicola Morigi (’00); centrali Lorenzo Grottoli (’01), Matteo Bellomo (’01) e Marco Raggi (’01); schiacciatori Giovanni Bellettini (’00, capitano), Lorenzo Maretti (’01), Samuel Frascio (’01) e Matteo Baroni (’02); liberi Matteo Pirazzoli (’00) e Mattia Lolli (’01). Allenatori: Giuliano Marasca e Giacomo Rossi. Accompagnatore: Mauro Bellettini.

Serie D in finale playoff Ribaltando l’esito della gara di andata la Bunge Romagna ha conquistato l’accesso alla finale dei playoff di Serie D. Perso al tiebreak in terra emiliana, la formazione di Marasca e Rossi nel ritorno della semifinale ha sconfitto 3-1 al PalaCosta l’Unione 90 San Felice sul Panaro e nello scontro che vale la promozione in C se la vedrà con i baby modenesi dell’Anderlini, che hanno eliminato con un doppio 3-2 sul Viserba. Rispetto a quello dell’Under 18, l’organico della squadra di Serie D è molto simile, con l’opposto Ivan Hihlavy (’01), i centrali Riccardo Rivalta (’99) e Matteo Montanari (’01), lo schiacciatore Alessandro Mancini (’01) e il libero Giacomo Pagnani (’01) al posto di Cardia, Bellomo, Pirazzoli, Grottoli e Bellettini, tutti e cinque nel giro del Volley Club di Serie C.

Il borseggiatore fugge sul bus ma la polizia insegue il mezzo e lo fa scendere

Denunciato con un complice: per allontanarsi dalla vittima avevano anche attraversato a piedi la statale Adriatica

PoliziaLa volante della polizia, come in un film, ha inseguito e bloccato un autobus di linea in regolare servizio per far scendere e denunciare un passeggero ritenuto autore di un borseggio a bordo di un altro bus con un complice già individuato prima. È l’epilogo della vicenda accaduta a Ravenna nel pomeriggio del 19 maggio: due 29enni marocchini denunciati per furto aggravato in concorso. I due stranieri, entrambi senza fissa dimora, sono risultati inottemperanti a decreto di espulsione e sono stati denunciati per violazione del testo Unico dell’Immigrazione.

L’intervento della polizia è stato richiesto al 112 da un’amica della vittima del borseggio. Scese davanti al teatro Alighieri si sono accorte che una di loroera stata borseggiata del proprio telefono cellulare: le due ragazze hanno inseguito i sospetti borseggiatori fino a piazza Caduti e lì una coppia che aveva notato correre i due ragazzi le informava che i due in fuga erano salito in via de Gasperi su un autobus in viale Randi. Poco dopo, al 112, giungeva la chiamata di un automobilista che segnalava due ragazzi nordafricani che avevano attraversato a piedi le due corsie della statale Adriatica in direzione del centro commerciale Esp. E lì veniva bloccato uno dei due.

Mentre erano in corso gli accertamenti preliminari, un ulteriore testimone indicava agli agenti che un ragazzo era salito frettolosamente sull’autobus della linea 80 diretto in centro città; una volante si è posta quindi all’inseguimento del bus, che è stato fermato in viale Randi.

Problemi di ordine pubblico e sicurezza, sospesa la licenza di un kebabbaro

Attività in via Beatrice Alighieri bloccata per 15 giorni su ordine del questore

KebabPer problemi di ordine pubblico e sicurezza, il questore di Ravenna ha disposto la sospensione per 15 giorni della licenza del kebabbaro Cous Cous in via Beatrice Alighieri. Secondo gli accertamenti della polizia, negli ultimi tempi si sarebbero verificati diversi episodi di disordine pubblico e il questore ha scelto di applicare, nei confronti del titolare della licenza, la legge 48/2017 sulla “Sicurezza Urbana” che consente all’autorità provinciale di pubblica sicurezza di sospendere la licenza ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, anche agli esercizi commerciali che non osservano in maniera reiterata le prescrizioni imposte dai Comuni.

Non versa il mantenimento per il figlio, 43enne arrestato: resterà in carcere 6 mesi

L’uomo non ha rispettato le disposizioni del giudice dopo la separazione del 2010. Era stato affidato ai servizi sociali

Un uomo di 43 anni è stato arrestato dalla polizia a Ravenna per violazione degli obblighi di assistenza familiare: resterà in carcere sei mesi per il mancato versamento all’ex moglie dell’assegno di mantenimento per il figlio minorenne.

La vicenda, come rende noto la questura, ha inizio nel 2010 a Mantova quando l’uomo, ora residente a Ravenna ma di origini leccesi, venne denunciato dalla ex convivente per avere omesso di versare al figlio minore il mantenimento mensile fissato in sede di separazione. Per tali episodi il tribunale di Mantova nel 2014 lo condannò nove mesi di reclusione e 900 euro di multa. Trascorso l’iter del ricorso in Appello e Cassazione, nel febbraio di quest’anno il 43enne era stato provvisoriamente affidato in prova ai Servizi Sociali. Sabato scorso è intervenuta la decisione dell’ufficio esecuzioni penali del tribunale di Mantova che ha disposto la revoca dell’affidamento in prova provvisiorio, disponendo la carcerazione immediata.

Gli agenti della squadra mobile si sono presentati così alla sua abitazione e hanno accompagnato l’uomo alla casa circondariale di Ravenna dove resterà fino all’1 dicembre.

L’Accademia verso la statizzazione tra questioni di sede, organico e personalità

Gli impegni dell’assessore comunale Bakkali per l’istituto di alta formazione che rappresenta un’eccellenza per la città di Ravenna con 130 iscritti: «Faremo tutto ciò che è necessario, il Comune pronto a investire se servirà all’obiettivo, come ha fatto il Verdi». In tutto 27 docenti: 7 incardinati e pagati da Bologna, 20 sono alle dipendenze di Palazzo Merlato (tre incardinati e 17 a contratto) che costano 280mila euro all’anno e dovrebbero passare allo Stato

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Un’immagine di un laboratorio dell’Accademia di Belle Arti a Ravenna. L’istituto di alta formazione ha sede in via delle Industrie

Si tratta di un passaggio cruciale che durerà alcuni anni quello che affronta l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Da un lato infatti con il 2018 scade la convenzione con l’Accademia statale di Bologna, dall’altro inizia il percorso che dovrebbe portare entro il 2021 la tanto agognata statizzazione. E le due cose, ci spiega Ouidad Bakkali, dovranno in qualche modo intrecciarsi. Ma la premessa politica, prima dei non semplici tecnicismi dei passaggi, è d’obbligo «La volontà dell’Amministrazione – ci dice Bakkali – è quella di arrivare alla statizzazione per mettere a disposizione le risorse che ne deriverebbero per ampliare le sedi, pensando anche al centro. E se per arrivare a questo obiettivo sarà necessario un impegno economico da parte del Comune, come è successo con L’Istituto Musicale Verdi, il Comune è pronto a investire». Dopo la premessa, il percorso, con tanto di antefatto.

Un’accademia comunale senza personalità giuridica
Quella di Ravenna è una delle due accademie rimaste in Italia completamente “comunali”. Un’anomalia nel sistema che fa sì, per esempio, che i docenti risultino di fatto dipendenti di Palazzo Merlato al pari dei vigili urbani, dei messi o delle maestre d’asilo e che quindi siano accomunati sotto la stessa voce di spesa e che vengano peraltro scelti da una commissione comunale. L’Accademia infatti non ha una dirigenza propria e non ha, in buona sostanza, quella che si chiama la “personalità giuridica”. Proprio per questo, insieme a quella di Bergamo, è rimasta esclusa dal decreto legge che invece lo scorso anno ha convenzionato con il Miur altre tre storiche accademie civiche che però nel frattempo si erano dotate di una struttura più autonoma. Questo naturalmente per Ravenna ha significato perdere importanti risorse economiche che sono invece andate altrove. «Innanzittutto – ci spiega Bakkali – quella non fu una statizzazione, ma una convenzione triennale in vista della statizzazione del 2021 in cui rientrerà anche Ravenna. La questione della personalità giuridica non era in nessun requisito ed è stata utilizzata come criterio nella selezione solo in un secondo momento». Ma perché intanto, comunque, l’Accademia non aveva fatto questo passo che si è poi rivelato fondamentale per le altre? Tra le ragioni c’è un’eredità storica, naturalmente, e il fatto che costituire una personalità giuridica implica una notevole spesa aggiuntiva, come dimostra il caso dell’Istituto Verdi i cui costi si sono alzati di 300mila euro l’anno. Ma adesso?

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Un laboratorio dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

Il percorso verso la statizzazione attraverso l’Anci
A fare da interlocutore con il Miur è l’Anci con cui il Comune sta collaborando. È stata approvata una legge e ora ci sono i fondi. A mancare sono i decreti attuativi con i criteri. L’Anci ha chiesto di poter partecipare ai tavoli. Servirà la personalità giuridica? Non sarebbe comunque bene dotarsene come autotutela visto peraltro l’incertezza politica di questo momento? «A fine 2017 – risponde Bakkali – abbiamo redatto uno statuto proprio per essere pronti a costituirla in tempi brevi in caso di necessità dopo il decreto, ma al momento stiamo lavorando d’accordo con l’Anci per definire nei prossimi mesi i criteri per la vera e propria statizzazione e ci è stato consigliato di attendere, perché la questione della personalità giuridica potrebbe non essere affatto vincolante, anche in ragione del fatto che appunto due su cinque delle storiche accademie civiche non ce l’hanno. In ogni caso, ribadisco, siamo pronti a fare ciò di cui c’è bisogno. Sull’incertezza politica, che dire? Ora c’è una legge e ci sono i finanziamenti…».

Cosa significa statizzazione in termini economici?
La statizzazione trasformerebbe l’accademia in un soggetto di alta formazione statale in cui il funzionamento e le docenze sarebbero pagate (e quindi selezionate) dallo Stato. Questo significherebbe attualmente un risparmio di 280mila euro all’anno per il Comune sui gli oltre 600mila che spende per l’Accademia, risorse che l’assessora Bakkali e il sindaco in più di un incontro hanno assicurati sarebbero usate per le sedi. Perché un po’ come con le scuole superiori gli edifici, le utenze e la manutenzione rimarrebbero invece in capo a Palazzo Merlato. Cuore della questione è quella dunque del corpo docenti, e qui entra in ballo la questione della convenzione con Bologna.

Il corpo docenti oggi e la pianta organica
Alle dipendenze del Comune ci sono oggi appena 3 docenti con contratto a tempo indeterminato (che hanno un costo di circa 48mila euro l’uno) e 17 docenti cosiddetti a “contratto”, rinnovati triennalmente. Ma all’Accademia insegnano anche altri 7 docenti (che coprono 5 cattedre) incardinati ma distaccati (e pagati) da Bologna. Cosa succederà dopo? «La legge fotograferà la pianta organica del giugno 2017 – ci spiega ancora Bakkali – e dunque lo Stato è pronto a farsi carico di quei costi. Quella di Ravenna include otto cattedre, di cui al momento cinque sono coperte da Bologna, cioè in definitiva dallo Stato. Noi chiederemo che quello sia il punto di partenza». Ravenna avrebbe allora otto cattedre di ruolo, ma resterebbero comunque tutti i docenti a contratto, quanto mai precari. Uno dei mali che, politicamente, il partito di maggioranza della giunta in teoria dovrebbe voler combattere.

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Ouidad Bakkali, assessora all’Istruzione del Comune di Ravenna

Tanti precari a fare docenza e pochi incardinati
La domanda dunque è: perché non ne sono stati assunti di più nel corso del tempo? «Questo è un tema politico fondamentale, di cui ci si dovrà occupare appena concluso l’iter di statizzazione e che riguarda tutte le accademie, non solo quelle civiche, perché non ci sono concorsi da tempo immemore. È qualcosa a cui dovrà mettere mano l’Afam (il sistema delle istituziondi Alta Formazione Artistica Musicale riconosciuto dal Ministero, ndr) dalle cui graduatorie noi stessi abbiamo sempre attinto». Va aggiunto poi, che naturalmente per le casse del Comune questo avrebbe implicato costi importanti. Non solo, essendo comunale, i dipendenti assunti per l’Accademia rientrano come si diceva nella pianta organica dell’intera Amministrazione che ha dovuto negli anni rispettare vincoli in termini di assunzioni e di spesa.

La questione delle sedi, tra centro e Darsena
Al momento l’Accademia conta 130 iscritti e ha raggiunto sostanzialmente il suo massimo potenziale. I corsi di mosaico attirano studenti un po’ da tutto il mondo, ma non c’è spazio per crescere. «Siamo consapevoli di questo e già quest’anno – ci spiega l’assessora che da sei anni si occupa di Accademia – abbiamo sdoppiato i corsi perché ci sia un rapporto docenti-studenti adeguato. Nel nostro disegno l’idea è quella di mantenere i laboratori dove sono ora, in via delle Industrie, e nel breve termine, allestire uno spazio espositivo nel palazzetto dell’ex anagrafe. In un secondo momento, si potrà pensare a una nuova sede in centro, dove ci piacerebbe portare tutta l’alta formazione: Università, Accademia e Verdi. Questa è la visione, naturalmente bisognerà fare i conti con le risorse, ma la statizzazione è il primo passo importante. Abbiamo ereditato una situazione complessa e stiamo cercando di arrivare a una soluzione definitiva».

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Un’immagine promozionale realizzata dall’Accademia di Belle Arti di Ravena per promuovere un open day

La collaborazione con Bologna
Sicuramente la collaborazione con Bologna (iniziata nel 2008 non senza polemiche, allora, quando sindaco era Fabrizio Matteucci e assessora competente Elettra Stamboulis) ha portato benefici, non solo economici, a Ravenna, questa l’opinione di Bakkali. Ecco perché anche in caso di statizzazione un legame va mantenuto. «A quel punto – ci dice – saremo le due accademie della Regione». Sull’immediato la situazione è però tutta ancora da definire. L’intenzione è comunque quella di stringere non più una convenzione decennale, ma triennale, proprio per accompagnare il processo di statizzazione. Tutto da capire cosa conterrà questa convenzione, soprattutto e proprio in termini di costi per le cattedre.

Quanto costa l’Accademia in tutto al Comune?
Nel bilancio comunale l’Accademia compare come costo intorno ai 600mila euro all’anno, di cui 280mila servono a coprire i tre insegnanti dipendenti del Comune di Ravenna e quelli a contratto (altri vengono pagati dall’Accademi statale di Bologna). Tuttavia se queste sono le voci in uscita, ce ne sono due anche in entrata: per il 2017 un Decreto ministeriale ha stanziato 251mila euro (pari al 12,98 percento del fondo, il grosso infatti se lo sono spartito le altre tre accademie storiche già convenzionate) a cui si aggiungono i 70mila euro di rette. In questo modo l’effettiva spesa per le casse comunali risulta di fatto dimezzata.

Ferrovie, nuovo orario estivo: confermati due Frecciabianca al giorno Ravenna-Roma

Dal 10 giugno cambiano le tabelle di Trenitalia. Aumentano anche i collegamenti sulla costa tra Ravenna e Rimini

TrenoDal 10 giugno entra in vigore l’orario estivo delle ferrovie e aumentano i collegamenti stagioni di Trenitalia. In particolare per Ravenna sono confermate le due corse Frecciabianca fra Roma Termini e Ravenna che dal 10 giugno al 16 settembre fermano anche a Riccione. Saranno poi oltre 40 i collegamenti giornalieri a servizio della costa fra Rimini e Ravenna.

La naturale vocazione turistica dell’offerta Trenitalia si accentuerà così con il potenziamento dei servizi estivi nelle principali mete vacanziere, fra le quali non poteva mancare la Riviera Romagnola.

Per l’estate Trenitalia ha messo a punto anche alcune promozioni ad hoc, in particolare per le famiglie e i gruppi fino a 5 persone, riservando loro speciali sconti del 30 percento, ha confermato poi la possibilità di portare il proprio cane con sé ad agosto al prezzo simbolico di 5 euro, ha attivato nuovi servizi di accompagnamento a bordo per anziani e persone che lo necessitano, e ha siglato numerose partnership con consorzi di albergatori, Festival e rassegne estive, Fondazioni artistiche e musicali, teatri, musei e centri espositivi, garantendo ai propri clienti sconti e agevolazioni per vivere tutti gli eventi di maggior richiamo dell’estate 2018.

Su trenitalia.com orari e collegamenti.

Rinforzi in ospedale: per l’estate il personale aumenta di 29 unità

Si tratta di 14 infermieri, sei medici e nove tra autisti e operatori socio sanitari. L’Ausl: «Da parte nostra grande attenzione ai dipendenti»

AmbulanzaSono 29 le persone assunte dall’Ausl Romagna in vista dell’estate. I cosiddetti “rinforzi estivi” si compongono di 14 infermieri, sei medici e nove tra operatori socio sanitari e autisti.  La centrale operativa del 118 prevede un rinforzo di dodici ore in orario diurno nei giorni di sabato, domenica, lunedì e festivi dal due giugno al 10 settembre. Due ambulanze in orario diurno dall’11 giugno al 30 giugno per 12 ore che poi diventano di 24 oree fino al 9 settembre. Dieci ore per un’ambulanza in orario diurno nei weekend e nei festivi dal primo luglio al 31 agosto e due moto con infermiere dal primo luglio al 31 agosto nei weekend e nei festivi.

Il periodo temporale maggio-settembre assume per l’Ausl della Romagna, per il notevole incremento del numero degli assistiti, una forte rilevanza sul piano socio-sanitario. Basti pensare infatti che nel corso delle ultime estati (giugno, luglio, agosto e settembre) nelle località turistiche balneari dell’intera riviera, da Cattolica ai Lidi Ravennati, si sono registrati circa tre milioni di arrivi turistici con un aumento medio della popolazione residente del 50 per cento circa. Una situazione che richiede grande attenzione nella programmazione del personale e dei servizi, ovviamente in continuità con quanto già in essere nei diversi ambiti territoriali secondo il criterio della “programmazione storica”.  Tra i servizi aggiuntivi ai turisti, è ormai tradizione l’erogazione di dialisi, previa prenotazione con un call center unico aziendale. Nel corso dell’estate 2018 è prevista l’erogazione di 169 sedute di dialisi, in turno serale, presso le sedi di Cesenatico (69 sedute), Cervia (42) e Rimini (48 sedute).

Nel periodo estivo l’assistenza medica turistica è attivata tutti i giorni, festivi compresi, ed eroga prestazioni ambulatoriali e domiciliari alla popolazione non residente (turisti e lavoratori stagionali) momentaneamente presente sul territorio, con 24 ambulatori distribuiti tra Cattolica e Lido Adriano.

Si allegano locandine e schede coi servizi dei vari territori. Il direttore Sanitario Stefano Busetti ha colto l’occasione della presentazione dei rinforzi estivi per rimarcare che «l’attenzione al personale da parte di questa Azienda è molto forte. Sugli oltre 15mila dipendenti complessivi abbiamo avuto un incremento di 386 unità tra 2015 e 2016, di ulteriori 92 tra 2016 e 2017 e di ulteriori 145 tra 2017 e 2018. Stiamo lavorando, attraverso i concorsi, anche alla stabilizzazione del personale. Dal 2015 si è provveduto a stabilizzare 349 infermieri e 515 infermieri e addetti all’assistenza; inoltre, attraverso i dettami del Decreto Madia, saremo nelle condizioni di stabilizzare ulteriori 80 medici e 260 infermieri e addetti all’assistenza»

Matrimoni sotto la torre e a teatro: le nuova possibilità data dal Comune di Faenza

Le location per la celebrazione delle nozze civili si uniscono a quelle già disponibili del Municipio e del Museo delle Ceramiche

Oriolo Di Sera 3Il Comune di Faenza ha deciso di mettere a disposizione due nuove location per celebrare i matrimoni civili che si potranno celebrare non solo in Municipio o al Museo delle Ceramiche, ma anche alla Torre di Oriolo e al Ridotto del Masini. Lo stabilisce una delibera della Giunta comunale adottata a inizio maggio. La giunta faentina ha così preso atto delle numerose richieste pervenute di celebrazione dei matrimoni civili in luoghi diversi dalla casa comunale e, in particolare, alla Torre di Oriolo e il Ridotto del teatro Masini, luoghi di particolare pregio artistico.

Considerato che l’individuazione di nuove sedi per la celebrazione dei matrimoni civili rende un miglior servizio agli utenti, senza oneri aggiuntivi per l’amministrazione comunale, e che le disposizioni normative vigenti consentono la celebrazione dei matrimoni in strutture e luoghi diversi dalla sede comunale, la giunta ha pertanto istituito due nuovi separati uffici di stato civile per la celebrazione dei matrimoni nella torre di Oriolo e il ridotto del teatro Masini. Nella valutazione della Giunta comunale anche la considerazione che l’individuazione di tali luoghi, di particolare pregio artistico e culturale, può contribuire in modo significativo alla valorizzazione artistica e alla promozione turistica del territorio.

Aree edilizie da trasformare in verdi o agricole: via alla variante del Psc

Obiettivo: ridurre il consumo del suolo nel territorio e anche abbattere l’Imu nei casi in cui questi terreni siano inutilizzati

L’Amministrazione comunale sta lavorando alla redazione di una variante specifica al Piano strutturale comunale (Psc) approvato nel febbraio del 2007. L’obiettivo è quello di ridurre il consumo di suolo nel territorio, trasformando terreni edificabili in agricoli/verde, in particolare per quelle aree per le quali è stata fatta specifica richiesta nell’ambito del bando esplorativo per “eliminazione dagli strumenti urbanistici di aree edificabili di nuova urbanizzazione e aree consolidate inedificate”.

Tutto questo avverrà in attesa della revisione generale dello strumento urbanistico (Piano urbanistico generale) che supererà il Psc e che più organicamente affronterà la tematica del contenimento del consumo di suolo.. La variante ha anche l’obiettivo di evitare, da parte dei cittadini, il pagamento della quota Imu, afferente alla previsione del Psc, dovuta anche in assenza della previsione conformativa del Poc e del Rue.

Le proposte di modifica comprese nella variante (che non inficia in alcun aspetto la struttura e le scelte strategiche del Psc) sono relative ad aree:che non sono state inserite nel secondo Piano operativo comunale (Poc) in corso di approvazione e che quindi nella nuova strumentazione urbanistica, da redigersi ai sensi della legge regionale 24 del 2017, non potrebbero essere riconfermate come edificabili per gli obiettivi che la stessa legge si è data ovvero la riduzione del consumo di suolo; che sono già state modificate nel Regolamento urbanistico edilizio (Rue) previo varianti specifiche e che quindi non sono già più edificabili per Rue ma permangono nel Psc che quindi va adeguato.

 

Il compleanno di Dante Alighieri si festeggia a Marina Romea dal 25 maggio

Fra gli ospiti, il celebre artista torinese Max Petrone che realizzerà  una sua interpretazione dantesca su una parete dello stabilimento balneare

GoranIl Romea Beach – lo stabilimento balneare di Marina Romea che si sta caratterizzando grazie alle sue poliedriche iniziative come un vero catalizzatore per la località balneare ravennate – organizza dal 25 al 27 maggio l’evento “Buon compleanno Dante Alighieri”: un modo originale per festeggiare la nascita dell’autore della Divina Commedia, avvenuta fra il 22 maggio e il 13 giugno (le fonti sono incerte) del 1265, ovvero 753 anni fa.

Tre giornate in cui si alterneranno letteratura, arte, enogastronomia, grazie alla partecipazione di personalità importanti che hanno sposato l’iniziativa con entusiasmo. Da Max Petrone, pittore e illustratore torinese, fra i nomi di punta dell’arte italiana contemporanea – grazie alla sperimentazione continua di nuovi stili, usando spray, olii, acrilici, grafica, video… – che realizzerà una sua interpretazione dantesca su una parete dello stabilimento balneare, dal pomeriggio di venerdì fino alla tarda mattina della domenica (con inaugurazione ufficiale alle 12.30 del 27 maggio) e che incontrerà il pubblico venerdì 25 alle 19; a Franco Gabici, giornalista e storico, presidente del comitato ravennate della società Dante Alighieri, che nel pomeriggio di sabato 26 (alle 18.30) racconterà la rocambolesca vicenda del trafugamento delle ossa di Dante; fino al professor Riccardo Pratesi, matematico fiorentino, collaboratore del museo Galileo di Firenze, che domenica 27 alle 11 del mattino reciterà il XII canto del Paradiso nella lingua originale del Sommo Poeta.

Nelle due serate di venerdì 25 e sabato 26, poi, il connubio fra Toscana e Romagna rappresentato da Dante verrà espresso anche a livello culinario: venerdì sera con una cena della tradizione toscana, in compagnia degli ospiti; sabato sera con una cena della tradizione romagnola. Direttore artistico dell’evento è Marco Miccoli, gallerista ravennate, creatore del festival di Street art e del progetto “Dante Plus: uno, nessuno e centomila volti di Dante”.

In occasione dell’iniziativa, fra l’altro, il Romea Beach organizzerà anche un educational tour dedicato alle testate giornalistiche nazionali, ospitando a Marina Romea un gruppo di giornalisti che – oltre a partecipare agli eventi in spiaggia – verranno accompagnati in angoli suggestivi dell’entroterra (dalle Valli di Comacchio a Sant’Alberto fino all’isola degli Spinaroni) oltre che nel centro cittadino, per collegare il richiamo di Marina Romea con le più importanti emergenze artistiche e ambientali del territorio.

Quasi mille firme per far rientrare l’elmo di Negau a San Pietro in Campiano

 

Raccolte per evitare lo spostamento dell’elmo di Negau. La Pigna: «Grande adesione, ora il sindaco si esprima dopo mesi di silenzio»

Elmo NegauSta per essere depositata la petizione che chiede, fra le varie istanze, il rientro o, in alternativa la sostituzione, dell’Elmo di Negau al Museo didattico di San Pietro in Campiano. Ad annunciarlo è la lista civica La Pigna, che si era attivata per la raccolta delle firme per poi trasferire questa iniziativa ad alcuni residenti. «Nel giro di un mese, la petizione ha ottenuto poco meno di mille firme, laddove il numero minimo richiesto é di 350»

La grande adesione – sostiene la lista civica – «testimonia come il territorio desideri ricevere dall’amministrazione comunale rassicurazioni riguardo la conservazione dei reperti custoditi all’interno del Museo didattico e ritenuti patrimonio della locale comunità. Inoltre, i firmatari chiedono garanzie riguardo il mantenimento di tutti i laboratori didattici all’interno del Museo. A fronte di questa grande mobilitazione dei cittadini delle Ville Unite, chiediamo al sindaco di attivarsi affinché l’Elmo di Negau rientri al Museo didattico di San Pietro in Campiano, così come richiesto anche da un’autorevole esponente della cultura, quale lasignora Cristina Mazzavillani Muti. Ci aspettiamo, pertanto, che il sindaco de Pascale si esprima in merito, dopo mesi di assordante silenzio».

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