venerdì
15 Agosto 2025

Omicidio Ballestri, depositata la richiesta di rinvio a giudizio per Cagnoni

E intanto lo inguaia un nuovo video in cui si vede il noto dermatologo con una borsetta simile a quella della moglie, poche ore dopo la morte

Cagnoni
Matteo Cagnoni con Giulia Ballestri

È stata depositata la richiesta di rinvio a giudizio per Matteo Cagnoni, il dermatologo 52enne di Ravenna, accusato di aver ucciso a bastonate la moglie Giulia Ballestri, di 39 anni. Le ipotesi di reato formulate dalla procura sono omicidio pluriaggravato da premeditazione, crudeltà e dall’avere agito nei confronti del coniuge, e l’occultamento di cadavere nella cantina della villa dove è stato compiuto il delitto.

Matteo Cagnoni é in carcere dal 19 settembre scorso, giorno del fermo a Firenze, con l’accusa di avere ucciso tre giorni prima a bastonate in una villa di famiglia di Ravenna, da tempo disabitata, la moglie. Secondo quanto contestato dai Pm Alessandro Mancini e Cristina D’Aniello sulla base delle indagini della polizia, la premeditazione sul delitto la si può dedurre in particolare dal fatto che sin dal 14 settembre Cagnoni aveva dato disposizione alla segreteria della clinica di Bologna dove prestava attività ambulatoriale, di annullare tutti gli appuntamenti per il 16, giorno del delitto. (Ansa.it)

[AGGIORNAMENTO]  In un video delle telecamere di sorveglianza della villa paterna di Firenze – dove era andato subito dopo la morte – si vede Cagnoni che esce dall’auto, si guarda attorno, poi torna verso l’abitacolo e tira fuori una borsetta chiara, molto simile per colore e modello a quello della moglie morta poche ore prima, mai ritrovata. Lo scrivono Carlino e Corriere Romagna in edicola questa mattina che poi mostrano in una foto inedita l’arma del delitto – un bastone di 55 centimetri e del diametro di 6 – che secondo la procura proviene dalla legnaia dell’appartamento di via Giordano Bruno dove viveva la famiglia.

Rotonda Adriatica-Ravegnana: nuovo appalto per finire i lavori, serviranno mesi

Secondo le previsioni l’opera doveva essere ultimata alla fine di ottobre 2016: la rotatoria è in funzione ma manca ancora il 20 percento degli interventi. Anas ha risolto il contratto con l’azienda inadempiente e avviato le procedure per individuare il nuovo appaltatore

RotondaServiranno ancora diversi mesi per ultimare la rotatoria all’incrocio tra Adriatica e Ravegnana, alla periferia di Ravenna. Lo si apprende dall’Anas che conferma di aver provveduto a risolvere oggi, 25 maggio, il contratto di appalto per i lavori. L’opera doveva essere ultimata a fine ottobre 2016 ma i tempi si sono dilatati per alcune inadempienze e difficoltà della società che aveva vinto l’appalto. «Il progetto per l’ultimazione dei lavori – si legge in una nota di Anas – è già stato predisposto e le procedure per l’indizione del nuovo appalto saranno attivate a breve, in modo da consentire il completamento dei lavori nel corso dei prossimi mesi estivi». Come noto, la rotatoria è già aperta alla viabilità ma mancano ancora diversi interventi.

Festival nudista, Meetup 5 stelle contro il sindaco: «La Bassona andrebbe protetta»

Un’ordinanza di De Pascale permette l’evento dal 25 al 28 maggio sulla celebre spiaggia di Lido di Dante. I grillini criticano la scelta del primo cittadino: «Quel luogo è un santuario naturale, non va dato al turismo di massa»

«Se i turisti son nudi o vestiti nulla importa: il luogo è quel che resta di uno degli ultimi e più rari santuari naturali del nord Italia, ed andrebbe rispettato e protetto come un bene prezioso, non assalito e sfruttato dal turismo di massa». Dal meetup grillino “A riveder le stelle” di Ravenna, coordinato tra gli altri anche all’ex consigliera comunale dei Cinque stelle Francesca Santarella, arrivano critiche verso il festival naturista che comincia oggi 25 maggio sulla spiaggia di Lido di Dante.

Il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, ha firmato l’ordinanza che individua l’area da destinare alla pratica del naturismo in occasione dell’evento che andrà avanti fino al 28 maggio: si tratta della porzione di arenile con inizio a circa 50 metri dalla perpendicolare alla battigia dello stradello pinetale esistente per 400 metri in direzione sud. L’ufficio territoriale per la Biodiversità di Punta Marina dei carabinieri forestali ha già dato il suo ok. L’ordinanza prevede l’installazione di servizi igienici idonei per la durata del festival, il divieto di attraversamento della duna costiera, un servizio di salvataggio e il divieto di praticare il naturismo fuori dall’area.

Sul sito internet la manifestazione viene descritta così: «Una grande festa inaugurale e propiziatrice, in cui la galassia naturista si incontra nell’ormai consueto appuntamento annuale da non mancare. Spettacoli, danze e canti sotto le stelle, arte del corpo e discipline olistiche per ricongiungere corpo e mente. E inoltre: fotografia e arte, pittura e scultura, libri, seminari e dibattiti».

Il comunicato del meetup è durissimo: «Il sindaco, l’assessore al Turismo e quello all’Ambiente hanno mai sentito parlare di biodiversità e dei motivi per cui vengono istituite le riserve naturali, o magari pensano di poter trasformare Lido di Dante in una Mirabilandia artificiale per un turismo dedicato? Ignorano che ora è il periodo della nidificazione per specie rare e protette? Quanto credono che possano sopravvivere, caricate di un numero insostenibile di persone, le specie protette ed il loro habitat già ridotto ai minimi termini da erosione, subsidenza, inquinamento, ingressione marina ed incendi? Hanno legittimato, senza vergogna, l’assalto alla Riserva Naturale di foce Bevano».

L’attacco di Santarella è rivolto anche alle autorità che hanno permesso il tutto: «Il sindaco, d’accordo con i carabinieri forestali e l’ente Parco del Delta, ritiene di poter decidere su una Riserva dello Stato, sul patrimonio pubblico di tutti i cittadini: per il proprio tornaconto politico dà seguito alle promesse elettorali, imbastisce un’ordinanza dalle premesse a dir poco stucchevoli e dispone all’uso privatistico ed esclusivo un bene pubblico».

In linea con la posizione del meetup c’è anche Giuliano Garavini, consigliere territoriale di Forza Italia a Sant’Alberto: «È previsto l’arrivo di migliaia di persone che si riverseranno su quattrocento metri di spiaggia. Ma ciò che lascia stupefatti e decisamente arrabbiati è che l’invasione è stata autorizzata dall’amministrazione in pieno periodo di nidificazione e di nascite. Mammiferi ed uccelli, anche di specie molto rare ed in via di estinzione, verranno disturbati, danneggiati e forse anche uccisi da una fiumana di persone proprio nel periodo per loro più critico, quello della nidificazione, della gestazione e dello svezzamento dei piccoli. Perché, lo ricordo a tutti, la spiaggia di Lido di Dante è una Riserva Naturale dello Stato, e come tale va protetta, tutelata e rispettata e non assalita da migliaia di persone. Legambiente e le associazioni ambientaliste e animaliste perché stanno zitte e accettano quanto sta accadendo?».

Basket, in due ore bruciati 250 biglietti per le semifinali dell’Orasì verso l’A1

I giallorossi il 28 maggio iniziano la serie a Bologna contro la Virtus. Gara-due in calendario il 30 maggio ancora al Pala Dozza

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I tifosi dell’OraSì sugli spalti del Pala De André

In due ore sono andati venduti 250 biglietti per il settore riservato ai tifosi ravennati al Pala Dozza di Bologna che domenica 28 maggio alle 18.30 ospiterà gara-uno della semifinale playoff di basket tra Virtus e Orasì per conquistare la finalissima che mette in palio la promozione in A1. In tutto sono 276 i ticket destinati alla tifoseria ospite (intero 24 euro, ridotto under 21 12 euro). Altri biglietti, esterni ma adiacenti al settore ospiti (Gradinata Curva Nannetti), sono ancora in vendita sul circuito Vivaticket al prezzo di 27,46 euro (ridotto 13,73). Sono inoltre già in vendita, sempre negli stessi orari (oggi 25 maggio dalle 17 alle 19, domani dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10 alle 13), i tagliandi per gara-due, in programma martedì 30 maggio alle 20.30 sempre al PalaDozza di Bologna.

Popolazione provinciale: 12 su 100 sono stranieri, i più presenti sono i romeni

Il 40 percento dei 392mila residenti in provincia vive nel comune capoluogo. Massa Lombarda è il territorio con la percentuale più alta di stranieri (17,6)

Con 159mila residenti, il 40,65 percento della popolazione provinciale di Ravenna nel 2016 abitava nel comune capoluogo. Secondo territorio più popoloso è Faenza (58.894 abitanti), seguito da Lugo (32.444) e Cervia (29.030). Nel comune di Bagnacavallo abitano in 16.810. Sopra quota diecimila troviamo Massa Lombarda (10.857), Alfonsine (12.008) e Russi (12.234). Il territorio comunale meno abitato è Bagnara di Romagna (2.434) seguito da Casola Valsenio (2.650) e Sant’Agata sul Santerno (2.889). Nel mezzo, il resto dei territori: Conselice (9.810), Castel Bolognese (9.609), Fusignano (8.184), Brisighella (7.633), Cotignola (7.492) e Riolo Terme (5.704) e Solarolo (4.474). In totale in provincia abitano 392.517 persone.

Il saldo migratorio estero è in aumento del 41 percento rispetto al 2015 ed è tornato a crescere dopo un rallentamento negli anni passati. Si tratta di un saldo di 1.782 persone. Secondo il rapporto della Provincia, entrano a far parte della popolazione residente una serie di persone che hanno richiesto asilo politico: auentano i migranti provenienti da Gambia, Guinea, Mali e Ghana. In definitiva la popolazione straniera rappresenta oggi il 12,12 percento dei residenti. In totale 47.507 persone. La nazionalità più presente è quella romena seguita dall’albanese e dalla marocchina. La percentuale maggiore di stranieri si trova a Massa Lombarda (17,6 per cento), poi Conselice (16,02) e Solarolo (14,66).

Burioli confermato alla presidenza Cna: «Edilizia, appalti e porto sono le priorità»

L’imprenditore del settore telecomunicazioni alla guida dell’associazione provinciale per altri quattro anni. Ecco la sua analisi sullo stato di salute economico del territorio. «Un dipendente di una piccola o media impresa deve dedicare circa un mese del suo lavoro a sbrigare le varie pratiche burocratiche»

RAVENNA 18/05/17. ASSEMBLEA CNA
La nuova Presidenza di Cna con il direttore Massimo Mazzavillani e il presidente nazionale Daniele Vaccarino

Per altri quattro anni Pierpaolo Burioli sarà presidente provinciale di Cna a Ravenna. Al termine del primo mandato il 65enne, imprenditore del settore telecomunicazioni con la sua azienda Radio Team, è stato confermato all’unanimità nella riunione del 18 maggio scorso.

«Il territorio ravennate – sostiene Burioli – sta attraversando una fase economica ancora difficile. La flessione del Registro Imprese nel periodo 2008/2016 è stata del 6,9 percento, -2.936 unità imprenditoriali. Nello stesso periodo, l’arretramento del comparto dell’artigianato è risultato ancora più pesante: -1470 aziende, -12,1 percento».

Nel 2011 la Cna lanciò l’allarme in ambito regionale sostenendo che ci trovavamo di fronte a una necessità non più rinviabile di riqualificare il territorio regionale attraverso una sua riaggregazione. Per la Cna di Ravenna rimane quindi strategica e attuale l’idea di definire un’area vasta che travalichi i confini romagnoli per assumere quelli della città adriatica. «Ci fa piacere rilevare che il nostro pensiero ha anticipato le scelte della Regione che ha approvato l’area vasta turistica denominata Destinazione Romagna che ricomprende i territori di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara». Per Cna Ravenna inoltre uno degli obiettivi di riorganizzazione deve essere la creazione di un’unica Camera di Commercio che ricomprenda i quattro territori provinciali.

Spazio anche al porto nelle riflessioni del presidente: «L’escavo dei fondali rappresenta oggi la priorità assoluta per tutto il nostro sistema portuale e, pertanto, occorre accelerare al massimo l’avvio dei lavori visto che l’impasse dura da troppo tempo. E ribadiamo ancora una volta un altro obiettivo per noi irrinunciabile che deve essere perseguito nella pianificazione delle opere di collegamento all’area portuale: la separazione del traffico locale da quello pesante e di scorrimento sia stradale che ferroviario. In questo senso, le previsioni della Regione di finanziare la riqualificazione e messa in sicurezza della Romea Dir e della stessa Classicana, e soprattutto del by-pass sul canale Candiano, vanno nella giusta direzione. Siamo convinti che si possa prevedere un attraversamento del Candiano (stradale e ferroviario) molto più semplice e con un minore impatto ambientale rispetto alla proposta attuale. Su quest’ultimo aspetto abbiamo condiviso e presentato un progetto sul quale ci aspettiamo risposte dall’amministrazione locale».

Il grande malato della nostra economia – secondo il presidente della Cna – resta il settore delle costruzioni: «Le imprese iscritte alla Cassa Edile di Ravenna (cioè con dipendenti) oggi sono circa 500. Se prendiamo come riferimento il 2008, l’ultimo anno prima della crisi, le imprese iscritte erano praticamente più del doppio, 1.200. Le nostre parole d’ordine per l’effettivo rilancio del settore costruzioni erano e restano anche oggi: ristrutturazione, rigenerazione, risparmio energetico, riqualificazione e ricerca. Le cosiddette 5R».

Capitolo appalti pubblici: «L’inizio del 2017 non ha portato a quell’auspicata inversione di tendenza che manca ormai dall’aprile 2016, mese di entrata in vigore del Nuovo Codice Appalti. Occorre quindi intervenire il prima possibile apportando un ulteriore processo di revisione della norma, con più precisione e buon senso, introducendo quelle sensibilità e quelle attenzioni verso il mondo delle micro e piccole imprese che caratterizza il tessuto produttivo del nostro Paese. Mentre a livello locale vorremmo aprire un confronto, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità, con le stazioni appaltanti per esaminare l’applicazione della nuova norma relativamente al “sottosoglia”, ovvero le procedure per l’individuazione degli operatori economici e l’aggiudicazione dei lavori con importo a base d’asta inferiore a un milione di euro. Su questo aspetto abbiamo invitato le stazioni appaltanti a dotarsi di un regolamento nel quale poter specificare le modalità con le quali condurre le indagini di mercato, le regole di costituzione dell’elenco fornitori e i criteri per selezionare le imprese da invitare alle procedure negoziate all’interno degli elenchi costituiti. Crediamo che questa metodologia, insieme alla costituzione di un Osservatorio provinciale permanente per monitorare gare ed esecuzione lavori, possa rappresentare l’unico antidoto possibile nei confronti degli eccessi di massimo ribasso e possa aprire una prospettiva interessante sul versante della trasparenza, della sicurezza e della qualità dei lavori».

Infine inevitabile un accenno alla burocrazia: «Un dipendente di una piccola o media impresa deve dedicare circa un mese del suo lavoro a sbrigare le varie pratiche burocratiche e sono 70 le date che una Pmi deve appuntare sul calendario, tante infatti sono le scadenze fiscali da ricordare ogni anno. Le giornate passate da un addetto per venire a capo di tutti gli adempimenti amministrativi previsti sono aumentate nel corso della crisi: da 26 nel 2008 a 30 nel 2013, passando per un massimo di 32 nel 2010. Abbiamo assoluta necessità di buona burocrazia, che consenta agli imprenditori di lavorare con poche e semplici regole e la grande occasione contenuta nella rivoluzione digitale non deve sfuggirci».

Nell’incarico Burioli sarà affiancato da una Presidenza composta da altri sei imprenditori, due di loro al primo mandato: Mauro Gasperoni, vicepresidente, imprenditore cervese nel settore del legno e dell’arredamento; Massimo Baroncini, imprenditore di Conselice impegnato nel settore dell’impiantistica termoidraulica; Matteo Leoni, imprenditore faentino nel settore dell’automotive; Marianna Panebarco, imprenditrice ravennate nel settore della grafica e della comunicazione; Giuliano Pasi, imprenditore di Fusignano impegnato nel settore dell’impiantistica elettrica; Gian Piero Zama, imprenditore faentino nel settore dell’impiantistica termoidraulica e delle energie rinnovabili.

Due mesi di attesa all’Ausl per rinnovare la patente da barca

Da quest’anno viene applicata in maniera più rigida la normativa in vigore dal 2008 che consente di sostenere le visite mediche solo in strutture sanitarie pubbliche. Ma non mancano i paradossi: l’ufficio di Sanità marittima fa visite solo per patenti auto

Barca ParticolareTempi di attesa sempre più lunghi all’Ausl per sostenere la visita medica necessaria al rinnovo della patente nautica da diporto. In alcuni casi di recenti prenotazioni è stato dato l’appuntamento a luglio. La segnalazione arriva dalla scuola Tst Soldati che già nelle scorse settimane aveva lanciato l’allarme auspicando un’accelerazione degli uffici pubblici ma le tempistiche non sono migliorate e se si tiene conto che una volta ottenuta l’idoneità può passare ancora un mese prima che la capitaneria completi l’iter, per molti appassionati di barca si profila il rischio concreto di veder saltare la stagione estiva. Tutto perché da quest’anno viene applicata in maniera più rigida la normativa in vigore dal 2008 che consente di sostenere le visite solo in strutture sanitarie pubbliche, in questo caso gli ambulatori dell’Ausl. «In passato era possibile farlo anche nelle scuole convenzionate e attrezzate come la nostra – spiega Paolo Conti di Tst – dove era a disposizione un medico per la visita. Questo ampliava le disponibilità e quindi riduceva i tempi. Ora tutto si concentra in un punto solo, il personale è ridotto e gli appuntamenti vengono dati molto avanti nel tempo. Non si comprende il motivo di questa restrizione se si considera che ad esempio per le patenti di guida stradali invece è tuttora possibile farlo nelle scuole». Non mancano le situazioni paradossali che lasciano Conti perplesso: «Il ministero della Salute ha una dislocazione locale chiamata Sanità marittima ma fanno visite solo per le patenti da auto».

Il rinnovo fa fatto ogni dieci anni, in Romagna le nuove patenti rilasciate ogni anno sono circa trecento. Tra quelli che stanno vivendo il problema dei tempi dilatati c’è anche Cristiano Giardini, operatore del settore che si occupa di manutenzione alle barche: «Parliamo di una scadenza decennale ed è comprensibile pensare che ci si possa muovere con un po’ di anticipo ma non si capisce perché questa restrizione che ingolfa il personale dell’Ausl a Ravenna. Per quanto mi riguarda ho saputo che c’era possibilità di farla a Bologna in un ambulatorio delle ferrovie e ne ho approfittato cavandomela in una giornata».

Bambino preso a frustate «da mamma, babbo e zio». Chiesto il rinvio a giudizio

Il racconto del piccolo, che ora vive in un centro per minori. Picchiato sempre per futili motivi

BambinoÈ stato preso a frustate una decina di volte, da madre, padre e zio. E con strumenti diversi: il cavo della tv, il caricabatterie, una corda-cintura. Lo ha dichiarato il bambino (in età da elementari e ora ospite di un centro per minori dei Servizi sociali) in un dettagliato racconto che è costato ai tre adulti la richiesta di rinvio a giudizio. Dovranno rispondere di maltrattamenti in famiglia, andati avanti per almeno tre anni, dal 2011 al 2014.

Il caso è riportato dal Carlino Ravenna in edicola questa mattina, dove viene sottolineato come le frustate siano arrivati sempre per futili motivi: un litigio con il fratello, un po’ di acqua fatta cadere in terra, un capriccio.

L’udienza preliminare è stata fissata per metà settembre.

Vasco Errani presenta a Ravenna una nuova associazione per un «centrosinistra largo»

Nasce con un incontro al Bar Belli di Ravenna “Punto di vista”, «per chi non si sente rappresentato dai partiti»

Vasco Errani

Sabato 27 maggio alle 15.30 alla saletta del Bar Belli a Ravenna (via Guerrini, 9 ) sarà presentata “Punto di vista – associazione di idee per il centrosinistra”, l’associazione politico-culturale costituita da parte di persone che fanno riferimento all’area del centrosinistra, pur aderendo  a diverse organizzazioni o forze politiche e civiche.

Oltre ai promotori, sarà presente anche l’ex Presidente della Regione, Vasco Errani.

“Punto di vista” – si legge in un comunicato inviato alla stampa – si pone l’obiettivo di dare corpo ad un’analisi e ad una proposta culturale e politica coerente con una visione europea di un centrosinistra largo, di costruzione di un’ampia area progressista. «E vuole essere il luogo d’incontro delle idee, un laboratorio dove si raccolgono le diverse istanze e sensibilità del centrosinistra, per trovare insieme una comunione d’intenti verso nuove politiche che perseguano il Bene Comune: uguaglianza, diritti, lavoro, ambiente, democrazia, libertà».

L’Associazione “Punto di vista” si rivolge – continua la nota – «a tutti gli uomini e le donne di un’ ampia area progressista e di centrosinistra che  hanno come riferimento forze politiche diverse o che non si sentono oggi adeguatamente rappresentati dai partiti, ma partecipano a associazioni e a esperienze del volontariato sociale, ambientale,  pacifista, femminili e femministe, e hanno ancora voglia di partecipare alla vita politica del Paese e lavorare insieme per moderare le spinte personalistiche, per contrastare la cultura e le politiche della destra, l’astensionismo e il populismo e dare nuovo slancio e credibilità alla politica che si misura con il governo della cosa pubblica».

Commercio, nei primi tre mesi dell’anno perse già 92 aziende rispetto a fine 2016

Confesercenti Ravenna preoccupata per gli ultimi dati e per la ripresa dell’indice dei prezzi. «Servono stimoli per la domanda interna»

NegoziLa Confesercenti Ravenna commenta con grande delusione i dati Istat sul commercio dei primi tre mesi dell’anno in Italia: «le vendite sono cresciute rispetto al trimestre precedente soprattutto in valore (+0,7%), grazie alla spinta dell’inflazione; i volumi sono rimasti invece piatti o quasi (+0,1%). E la crescita ha riguardato soprattutto le grandi superfici: i piccoli, nonostante il mini-rimbalzo di marzo, nel primo trimestre hanno perso un ulteriore 0,7%».

Dati confermati in provincia di Ravenna che segna nel primo trimestre dell’anno un altro saldo negativo nel commercio e nei pubblici esercizi ancora più negativo del primo trimestre 2016.

Si registrano infatti 92 aziende in meno rispetto a fine 2016 nel commercio e 17 in meno nei pubblici esercizi. Sul totale di 366 aziende registrate in meno al Registro Imprese della Camera di Commercio della provincia di Ravenna, il commercio, dopo l’agricoltura (- 150), è il settore più penalizzato. Sempre nel primo trimestre dell’anno hanno chiuso 239 aziende nel commercio (aperte 114) e 76 nel turismo (aperte 36).

«Ed è proprio la ripresa dell’indice dei prezzi, dovuta in primo luogo all’aumento dei beni energetici, a costituire il maggiore elemento di preoccupazione per il futuro – si legge nella nota dell’associazione di categoria –. In assenza di una crescita economica sostenuta, il riaffacciarsi dell’inflazione ha già iniziato a far sentire i suoi effetti sul potere d’acquisto delle famiglie e potrebbe portare ad una nuova riduzione complessiva dei consumi, con inevitabili conseguenze su Pil e conti pubblici».

Per invertire la tendenza, Confesercenti propone di mettere in campo misure di stimolo per la domanda interna, anche utilizzando la leva fiscale: «si potrebbe, ad esempio, ipotizzare una deduzione del 50% dall’imponibile Irpef, di carattere temporaneo, per le spese in beni durevoli e semidurevoli delle famiglie. Un intervento a costo zero o quasi per l’Erario, che potrebbe recuperare il gettito perduto attraverso l’Iva pagata sull’intero importo. E insieme misure per limitare lo sviluppo della grande distribuzione che continua invece a crescere».

 

Una visita guidata con il pediatra, tra “Epidemie e vaccini”, alla Classense

EpidemieEVaccini2 1Sabato 27 maggio, alle 10.45, Giancarlo Cerasoli, pediatra, condurrà una visita guidata gratuita alla mostra “Epidemie e vaccini”, allestita nel Corridoio Grande della Classense, in via Baccarini 3, a Ravenna, e visitabile fino al 6 giugno.

I primi documenti esposti riguardano la decisione presa dal consiglio maggiore della città nel 1498 per la costruzione di un lazzaretto nel quale confinare i malati di peste, decisione fortemente ispirata dalla Repubblica di Venezia che domina la città in quegli anni. Oltre ai documenti che riguardano il lazzaretto si potranno vedere quelli per la costruzione di “rastelli” ovvero recinti alle porte cittadine nei quali far entrare persone e merci in entrata in città per il controllo dei documenti sanitari. Nelle bacheche che seguono si trovano le fedi di sanità marittime che dovevano essere obbligatoriamente mostrate dagli equipaggi delle navi all’arrivo al porto di Ravenna e i documenti per la vaccinazione obbligatoria contro il vaiolo organizzata durante il dominio francese.

La mostra si conclude con i manoscritti e le pubblicazioni del medico e politico Luigi Carlo Farini sulle febbri intermittenti e con il verbale della seduta del consiglio comunale nel quale Olindo Guerrini, di cui si sono recentemente concluse le celebrazioni, esorta l’amministrazione a farsi carico della formazione professionale delle ostetriche ravennati.

Per partecipare occorre prenotarsi allo 0544-482108 o mandare una mail a cfoschini@classense.ra.it.

La mostra è aperta fino al 6 giugno dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 9 e al sabato dalle 9 alle 18.

Giancarlo Cerasoli, forlivese, svolge la professione di pediatra di famiglia a Cesena. Fa parte dell’Associazione Culturale Pediatri (ACP), della Società Italiana di Pediatria (SIP) e della Società Italiana di Neonatologia (SIN). È vicedirettore de «La Piê» e redattore de «Le vite dei cesenati». È stato redattore della «Rivista di Storia della Medicina» e collaboratore della rivista «Medicina & Storia». Ha collaborato al Dizionario Biografico degli Italiani. Fa parte della Società Italiana di Storia della Medicina, della Società Italiana di Antropologia Medica, della Società di Studi Romagnoli, dell’Accademia dei Benigni di Bertinoro e dell’Accademia degli Incamminati di Modigliana. È socio fondatore del Gruppo di Studio di Storia della Pediatria, costituitosi nel 1999 all’interno della Società Italiana di Pediatria.

Venticinque anni di Mirabilandia in un video di tre minuti

La canzone di sottofondo farà fare un salto indietro nel tempo a tanti ravennati (e non), così come le immagini delle vecchie attrazioni, ora non più presenti, montagne russe in primis.

Mirabilandia, in un video pubblicato in questi giorni su Facebook e già divenuto virale tra i fan, ripercorre la sua storia, non a caso proprio ora che il Parco sta festeggiando il traguardo dei primi 25 anni di vita. Ecco il video.

Storia e numeri di 25 anni di Mirabilandia: clicca per leggere

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