martedì
19 Agosto 2025

Attività sportiva gratuita ai giardini pubblici con “Parchi in Wellness”

Dal prossimo lunedì 19 giugno, dal lunedì al venerdì, per quattro settimane consecutive. Quattro palestre coinvolte

Quattro settimane di attività libera all’aria aperta gratuita, tutte le sere. Questo è Parchi in Wellnes, l’iniziativa organizzata dalla Cna con l’aiuto di quattro palestre del territorio.

Wellness nei parchi
La presentazione dell’iniziativa

L’assessore allo Sport, Roberto Fagnani, nel ringraziare gli organizzatori, rappresenta «l’importanza che l’amministrazione comunale attribuisce allo sport e la risposta entusiasta dei cittadini ravennati agli eventi sportivi che vengono promossi sul territorio» e sottolinea «l’ampia e articolata proposta sportiva offerta dall’iniziativa, che permette di coniugare benessere fisico e mentale nella cornice ambientale dei parchi pubblici, aprendo a una consuetudine già in voga nelle città europee». Fagnani invita i cittadini a partecipare affermando che «sarà bellissimo vedere i giardini pubblici pieni di gente che fa sport».

L’iniziativa, organizzata da Cna Ravenna e Wellness Foundation di Cesena con il patrocinio del Comune, vede il  contributo di quattro palestre del territorio: ASD FreeTime, Body2000, MoveIT e Sporting Club.  «Da alcuni anni organizziamo un evento dedicato al wellness e più in generale alla promozione dei corretti stili di vita – esordisce il presidente della Cna comunale di Ravenna, Marcello Monte – Abbiamo centinaia di imprese nel settore Benessere e sanità che quotidianamente lavorano per questo».

L’evento è già stato organizzato due anni fa. Rispetto ad allora ci sono diverse novità: «La prima – spiega il presidente Cna Ravenna Marcello Monte – è la collaborazione con la Wellness Foundation di Cesena, Fondazione no profit della famiglia Alessandri che dal 2003 promuove in Romagna il progetto Wellness Valley, progetto che vuole fare della Romagna il primo e unico distretto al mondo per competenze sul benessere e qualità della vita delle persone. La seconda novità che ci riguarda direttamente è che quest’anno l’evento si dividerà in due grandi contenitori: un mese di sport gratuito per i cittadini che presentiamo stamattina e la grande giornata di sport prevista per la domenica 17 settembre. Ci tengo a ringraziare le palestre CNA che hanno aderito all’iniziativa».

«Gusto e divertimento, così animeremo Marinara durante l’estate»

Luca Sacarabelli: «Da giugno iniziative in collaborazione con Akami. A luglio concerto di Paola Turci all’harbour garden»

MarinaraMarinara si anima durante l’estate. Ad annunciarlo è Luca Scarabelli, responsabile del marketing del porto turistico (per conto della società Vendere2puntozero). Scarabelli annuncia l’accordo raggiunto con Akami, il ristorante già attivo in Darsena Pop Up, che per quattro weekend sarà partner di Marinara con l’obiettivo di «creare per gli utenti del marina momenti di relax serale che possano attrarre anche turisti e cittadini di Ravenna, per animare i viali e le piazzette di Marinara».

Scarabelli, ricordando che «la nostra offerta parte dall’acqua» e «gli ottocento posti barca occupati sui mille disponibili» ricorda le iniziative in calendario. «L’offerta serale vede già il Mercatino della Lanterna, ogni mercoledì sera sino alla fine di agosto. Il programma condiviso con Akami prevede quattro fine settimana, dal venerdì alla domenica, con eventi dedicati al gusto e al divertimento. Si comincia il 16, 17 e 18 Giugno, con la tappa a Marinara dell’Aperitour, l’evento aperitivo, che toccherà le più belle piazze Italiane: tre sere con square food di qualità».

Si prosegue il 23, 24, 25 con la Festa del Gusto sotto le stelle: degustazione di vino e birra. E se i primi due fine settimana sono dedicati ad un pubblico un po’ più giovane e adulto, nel terzo arriverà il Candy Village, che con la sua fabbrica del cioccolato, dal 30 Giugno al 2 Luglio, dedicato ai bambini.

Per la Notte Rosa nella piazza centrale ci saranno gli eventi musicali organizzati da Marina Flower che culmineranno, sabato 8 luglio, con il concerto di Paola Turci, nell’Harbour Garden, il giardino nell’area a nord di Marinara.  A luglio «ospiteremo un concerto in prima nazionale, con una orchestra diretta dal maestro Rivani ed una mostra d’arte, eventi questi organizzati dall’associazione la Bella Marina e dedicati ad un artista di Marina di Ravenna».

Piattaforme offshore illuminate durante la Notte Rosa: Legambiente attacca Eni

L’associazione ambientalista esprime dissenso rispetto alla scelta del Cane a Sei Zampe: «Si dedichi a vere azioni di bonifica ambientale»

Una foto dalle prove dello spettacolo di Andrea BernabiniL’idea di illuminare le piattaforme attraveso un gioco di luci in occasione della Notte Rosa dell’8 luglio non piace a Legambiente. L’associazione ambientalista esprime dissenso rispetto a questa scelta che riguarda due piattaforme estrattive offshore ben visibili dalla costa: Angela Angelina  e Pcw-T (Porto Corsini Ovest).

Legambiente, in un primo comunicato, scriveva che le immagini delle strutture illuminate «verrebbero proiettate sul grande schermo in concomitanza del concerto di Paola Turci che si terrà a Marina di Ravenna in piazza Dora Markus». Questo particolare non era stato confermato dal Comune e infatti un paio d’ore dopo la stessa Legambiente ha corretto il tiro, inviando una nuova nota stampa in cui si ometteva il passaggio riguardo al concerto di Paola Turci.

Secondo Legambiente e il Gruppo Rottama Italia, lo spettacolo dà comunque l’idea di «una sorta di rassegnazione nei confronti di strutture simbolo di uno sviluppo economico, che ha portato e sta portando il nostro territorio a forti criticità ambientali». Gli ambientalisti ricordano le problematiche legate alla subsidenza e attaccano: «Non riteniamo quindi assolutamente opportuno inserire queste strutture in un’occasione di festa».

L’invito a Eni, promotore e sostenitore dell’iniziativa, che formula Legambiente è quello di «dedicarsi ad opere di vero beneficio per la comunità». Ad esempio ad una bonifica «dell’ex raffineria Sarom». L’invito rivolto al Comune è quello di fare pressione sull’azienda e ad Eni di ritirare l’iniziativa «assolutamente non rispettosa non solo del nostro territorio e di chi lo abita, ma anche in considerazione dell’impegno che l’intero pianeta sta tentando di sviluppare per far fronte alla sfida dei cambiamenti climatici».

Le Dogane in agitazione: «Difficoltà del personale e organico ristretto»

Niente straordinari, rispetto delle pause di lavoro, mezzo proprio non più utilizzato. Dopo mesi di segnalazioni, i lavoratori passano dalle parole ai fatti

Il porto di Ravenna
Il porto di Ravenna

Stato di agitazione all’Agenzia della Dogane. Ad annunciarlo sono i sindacati (Fp Cgil e Cisl Fp) che segnalano come l’insieme dei nuovi fattori abbia trasformato i porti europei negli ultimi anni, causando anche a Ravenna riguardevoli cambiamenti micro – settoriali, specie in ambito doganale. «Eppure – dicono i sindacati – sono evidenti gli scostamenti delle strategie politiche dell’Agenzia delle Dogane tra le diverse e anche vicine realtà portuali rispetto all’Ufficio doganale ravennate che presenta sotto il profilo meramente organizzativo una carenza perdurante d’organico di lavoratori in servizio». In particolare si punta il dito conto la decisione di non incrementare la dotazione organica dell’Ufficio Dogane di Ravenna.

I sindacati hanno segnalato più volte il problema sia a livello locale sia nazionale e ora ha proclamato lo stato di agitazione del personale del comparto. «Lo sforzo dei doganali ravennati è vanificato se questa Amministrazione non si spende per un nuovo modello di programmazione, di maggiore presenza sul territorio, per garantire il pieno servizio alla collettività territoriale».

Sono 55 i lavoratori che firmano un documento in cui si legge: «Denunciamo per l’ennesima volta  la grave situazione di carenza di personale in cui versa questa Dogana. A fronte di una diminuzione del personale, dovuta sia a pensionamenti che a trasferimenti di colleghi a vario titolo, si sono sommati nel tempo nuovi adempimenti, generando un maggior carico di lavoro in tutti gli ambiti non più sostenibile». In particolare lo stato di agitazione prevede, dal primo luglio, la revoca della disponibilità agli straordinari, il rigido rispetto delle mansioni di pertinenza, il ritiro della disponibilità del mezzo proprio per effettuare verifiche e sopralluoghi, il rispetto tassativo dei tempi di pausa previsti dalla legge, a partire dai 15 minuti ogni due ore di fronte al computer.

Assegnati i servizi per la gestione dei posti barca al porto

A gestire la sicurezza saranno Servimar e Adria boat, entrambe cervesi. Garantiti servizi di sicurezza, varo e alaggio delle imbarcazioni

Sarà un’associazione temporanea di imprese composta da Servimar e Adria boat, entrambe aziende cervesi, ad occuparsi della gestione dei posti barca nel porto di Cervia. La selezione pubblica si è conclusa e il servizio è stato assegnato fino al termine della stagione estiva.

L’affidamento è dunque operativo con decorrenza immediata. Saranno garantiti i servizi di sicurezza, di varo e alaggio delle imbarcazioni. «Si completa in questo modo – scrive il Comune in una nota – la gestione temporanea del comparto Porto e Portocanale, che porterà alla nuova fase di affidamenti pluriennali».

«Siamo in camera con le scimmie». Razzismo in ospedale, il caso scoppia su Facebook

La celebre blogger Selvaggia Lucarelli punta il dito contro l’autore di un post scritto dal Santa Maria delle Croci di Ravenna. L’uomo parla di uno scherzo da parte di ignoti che gli avrebbero sottratto il telefonino solo per alcune ore

Selvaggia
Selvaggia Lucarelli

La celebre conduttrice e blogger Selvaggia Lucarelli – da tempo impegnata in una personale crociata contro la deriva violenta e diffamatoria dei social network – denuncia un caso di razzismo online accaduto all’ospedale di Ravenna: l’opinionista rilancia sulla propria pagina Facebook, che conta oltre un milione di fan, un post pubblicato da una stanza del Santa Maria delle Croci in cui un utente che si definisce ex alpino annuncia la nascita del figlio pubblicando un selfie e rivolgendo insulti a una famiglia di colore, parenti della compagna di stanza della moglie, inquadrata alle sue spalle nello scatto.

«Ci hanno trasferito allo zoo e siamo in camera con le scimmie», ha scritto l’uomo a corredo dell’immagine postata sulla bacheca di “Pastoria Never Dies”, un gruppo chiuso che si autodefinisce di «vero black humor» e che già in passato era finito nel mirino di Lucarelli. Il post ha ottenuto oltre cinquemila like e generato commenti ancora più beceri (tra chi invita l’utente a usare la fiamma ossidrica, chi si lamenta per la puzza e chi consiglia di gettarli dalla finestra).

«Spero che si prenda una denuncia dall’ospedale di Ravenna e da quella famiglia, tutta – è l’auspicio di Selvaggia Lucarelli in un post da oltre 11mila like –. Per il resto, ripongo sempre meno fiducia nell’umanità. Mi spiace solo per il bimbo venuto al mondo. Non quello di colore, quello bianco. Spero possa diventare un uomo migliore del padre».

Una volta scoppiato il caso sui social, l’uomo ha chiuso il proprio profilo per alcune ore per poi ripristinarlo pubblicando un post con la sua versione dei fatti: si sarebbe trattato di uno «scherzo di pessimo gusto» fattogli da ignoti – sospetti su un non meglio precisato trio di adolescenti che sarebbero andati a fargli visita – che sarebbero entrati nella stanza del reparto in sua assenza e impossessandosi del telefonino lasciato incustodito avrebbero poi pubblicato su Facebook alcune foto che l’uomo aveva scattato per raccontare privatamente a un amico che in stanza c’era particolare confusione legata alle visite. Non è passato molto tempo prima che Lucarelli riprendesse la giustificazione dell’uomo con poca convinzione.

Al Mic di Faenza si pensa in grande: in arrivo anche una mostra su Picasso

Il piano quadriennale del Museo Internazionale delle Ceramiche: esposizioni temporanee ma anche valorizzazione del patrimonio e degli autori del territorio

Mic1 101113 050Un quadriennio ricco di proposte di spessore storico artistico è quello che si sta configurando al Mic – Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza dal 2018 al 2021, per una media di tre o quattro mostre all’anno.

Il Museo ha appena approvato un piano di lavoro indirizzato su tre livelli paralleli, che si muovono a partire dallo studio e dalla valorizzazione del proprio patrimonio: il primo dedicato alla riscoperta e alla ricerca di autori del territorio che hanno ricoperto un ruolo rilevante nella storia della ceramica; il secondo concentrato sulla realizzazione di importanti mostre, frutto della collaborazione con altre istituzioni nazionali e internazionali: il terzo dedicato alla contemporaneità.

Alcuni nomi, su cui il Mic sta cominciando a lavorare, non hanno davvero bisogno di presentazioni: uno su tutti Pablo Picasso (il Mic possiede una serie di opere donate dallo stesso artista e importantissima è stata la sua influenza su artisti e scultori ceramici) con una mostra, tra il 2019 e il 2020, che sarà organizzata in collaborazione con il Museo Picasso di Parigi. Poi le esposizioni dedicate ad alcune delle più importanti manifatture europee: la Rosenthal di Selb (prevista nel 2020) che avviò la sua produzione di porcellane nel 1880 ed è ancora oggi una delle aziende europee più conosciute, la Manifattura Lenci (dal 3 marzo al 3 giugno 2018) che è stata una delle più importanti fabbriche italiane di produzione di piccole e grandi sculture d`arredo in ceramica nel primo dopoguerra e infine un omaggio significativo a Galileo Chini che si contraddistinse fin dagli esordi per l’alta qualità e i raffinati decori floreali liberty (2020).

Sul versante faentino il Mic intende compiere un lungo percorso che attribuisca il giusto riconoscimento a livello nazionale di maestri – tutti di nascita faentina – come Giovanni Guerrini, Pietro Melandri, Anselmo Bucci, Domenico Rambelli. Il primo di questi progetti verrà inaugurato il 4 novembre 2017 con “Achille Calzi, arti tra simbolismo e liberty”, un importante lavoro antologico mai fatto prima, curato da Ilaria Piazza e dedicato a un protagonista cardine della storia culturale e della produzione simbolista e liberty del nostro paese, prematuramente scomparso.

Infine la parte dedicata al contemporaneo. Nel 2018 il MIC festeggia gli 80 anni del Premio Faenza per 60 edizioni con una rassegna speciale. Il Premio Faenza, dal 26 giugno al 7 ottobre del 2018 vedrà in mostra a Faenza le eccellenze internazionali contemporanee che al momento lavorano con la ceramica grazie alla curatela di critici d’arte internazionali appositamente coinvolti nella selezione. «Per celebrare questo prestigioso appuntamento – precisa la direttrice Claudia Casali – abbiamo deciso di optare non per una “open call” ma per una scelta curatoriale di Maestri e Talenti che hanno rappresentato e che oggi rappresentano la scultura ceramica internazionale nella loro ricerca innovativa. In questa selezione sono ovviamente esclusi i già Premi Faenza. Siamo al lavoro dalla primavera con una ventina di professionisti internazionali e abbiamo coinvolto le realtà ceramiche più interessanti. Il risultato sarà una mostra di grande eccellenza».

Poi ancora dal 28 aprile 2018 al 10 febbraio 2019 una mostra dedicata a Miquel Barceló, il primo artista contemporaneo a esporre in vita al Louvre e nel 2021 (ancora da confermare) Grayson Perry, uno degli artisti e ceramisti più importanti dell’Inghilterra.

«Ci aspetta un grosso lavoro – conclude Eugenio Emiliani, presidente della Fondazione MIC – ma siamo sicuri che i nostri sforzi saranno premiati con un aumento dei visitatori e forse, chissà, riusciremo a convogliare anche una parte del turismo culturale a Faenza».

Scontro fra camion, un morto carbonizzato: la polizia cerca conferme sull’identità

I due tir divorati da un incendio poco prima della diramazione per Ravenna. Indagini della Stradale: la vittima dovrebbe essere un 35enne residente in Croazia. Ascoltati due automobilisti: prima l’impatto di un mezzo pesante con il guard rail poi con l’altro veicolo

Incidente in A14La persona morta carbonizzata nell’abitacolo di un camion coinvolto con un altro mezzo pesante nell’incidente di stamani nel tratto ravennate dell’A14 potrebbe essere un 35enne croato residente in Croazia. Al momento il condizionale è ancora d’obbligo perché l’identità in mano alla polizia stradale è quella ottenuta tramite ambasciata e si riferisce all’autista che risultava al volante in base alle informazioni raccolte dalla ditta proprietaria del mezzo ma le fiamme hanno distrutto i documenti e mancano quindi conferme: l’identificazione della vittima potrà forse avvenire solo da parte dei familiari, contattati dalle autorità, tramite il riconoscimento di qualche effetto personale scampato al rogo. Gravi ustioni anche per il conducente dell’altro camion, un 56enne bulgaro domiciliato in Bulgaria ora ricoverato al centro grandi ustionati dell’ospedale Bufalini di Cesena.

Il distaccamento ravennate della Stradale ha svolto i rilievi incrociandoli con il racconto di due automobilisti testimoni. Questa la dinamica ipotizzata al momento, ma ancora da sostenere con ulteriori accertamenti: sulla carreggiata sud nel tratto in cui si allarga a quattro corsie in prossimità dello svincolo per la diramazione di Ravenna il tir bulgaro avrebbe sbandato all’improvviso verso destra andando a impattare contro il guardrail metallico causando lo scoppio dei pneumatici e il rientro improvviso verso sinistra dove viaggiava il camion croato. L’urto ha innescato la carambola con i due mezzi che si sono ribaltati e sono stati avvolti dalle fiamme. Entrambi i mezzi sono immatricolati all’estero, uno trasportava rotoballe di carta e l’altro materiale in vetroresina. Al momento non è chiaro quale fosse il tragitto in cui erano impegnati. La polizia ha recuperato un telepass che verrà analizzato se ancora funzionante.

Per i rilievi e i soccorsi la carreggiata è rimasta chiusa fino a metà pomeriggio (uscita obbligatoria a Imola per chi proveniva da Bologna) causando pesanti rallentamenti e km di coda in entrambe le direzioni. Una volta rimossi i mezzi sono state riaperte solo due corsie verso sud: l’alta temperatura dell’incendio ha sciolto l’asfalto e sarà necessaria una nuova stesura prevista per la notte.

In 3mila all’Inferno: già “sold out” tutte le repliche dello spettacolo delle Albe

Non ci sono più biglietti disponibili, ma il Ravenna Festival invita comunque gli interessati a presentarsi alla Tomba di Dante per approfittare di eventuali assenze

Ravena Festival - chiamata pubblica per InfernoQuasi 3mila persone vedranno l’Inferno, a Ravenna. Grande successo per lo spettacolo del Teatro delle Albe ispirato all’opera dantesca,commissionato da Ravenna Festival, diretto da Marco Martinelli ed Ermanna Montanari e che vede coinvolti circa 700 cittadini tra i protagonisti della variegata messinscena.

La nostra non-recensione dell’Inferno del Teatro delle Albe

Lo spettacolo ha aperto a fine maggio il Ravenna Festival e prevede 34 (come i canti dell’Inferno della Divina Commedia) repliche, fino al 3 luglio compreso. Repliche che, però, già da qualche giorno – complici anche le recensioni entusiastiche di queste settimane, anche sui principali media nazionali – sono andate già tutte sold out in prevendita. I posti sono infatti limitati e non è possibile assistere allo spettacolo in più di 80-85 persone alla volta. Essendo andate tutte esaurite anche le prime repliche, è facile calcolare che saranno quasi 3mila gli spettatori complessivi, senza contare le altre decine o centinaia di persone (tra cui tanti turisti) che ogni sera seguono spontaneamente la piccola processione che parte dalla Tomba di Dante e arriva fino al teatro Rasi, come sorta di prologo dello spettacolo.

Lo staff del Festival invita gli interessati rimasti senza biglietto a presentarsi comunque prima dello spettacolo (la partenza è prevista dalla Tomba tutte le sere – tranne i lunedì e il 17 giugno – alle 20) per poter approfittare di eventuali assenze dell’ultimo momento.

Il Premio, opera prima di Andrea Giunchi per riflettere sul destino del mondo

Il libro sarà presentato al Fargo e al Quintet: un racconto illustrato che si legge in fretta ma dà numerosi spunti di riflessione sul futuro dell’Umanità

Andrea Giunchi
Andrea Giunchi, autore del libro

«Un anno fa sono incappato in un sito nel quale si chiedeva ad alcuni esperti di dire quale fosse la loro più grande paura per l’anno venturo. Le risposte mi hanno lasciato senza parole, mi sono documentato e ho notato che se continuiamo così la Terra non ha speranze. Così, anche un po’ a scopo divulgativo, ho scritto questo libro». Andrea Giunchi, 34enne ravennate, impiegato, rivendica con un certo orgoglio la sua anima nerd. Della sua passione per la storia, la politica, fumetti, cinema e musica è figlio questa sua opera: Il Premio, edito da Edizioni Moderna. Per scriverlo negli ultimi dodici mesi l’autore si è documentato non – specifica – in siti complottisti ma facendo ricerche tra autorevoli esperti in vari campi.

Racconta di una realtà distopica non troppo lontana (tra il 2039 e il 2041) in cui un uomo tenta di salvare il mondo partendo da una situazione di base descritta nel suo “rapporto Cassandra”. Non si tratta di un romanzo ma di un racconto illustrato (molto belle le immagini di Carlo Casavecchia) che si legge agilmente e ha lo scopo di informare e far riflettere oltre che di intrattenere. «Perché, nonostante la situazione sia a nostra conoscenza, non facciamo nulla per migliorarla? Ad esempio tutti gli esperti sanno che nei prossimi anni ci saranno milioni di migranti climatici che si sposteranno verso nord. Sarà un’emergenza mondiale e forse sarebbe il caso di cominciare a pensarci ora». Questo è uno dei tanti esempi che  fa Andrea mentre racconta l’idea di fondo del suo libro che oggi – lunedì 12 giugno – verrà presentato alle 19 al Fargo. Per chi non potesse, si bissa la sera di venerd’ 16 giugno al Quintet di Ponte Nuovo, sempre alle 19.

Molto interessante il modo in cui è strutturato il volume: la seconda parte ripete infatti la prima ma con sottolineature e grassetti che rimandano ad un sito internet appositamente creato (non ve lo linkiamo per evitare spoiler) e in cui si approfondiscono tutte le tematiche. Una sorta di lavoro ipertestuale che offre una seconda lettura a chi fosse interessato a capire in che modo il mondo corra velocemente verso il disastro. Il Premio è per ora disponibile negli scaffali della libreria Dante di Longo, Liberamente e alla Modernissima.

La tomba del gerarca fascista Ettore Muti danneggiata dai vandali

Asporta una parte della lapide nel cimitero monumentale di Ravenna, città di nascita dell’aviatore che fu segretario del partito. L’Anai: «Il 24 agosto saremo lì per ricordare la sua morte»

MutiettoreLa tomba di Ettore Muti, tenente colonnello sotto il regime fascista sepolto nel cimitero monumentale di Ravenna dove nacque nel 1902, è stata danneggiata da un atto vandalico. Lo rendono noto Mirco Santarelli e Oldo Pasi, referenti dell’Anai (Associazione nazionale arditi d’Italia: «La famglia di Muti sta già provvedendo per vie legali e in attesa di conoscere il vigliacco, rinnoviamo gia da ora la presenza a fine agosto per commemorare il plurimedagliato Ettore Muti»⁠⁠⁠⁠. Il 24 agosto infatti cade l’anniversario della morte dell’aviatore, avvenuta in circostanze rimaste ignote, a Fregene e la ricorrenza è da tempo celebrata con una raduno al cimitero che in passato è stato oggetti di opposte vedute e scontri verbali tra diverse espressioni politiche.

Santarelli e Pasi chiedono alle forze dell’ordine di indagare nell’immediato e trovare i colpevoli: «Sfregiare la memoria di un combattente è l’atto più reprorevole che si possa commettere, indigna non solamente noi giovani depositari della storia che fu, ma soprattutto l’anima di chi, tra i combattenti della Repubblica Sociale, ancora oggi vive di quei alti ideali a difesa della patria».

Dati, recensioni e hashtag: il patto proposto dal Comune agli operatori

L’analisi reputazionale promuove ristorazione, operatori e servizi. Al di sotto delle attese invece le strutture ricettive

Cinque mosse per incentivare e migliorare la reputazione di Ravenna come destinazione turistica. Giacomo Costantini, assessore competente del Comune, durante Open Turismo ha proposto un patto agli operatori del settore. «Abbiamo individuato – spiega Costantini – cinque primi punti fondamentali per rafforzare la strategia di comunicazione della destinazione Ravenna, sui quali lavorare insieme e in sinergia. Quella che proponiamo è una collaborazione fra assessorato e operatori, per incentivare e migliorare insieme la reputazione, la notorietà e il successo della destinazione Ravenna»

La prima cosa che il Comune agli operatori è di iscriversi alla piattaforma Turismo 5, che la Regione mette gratuitamente a disposizione delle strutture ricettive, per l’inserimento di dati statistici e una migliore profilazione del turista.  Si chiede poi di rispondere  almeno al cinquanta per cento delle recensioni lasciate sulle loro strutture e di favorire, presso la loro clientela, la compilazione dei questionari on line predisposti dall’assessorato. Inoltre «proponiamo di rilanciare e sostenere le attività di comunicazione turistica anche con l’hashtag ufficiale #myravenna e di contribuire con idee e proposte ai gruppi di lavoro».

I contenuti e le modalità di attuazione del patto saranno illustrati nel dettaglio alle associazioni di categoria durante una riunione di uno dei tavoli tecnici già utilizzati dall’assessorato per il confronto con gli operatori, ai quali sarà mandata una comunicazione anche con la nuova newsletter dell’ufficio turismo. Sono stata analizzate, per elaborare l’analisi reputazionale, oltre 40.000 recensioni lasciate da turisti su 175 online travel agency, social network e siti web.

«I  risultati – aggiunge Costantini – assegnano alla destinazione Ravenna una media di 84,9 punti su cento, confermandola quale meta con un’ottima reputazione; tra le migliori performance ci sono i giudizi su ristorazione, personale delle strutture ricettive e servizi di accoglienza della città.  Anche gli attrattori turistici della destinazione – suddivisi per cultura, ambiente, mare e intrattenimento – registrano dei valori molto alti, mentre ottengono dei giudizi leggermente inferiori alla media della destinazione le strutture ricettive». Tra i mercati pià entusiasti ci sono America, Regno Unito  e Germania.

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