sabato
09 Agosto 2025

Tregua del maltempo, ora si teme il ghiaccio. Buche su tutte le strade principali

Nelle vie Trieste, Canale Molinetto, Savini, della Chimica, Romea Nord gli operai sono al lavoro per rendere meno pericolose le strade

Schermata 2018 02 23 Alle 12.28.23Il maltempo ha concesso una preziosa tregua nella mattinata di oggi, sabato 24 febbraio, ma ora si teme il freddo. Arriva infatti l’allerta meteo gialla per temperature estreme, ghiaccio e pioggia. L’allerta è arancione per lo stato del mare.  Secondo quanto scrive il Comune, le squadre di operai sono «ininterrottamente al lavoro per ripristinare le buche sulla viabilità comunale. Situazione analogamente critica su tutto il resto della rete stradale».  Per quanto riguarda le conseguenze provocate finora dal maltempo, il Comune informa che al momento il livello di fiumi e corsi d’acqua sta progressivamente diminuendo.

Per quanto riguarda le strade la situazione di criticità è diffusa e riguarda l’intera viabilità, comprese le arterie di rango primario, non escluse le autostrade, e a seguire le statali, le provinciali e le comunali. Per queste ultime si indicano in particolare: via Trieste, via Canale Molinetto, via Savini, via della Chimica, via Romea Nord.  «Le squadre operative della ditta Sistema 3 sono ininterrottamente al lavoro per conto del Comune per ripristinare le numerose buche formatesi sul piano viabile e/o collocare segnaletica stradale di pericolo. Tali lavorazioni proseguiranno per i prossimi giorni; si raccomanda pertanto di prestare la massima attenzione alla guida e moderare la velocità».

Rispetto alla precedente allerta  il livello di attenzione per criticità idraulica e idrogeologica è sceso da arancione a giallo, quelli per stato del mare e criticità costiera permangono rispettivamente arancione e giallo e si è aggiunta allerta gialla (prima assente) per quanto riguarda temperature estreme e ghiaccio/pioggia che gela. Il piano ghiaccio/neve è attivo.

 

 

L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna lancia i concorsi per gli under 32

L’amministrazione offrirà un contratto di formazione lavoro per diplomati e laureati alla fine del quale si può procedere alla stabilizzazione

ImpiegatoCon l’inizio del 2018, l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha deciso di puntare sui giovani. Sul sito dell’Unione, nella sezione dedicata ai bandi di concorso, sono infatti in corso sei procedure, mentre ne sono state chiuse 14 nei mesi trascorsi. Non solo opportunità di lavoro, ma anche di formazione delle nuove leve in diversi campi quali la comunicazione, la contabilità e le risorse umane.

Il contratto di formazione e lavoro (Cfl) è infatti una forma contrattuale flessibile che ha la finalità di agevolare l’inserimento professionale di giovani di età non inferiore ai 18 anni e non superiore ai 32 mediante un’esperienza lavorativa e formativa che consenta di acquisire le capacità professionali richieste dal contesto organizzativo in cui si è inseriti.

Può essere utilizzato per reclutare professionalità elevate (per le quali è richiesto il diploma di laurea) e intermedie (diploma di maturità): nel primo caso la durata del Cfl è di 24 mesi e l’obbligo formativo da parte del datore di lavoro non può essere inferiore a 130 ore; nel secondo caso la durata del Cfl è di 12 mesi e l’obbligo formativo non può essere inferiore a 20 ore.

Al termine del rapporto l’amministrazione è tenuta ad attestare l’attività svolta e i risultati formativi conseguiti dal lavoratore e il contratto può essere trasformato in contratto di lavoro a tempo indeterminato. In tal caso il periodo di formazione e lavoro viene computato a tutti gli effetti nell’anzianità di servizio.

Il consiglio comunale chiede di abbattere l’inquinamento delle navi da carico

Documento approvato all’unanimità, proposto da LpRa e integrato dal Pd. Si chiede alla giunta un pressing per portare ad una riduzione delle emissioni

Fumo NaveCon un ordine del giorno votato all’unanimità il consiglio comunale chiede di abbattere le emissioni solforose delle navi da carico. Il documento, proposto da Alvaro Ancisi (LpRa) e integrato dalla maggioranza (con Cinzia Valbonesi del Pd ad occuparsene) si fonda «sulla constatazione che le emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto provenienti dal trasporto marittimo supereranno le emissioni del totale delle fonti terrestri. Questa stima è stata prodotta dall’Unione Europea».

Il Consiglio ha deliberato di impegnare il sindaco e la giunta comunale a sostenere la richiesta al Governo affinché per tutte le zone di mare venga applicato un tenore massimo di zolfo dei combustibili navali pari allo 0,10% in massa e al tempo stesso promuova, in base alle procedure della convenzione Marpol, l’istituzione di una nuova Area di controllo delle Emissioni  nel Mediterraneo, che comprenda aree di controllo delle emissioni di ossidi zolfo e particolato e di ossidi di azoto. Copia dell’ordine del giorno sarà inviata al Governo, nonché ai consigli comunali delle 54 città nei cui territori comunali insistono i porti italiani elencati nella legge nazionale.

 

Pioggia incessante: sacchi di sabbia ai residenti di San Zaccaria e fossi pieni

Il punto della situazione del territorio comunale: critica la situazione di Fosso Ghiaia. Volontari di protezione civile e polizia municipale a sorvegliare i punti sensibili. Precipitazioni in diminuzione dalla mattinata del 24 febbraio

PoggiaDiversi fossi nei quali il livello dell’acqua sta raggiungendo le sedi stradali in particolare in via Tramazzo, buche profonde nell’asfalto di via Trieste, sacchi di sabbia distribuiti ai residenti di San Zaccaria a scopo cautelativo, situazione critica a Fosso Ghiaia. È la panoramica del territorio ravennate alle prese con le piogge che da giorni non cessano. Il sindaco Michele de Pascale rende conto che la struttura comunale di protezione civile e la polizia municipale stanno monitorando la situazione e intervenendo di conseguenza: «Le piogge sono previste in progressivo esaurimento dalla mattinata di domani, 24 febbraio».

Le idrovore stanno funzionando a pieno regime, ma a causa delle forti precipitazioni e del mare mosso la rete scolante è particolarmente sotto pressione, non solo per quanto riguarda i canali principali ma anche per ciò che concerne la rete secondaria. Si prevede inoltre ancora vento forte sulla costa. A San Zaccaria i punti più sensibili della località sono presidiati da volontari di protezione civile.

Il primo cittadino raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso, prestare particolare attenzione allo stato dei corsi d’acqua, alle strade allagate e ai sottopassi e non accedere a questi ultimi nel caso li si trovi allagati; fissare gli oggetti sensibili agli effetti del vento o suscettibili di essere danneggiati; non accedere a moli e dighe foranee e prestare particolare attenzione nel caso in cui si acceda alle spiagge.

Quella porta aperta in terrazza che alimenta la linea difensiva del ladro killer

Quindicesima udienza / Al piano terra non c’era l’unico varco per entrare e uscire dalla villa dove è stata uccisa Giulia Ballestri il 16 settembre 2016: nel filmato del sopralluogo della polizia si vede che l’uscio non è chiuso in cima alle scale. Ma l’arma del delitto è un ramo di pino domestico come la legna accatastata nell’abitazione dei coniugi e come gli alberi abbattuti nel giardino della casa al mare. L’imputato chiede ancora i domiciliari

Leggi il resoconto delle udienze precedenti

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L’esterno della villa di proprietà della famiglia di Matteo Cagnoni in via Padre Genocchi, vicino ai giardini pubblici, dove è stata uccisa Giulia Ballestri, moglie del dermatologo

Lo spiraglio sottile della porta socchiusa che porta sulla terrazza della villa del delitto. È lo spazio angusto in cui prova a infilarsi la difesa di Matteo Cagnoni per dare ai giudici della corte d’assise di Ravenna una pista alternativa a quella offerta dall’accusa che lo vede come l’assassino della moglie Giulia Ballestri. La terrazza usata come scenografia per i suoi video su Youtube in cui dava consigli per la pelle, ora diventa l’appiglio per evitare l’ergastolo. È il fulcro della quindicesima udienza del processo celebrata oggi, 23 febbraio, per l’omicidio del 16 settembre 2016.

Se quella porta in cima alla casa di via Padre Genocchi, disabitata da anni e di proprietà della famiglia del dermatologo, è stata trovata aperta dagli investigatori nel sopralluogo in cui scoprirono il cadavere allora – sostiene la difesa – c’era un’altra via d’accesso dall’esterno a disposizione di qualcun altro e potrebbe reggere quindi la tesi secondo cui a uccidere la 39enne fu una persona, o forse due, da lei scoperta mentre tentava un furto o cercava un riparo. O quantomeno su quella porta aperta la difesa insisterà forte per evitare ai giudici di trovarsi nella condizione “oltre ogni ragionevole dubbio”.

Per smontare questa versione l’accusa ha più di un elemento a suo favore: come può essere passato qualcuno dal terrazzo se attorno a casa non sono state trovate scale o corde? Perché un ladro avrebbe passato almeno un’ora a massacrare di botte una sconosciuta accanendosi sul volto? Come mai nella casa c’è un bastone di pino che assomiglia a quelli nel garage del condominio dove vivevano i coniugi? Perché nella cantina dove resta il corpo senza vita di Giulia, su una parete e su un frigorifero, ci sono due impronte con il sangue della vittima che la scientifica attribuisce all’imputato? Perché l’imputato fugge nella notte a Firenze quando la polizia lo cerca?

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Matteo Cagnoni in un fotogramma di uno dei suoi video caricati su Youtube con lezioni sulla cura della pelle. Il dermatologo è sulla terrazza della villa del delitto. Le riprese risalgono al 2015

Dopo quattro mesi di dibattimento in aula si è arrivati a parlare di questa porta e lo si è fatto con l’audizione di Ivan Pulinas, assistente di polizia in servizio al fotosegnalamento del commissariato di Lugo. La sua mano regge la telecamera che accompagna il sopralluogo dei colleghi in divisa dopo la mezzanotte tra il 18 e il 19 settembre del 2016. Giulia non si trovava da tre giorni, il fratello e l’amante ne avevano denunciato la scomparsa quel pomeriggio, il marito era a Firenze dai genitori e la polizia stava entrando nelle abitazioni a disposizione della coppia. In aula vengono proiettati i filmati girati quella notte: sono tanti piccoli frammenti di breve durata perché l’agente arrivò sul posto con la batteria quasi scarica (sic) e cercò di centellinare le risorse. Ne esce un racconto a singhiozzi che fa gioco alla difesa.

Ma le risposte dell’agente a due domande dell’avvocato Giovanni Trombini sembrano sgombrare il campo dai dubbi. «Lei ha filmato lo stato delle cose così come l’avete trovato? Lei ha filmato solo quello che riteneva utile nel primo accesso?». Doppio sì. E allora se il video mostra che la porta non è chiusa equivale a dire che è stata trovata aperta? Trombini lo chiede esplicitamente: «Quando lei filma la porta era chiusa con i chiavistelli nella serratura oppure no?». Pulinas non è categorico: «A me non è stato segnalato nulla di particolare, desumo che mentre io stavo nel ripostiglio a sinistra della porta i colleghi abbiano già ispezionato quel locale e mi abbiano fatto trovare la porta aperta per poter accedere al terrazzino». Trombini non affonda il colpo. E si gusta le richieste di chiarimenti volute dalla corte.

I giudici togati della corte d’assise del processo a Matteo Cagnoni: a destra il presidente Corrado Schiaretti, a latere Andrea Galanti

Quanto sia importante la porta sul terrazzo è sottolineato dalla scelta del presidente della corte Corrado Schiaretti: chiede di rivedere più volte i filmati del momento preciso e vuole sentire l’audio nel modo migliore per distinguere la presenza o meno di commenti a voce o di rumori di apertura. Il video mostra la porta socchiusa.

Ma anche se quella porta apre uno spiraglio per la difesa, nell’udienza odierna non sono mancati altri elementi a favore dell’accusa. È successo con Stefano Del Duca, professore ordinario di Botanica all’univesità di Bologna: il consulente della procura ritiene che il bastone insanguinato trovato nella villa dell’omicidio, un bastone prelevato da una catasta di legna nella cantina della casa di via Giordano Bruno dove abitava la coppia e la scheggia di legno sporca di sangue trovata in un paio di jeans sequestrati nella casa dei genitori a Firenze siano tutti di pino domestico. E pino domestico erano di certo i quattro alberi fatti abbattere da una dita specializzata nel giardino della casa della coppia a Marina Romea. Detto con le parole dell’accusa vorrebbe dire che il bastone ritrovato al primo piano della villa dell’omicidio – con dna della vittima e del marito e di una terza persona – può essere arrivato lì solo se portato da qualcuno che poteva andare nel garage dei Cagnoni o nel giardino di Marina Romea. Che equivale all’accusa di premeditazione, una delle aggravanti (insieme alla crudeltà) che qualore venissero riconosciute significherebbero ergastolo e non 30 anni.

Ravenna 10/10/2017. FEMMINICIDIO GIULIA BALLESTRI. Iniziato Il Processo Che Vede Imputato Matteo Cagnoni Accusato DellÕ Omicidio Della Moflie Giuglia Ballestri.
Matteo Cagnoni è accusato dell’omicidio della moglie Giuglia Ballestri

Le battute iniziale dell’udienza odierna avevano aggiunto solo qualche tassello di marginale importanza. Un ex detenuto del carcere di Ravenna, una volta uscito da Port’Aurea dove aveva conosciuto Cagnoni all’inizio della sua detenzione cautelare (chiesti nuovamente i domiciliari), il 7 dicembre 2016 telefonò a un conoscente del dermatologo 53enne per recapitargli un messaggio da parte del medico: il colpevole dell’omicidio di Giulia sarebbe Stefano Bezzi, l’uomo con cui la 39enne aveva una relazione extraconiugale nell’ultimo anno prima della morte. E il movente starebbe in ragioni economiche. La circostanza della telefonata è stata riportata dallo stesso destinatario, Michele Orsatti, che oggi è stato ascoltato in tribunale. La posizione di Bezzi è stata presa in considerazione dagli inquirenti in fase di indagini preliminari e già ricostruita nell’interrogatorio in aula a novembre. Per la giornata dell’omicidio l’amante di Giulia ha un alibi: partì da Ravenna al mattino e andò a Rovereto per riprendere il fratello dimesso da una clinica, al ritorno si fermò a Bologna per fare acquisti al negozio Apple (la fattura conferma) e rientrò in città soltanto verso le 19 (i passaggi ai caselli autostradali confermano).

Pioggia, è emergenza idraulica: «Caduti 165 millimetri in febbraio»

Il Consorzio di Bonifica: «Il terreno fatica ad assorbire altra acqua». Al momento i canali non sono ancora tracimati ma la situazione è al limite

AttachmentA febbraio sono caduti 165 millimetri di pioggia e ciò ha provocato una forte riduzione della capacità di assorbimento del suolo agricolo. «In queste condizioni la precipitazione delle ultime ore, attestatasi tra i 40 e i 50 mm, non poteva che determinare l’emergenza idraulica in corso». A scriverlo è il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale che ha attivato il proprio servizio di piena con impegno di tutti gli operatori nei vari presidi operativi del comprensorio consortile.

Al momento non si segnalano ancora tracimazioni dai canali, ma si assiste a un progressivo riempimento degli alvei. Già dalla scorsa notte sono in funzione tutti gli impianti idrovori a servizio dei bacini più depressi. In più si sta procedendo all’installazione di un gruppo di emergenza sul collettore generale del distretto di pianura Canale di bonifica in destra di Reno nella via Buonacquisto del comune di Lugo.

Il Consorzio comunica di aver già provveduto all’attivazione del gruppo di pompaggio installato alla foce del diversivo dello scolo Brignani a monte dell’abitato di Lugo, allo scopo di alleggerire il carico idraulico del canale sottraendone una parte della portata immessa poi nel Canale dei Molini. Nella zona sud-ovest di Lugo è entrata in funzione la cassa d’espansione del Brignani che sta laminando gli eccessi di portata in risalita dal tratto tombinato del canale nel centro cittadino.

Le situazioni più critiche al momento riguardano la quota elevata nei principali collettori d’acque alte. «In particolare a destare preoccupazione è il Canal Vela che trae origine dalla confluenza degli scoli Tratturo e Arginello all’altezza della discarica di Voltana. Quote particolarmente elevate si registrano anche nel Canale di bonifica Destra di Reno in corrispondenza del manufatto denominato Botte Selice alla foce dello Zaniolo, tra Conselice e Lavezzola, e nel collettore Fosso Vecchio in comune di Bagnacavallo»

Si sta monitorando con attenzione l’andamento della marea che condiziona il funzionamento complessivo della rete scolante di pianura. «All’altezza del manufatto denominato Ponte Chiavica, appena a valle della località Mandriole, sono infatti installate le porte vinciane aventi lo scopo di impedire la risalita dell’acqua del mare dalla foce del collettore generale Canale di bonifica in destra di Reno. Ciò comporta che quote elevate del livello del mare determinano una chiusura delle porte vinciane e, quindi, del recapito a mare della rete scolante di pianura».

Dalle elaborazioni di Arpae risulta che la marea «è in risalitafino alla mattinata di domani, quindi non si prevedono condizioni favorevoli al deflusso delle acque di pioggia. Né sono più tranquillizzanti le previsioni meteo. E’ infatti appena stata diramata da Arpae un’allerta arancione – quindi appena al di sotto del massimo grado identificato con il rosso – per criticità idraulica nel territorio della Bassa Romagna».

Dopo Forza Nuova, nella sala comunale di via Aquileia arriva Casa Pound

Un altro movimento di estrema destra avrà a disposizione lo spazio per illustrare il suo programma elettorale. Intanto Fn canta vittoria

Casa PoundForza Nuova canta vittoria il giorno dopo la presenza dei vertici nazionali a Ravenna e intanto si annuncia un’altra formazione di estrema destra nella sala comunale di via Aquileia: domenica sera, secondo quanto si legge nel profilo Facebook di Casa Pound Forlì, gli esponenti del movimento saranno a Ravenna alle 21 per presentare il loro programma.

Desideria Raggi «nulla importa» de a Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, «non sta bene» concedere la sala in via Aquileia a Forza Nuova, per la quale è candidatta alla Camera. «Che sindaco e Comune siano stati costretti per legge, ingoiando enormi rospi, a concederci una sala – è indiscutibile; la legge dapprima, ed il regolamento emesso dalla Prefettura poi, tutelano la propaganda elettorale per ogni singolo gruppo, lista, partito politico che si presenti alle elezioni; entrambi parlano chiaro».

Cagnoni in aula: «In carcere ho paura mi venga un tumore, mandatemi ai domiciliari»

Il medico è in custodia cautelare in carcere da 17 mesi con l’accusa di uxoricidio: «Sono ai piedi di Cristo»

«La carcerazione mi è diventata insostenibile, non la reggo più. Ho un’ansia che mi divora, ho paura che mi venga un tumore come già in altri tempi e altre Repubbliche successe per questioni di sistema immunitario». Il dermatologo Matteo Cagnoni, detenuto in carcere in custodia cautelare da diciassette mesi perché accusato dell’omicidio volontario della moglie Giulia Ballestri, teme per la sua salute e chiede gli arresti domiciliari da scontare con braccialetto elettronico in un appartamento preso in affitto dal fratello in centro a Ravenna. La richiesta del 53enne è arrivata oggi 23 febbraio, in chiusura della quindicesima udienza del processo in cui rischia una condanna all’ergastolo. Accusa e parte civile hanno dato parere negativo, ora si attende il pronunciamento della corte (aggiornamento del 2 marzo: la corte ha respito la richiesta) . Due mesi fa analoga richiesta fu respinta ma oggi Cagnoni ha affermato che questo periodo apparentemente breve è stato in realtà per lui come un anno. Per esprimere il suo stato di sofferenza ha usato l’espressione «sono ai piedi di Cristo».

OraSì, nell’anticipo di Piacenza entra nel vivo la lotta per accedere ai playoff

Basket A2 / Domani, sabato 24 febbraio (ore 20.30), i giallorossi affrontano in trasferta una rinforzata Assigeco. Il vicecoach Lotesoriere: «Come contro Forlì, dovremo fare una partita di energia»

5 Jacopo Giachetti
Il play dell’OraSì Jacopo Giachetti

Entra nel vivo la lotta per aggiudicarsi un posto nei playoff e assume quindi una certa importanza ai fini della classifica l’anticipo che domani sera, sabato 24 febbraio, a Piacenza (inizio ore 20.30) metterà di fronte Assigeco e OraSì. Ravenna ha interrotto domenica scorsa con la fondamentale vittoria nel derby con Forlì una serie negativa di tre sconfitte e intende ora proseguire nel suo cammino vittorioso a pochi giorni dall’importante palcoscenico rappresentato dalla Final Eight di Coppa Italia.

La presentazione del match sul campo di un’Assigeco che si è rafforzata in modo importante di recente con gli ingaggi dell’espertissimo play Passera e di Ryan Amoroso spetta ad Alessandro Lotesoriere, primo assistente di coach Martino: «Andiamo a Piacenza sapendo che si tratta di un campo difficile e che l’Assigeco ora è ancora più temibile con gli innesti di Passera e Amoroso. Inoltre il cambio di allenatore pare avere caricato ulteriormente una squadra che rappresenterà quindi un avversario complicato da affrontare. Dovremo fare una partita di energia, proseguendo quindi nella strada intrapresa negli ultimi due quarti del match contro Forlì. Contiamo di presentarci al completo a un confronto che sarà di certo molto importante per la classifica, visto quello che poi sarà il difficile calendario di marzo. La chiave del match potrebbe essere la transizione difensiva, se ripeteremo i buoni esiti della seconda parte contro Forlì avremmo più possibilità di tornare da Piacenza con una vittoria». Al Pala Banca l’OraSì sarà seguita da una sessantina di sostenitori, gran parte dei quali si muoverà con il pullman organizzato dai Leoni Bizantini.

Il programma (23ª giornata): sabato 24 febbraio, ore 20.30, Assigeco Piacenza-OraSì Ravenna; domenica 25 febbraio, ore 12, Bondi Ferrara-Unieuro Forlì; ore 18, Andrea Costa Imola Basket-Roseto Sharks, Agribertocchi Orzinuovi-XL Extralight Montegranaro, Alma Pallacanestro Trieste-Dinamica Generale Mantova; ore 18.15, Tezenis Verona-De’ Longhi Treviso; mercoledì 28 febbraio, ore 20.30, Termoforgia Jesi-GSA Udine; giovedì 8 marzo, ore 20.30, Bergamo-Consultinvest Bologna.

Classifica: Bologna 34 punti; Trieste 32; Udine, Treviso e Montegranaro 28; Ravenna e Verona 26; Ferrara e Mantova 24; Jesi e Imola 22; Forlì 18; Piacenza 16; Orzinuovi, Roseto e Bergamo 8.

Sanità, FI attacca: «Con l’Ausl Romagna posti letto calati di quasi il 10 per cento»

Hanno sofferto in particolare gli ospedali di Lugo e Faenza, calo anche al Santa Maria delle Croci. «Tagliare le degenze significa fare lo stesso con i servizi»

Bignami
Galeazzo Bignami

Forza Italia porta la sanità al centro del dibattito elettorale. In una conferenza stampa il capolista alla Camera, Galeazzo Bignami, affiancato dal capogruppo in consiglio comunale Alberto Ancarani, ha fatto il punto sull’esperienza dell’Ausl unica di Romagna. Secondo i forzisti, si è trattato di un esperimento che ha prodotto soprattutto tagli ai posti letto, specie a Faenza e Lugo. Ma un calo c’è stato anche al Santa Maria delle Croci: aveva 579 posti letto nel 2014, ne ha 557 oggi. FI fa notare che fino al momento della costituzione dell’Ausl unica i posti letti erano sempre stati attorno a quota 600. La flessione a Ravenna è stata del 3,8 per cento.

Faenza invece è passata da 263 a 232 (-12 per cento), Lugo da 283 a 248 (-13 per cento). In totale 87 i posti letto persi in provincia con una flessione attorno all’8 per cento. «I tagli – dice Bignami – ci sono stati in tutta la regione ma a Ravenna sono stati particolarmente importanti. Noi siamo a favore della riduzione dei costi, ma non sui servizi». Secondo l’Ausl il taglio delle degenze è una razionalizzazione delle stesse ma per FI si traduce nei fatti in un risparmio sui servizi: «Meno posti letto significa meno personale e meno ricoveri, noi crediamo invece che si debba porre il tema della produttività e tagliare a livello di burocrazia. Difficile però che la dirigenza risparmi sull’apparato…».

Bignami, attualmente consigliere regionale, affronta per la prima volta la campagna elettorale delle Politiche in una posizione che lo vede come fortemente indiziato per un posto in Parlamento. Si dice soddisfatto di come sta andando: «Credo che il Pd abbia sottovalutato cosa sia significato l’addio degli esponenti di Mdp. Qui in Romagna ad esempio se ne sono andati tantissimi militanti storici e dirigenti che organizzavano le feste dell’unità. Persone che portavano dei voti. Credo che per il centrodestra ci sia lo spazio per inserirsi in questo contesto e sono piuttosto ottimista per il risultato che potremo ottenere a livello regionale».

Bunge, Casadio chiama i tifosi a raccolta: «Domenica c’è bisogno di tutti voi»

Volley Superlega / L’appello del presidente del Porto Robur Costa in vista della sfida al Pala De André contro Monza che vale l’accesso ai playoff. «Vogliamo scrivere assieme un’altra bella pagina della pallavolo ravennate»

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Al centro della foto, accanto a capitan Orduna, il presidente Luca Casadio

Un punto per realizzare un sogno, un passo per scrivere un’altra bellissima pagina della storia della pallavolo ravennate. E’ questo l’obiettivo che vuole raggiungere la Bunge, che domenica 25 febbraio al Pala De André, alle ore 18 contro il Gi Group Monza, ha la possibilità di conquistare l’accesso ai playoff, un traguardo cercato e voluto con forza per tutta la regular season, sovvertendo i pronostici di inizio stagione e superando anche alcuni momenti difficili caratterizzati dagli infortuni. «È bellissimo che la nostra squadra sia arrivata fino a questo punto – spiega del Porto Robur Costa, Luca Casadio – riuscendo a giocarsi a due giornate dalla fine l’accesso ai playoff, che per noi vale come uno scudetto. È il frutto del grande lavoro svolto fuori dal campo dai dirigenti, nell’allestire un organico competitivo capace di lottare alla pari con ogni avversario, e dentro al campo dai giocatori e dai tecnici, riuscendo a battere anche realtà sulla carta molto più forti della nostra e soprattutto facendo divertire ed emozionare il pubblico del Pala De André, sempre più affezionato ai nostri colori».

Basta un punto, l’equivalente di due set, per tagliare un traguardo così prestigioso e importante. Per fare ciò servirà però l’aiuto di tutti, anche quello dell’appassionato pubblico giallorosso. «Per questo motivo chiedo ai nostri tifosi e ai nostri sostenitori di stare il più possibile vicino a noi, facendo sentire il loro calore nel corso della fondamentale partita di domenica contro Monza. Abbiamo bisogno dell’aiuto e del supporto della nostra gente, che in tutta la stagione si è sempre distinta per la sua correttezza, in una sfida che vale tantissimo e che potrebbe regalare l’accesso alla fase più spettacolare del campionato, scrivendo un’altra bella pagina della storia della pallavolo ravennate».

A far sorridere il presidente Casadio sono anche le notizie che arrivano dal vivaio, con la squadra Under 14 che si è qualificata alla Final Eight della Boy League, la più importante competizione giovanile organizzata dalla Legavolley. «Siamo molto contenti che i nostri ragazzi siano riusciti a raggiungere un obiattivo così importante, perché è il giusto premio per l’impegno e per le risorse che ogni giorno la società mette a disposizione del settore giovanile. Si tratta di un risultato che arriva grazie anche alla sinergia con altri club del territorio romagnolo, da Cesena fino a Rimini, passando per Bellaria e Cervia, e alla collaborazione con realtà anche fuori della regione, con il Porto Robur Costa alla continua ricerca di nuovi talenti – termina – per rendere il nostro vivaio di livello sempre più alto».

Si è spento il pittore Pietro Guberti, fu anche scrittore e poeta

Pietroguberti
Pietro Guberti

Sue opere sono conservate alla Pinacoteca del Mar. I funerali lunedì alle 15.30

Si è spento giovedì pomeriggio il pittore e poeta ravennate Pietro Guberti. Era nato a Ravenna il 16 maggio 1921. I funerali si svolgeranno lunedì 26 febbraio, alle 15.30, alla Camera mortuaria della città; la salma sarà tumulata nella tomba di famiglia, a Filetto.

Pietro Guberti aveva iniziato il proprio percorso artistico già durante la Seconda guerra mondiale, nella bottega di Ettore Bocchini e poi dal maestro Teodoro Orselli, suo maestro. Le prime mostre risalgono ai primi mesi dopo la Liberazione. Oltre alla pittura, ha coltivato interessi letterari, con romanzi e racconti di storie popolari. Nel 1968 e nel 1969 pubblica anche due raccolte di poesie, “Onestà nel tempo” e “Il coraggio possibile” (Rebellato, Padova) per le quali riceve il premio della Presidenza del Consiglio. Nel 1975 il suo romanzo “Porta Nuova, storia di un borgo” riceve dalla Regione il Premio per il trentennale della Resistenza. L’anno successivo partecipa a una mostra itinerante in memoria di Garcia Lorca: le sue opere sono insieme a quelle di Renato Guttuso, Rafael Alberti, Tono Zancanaro, Cesare Zavattini.

Poi ancora libri e mostre, senza soluzione di continuità, fino a quando gli è stato possibile: l’ultimo libro, una rilettura della storia d’Italia recente in versi, è uscito nel 2016 per le edizioni “Le Cinque Stagioni”. Sue opere sono conservate anche alla Pinacoteca di Ravenna.

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