giovedì
11 Settembre 2025

Nel 2018 la Maratona di Ravenna tornerà a incoronare i campioni tricolori

Podismo / È la terza volta in quattro anni che la 42 km organizzata da Ravenna Runners Club viene scelta per assegnare il titolo italiano

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Una partenza della maratona vista dall’alto

La Federazione Italiana di Atletica Leggera ha assegnato di nuovo a Ravenna i Campionati italiani assoluti di maratona per il 2018. Si tratta della terza volta in quattro anni che la 42 km ravennate ha l’onore di ricevere i titoli tricolori assoluti di maratona, scelta che la Fidal ha fatto nel 2015, nel 2016 e che ripete ora anche per il 2018.

Una tripletta che non ha precedenti, considerato che è la prima volta che la Federazione assegna il campionato italiano alla stessa maratona per tre volte nell’arco di un lasso di tempo così breve. Ravenna nel 2018, incoronando i nuovi campioni d’Italia, indosserà il tricolore e la prossima edizione della maratona, che cade nel ventennale della gara, avrà un rilievo molto importante dal punto di vista sportivo e federale.

«La Fidal assegna così a Ravenna Runners Club – dichiarano gli organizzatori – un grande riconoscimento per il lavoro fatto in questi anni, visto che il Consiglio federale per l’assegnazione dei campionati vuole garanzie di alto livello per quanto riguarda l’organizzazione e la qualità dell’evento».

Muore sul marciapiede della stazione travolto da un treno in transito

Sono in corso accertamenti sulla dinamica dell’accaduto per capire se sia stato un incidente e un gesto volontario

RAVENNA 11/10/17. CINQUATASEIENNE TRAVOLRO DAL TRENO ALLA STAZIONE DI MEZZANOUn cinquantenne è morto stamani sul marciapiede della stazione di Mezzano, sulla line ferroviaria Ravenna-Ferrara: l’uomo è stato travolto da un treno in transito e non ha avuto scampo. Sono in corso accertamenti sulla dinamica dell’accaduto per capire se sia stato un incidente e un gesto volontario. Al momento sembra possa trattarsi di un tragico incidente. Le indagini della polizia ferroviaria potranno fare chiarezza.

L’evento ha reso necessario interrompere il transito di altri convogli. Per i passeggeri del treno coinvolto sono state disposte soluzioni alternative con altri mezzi di trasporto mentre i collegamenti sulla tratta hanno accumulato ritardi consistenti.

Finanziamenti alla cultura, il dirigente: «Con i bandi c’è un punto di equilibrio»

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Maurizio Tarantino

Tarantino: «Terremo conto anche della capacità di attrarre pubblico, ma la qualità resta il primo requisito»

Il dirigente che ha curato la redazione dei bandi per le convenzioni culturali e che presiederà a tutte le commissioni che dovranno stilare le graduatorie è Maurizio Tarantino, da marzo titolare di un incarico che lo vede anche nei panni di direttore della biblioteca Classense e del Mar e che abbiamo incontrato per chiedere alcuni dettagli rispetto a quanto deciso.

Leggendo i requisiti richiesti a chi potrà partecipare, si può già immaginare l’elenco e sembra garantita innanzitutto la continuità. Allora perché fare i bandi e non continuare con il sistema delle convenzioni ad affidamento diretto?
«Con questo strumento abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra una consolidata giurisprudenza che chiede l’utilizzo di procedure aperte e trasparenti e la necessità per un Comune di finanziare progetti culturali e anche di garantire continuità a chi lavora sul territorio in questo ambito, pur aprendo a nuove realtà che ci aspettiamo facciano domanda. Non si tratta di una gara di appalto, questo va chiarito, e quindi non ha le rigidità che un simile strumento avrebbe imposto».

C’è comunque un sistema di premialità rispetto a parametri anche economici. Per esempio par di capire che chi chiederà al Comune di coprire le spese degli eventi in percentuale minore rispetto al 70 percento otterrà un punteggio più alto…
«Certo, anche perché questo permette di ampliare il numero di realtà finanziate. In generale, credo che questo sistema possa essere di stimolo per diverse realtà a sviluppare una migliore progettualità, una rendicontazione più accurata e anche la capacità di mettersi insieme».

Vengono in effetti premiate anche le reti. Non si rischia però di imporre dall’alto unioni e matrimoni forzati?
«No, perché a nessuno viene chiesto di rinunciare alla propria autonomia artistica, ma di dar semplicemente luogo a possibili economie, magari ragionando su come mettere insieme aspetti gestionali che possono andare dal commercialista alla comunicazione».

Altro merito sarà quello di saper programmare senza sovrapporsi. Ma come può, chi partecipa adesso, conoscere i calendari altrui? In teoria nemmeno sa chi si presenta, tanto meno chi sarà finanziato…
«Beh, innanzitutto ci sono date che invece sono già note, a prescindere. Ma in generale la nostra idea è soprattutto quella di spingere perché gli eventi non si concentrino tutti a primavera e in autunno, ma coprano anche altre stagioni. Un po’ come faremo al Mar con la mostra: sappiamo bene che spostarla in autunno è più rischioso e che le mostre a primavera fanno più visitatori. Ma a primavera i visitatori a Ravenna vengono comunque».

Chi partecipa al bando potrà avere finanziamenti anche da altri “rami” del Comune? Oggi per esempio ci sono iniziative finanziate dalle Politiche giovanili, dall’Istruzione o dal Decentramento che hanno chiari contenuti culturali. E nel bando è specificato che il coinvolgimento dei giovani, del territorio, degli studenti, sarà motivo di punteggio. È un tentativo di riordino?
«In un certo senso sì, per il momento diciamo che chi partecipa a questo bando non potrà chiedere altri finanziamenti all’Amministrazione per lo stesso progetto. Nella domanda dovrà essere compreso tutto, dalle sale all’occupazione del suolo pubblico, all’uso del centro stampa».

Perché una parola come “multiculturale” viene usata solo nel capitolo riguardante la musica come elemento di punteggio? Di questi tempi, non ci si poteva aspettare di vederla citata più spesso?
«È vero, nel capitolo sulla musica è esplicitato, ma in tutti gli altri casi è comunque sottinteso, basta leggere le linee guida per capirlo».

Chi partecipa dovrà anche rendere conto di quanto pubblico ha partecipato agli eventi nelle passate edizioni. Come si calcola quando non ci sono biglietti? E anche: chi non è in grado di attrarre grandi folle sarà sfavorito? Non si rischia di penalizzare le realtà magari più sperimentali e innovative?
«Chiediamo a tutti di calcolare le presenze e di spiegarci con quale metodo le calcolano, che siano i biglietti o l’occupazione delle sedie di una sala. E di questo aspetto terremo conto in relazione alla qualità della proposta, che resta la prima voce. Siamo consapevoli che alcune tipologie di eventi non possono che rivolgersi a nicchie di pubblico»

In questa partita di finanziamenti rientra in qualche modo anche Dante 2021?
«No, per le celebrazioni dantesche, essendo Dante un’icona mondiale, ci saranno finanziamenti ad hoc e soprattutto il coinvolgimento di realtà esterne di alto profilo, accanto a tutto ciò che può produrre la città e che sarà, naturalmente, incoraggiato».

Annosa questione: la tempistica. Molte stagioni sono già iniziate con soggetti che hanno in corso la convenzione vecchia e non sanno se saranno confermati. Non si poteva proprio anticipare o al limite prorogare le convenzioni in essere e far partire il bando da metà del prossimo anno? Anche perché tra cinque anni, si rischia di essere esattamente nella stessa situazione. Misure precise sono state chiarite per la prosa, ma cosa ne sarà per esempio del comico? O del teatro per i ragazzi all’Almagià?
«Ci siamo posti naturalmente il problema, ma bisogna darsi un punto di partenza e in qualunque parte dell’anno si sarebbe fatto scontento qualcuno, sono molti i festival che si svolgono in altri periodi. Il punto è che i nostri bilanci sono fatti ad anni solari. A tutti è stata ovviamente garantita la copertura fino al 31 dicembre, fortunatamente molti di questi soggetti per costruire le proprie stagioni possono contare anche su altre fonti di finanziamento. In un certo senso, la garanzia di un finanziamento per cinque anni e di una certa stabilità ai soggetti convenzionati deve anche servire a facilitarli proprio nel reperimento di altre risorse».

Processo Cagnoni, la difesa chiede trasferimento in altra sede: «Colpa dei giornali»

Prima udienza / Il dermatologo accusato dell’omicidio della moglie Giulia Ballestri. Gli avvocati accusano i quotidiani locali di aver dipinto un solo colpevole. Starà alla Cassazione stabilire cosa fare. Intanto la corte d’assise sceglie di non sospendere il dibattimento. Chiesta l’esclusione di alcuni atti delle indagini preliminari. L’associazione Dalla parte dei minori ammessa tra le parti civili assieme a Comune, Udi, Linea Rosa e familiari

LEGGI LA CRONACA DELLA SECONDA UDIENZA (26 ottobre 2017)

Matteo Cagnoni in aula
A sinistra Matteo Cagnoni al banco degli imputati, al suo fianco l’avvocato Giovanni Trombini

Questo processo non s’ha da fare a Ravenna. Perché una campagna mediatica dei due quotidiani locali ha ficcato il pregiudizio nella testa dei giudici rappresentando l’imputato come l’unico colpevole. Di questo è convinto il collegio difensivo di Matteo Cagnoni, il 53enne dermatologo alla sbarra per l’omicidio della 40enne moglie Giulia Ballestri, ritrovata morta il 18 settembre 2016. Alla prima udienza del processo, il 10 ottobre 2017, gli avvocati Francesco Dalaiti e Giovanni Trombini hanno presentato istanza per la rimessione del processo: in gergo tecnico legitima suspicione, in parole povere la richiesta di trasferimento in altra sede davanti a un’altra corte d’assise. Che non sia stata raggiunta dal «disastro mediatico». Spetterà alla Cassazione stabilire se il processo vada trasferito. Alla corte d’assise ravennate spettava la decisione su una eventuale sospensione del processo (come chiedeva la difesa). Ha invece stabilito di procedere: non potrà pronunciare sentenza prima del pronunciamento della suprema corte e se questa dovesse accogliere l’istanza della difesa vorrà dire che quanto fatto fino a quel momento in aula a Ravenna andrà gettato nel cestino. È stata l’unica mossa inattesa in un’udienza per il resto andata come da copione.

Ravenna 10/10/2017. FEMMINICIDIO GIULIA BALLESTRI. Iniziato Il Processo Che Vede Imputato Matteo Cagnoni Accusato Dell’ Omicidio Della Moflie Giuglia Ballestri.
La pubblica accusa del processo per omicidio a carico di Matteo Cagnoni: il sostituto procuratore Cristina D’Aniello e il procuratore capo Alessandro Mancini

Camicia azzurra e giacca blu con fazzoletto nel taschino, occhiali da vista: Cagnoni è entrato nella gabbia per gli imputati con il volto impassibile e in mano una cartellina rossa che ha aperto per un controllo del contenuto e poi richiuso. È rimasto seduto quando è entrata la corte la prima volta (forse una distrazione dovuta alla tensione del momento) e poi ha chiesto e ottenuto di seguire il processo fuori dalla gabbia, accanto all’avvocato. Per tutta la giornata (l’udienza è andata avanti dalle 9.30 alle 18 con alcune interruzioni per la camera di consiglio dei giudici) il dermatologo ha scambiato pochissime battute con il legale e preso molti appunti. Per la prima puntata del processo ressa di telecamere delle più celebri trasmissioni televisive nazionali e circa duecento persone affluite per scorgere le reazioni sul volto del medico e magari scattare un paio di foto. Tra il pubblico anche l’assessore comunale Ouidad Bakkali.

La mattinata è servita alla corte (presidente Corrado Schiaretti, a latere Andrea Galanti) per respingere la richiesta della difesa di escludere Comune, Unione donne italiane e associazione Linea Rosa dalle parti civili tra cui invece è stata ammessa anche l’associazione Dalla parte dei minori che era stata esclusa nell’udienza preliminare. In tutto sono così cinque, compresi i familiari della vittima.

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Matteo Cagnoni con Giulia Ballestri

La prima questione più nel merito riguarda alcune prove. In buona sostanza la difesa chiede di escludere dal dibattimento gli atti raccolti in fase di indagini preliminari a proposito di autopsia e intercettazioni perché ritenute fuori dal quadro normativo di riferimento. Per le intercettazioni non c’era necessità, per l’autopsia serviva un incidente probatorio. L’avvocato Trombini affonda: «La procura ha voluto farsi le prove in casa». La pubblica accusa (pm Alessandro Mancini e Cristina D’Aniello) bolla tutto come illazioni, respinge la richiesta e la giuria scioglierà la riserva in apertura della seconda udienza, fissata per il 26 ottobre (dal 3 novembre calendario già fissato per ogni venerdì fino al 22 dicembre ma è verosimile ipotizzare che si arriverà a primavera per la sentenza di primo grado).

Il cadavere di Giulia Ballestri fu trovato nella tarda sera di domenica 18 settembre 2016 nella legnaia di una villa disabitata della famiglia Cagnoni in via Padre Genocchi a Ravenna, a due passi dai giardini pubblici. Il fratello Guido non aveva più contatti con lei dal giovedì sera e la domenica, dopo aver scoperto l’auto della sorella parcheggiata aperta davanti a casa in via Giordano Bruno, si è rivolto alla questura mettendo in modo le ricerche. Gli accertamenti del medico legale dicono che è stata uccisa a bastonate e fissano il momento della morte alla mattinata di due giorni prima.

All’alba del 19 settembre gli investigatori della squadra mobile della polizia, coordinati dal procuratore Alessandro Mancini e dal sostituto Cristina D’Aniello, arrestano il marito nell’abitazione dei genitori a Firenze, al termine di una rocambolesca fuga (giustificata poi come reazione istintiva alla vista della polizia ricordando una vecchia perquisizione notturna in occasione di un’inchiesta poi archiviata). L’uomo aveva raggiunto la villa sui colli del capoluogo toscano venerdì 16 insieme ai tre figli, di sei, otto e undici anni.

Ravenna 10/10/2017. FEMMINICIDIO GIULIA BALLESTRI. Iniziato Il Processo Che Vede Imputato Matteo Cagnoni Accusato Dell’ Omicidio Della Moflie Giuglia Ballestri.
L’avvocato Giovanni Trombini, difensore Matteo Cagnoni

Il matrimonio dei due era ormai in crisi da tempo, una circostanza però nota solo agli amici e parenti più stretti per via dell’immagine di coppia perfetta che i due ancora riuscivano a mettere in mostra nelle occasioni pubbliche a cui Cagnoni teneva particolarmente. Lei da qualche settimana aveva allacciato una frequentazione con un altro uomo che conosceva e voleva il divorzio. Il marito, secondo la sua versione, era d’accordo e in effetti i coniugi si erano già rivolti a un avvocato.

In buona sostanza secondo l’accusa i fatti si sono svolti così. La mattina del 16 settembre la coppia accompagna i figli a scuola e poi va a fare colazione in un bar di viale Newton (le telecamere di videosorveglianza li riprendono). Poi vanno nella villa di via Genocchi: lui l’avrebbe attirata con una scusa, lui dice che avevano deciso di andare a visionare alcuni quadri per una vendita. Una volta in casa l’aggressione. Iniziata al pian terreno e conclusa nel seminterrato. L’arma del delitto un bastone di legno, dello stesso tipo di legno di quello accatastato.

Per la procura è colpevole perché sul luogo del delitto ci sono impronte insaguinate di Cagnoni, perché il medico ha fatto disdire tutti gli appuntamenti in studio prima di sapere ufficialmente della morte della donna, perché la borsetta che la moglie aveva al bar è la stessa che Cagnoni scarica dall’auto una volta arrivato a casa del padre. Lui si dichiara innocente perché sotto le unghie di Giulia ci sono tracce di Dna di un’altra persona, le impronte di scarpe nel sangue non sono dello stesso numero del medico, nella villa andò spontaneamente e non forzata.

La scuola fa sorridere gli operatori: bene le vendite di materiale per gli alunni

Cartolibrerie e abbigliamento registrano il segno “più”: le promozioni aiutano, i cali non attribuiti più soltanto alla crisi ma anche alla concorrenza e all’on-line

ScuolaVendite stabili o in lieve ripresa per le cartolibrerie tradizionali e per i negozi di abbigliamento per il nuovo anno scolastico, e segnali di ottimismo tra gli operatori. Questi in sintesi i risultati dell’indagine effettuata attraverso il Centro studi Iscom Group su un panel di imprese associate Confcommercio della provincia di Ravenna, e che ha interessato in maniera particolare i negozi di cartolibreria/giocattoli e quelli di abbigliamento e calzature uomo, donna e specializzato bambino. Andamento delle vendite nel complesso stabile, rispetto allo scorso anno, per le cartolibrerie, dato che conferma la lieve ripresa dei consumi già evidenziata negli ultimi mesi e che riflette la fiducia crescente delle famiglie.

Soprattutto gli operatori che rivendono libri scolastici, sia nuovi che usati, hanno segnalato un andamento positivo delle vendite rispetto allo scorso anno (42%), grazie anche alla qualità del servizio e alle politiche promozionali. Buoni risultati anche per le vendite di corredo scolastico, con un incremento per il 37% degli intervistati; stabili le vendite di prodotti informatici e cartoleria da ufficio, più rallentate invece rispetto agli scorsi anni le vendite di zaini e astucci. I cali di vendite, laddove evidenziati, sono attribuiti non più soltanto alla crisi economica, ma alla concorrenza della grande distribuzione (91% degli intervistati) e delle vendite on-line (45%).

I dati dell’indagine confermano che le cartolibrerie sono ancora un punto di riferimento grazie all’esperienza e alla professionalità dei negozianti di vicinato. Tuttavia occorre essere al passo coi tempi, ed investire di più sia sulla formazione degli imprenditori, sia sull’adozione di strumenti informatizzati per la gestione del punto vendita, in un’ottica di innovazione e personalizzazione del servizio. Ancora forte la scelta di risparmio da parte delle famiglie, che in molti casi hanno anticipato gli acquisti anche a prima dell’inizio delle scuole, per approfittare di sconti e promozioni.

Si rileva infatti un aumento, rispetto al passato, per i prodotti di fascia intermedia, dopo il boom della vendita dei prodotti economici “primo-prezzo” degli scorsi anni, a testimoniare il recupero della propensione alla spesa per prodotti di qualità. La spesa media pro-capite per il solo corredo scolastico è stabile rispetto all’anno scorso, e si attesta a circa 45 euro, coerentemente con la tipologia dei prodotti più venduti: in particolare quaderni, quadernoni e materiali di cancelleria in genere (penne, accessori per il disegno, ecc.). Si spende un po’ di più per zaini, astucci e diari, dove emergono preferenze specifiche per alcuni marchi di moda. Nel complesso la spesa media per famiglia per il corredo scolastico (esclusi i libri scolastici) è pari a circa 99 euro.

Un’ultima annotazione: i cartolibrai lamentano i disservizi legati alla consegna della merce da parte delle case editrici, ritardi che si sono manifestati dall’inizio di settembre e che purtroppo perdurano ancora. Inizio discreto anche per l’abbigliamento, che mostra segnali positivi nelle prime settimane di autunno: quest’anno gli imprenditori che segnalano un aumento delle vendite sono pari al 35%, il triplo rispetto al dato rilevato nel 2013, a testimoniare il tendenziale recupero anche per le vendite del settore, in continuità con l’andamento soddisfacente dei saldi estivi.

La clientela ha acquistato soprattutto prodotti di abbigliamento pratico e da tutti i giorni – come tute, felpe, magliette, scarpe sportive – rimandando al periodo dei saldi l’acquisto di altre tipologie di prodotti. Il valore della spesa media pro-capite è aumentato, anche se di poco, rispetto all’anno scorso, sia per l’abbigliamento uomo/donna/bambino (70 euro), che per il segmento bambino (72 euro), ma resta comunque ancora su valori inferiori, in media, ai 100 euro. La spesa media per famiglia per l’abbigliamento e calzature è in totale di 157 euro.
Anche per il comparto abbigliamento si conferma la grande attenzione al prezzo da parte della clientela, più accentuata per il comparto bambino e, tra gli aspetti concorrenziali, la scelta del canale on-line.

Furto nella chiesa dell’ospedale: indagato un 64enne al Santa Maria delle Croci

Un uomo era raccolto in preghiera quando gli è stato sottratto il cellulare. Il fermato ha diversi precedenti specifici

VolantepoliziaLa polizia ha indagato in stato di libertà un 64enne  per furto aggravato. Nella mattina di lunedì 9 ottobre, in seguito ad una segnalazione di furto, la centrale operativa della polizia ha inviato una Volante al reparto di medicina dell’ospedale. Gli agenti hanno trovato ad attenderli una guardia  giurata, in servizio come addetto alla sicurezza di quel luogo, e due persone, la presunta vittima e il probabile colpevole del fatto.

L’addetto alla sicurezza ha dichiarato ai poliziotti che, poco prima era stato fermato da una persona la quale affermava di aver subito il furto del proprio cellullare. Oltre a ciò, la presunta vittima ha raccontato che qualche attimo prima, mentre si trovava all’interno della Chiesa S. Maria delle Croci raccolta nella preghiera, notava un uomo entrare e dopo poco uscire, accorgendosi in quell’istante che il cellulare che aveva riposto sulla panca, era sparito.

La puntuale descrizione resa dalla vittima alla guardia giurata, secondo quanto dichiarato da quest’ultima, corrispondeva a quella di una persona incrociata dalla stessa qualche attimo prima del furto. Inoltre, la guardia ha riferito ai poliziotti di aver raggiunto subito, ed insieme al derubato, il presunto ladro mentre questo si trovava ancora all’interno della struttura ospedaliera, riuscendo poi a farsi riconsegnare il cellulare sebbene privo della sim card.

La perquisizione effettuata dagli agenti sul presunto colpevole ha permesso di rinvenire all’interno di una tasca del giubbino, la sim card mancante. L’uomo è stato identificato per un ultrasessantenne di origini rumene, con numerosi precedenti anche per reati contro il patrimonio che, al termine degli accertamenti è stato denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di furto aggravato.

Un migliaio di pretendenti per sette posti da vigile urbano a tempo indeterminato

Oggi pomeriggio la prova scritta, a novembre l’orale. I primi avranno un contratto, gli altri idonei entreranno in graduatoria

Concorso Vigili 2In fila ordinati e divisi per cognome nell’atrio dell’Itis Nullo Baldini. In coda, con la speranza di passare il primo test scritto e diventare parte della polizia municipale di Ravenna con contratto a tempo indeterminato. Fuori, seduti in un cortile di un ottobre ancora caldo alcuni consumano gli ultimi minuti di studio matto e disperatissimo, per dirla alla Leopardi: leggi, codice della strada e altre materie che un vigile deve sapere a menadito. Fuori dal cancello un paio di futuri colleghi di almeno sette del migliaio di candidati iscritti al test controllano la situazione. C’è tempo pure per una ramanzina ad uno scooterista che ha percorso contromano cento metri di viale Marconi. «Mi sono confuso», mormora il motociclista.

Accenti diversi si mescolano nell’atrio della scuola, in molti hanno percorso centinaia di chilometri per candidarsi: «Sono sette posti, non solo uno, poi se si entra in graduatoria possono chiamare anche in futuro», riassume uno dei candidati. Un giovane aspirante attraversa la strada senza passare dalle strisce, un altro lo scanzona: «Cominci bene… l’attraversamento pedonale è lì».  Risate. L’atmosera pare tutto sommato rilassata, ci sono persone di tutte le età: qualcuno ha i capelli bianchi, altri sono ventenni. Tutti alla ricerca dello sperato posto nel pubblico. Non si registrano però gli affollamenti visti in altri concorsi, la situazione scorre senza problemi.

Chi passa, sarà poi selezionato per il colloquio tecnico professionale (una parte sarà in lingua inglese). Per essere ammessi a questo step bisognerà aver totalizzato almento 21 punti su 30. I risultati saranno resi noti il 27 ottobre, le prove orali dovrebbero cominciare il 3 novembre.

 

Bunge, si fa sul serio. A Vibo Valentia un debutto da dentro o fuori in Coppa Italia

Volley Superlega / Domani, mercoledì 11 ottobre alle ore 20.30, sul campo della Tonno Callipo inizia la stagione ufficiale dei ravennati, che affrontano i calabresi negli ottavi. Soli: «Ci vorrà tanta pazienza e bisognerà interpretare momento per momento quale tipo di gioco mettere in campo, senza mai farsi prendere dalla frenesia»

VOLLEY PALLAVOLO, TROFEO LOBIETTI. BUNGE RAVENNA SANTA CROCE.
Il gruppo della Bunge durante un test pre campionato

A cinque mesi e mezzo di distanza dallo scorso 24 aprile, giorno in cui ha trionfato a Verona nella finale dei playoff per la Challenge Cup (vittoria al tiebreak su Piacenza), la Bunge domani, mercoledì 11 ottobre, torna in campo per il primo appuntamento ufficiale della stagione. A Vibo Valentia la squadra di Soli sfida infatti alle ore 20.30 (arbitri Alessandro Tanasi e Gianluca Cappello, entrambi di Siracusa) i calabresi della Tonno Callipo, in occasione degli ottavi di Coppa Italia. La competizione quest’anno cambia per l’ennesima volta formula, cominciando a differenza del passato (quando si disputava dopo il girone di andata) prima dell’inizio del campionato.

Si tratta di un match da dentro o fuori e chi vince approderà nei quarti, dove mercoledì 19 ottobre se la vedrà in trasferta, ancora in gara secca, contro i campioni d’Italia della Lube Civitanova. «Quella con Vibo Valentia – spiega il tecnico Fabio Soli – è una partita contro un avversario temibile e attrezzato molto bene, con la società che in estate ha fatto degli investimenti importanti, prendendo dei giocatori che hanno disputato la World League come Antonov e Verhees. Noi dovremo pensare in primo luogo al nostro gioco, muovendoci con lucidità e grande temperamento. Nel periodo di preparazione abbiamo lavorato tantissimo e, a parte qualche breve passaggio a vuoto, siamo scesi sempre in campo esprimendo intensità e qualità».

Quella che giocherà domani a Vibo Valentia sarà una Bunge molto rinnovata rispetto a quella dello scorso campionato, ma le indicazioni che provengono dalla fase di preparazione sono incoraggianti, con la conquista del Torneo di Montichiari (successi su Verona e Milano) e le affermazioni negli ultimi allenamenti congiunti su Modena e Sora. Ai confermati Goi, Raffaelli e Marchini, si sono aggiunti gli schiacciatori Marechal, Poglajen e Mazzone (quest’ultimo indisponibile), i centrali Diamantini, Vitelli e Georgiev, l’esperto palleggiatore Orduna, che è anche capitano, e Pistolesi, e gli opposti Buchegger e Gutierrez, quest’ultimo in arrivo in Italia in questi giorni dopo un’estate tutta vissuta con la maglia della nazionale cubana. «Ho ancora negli occhi le sfide della scorsa stagione con Vibo, molte delle quali non bellissime ma combattute punto a punto. Mi aspetto un match simile a queste, dove ci vorrà tanta pazienza e bisognerà interpretare momento per momento quale tipo di gioco mettere in campo – termina il tecnico – senza mai farsi prendere dalla frenesia».

Gli avversari Per quanto riguarda Vibo Valentia, la società del presidente Pippo Callipo si affaccia alla nuova stagione con rinnovate ambizioni. Numerose le novità di mercato, in primo luogo quella che ha riguardato l’arrivo in panchina del tecnico Tubertini, quest’ultimo alla prima stagione da head-coach dopo le annate trascorse nel ruolo di secondo allenatore di Modena Volley. Confermati i “senatori” Coscione e Marra, oltre al centrale brasiliano Costa, a Vibo sono arrivati atleti del calibro di Antonov, Verhees, Lecat e Massari. Grande curiosità, inoltre, sul nuovo arrivato Benjamin Patch, opposto americano classe 1994 che si è reso protagonista con la nazionale statunitense nelle competizioni giocate quest’estate. «Iniziamo subito la stagione con una partita importante – sottolinea Lorenzo Tubertini – incontrando una squadra che ha disputato un pre campionato davvero ottimo. Ravenna è una squadra solida, che commette pochi errori, attacca e riceve bene con giocatori di qualità e dal sicuro avvenire. Noi, d’altra parte, arriviamo da un pre campionato in cui abbiamo disputato un buon numero di amichevoli e negli ultimi giorni stiamo lavorando al completo dopo l’arrivo di Patch. Le sfide dello scorso anno non devono costituire una pressione particolare per noi, dobbiamo stare tranquilli e non farci prendere da ansie particolari consapevoli della bontà del lavoro svolto finora».

IN TV La partita al Pala Valentia tra Tonno Callipo e Bunge sarà trasmessa in diretta domani dalle ore 20.30 su Lega Volley Channel (piattaforma Sportube).

IL PROGRAMMA – Coppa Italia (ottavi di finale, gara unica, mercoledì 11 ottobre ore 20.30): Tonno Callipo Vibo Valentia-Bunge Ravenna (arbitri Tanasi e Cappello), Calzedonia Verona-Revivre Milano (Rapisarda e Santi), Gi Group Monza-Taiwan Excellence Latina (Puecher e Zanussi), Wixo LPR Piacenza-Kioene Padova (giovedì 12 ottobre, ore 20.30, Saltalippi e Goitre).

Cambia proprietà il centro medico Olympus: nuovo amministratore è Mario Farina

Il direttore generale è il cavalier Dino Guerra. Insieme realizzarono il primo esperimento di elisoccorso in Italia, partito proprio a Ravenna

Dino Guerra
Dino Guerra

Presentata la nuova società che già dal 18 settembre scorso ha rilevato l’ attività del Centro medico polispecialistico Olympus da una storica gestione durata fino ad oggi. Nuovo amministratore Unico è il dottor Mario Farina , titolare della società Aliwin s.r.l. specializzata nel riciclaggio di rifiuti anche sanitari, nella collaborazione aeronautica e nei trasporti aerei sanitari.

Un nome importante per Ravenna perché ormai più di 30 anni fa e proprio grazie alla collaborazione fra il dottor  Farina ed il cavalier Dino Guerra, attuale responsabile di Pubblica Assistenza , è stato realizzato il primo esperimento di elisoccorso in Italia. Un esperimento coronato da successo se si pensa che oggi sono ben 47 le postazioni di elisoccorso sparse in tutta Italia, da Lampedusa a Bressanone e che da questa felice sperimentazione ha visto la nascita una delle eccellenze della nostra sanità cittadina e romagnola, il 118.

Proprio Guerra, nuovo direttore generale del Centro Olympus, ha indicato quelle che saranno le linee guida della nuova società. «Alcuni progetti sono già brillantemente partiti e devono solo essere consolidati e rafforzati». Il riferimento è a Progetto Donna che mette a disposizione di tutte le donne della nostra città prestazioni specialistiche e assistenza per ogni fase della vita ,dalla contraccezione fino alla menopausa. La precedente gestione, è stato spiegato, ha lavorato molto sull’organizzazione «facendo un buon lavoro. A noi spetta rilanciare, c’è la potenzialità per un raddoppio dell’attività».

Degni di grande attenzione sono anche il progetto di Prevenzione e diagnosi delle Patologie Cardiovascolari, il Progetto di Prevenzione e Diagnosi della morte improvvisa nei bambini ed adolescenti da realizzare con il prezioso contributo delle scuole, ed il Progetto di Prevenzione delle Cadute negli Anziani. Guerra ha poi affermato che il Centro Medico Polispecialistico Olympus desidera lavorare in sinergia con le altre strutture sanitarie private operanti a Ravenna e, soprattutto, interagendo in modo professionale con l’ intero territorio coinvolgendo il Consiglio del centro urbano ed i comitati cittadini per comprendere e condividere quelle che sono le reali esigenze della cittadinanza.

«Un impegno gravoso ma gratificante che parte dalla consapevolezza di avere fortunatamente un’ Asl regionale funzionale ed efficiente alla quale il privato può affiancarsi come realtà complementare». In conclusione il  Farina ed Guerra hanno annunciato la riconferma del dottore Pierluigi Fiorella come Direttore Sanitario e ringraziato tutti i collaboratori ed i dipendenti del Centro che da anni lavorano con serietà e professionalità.

Nel centro medico lavorano infatti 50 professionisti «tutti altamente riconosciuti nel loro settore» e altri se ne aggiungeranno». Tra gli impegni presi anche quello di «incentivare il feedback dei pazienti».

Faenza delude nello scontro diretto, Ravenna si inchina ancora una volta in volata

Rugby C1 / Disputata la seconda giornata del girone E, con i manfredi che perdono con la nuova capolista Forlì e i porpora oro che lottano ma vengono piegati da Imola

Cadono sia Faenza, sia Ravenna nella seconda giornata del girone E del campionato di Serie C1 di rugby. Si illudono i manfredi, che riescono a rimontare una situazione di svantaggio con la neo campolista ErLux Forlì, ma nel secondo tempo dopo aver effettuato il sorpasso si disuniscono e non sono capaci di respingere la reazione degli ospiti. E’ amara anche la sconfitta dei ravennati, che si inchinano all’Imola al termine di un match molto equilibrato e combattuto, dove nei momenti importanti è mancata la necessaria lucidità ed esperienza ai porpora oro, che comunque guadagnano due punti in classifica grazie alle quattro mete realizzate (due da Barbaro). Nel prossimo turno, terza giornata del girone di andata, Ravenna ospita l’ErLux Forlì, mentre Faenza va a far visita al Castel San Pietro, ultimo in classifica in virtù di una pesante penalizzazione.

I tabellini (Serie C1, girone E)
Imola Rugby-Ravenna Rugby 29-26
RAVENNA RUGBY: Fattori, Loforte (13’ st Balella), Zinzani (1’ st Di Discordia), Xella, Gaudenzi (1’ st De Zerbi), A. Sangiorgi, Benini (1’ st Tassinari), Bassi, Barbaro, Gordini (14’ st Hedli), Deggiovanni (24’ pt Cersosimo), M. Gardini, Bado (10’ st Trolio), Shehu, Cantatore (35’ st Gordini).
METE: Barbaro (2), Cersosimo e Gardini.

Faenza Rugby-ErLux Rugby Forlì 8-22
FAENZA RUGBY: Satalino, Falco, Pambieri, Baldini, Serrau, Canal, F. Drei, D. Maccan, Ruffini, Maretti, Gualandi, Artizzu, F. Trioschi, Di Bari, Dal Pozzo. A disp.: Farolfi, Laterza, Zoli, Zbereanu, Verità, Carrari, Cafaggi. All.: B. Maccan.
METE: D. Maccan, Canal.

Risultati (seconda giornata): Castel San Pietro-Bologna 1928 6-10, Imola-Ravenna 29-26, Faenza-ErLux Forlì 8-22.

Classifica: ErLux Forlì 8 punti; Bologna 1928 e Faenza 5; Imola 4; Ravenna 3; Castel San Pietro* -3 (* penalizzato di otto punti).

Prossimo turno (terza giornata, domenica 15 ottobre, ore 15.30): Ravenna-ErLux Forlì, Bologna 1928-Imola, Castel San Pietro-Faenza.

Come brillano a Erba i tre moschettieri del Circolo ravennate della Spada

Scherma / Nella Prima prova nazionale disputata in terra lombarda Rocco, Dirani e la Pizzini si sono ben comportati, staccando il pass per la fase successiva in programma a Milano

Alessia Pizzini
La portacolori del Circolo ravennate della Spada Alessia Pizzini

Dei nove atleti del Circolo Ravennate della Spada in pedana al Lario Fiere di Erba, in provincia di Como, dove si è svolta la gara valida come Prima prova di qualificazione nazionale ai Campionati italiani assoluti, in programma a giugno a Milano, Emanuele Rocco, Filippo Dirani e Alessia Pizzini staccano il pass per accedere di diritto alla Seconda prova nazionale.

La spada maschile era la protagonista della prima giornata di gara con quasi 400 partecipanti. Emanuele Rocco ha ottenuto un’ottima 27esima posizione, fermato alle soglie degli ottavi dal campione olimpico Marco Fichera, poi bronzo. Sorte analoga è toccata nel turno precedente a Filippo Dirani: per soli due punti (15-13) è continuata l’avanzata dell’avversario Paolini, fino all’argento.

Nella seconda giornata sono scese in pedana quasi 300 atlete. La spada femminile risponde con la qualificazione di Alessia Pizzini che, sebbene fermata alle soglie degli ottavi dalla veterana Quondamcarlo (33 anni), ex campionessa mondiale, ottiene un’ottima 28esima posizione in classifica, confermandosi la migliore della sua categoria (cadetta, classe 2001).

Martina Bombardi si ferma alle porte dei sedicesimi, dopo un inizio di gara grandioso così come l’ultimo assalto contro Roberta Marzani, che otterrà l’argento in gara, e conquista la 53esima posizione in classifica, a pochissimi passi dalla qualificazione. Sophia Eloisa Stella, primo anno Cadetti, per nulla intimorita dalle atlete maggiori di lei ha sempre gestito ogni assalto con grande forza a partire dai gironi e scala la parte alta di metà classifica. Alla competizione hanno partecipato anche Manuele Merendi, Tommaso Bottacini, Martina Ascani e Melinda Mancinelli, tutti protagonisti di prestazioni incoraggianti in vista del futuro.

Sport e medicina, a confronto 800 professionisti al Pala De Andrè

In diretta da Maria Cecilia Hospital tre interventi su anca, spalla e ginocchio. Tavola rotonda tra i massimi esperti del settore per i casi clinici più complessi

intervento chirurgicoDa giovedì 12 a sabato 14 ottobre,al Pala De André si tiene il XXIII Congresso Nazionale della  Società Italiana di Artroscopia  (Sia). Simposi, tavole rotonde e tre live surgery in diretta da Maria Cecilia Hospital: ottocento professionisti della sala operatoria si confrontano su “Artroscopia e sport: casi complessi e recidive”.

Quest’anno i presidenti della SIA e organizzatori del Congresso, il dottor Gianezio Paribelli, consulente ortopedico presso Maria Cecilia Hospital e il dottor Stefano Boschi, Direttore scientifico dell’ospedale privato accreditato “Professor Fogliani” di Modena, hanno coinvolto i massimi esperti del settore per poter dibattere i casi clinici più complessi, ritagliando anche una sessione dedicata interamente agli specialisti “under 45” ed uno spaccato per un importante confronto con i professionisti internazionali.

Per quanto riguarda il XXIII Congresso Nazionale della SIA, il punto di maggiore interesse è rappresentato dai tre live surgery di approfondimento chirurgico di anca, spalla e ginocchio effettuati nelle sale operatorie di ultima generazione di Maria Cecilia Hospital:

venerdì 13 ottobre ore 9.50 – Trasferimento gran dorsale, si usa in caso di rotture irreparabili della cuffia – Dottor Roberto Castricini

venerdì 13 ottobre ore 15.55 – Ricostruzione legamentosa complessa, intervento che si esegue a seguito di lesioni traumatiche al crociato anteriore o altri legamenti – Dottore Ezio Adriani

venerdì 13 ottobre ore 18.20 – Artroscopia dell’anca, innovativa tecnica chirurgica che riesce a trattare le lesioni traumatiche delle articolazioni in particolare per le lesioni da traumi sportivi – Dottor Raul Zini

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