mercoledì
19 Novembre 2025

Muore in collina schiacciato dal trattore

L’incidente nel Brisighellese. La vittima aveva 78 anni

Un uomo di 78 anni è morto schiacciato da un trattore in una tenuta agricola sulle colline di San Martino in Gattara, nel Brisighellese.

L’incidente è avvenuto verso le 9.30 di oggi, 24 luglio.

Sul posto i soccorsi del 118, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’anziano. Stando a una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe stato schiacciato dal mezzo, ribaltato a causa della pendenza del terreno, mentre stava effettuando alcune lavorazioni.

Blitz dei Carabinieri durante la corsa clandestina: oltre 40 giovani identificati

I controlli dei militari hanno portato al ritiro di otto carte di circolazione con relativa sanzione e al fermo di diversi motocicli non a norma

CC Auto + Carabiniere

Continua la lotta alle corse clandestine nel ravennate: nei giorni scorsi, a seguito di alcune segnalazioni dei residenti di Borgo Montone, i Carabinieri hanno predisposto uno specifico servizio per la prevenzione e repressione del fenomeno delle gare tra ciclomotori.

Pochi giorni fa un blitz delle forze dell’ordine ha portato alla segnalazione di oltre 40 individui tra partecipanti e spettatori (molti dei quali minorenni) e al ritiro di otto carte di circolazione, con relativa sanzione. Durante l’incursione sono stati controllati più di 20 motocicli, molti dei quali risultati non a norma e sottoposti a fermo e revisione da parte della motorizzazione, vista la mancanza di specchietti retrovisori, frecce di segnalazione, pedane poggiapiedi e scarichi non omologati.

Sempre nel contesto dei controlli alla circolazione stradale, rafforzati in occasione della festa di Sant’Apollinare, i militari hanno controllato diverse persone e mezzi, elevando 15 contravvenzioni per violazioni al Codice della Strada, con 7 patenti ritirate ad altrettanti automobilisti sorpresi alla guida con tasso alcolemico superiore ai valori consentiti.

Cervia premia 12 turisti affezionati come “Amici della Città”

I bagnanti che frequentano la località per più 10 anni ricevono un attestato, un sacchetto di sale e un buono per l’acquisto di piadina

Thumbnail Amici Di Cervia Gruppo Premiati

Sono stati premiati oggi (mercoledì 24 luglio) 12 nuovi “Amici di Cervia”: la Città del Sale riconosce ai turisti affezionati che trascorrono da almeno 10 anni le vacanze nella località un attestato di “Amici” della città. I bagnanti vengono inoltre omaggiati con un sacchetto di sale di Cervia, tradizionale augurio di fortuna e prosperità e con un buono per l’acquisto di piadine offerto da Cna e Confartigianato.

Spicca l’affetto del bolognese Pier Luigi Rossi, che frequenta le spiagge cervesi da 62 anni. Fedeli da 60 anni invece Saverio Maria e Giulia Pierini, sempre di Bologna. Premiata anche una famiglia di Brescia composta da tre generazioni di “amici” di Cervia, i nonni Franco Checchi e Graziella Marelli, la figlia Stefania Checchi, che trascorrono le vacanze a Cervia da 51 anni, e il nipote, Tommaso Tardonato, turista della città da 18 anni. Premiati per i 45 anni di villeggiatura Gabriella Rigamonti e Pietro Dallagiovanna, di Lodi. Fedeli da 30 anni invece Remigio Ottolini e Giuliana Casato, di Negra di Valpolicella (Verona). Affezionato alla città anche il piacentino Jacopo Grandi, visitatore della città da 29 anni.

Gli ospiti sono stati segnalati per la premiazione dalle stesse attività del territorio (in questo caso Bagno Oreste, Hotel Andreucci, Bagno Settebello, Hotel Ondina e Milazzo, Hotel Mondial, Bagno Imperiale) attraverso l’apposito modulo sul sito del Comune da inviare direttamente in modalità telematica entro il venerdì precedente la data della cerimonia (la prossima è prevista per  il 7 agosto).

Calcio: Cipriani incontra Ronaldo e gli regala la maglia del Ravenna Fc

La foto del nuovo presidente giallorosso con l’ex calciatore brasiliano, due volte Pallone d’oro, rimbalza tra le chat dei tifosi

WhatsApp Image 2024 07 24 At 10.37.07Una maglietta da gioco del Ravenna Fc entra nella collezione di maglie dell’ex calciatore Ronaldo, leggenda del calcio che può vantare due Mondiali e due Palloni d’oro. Il brasiliano, infatti, ha ricevuto la divisa giallorossa dal nuovo presidente e proprietario del Ravenna Fc, Ignazio Cipriani, in occasione di un incontro avvenuto in questi giorni. Una foto con i due sorridenti in posa sta rimbalzando in queste ore tra le chat Whatsapp di molti tifosi giallorossi con molta incredulità. L’ufficio stampa della società sportiva conferma che la foto è vera.

Il 48enne Ronaldo, che in Italia ha giocato con Inter (1997-2002) e Milan (2007-08), è un cliente abituale dei locali del gruppo Cipriani in giro per il mondo, così come molti altri vip e calciatori. Ma ora con il 36enne Cipriani condivide anche il ruolo di proprietario di una squadra di calcio: il brasiliano infatti controlla il Valladolid (serie B spagnola).

Petitto, Vigili del Fuoco: «Tante abitudini quotidiane portano al rischio incendio»

I consigli del comandante provinciale dei vigili del fuoco: «Meglio non mettere in carica il telefonino di notte». Auto elettriche pericolose se si danneggiano le batterie

Petitto

Mettere sotto carica il telefonino prima di addormentarsi è uno dei gesti più comuni che si fa ogni sera, ma si porta dietro una certa dose di rischio di incendio. «Molte persone sottovalutano i potenziali effetti di certi comportamenti», spiega il comandante dei vigili del fuoco della provincia di Ravenna, l’ingegnere Antonio Petitto, entrato in carica a dicembre 2023.

Comandante, quanta conoscenza c’è in generale tra la popolazione a proposito di comportamenti sicuri per evitare incendi ed eventualmente gestirli? 

«Nelle attività industriale, soprattutto nelle 35 della provincia considerate a rischio rilevante, ci sono figure obbligatorie per legge e quindi per loro ci sono i corsi di formazione con le prove d’esame. Il cittadino comune invece tende a sottovalutare i rischi quotidiani che possono esserci in tutte le abitazioni con comportamenti di cui non percepisce il pericolo».

Per esempio?

«Le ciabatte con prese multiple lasciate sempre accese oppure mettere in carica il telefonino di notte, sarebbero cose da non fare e ci sono stati anche episodi di incendi partiti da questi comportamenti. E poi tutte le problematiche delle canne fumarie. Non è un caso se buona parte dei nostri interventi su incendi sono in abitazioni civili».

Cosa può fare il cittadino per migliorare le sue conoscenze?

«Per gli adulti ci sono i siti internet delle istituzioni con le indicazioni principali sui comportamenti sicuri. Noi cerchiamo di fare la nostra parte con l’educazione civica nelle scuole: incontriamo gli alunni perché sono le nuove generazioni e pensiamo che possano anche portare informazioni alle famiglie a casa. Negli istituti alberghieri poi c’è un’attività specifica con le quinte per la formazione antincendio di rischio medio con alunni che andranno a lavorare in cucine e attività di ristorazione».

Con le alluvioni e le frane di maggio del 2023 abbiamo imparato che i pericoli possono arrivare anche dall’acqua…

«Per questo insieme a prefettura, 118 e protezione civile è nato il progetto “Acqua è, e vita” che ci porta sul territorio con incontri pubblici per la diffusione della sicurezza nei confronti del rischio alluvione. Siamo già stati in sette comuni della provincia e proseguiremo. La prossima tappa sarà Bagnacavallo. Mostriamo un filmato sui danni dell’alluvione e da lì partiamo per spiegare cos’è il rischio idrogeologico, quali sono le zone a rischio e quali sono i comportamenti più corretti in caso di evento».

A proposito di buone prassi, al momento del suo insediamento disse che avrebbe puntato molto sulla riduzione del consumo di carta e sul risparmio energetico, anche a costo di passare negli uffici per controllare se c’erano luci dimenticate accese…

«Stiamo facendo passi avanti averso la digitalizzazione di tutte le comunicazioni interne per eliminare la carta. L’obiettivo è quello di avere una bacheca digitale dove tutto il personale possa essere al corrente delle attività in modo da coordinare le presenze degli esponenti dei vari reparti nell’occasione in cui è richiesta».

Anche Ravenna fa i conti con la carenza di personale?

«È una situazione che riguarda tutti i comandi. È l’effetto di poche nuove assunzioni a fronte di molti pensionamenti che hanno riguardato ovviamente le figure con più esperienza e quindi in ruoli di coordinamento. Attualmente in provincia di Ravenna ci sono 223 persone, tra operativi e amministrativi. La pianta organica ne prevede 260. Abbiamo chiesto rinforzi alla direzione regionale e da poco ci è stato confermato che avremo il potenziamento per il distaccamento al Candiano dove aggiungeremo una squadra».

L’evoluzione della tecnologia incide anche sul lavoro del vigile del fuoco?

«Il cambiamento recente più significativo è sicuramente l’introduzione dei droni nella nostra attività. Ci consentono di avvicinarci e sorvolare i pericoli senza bisogno di ricorrere agli elicotteri e così si può avere un quadro della situazione per impostare l’intervento. Poi c’è una continua sperimentazione sulle lance e sugli schiumogeni per lo spegnimento degli incendi cercando di usare sempre meno acqua».

E poi c’è l’evoluzione della tecnologia con cui avete a che fare negli interventi…

«Questo succede soprattutto con i veicoli. Per esempio bisogna sapere come intervenire in un soccorso per evitare di far esplodere un airbag inesploso che farebbe danni al ferito nell’abitacolo. Ma il nuovo fronte che richiede attenzione è sicuramente quello delle auto elettriche».

Facciamo chiarezza sui rischi?

«Il fulcro di tutto è il pacco batterie. È costruito in modo da essere chiuso e ben protetto, ma qualora venga forato o deformato da un incidente può partire un incendio che diventa quasi impossibile da spegnere perché si autoalimenta. Però non si tratta di episodi di autocombustione, sono incendi che accadono a seguito di danni».

Un percorso “a cavallo” della bici sulle tracce di Lord Byron

Da palazzo Guiccioli alla casa colonica di Filetto, passando per le locande e gli alberghi frequentati dal poeta con uno spazio dedicato all’arte contemporanea

Dante Plus 2024 Pietro Campagnoli

La stagione estiva di trail Romagna prosegue con una nuova data della rassegna “Sentieri e narrazioni, storie itineranti di Ravenna e della Romagna”. L’appuntamento è sabato 27 luglio a Palazzo Guiccioli in via Cavour (ore 15.30) per un percorso  “Sulle orme di Byron”, un itinerario culturale da Ravenna a Filetto lungo il fiume Montone a ‘cavallo’ della bicicletta.

Il percorso seguirà idealmente un percorso ipotetico (ma probabile) che il Lord poteva fare a cavallo per raggiungere la residenza estiva di Teresa Gamba Guiccioli a Filetto, partendo dal cuore della città che lo ospitava. La visita sarà preceduta da una presentazione di Claudia Giuliani, che parlerà del Byron ravennate e della contessina Teresa. Sarà presente anche l’architetto Patrizia Magnani progettista curatrice del recupero (assieme a Maurizio Scarano) che ha trasformato Palazzo Guiccioli nel Museo Byron.
Ci si sposterà poi nel luogo dove sorgevano la locanda e l’albergo frequentati da Byron, in via Corrado Ricci. Alla Biblioteca Oriani il testimone verrà raccolto da Marco Miccoli che illustrerà l’esposizione Dante Plus dedicata a Byron e Dante curata da Bonobolabo. L’immagine simbolo della mostra, raffigura i due personaggi in un omaggio visivo al famoso
poster del 1985 che ritraeva Andy Warhol e Jean Michel Basquiat come due pugili, in occasione della loro mostra congiunta. L’immagine è stata digitalmente modellata da Marcello Baldari, uno dei quarantasette artisti che hanno aderito al progetto.

Si riparte in bicicletta lungo l’argine del Montone per raggiungere Filetto e la casa colonica del settecento che ospita Equidistanze Residenze Artistiche. In questa occasione Alessandra Carini presenterà alcune istallazioni artistiche della residenza in attesa del rinfresco della maestra di cucina Aici Angela Schiavina, a chiusura dell’esperienza itinerante. È possibile partecipare all’iniziativa iscrivendosi attraverso il portale di Trail Romagna.

Camion “divorato” dall’asfalto: traffico in tilt al porto di Ravenna

A provocare il cedimento una rottura di un tubo. Vigili del fuoco al lavoro

camion porto ravenna
Foto Massimo Argnani

Un camion che trasportava un container è stato coinvolto in un insolito incidente nella prima mattinata di oggi, 24 luglio, in zona porto San Vitale, a Ravenna. Il mezzo pesante, infatti, attraversando una grande pozzanghera ha creato una sorta di voragine nell’asfalto, rimanendovi incastrato con le ruote posteriori.

Sul posto i vigili del fuoco hanno constatato come la pozzanghera si fosse creata per la rottura di un tubo nel sottosuolo che, complice il passaggio del mezzo pesante, ha poi provocato il cedimento dell’asfalto.

L’incidente, senza feriti, ha provocato disagi per il traffico in zona portuale, poi smistato dalla polizia locale. Impegnative le operazioni dei vigili del fuoco per tentare di “sbloccare” il camion, con l’ausilio dell’autogru.

Cordoglio a Faenza per la morte del 54enne Andrea Forasassi, dopo una caduta in bici

Gli amici lo ricordano con una passeggiata sul luogo dell’incidente

Andrea Forasassi

Ultimo saluto ad Andrea Forasassi, il 54enne faentino morto nei giorni scorsi al Bufalini di Cesena, dove si trovava ricoverato a causa di una caduta in mountain-bike (avvenuta il 6 luglio in zona Riolo Terme). Gli amici – come riporta Il Resto del Carlino – lo ricordano con una passeggiata alle 20 di oggi (24 luglio) con partenza dal parcheggio del campo sportivo di Villa Vezzano e poi fino alla pianta posta in suo ricordo dai famigliari, sul luogo dell’incidente.

Forasassi era molto noto in ambito sportivo, nel mondo del ciclismo e anche nel calcio amatoriale, in particolare tra le fila della Polisportiva Zannoni, che lo saluta in un toccante post sui social. Lascia il fratello, l’ex moglie, i genitori e due figli.

Il guscio è stato ricostruito con la stampa 3D: ora la tartaruga marina può sperare

Collaborazione tra Acquario di Cattolica e Cestha per la riabilitazione di una Caretta Caretta recuperata a Cervia quattro anni fa gravemente ferita

Cenere Tartaruga Marina

Era stata recuperata al largo di Cervia quattro anni fa gravemente ferita, con una profonda lesione da taglio sul carapace, che le aveva compromesso anche un polmone e l’uso parziale delle pinne posteriori.

Ora, dopo la ricostruzione del guscio con la stampa 3D, e grazie alla collaborazione tra l’Acquario di Cattolica e il Centro di recupero tartarughe marine Cestha di Marina di Ravenna, è in via di guarigione, con la speranza di poterla presto restituire al mare.

È la storia di Cenere, una giovane tartaruga marina della specie Caretta caretta, per cui sono stati realizzati ben sei gusci artificiali attraverso la tecnologia laser scanner e la stampa 3D, in collaborazione con l’azienda Artificio digitale di Ravenna.

«Questi gusci, fissati con colla epossidica – spiega una nota – hanno rappresentato una soluzione innovativa. I modelli di scudo si sono evoluti nel tempo, per adattarsi alla crescita della tartaruga, alla progressiva guarigione della ferita e alla crescente ergonomicità richiesta». Adesso Cenere deve recuperare la mobilità compromessa e lo farà all’Acquario di Cattolica, che le ha messo a disposizione una grande vasca con una capacità di 80.000 litri di acqua marina, un ambiente naturale ricostruito ideale per la sua riabilitazione motoria e per abituarla all’uso delle sole pinne anteriori.

«La profondità e le dimensioni della vasca giocheranno un ruolo cruciale nel migliorare la mobilità di Cenere – afferma Sara Segati, responsabile scientifica di Cestha – Il resto lo farà lei, che si è dimostrata grintosa, tenace e ha sopportato 11 interventi chirurgici».

«Questo progetto rappresenta non solo un’opportunità unica per la tartaruga, ma anche un’importante iniziativa didattica e divulgativa – spiega Patrizia Leardini, Coo di Costa Edutainment -. L’Acquario di Cattolica integrerà la permanenza di Cenere nella campagna comunicativa “Salva una specie in pericolo”, per sensibilizzare il pubblico sulla conservazione delle specie a rischio. Cenere sarà una presenza emozionante anche per i visitatori dell’acquario, che potranno vederla riprendere fiducia con l’ambiente».

L’obiettivo è «restituirla al mare, forte e autonoma», conclude Simone D’Acunto, direttore di Cestha. (fonte Ansa.it)

In darsena a Ravenna apre un nuovo risto-pub

In zona Almagià. Inaugurazione con buffet

Bancone Atomico

Apre un nuovo locale in darsena, a Ravenna, zona Almagià. Si chiamerà Atomico 16 e i titolari lo definiscono un “risto-pub”, aperto inizialmente solo alla sera, per aperitivi, cene e dopo cene. Specialità, si legge sui profili social, sarà la griglia.

Il locale (con una sessantina di posti all’interno e circa 40 all’aperto) aprirà venerdì 26 luglio in via Magazzini Posteriori 27 (al posto di una macelleria).

Per l’inaugurazione di venerdì già annunciati un ricco buffet e un dj-set a partire dalle 18.30.

De Pascale critico: «Perché rimuovere Curcio da capo della Protezione Civile?»

Il sindaco ricorda il suo contributo «determinante» ai tempi dell’alluvione e contesta la scelta del Governo

De Pascale Curcio

Con una mossa inattesa, il governo ha rimosso dall’incarico il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, per mettere al suo posto il commissario straordinario per la riqualificazione di Caivano, Fabio Ciciliano. Un nome, quest’ultimo, nelle grazie della premier Giorgia Meloni e del sottosegretario Alfredo Mantovano.

«Una decisione inaspettata e immotivata – commenta il sindaco Michele de Pascale -. Durante l’alluvione in Romagna di maggio 2023 il suo contributo e la sua presenza sul campo insieme a noi sono stati determinanti nelle operazioni di salvataggio delle persone, e in particolare nelle decisioni e nelle azioni che hanno consentito di evitare l’ingresso dell’acqua in città a Ravenna. Esprimo a Fabrizio Curcio la più piena solidarietà e gratitudine mia e di tutto il territorio ravennate. Senza entrare nel merito di chi gli succederà, non riesco davvero a comprendere le ragioni che abbiano potuto portare il Governo Meloni a privare il paese delle sue competenze e della sua professionalità in un tema così delicato».

Restaurato (con 14mila euro) il pozzo della Rocca, vandalizzato nel 2022

L’assessora: «Spiace aver dovuto utilizzare risorse pubbliche per l’inciviltà di qualche individuo»

È stato completato a Lugo il restauro del pozzo della Rocca. I lavori, che hanno impegnato restauratori professionisti del Laboratorio del restauro di Ravenna per circa 30 giorni, hanno consentito di ripristinare il manufatto danneggiato da atti vandalici nell’agosto del 2022.

Con ripetuti violenti colpi inferti con un grosso sasso, vandali ignoti avevano frantumato un ampio angolo della vera da pozzo in scaglie e frammenti di varie dimensioni. Oltre alla perdita di materiale, si è andata a creare, nelle zone circostanti, una fitta rete di cavillature e microfessurazioni che potevano favorire la percolazione dell’acqua piovana e di umidità all’interno della pietra danneggiata, innescando processi di usura che avrebbero potuto mettere a rischio la conservazione dell’opera.
Inoltre, l’atto vandalico ha fatto affiorare il ferro della struttura a ghiera che sormonta il pozzo, rischiando di innescare processi di ossidazione e rigonfiamenti del materiale ferroso all’interno della pietra.

Il costo dell’intervento è stato di 13.786 euro. I lavori di ripristino erano stati pianificati fin da subito, ma per l’esecuzione si è dovuto attendere il reperimento delle risorse necessarie «compatibilmente con le priorità dell’ente», scrivono dal Comune.
Le opere di restauro hanno comportato il ripristino strutturale dell’angolo vandalizzato, con integrazione di parti mancanti di pietra e recupero delle scaglie e dei frammenti; il trattamento anti ossidazione dei perni; la microstuccatura e disinfezione da colonie di microrganismi; la velatura e reintegrazione a tono delle lacune stuccate e delle reintegrazioni; la protezione superficiale con polisilossano e successiva stesura di protettivo antigraffiti.

«Siamo felici di aver restituito alla collettività questo manufatto storico, anche se spiace aver dovuto destinare risorse pubbliche a un intervento reso necessario dall’inqualificabile inciviltà di qualche individuo – ha dichiarato l’assessora al Patrimonio, Veronica Valmori -. Si conclude dunque una triste vicenda che speriamo non si ripeta: il patrimonio pubblico è un bene comune che va difeso, tutelato e valorizzato».

Nel 1940 Gualberto Gennari attribuì a Francesco del Cossa la vera da pozzo della Rocca di Lugo, notando affinità tra i putti scolpiti che reggono lo stemma di Borso e quelli affrescati a palazzo Schifanoia. L’attribuzione ha retto fino ai tempi più recenti. Le corrispondenze però non sembrano così evidenti: come proposto da Anna Tambini l’autore della vera da pozzo potrebbe essere il tagliapietra lagunare Alvise da Venezia, che nel 1455 ricevette pagamenti per materiali inviati alla Rocca e che a Ferrara fu retribuito per realizzare pozzali. È realizzato in pietra naturale d’Istria.

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